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DEFINIZIONE DI TECNOLOGIE ALIMENTARI Le tecnologie alimentari rappresentano il complesso di operazioni e processi volti ad ottenere alimenti finiti o semilavorati dalle materie prime alimentari prodotte dall'agricoltura, dall'allevamento e dalla pesca e alla conservazione di questi prodotti.
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DEFINIZIONE DI TECNOLOGIE ALIMENTARI Le tecnologie alimentari rappresentano il complesso di operazioni e processi volti ad ottenere alimenti finiti o semilavorati dalle materie prime alimentari prodotte dall'agricoltura, dall'allevamento e dalla pesca e alla conservazione di questi prodotti
LE PREMESSE • Le fonti alimentari sono vulnerabili • (avversità climatiche, erbe infestanti, microrganismi, virus, insetti, roditori, altri animali). • Gli alimenti sono deperibili • (senescenza, attività microbiche; reazioni chimiche) • Gli alimenti possono nascondere delle "insidie" per la salute dell'uomo. • Gli alimenti, così come si presentano in natura, non sempre sono commestibili o comunque appetibili e richiedono quindi una qualche forma di "preparazione"
LE RISPOSTE 1) Produzioni più resistenti Difesa "in campo" 2) Difesa del "post raccolta"; trasformazione 3) Eliminazione dei fattori di rischio; trasformazione 4) Trasformazione
CAMBIAMENTI A CARICO DEI PRODOTTI • ALIMENTARI DURATE LA CONSERVAZIONE • • NegativiPositivi • • ALTERAZIONIMATURAZIONE • microbiologiche STAGIONATURA • enzimatiche INVECCHIAMENTO • chimiche (fermentazioni, sviluppo muffe • fisiche lipolisi,proteolisi, • …… polimerizzazioni, • disidratazione,…….)
VARIABILI AMBIENTALI • Temperatura • Velocità dei cambiamenti della temperatura • Umidità • Intensità radiazione “visibile” • Composizione della fase gassosa in equilibrio con il prodotto (pressione parziale di O2)
ALTERAZIONI • DISTRUZIONE DERRATE • INSETTI • PARASSITI • RODITORI • Responsabili della distruzione di elevate percentuali di derrate alimentari (in alcuni paesi fino al 50%) • L’attacco di insetti e roditori spesso precede processi di alterazione microbica • ALTERAZIONI MICROBICHE • Fattori dai quali dipende la flora di alterazione dei prodotti alimentari : • Caratteristiche chimiche e fisiche dell’alimento • Trattamenti a cui l’alimento è sottoposto • Condizioni Ambientali
ALTERAZIONI CHIMICHE • ALTERAZIONI A CARICO DEI LIPIDI • IDROLISI O INACIDIMENTO • IRRANCIDIMENTO OSSIDATIVO • Idrolisi • Favorita da presenza di : • acqua • luce • lipasi (solitamente di origine microbica): • Effetti : > acidità substrato • In : Burro, Margarina, Frutti oleosi • Rimedi : Antiossidanti inefficaci ; miglioramento condizioni igieniche, riparo dalla luce ; uso di antimicrobici (ac. Sorbico), disidratazione burro
OSSIDAZIONE DEI LIPIDI (IRRANCIDIMENTO OSSIDATIVO) • Favorita da: • processi di rettificazione perdita di antiox • disidratazione spinta • In : • oli e grassi; carni; pesci; latte e derivati; vegetali • Rimedi • evitare: • contatto con acqua, aria, luce, metalli(Fe, Cu, Mn, Ni) • aumenti di temperatura • radiazioni ionizzanti • ANTIOSSIDANTI • Primari : • Interrompono la catena radicalica (BHA, BHT, Tocoferoli) • Secondari : • Complessano i metalli (Ac. Citrico, EDTA)
IMBRUNIMENTI • CHIMICO • Reazione di Maillard • Caramellizzazione zuccheri • disidratazione HMF polimerizzazione, ..) • Imbrunimento acido ascorbico • ac. ascorbico HMF polimerizzazione, ..) • Cambiamento colore clorofille • temperatura ; pH formazione di feofitina) • Carni • ENZIMATICO
ALTERAZIONI ENZIMATICHE • S + E ES P + E • Catalizzatori biologici che consentono di aumentare la velocità di una reazione fino a 1020 volte • EFFETI DEGLI ENZIMI SUGLI ALIMENTI : • POSITIVI : • utilizzati in numerosi processi di trasformazione in alternativa a metodi chimici (idrolisi amido, chiarificazione succhi, ....) • NEGATIVI : • causano numerosi processi di alterazione in alimenti sia di origine animale che vegetale • ENZIMI CHE CAUSANO ALTERAZIONI • Endogeni • contenuti nelle strutture cellulari dell’alimento • Esogeni • contenuti in altre strutture cellulari (es. microorganismi)
MECCANISMI DI CONTROLLO ATTIVITA’ ENZIMATICHE INDESIDERATE • Inattivazione : • Calore • blanching, past./ster. • Inibizione : • Refrigerazione • Congelamento • Riduzione aW • Acidificazione • Additivi • Interazione con il substrato : • Eliminazione o Blocco di uno dei reagenti • es. eliminazione O2 (MA, SV, additivi, .....)
LA CONSERVAZIONE • Il luogo di produzione delle materie prime è spesso diverso dal luogo in cui vengono trasformate e consumate • anche i tempi di realizzazione dei prodotti finiti sono spesso “dilatati” • • SVILUPPO DELLE TECNICHE DI CONSERVAZIONE • ANCHE PER I PRODOTTI COSIDDETTI “FRESCHI” • Le tecniche di conservazione fondamentali fanno riferimento essenzialmente al • sistema adottato per la stabilizzazione microbiologica • considerata prioritaria rispetto alle altre alterazioni. • STABILIZZAZIONE MICROBIOLOGICA • Per ottenere un prodotto microbiologicamente stabile è necessario inibire o distruggere tutte le forme microbiche capaci di accrescersi. • - Gli alimenti stabilizzati da un punto di vista microbiologico si possono distinguere in: • conserve: stabili sino a quando si mantengono le condizioni asepsi (ermeticità del contenitore) e/o di inibizione, anche se le caratteristiche nutrizionali e sensoriali possono, con il passare del tempo, mutare anche notevolmente • semiconserve: stabilità microbiologica parziale, anche in refrigerazione
I MEZZI DI CONSERVAZIONE • 1. La sterilizzazione • i microorganismi vengono irreversibilmente resi incapaci • di accrescersi e di riprodursi (vengono quindi distrutti). • - La sterilizzazione può essere realizzata attraverso: • 1.A. MEZZI FISICI • 1.A.1. uso del calore • (sterilizzazione termica) • 1.A.2. irraggiamento • 1.B. MEZZI CHIMICI • 1.B.1. aggiunta di sostanze naturali o sintetiche • (microbicidi)
2. L’inibizione microbica • i microorganismi vengono in modo reversibile resi incapaci • di accrescersi e di riprodursi (vengono quindi inibiti). • Questo effetto può essere realizzato attraverso: • 2.A. MEZZI FISICI • 2.A.1. sottrazione dell’acqua • (essiccamento, liofilizzazione, ecc.) • 2.A.2. indisponibilità dell’acqua • (congelamento,surgelazione) • 2.A.3. abbassamento della temperatura • (refrigerazione) • 2.A.4. bassa tensione di O2 • (sotto vuoto, sotto gas inerte, sott’olio, ecc.) • 2.B. MEZZI CHIMICO-FISICI • 2.B.1 diminuzione di aw • (aggiunta di sale/i, zucchero/i, umettanti - IMF)
2.C. MEZZI CHIMICI • 2.C.1. controllo dell’acidità • (aggiunta di ingredienti acidi, di acidi isolati, • fermenta-zione acida) • 2.C.2. uso di sostanze naturali e sintetiche • (microbiostatiche) • 2.D. MEZZI BIOLOGICI • 2.D.1. fermentazione acida e alcolica • RUOLO DEL CONFEZIONAMENTO • materiali • funzione barriera • (acqua, luce, ossigeno, microrganismi..)
CONCETTO DI ATTIVITA DELL'ACQUA (aW) rapporto tra la tensione di vapore dell'acqua nell'alimento e quella dell'acqua pura alla stessa temperatura numero adimensionale che varia da 0 (prodotto privo di acqua) a 1 (prodotto costituito di sola acqua) Per valutare la stabilità di un alimento è importante definire lo "stato dell'acqùa" quindi l' aW e non solo il "contenuto" Lo stato dell'acqua (quindi l' aW) è influenzato da sostanze in grado di "trattenere" l'acqua come il sale e lo zucchero Da ciò deriva la loro azione conservante In definitiva l' aW può essere abbassata, aumentando così la conservabilità di un prodotto alimentare, sottraendo acqua (essiccamento, liofilizzazione, concentrazione...) o bloccando l'acqua (salagione, canditura, ...)
LA STABILIZZAZIONE MEDIANTE IL CALORE L'APPERTIZZAZIONE consiste nell’inserire gli alimenti in un recipiente chiuso ermeticamente, e nel sottoporli ad un riscaldamento che assicuri la distruzione o l'inattivazione dei microorganismi e degli enzimi. Per prodotti appertizzati quelle derrate alimentari deperibili la cui conservazione è assicurata dall'impiego combinato del confezionamento in recipiente ermetico ai gas ed ai microorganismi, e del successivotrattamento con calore.
IL CONFEZIONAMENTO ASETTICO Tecnologia che prevede la sterilizzazione del prodotto e del contenitore separatamente e il confezionamento in condizioni tali da mantenere la sterilità commerciale di entrambi fino alla chiusura ermetica del contenitore CONFEZIONAMENTO ASETTICO Vero e proprio riempimento a freddo
dipendentemente dalle temperature utilizzate si distinguono (distinzione tecnica): 1. la pastorizzazione temperature 100°C consente la distruzione di forme microbiche non sporigene e di enzimi termolabili Porta ad una conservazione limitata nel tem po, nel caso di prodotti non acidi (pH > 4.5); per prodotti acidi (pH < 4.5), nei quali non è possibile lo sviluppo di forme microbiche sporigene, la conservabilità non si differenzia da quella di un prodotto sterilizzato . 2. La sterilizzazione temperature > di 100° C, fino a 150°C ha per scopo la distruzione di tutti i microorganismi ed enzimi. Un prodotto sterilizzato può essere conservato per tempi molto lunghi, anche anni, purché venga garantito il perfetto isolamento del prodotto dalle contaminazioni dell’ambiente.
ESSICCAMENTO • Rimozione selettiva di gran parte dell’acqua di costituzione di un alimento per evaporazione in modo da consentirne una elevata stabilità microbiologica e chimica • CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI DISIDRATATI • stabilità chimica e microbiologica a temperatura ambiente • facilità di dosaggio e di miscelazione con altri componenti • rigenerabilità modulabile a diversi livelli umidità e di attività dell’acqua finali • come ingrediente consente il controllo delle caratteristiche fisiche e reologiche del prodotto finito • peso e volume ridotti • bassi costi di confezionamento, magazzinaggio e trasasporto • PROBLEMATICHE • danni sul prodotto • lavorabilità difficoltosa per alcuni prodotti • lunghi tempi di processo • ricostituzione incompleta
LIOFILIZZAZIONE • Rimozione selettiva di dell’acqua di costituzione di un alimento per SUBLIMAZIONE • in modo da consentirne una elevata stabilità microbiologica e chimica • e mantenere pressoché intatte le caratteristiche del prodotto • • si realizza inserendo il prodotto congelato in un autoclave • (sotto vuoto) • CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI LIOFILIZZATI • le stesse (migliorate) degli essiccati • mantenimento proprietà nutrizionali • PROBLEMATICHE • lunghi tempi di processo • costi elevati
P(mmHg) liquido A’ 760 solido 4,8 B’ 0,001 vapore 0,098 T (°C)
Successo legato: • Contenuto di servizio • Immagine di freschezza • Qualità • Rapporto con il consumatore
I surgelati sono prodotti alimentari: • sottoposti ad un processo di congelamento ... che permette di superare con la rapidità necessaria ... la zona di cristallizzazione massima e di mantenere la temperatura del prodotto in tutti i suoi punti … ininterrottamente a valori pari o inferiori a - 18°C; • commercializzati come tali; • Le materie prime devono essere sane, in buone condizioni igieniche, di adeguata qualità merceologica e devono avere il necessario grado di freschezza
L’azione conservante del congelamento si basa: sull’ abbassamento della temperatura sul “blocco” dell’acqua libera nell’alimento attraverso il passaggio di questa dallo stato liquido a quello solido Temperatura raggiunta e velocità di surgelazione essenziali per mantenere inalterate proprietà sensoriali e nutrizionali dell'alimento prevenzione alterazioni di tipo chimico, biochimico e microbiologico
Temperatura e velocità di raffreddamento La quantità di acqua che passa allo stato solido dipende dalla temperatura raggiunta PASSAGGIO DI STATO DISTINTO IN DUE FASI nucleazione accrescimento dei cristalli di ghiaccio. Il numero di nuclei di cristallizzazione è tanto più elevato quanto maggiore è la velocità di raffreddamento e il livello di concentrazione dei soluti
Importanza della velocità di raffreddamento Con raffreddamento lento formazione di cristalli molto grandi e di forma allungata situati negli spazi extracellulari del tessuto vegetale rotture delle pareti cellulari e disidratazione progressiva delle cellule come conseguenza di processi osmotici
Con velocità di raffreddamento elevate (surgelazione) si ha: formazione di molti cristalli di piccole dimensioni distribuiti uniformemente nella matrice alimentare. al momento dello scongelamento, l’acqua torna a far parte dei sistemi colloidali originari e l’alimento rimane integro
TECNOLOGIA Possono essere individuate tre tipologie di surgelazione: per contatto indiretto con il fluido refrigerante percircolazione forzata di aria per contatto diretto con il fluido refrigerante
Scongelamento rapido Vantaggi : • minori rischi microbiologici ; Scongelamento lento Vantaggi : • parziale riassorbimento acqua scongelata ; • < separazione liquido ; • < differenza consistenza tessuti ; • mantenimento viscosità ; • < cambiamenti organolettici ; • Praticamente meglio scongelamento lento a bassa temperatura (4-5°C) • A livello industriale e per piccole dimensioni : • →dall’esterno con aria calda, piastra radiante, acqua calda (confezioni) • → dall’internomicroonde
Possibili cambiamenti durante lo stoccaggio dei surgelati Ricristallizzazione migrante Ossidazioni (chimiche ed enzimatiche) Decolorazioni
LA COTTURA • Modalità di trasmissione del calore • Conduzione • Convezione • Irraggiamento • Modalità di cottura • A calore secco • A calore umido • Frittura • Microonde
LA COTTURA • Cottura a calore secco • Arrostimento Forno • Grigliatura Grill • A piastra • Carboni • ……
LA COTTURA • Cottura a calore umido • Stufatura • Bollitura • A vapore • …… • • A pressione atmosferica • > 1 atm
LA COTTURA • Frittura • Immersione • Contatto • …… • Microonde