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SERVIZIO ACCOGLIENZA PER CITTADINI EXTRACOMUNITARI IN SICILIA. Luci ed ombre. Presenza d’immigrati in Sicilia. L’attuale legislazione ha posto delle limitazioni ben precise sull’ingresso in Italia, ma che si scontra con una realtà in cui la clandestinità è un dato di fatto.
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SERVIZIO ACCOGLIENZA PER CITTADINI EXTRACOMUNITARI IN SICILIA Luci ed ombre
Presenza d’immigrati in Sicilia • L’attuale legislazione ha posto delle limitazioni ben precise sull’ingresso in Italia, ma che si scontra con una realtà in cui la clandestinità è un dato di fatto. • Dai dati del Ministero dell’Interno nel 2002 si registrano in Sicilia 18225 immigrati clandestini. Nei primi sei mesi del 2003 si sono verificati oltre 6000 sbarchi.
Legislazione nazionale in materia sanitaria per cittadini appartenenti all’Unione Europea. • I cittadini in possesso del Modello E. 111, rilasciato dal paese europeo di provenienza, possono accedere alle prestazioni sanitarie in qualsiasi paese Europeo in cui verranno forniti di libretto per l’assistenza sanitaria temporanea.
Disposizioni sanitarie vigenti per cittadini extracomunitari • L’assistenza sanitaria ai cittadini non europei viene disciplinata dalla Legge n°40 del 1998 e dai successivi decreti ( decreto legislativo n°286 del 1998 e D.P.R. n°394 del 1999). • La legge n°189 del 2000 apporta sostanziali modifiche alla legge n°40 del 1998, ma lascia inalterato l’impianto dei diritti e della integrazione sociale, ovvero l’ambito della scuola e della sanità.
Disposizioni sanitarie vigenti per i cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti sul territorio italiano. • Hanno obbligo d’iscrizione al S. S . N. gli stranieri: • In possesso del permesso di soggiorno, che svolgono regolare attività di lavoro o di lavoro autonomo o sono iscritti nelle liste di collocamento; • Regolarmente soggiornanti per motivi familiari, per asilo politico, per attesa adozione, per affidamento, per acquisto della cittadinanza.
Iscrizione volontaria al S.S.N. • E’ consentita agli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia per motivi di studio o di collocamento alla pari. • Non è consentita l’iscrizione volontaria allo straniero con permesso di soggiorno inferiore a 3 mesi e a chi soggiorna per motivi turistici, ad eccezione del personale religioso, diplomatico, appartenente agli uffici consolari o dipendente da organizzazioni internazionali.
Disposizioni sanitarie per i cittadini extracomunitari irregolari • I cittadini extracomunitari che non sono in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno e non sono iscritti al S. S . N. possono usufruire delle cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali.
Cure urgenti ed essenziali • Secondo la circolare n°5 DEL Ministero della Sanità del 24.03.2000 per cure urgenti s’intendono le cure che “non possono essere differite senza pericolo per la vita o danno per la salute della persona”. • Per cure essenziali s’intendono le prestazioni sanitarie, diagnostiche e terapeutiche relative a patologie non pericolose nell’immediato e nel breve termine, ma che nel tempo potrebbero determinare danno alla salute o rischi per la vita (complicanze, cronicizzazioni e aggravamenti).
Modalità di rimborso delle cure urgenti ed essenziali per gli extracomunitari irregolari • Le aziende sanitarie possono richiedere al Ministero dell’ Interno il rimborso relativo all’onere delle prestazioni urgenti erogate dal Pronto Soccorso e di quelle essenziali erogate in regime di ricovero e di day-hospital, ad eccezione degli ambiti operativi di Malattie Infettive, Ostetricia, prevenzione – vaccinazioni e Pediatria, che verranno finanziati dal Fondo Sanitario Nazionale, attraverso le Regioni.
Assistenza Sanitaria agli extracomunitari irregolari • Viene effettuata assegnando un codice regionale a sigla STP (Straniero temporaneamente presente), che ha validità semestrale e può essere rinnovato. • Tale codice è composto da 16 caratteri: Sigla STP, sei caratteri relativi al codice ISTAT della Regione e della struttura pubblica erogante la prestazione e sette caratteri come numero progressivo.
Codice STP • Viene assegnato sia ai fini del rimborso da parte del Ministero dell’Interno, tramite le Prefetture, sia ai fini del rimborso da parte della Regione, garantendo l’anonimato dello straniero presente clandestinamente nel nostro paese. • L’accesso alle strutture sanitarie dello straniero sprovvisto di permesso di soggiorno non deve determinare alcuna segnalazione alle autorità di pubblica sicurezza ( art. 35 decreto legislativo N°286/98) • Le prestazioni sanitarie devono essere erogate anche in assenza di documenti d’identità.
Stranieri in stato di detenzione • Sono iscritti al Servizio Sanitario Nazionale ed hanno parità di diritti rispetto ai cittadini liberi, pur non essendo in possesso del titolo di permesso di soggiorno in Italia ed hanno diritto a tutte le forme di assistenza compresa quella medico - generica (art. 1 decreto legislativo n°230 del 22.06.1999).
Legislazione Regionale in materia sanitaria • L’assessorato alla Sanità della Regione Sicilia ha emanato il 4 Luglio 2003 il decreto n°1270 contenente le “Linee guida per l’assistenza sanitaria ai cittadini extracomunitari”, che si pone l’obiettivo di uniformare i livelli assistenziali e i servizi forniti da ciascuna azienda sanitaria locale e ospedaliera nell’ambito delle disposizioni della normativa vigente.
Servizi di accoglienza per cittadini extracomunitari In ogni Azienda Sanitaria Locale e, possibilmente per ogni distretto, viene prevista l’attivazione di servizi accoglienza per erogare: Servizi sanitari di 1° Livello; Segretariato Sociale; Rilascio Codice STP; Invio alle strutture specialistiche territoriali o di 2° Livello. Nelle Aziende Ospedaliere il servizio accoglienza dovrà assicurare: assistenza e supporto per il ricovero; rilascio del codice STP; segretariato sociale;invio alle strutture territoriali, ambulatori specialistici dedicati all’accoglienza.
Provincia di Palermo • Dai dati della Caritas si è evidenziato nel 2002 la contrazione dei permessi di soggiorno del 6,8% rispetto al 2001. • Ciò nonostante si registrano nello stesso anno 1674 nuove assunzioni di cui 339 nell’agricoltura, 446 in attività varie e 339 nel settore alberghiero e della ristorazione.
Servizi accoglienza a Palermo • Azienda Ospedaliera “Civico “: il servizio è operante con la presenza di un medico e di un infermiere; • Azienda Policlinico: il servizio è operante, da periodo antecedente all’emanazione del decreto n°1270 e senza delibera d’istituzione del servizio, con un medico e un mediatore culturale; • Azienda Ospedaliera “Villa Sofia” : non è stata rilevata l’esistenza del servizio; • Azienda Ospedaliera “V.Cervello” : il servizio è stato istituito con tutte le figure professionali ad eccezione del mediatore culturale; • Azienda territoriale di Palermo: il servizio viene garantito da un amministrativo per l’assegnazione del codice STP.
Provincia di Catania • Dai dati della Caritas si evidenzia che nel 2002 è stata la Provincia con il maggior numero di permessi di soggiorno rilasciati (10,7% in più rispetto ai due anni precedenti) • Dalla stessa indagine si rilevano nella Provincia di Catania 1549 nuove assunzioni ( 365 nell’agricoltura e 303 nel commercio). • La prima comunità straniera per numero di presenze (3566 pari al 27,8 %) è rappresentata dagli statunitensi operanti presso la base Nato di Sigonella. Un’altra comunità presente in modo rilevante è rappresentata dai mauriziani (2105 pari al 63,9 %).
Servizi accoglienza a Catania • Azienda territoriale N°3: il servizio è operante da due anni con tutte le figure professionale, anche se i mediatori culturali posseggono un contratto a tempo determinato; • Aziende ospedaliere: i servizi sono operativi da diversi anni, a prescindere dalle direttive dell’Assessorato, presso le Unità operative di Malattie Infettive oppure nell’azienda Ospedaliera V. Emanuele presso l’Unità operativa di Medicina Tropicale, con il coinvolgimento delle varie figure professionali ad eccezione dei mediatori culturali.
Provincia di Messina • Nel 2002, dalla ricerca della Caritas, emergono 1778 nuove assunzioni di cui 474 nel settore alberghiero e della ristorazione, 285 nel settore dell’agricoltura e 428 in attività varie. • Si evidenzia una maggiore concentrazione di immigrati srilankesi (31,45 %) e marocchini (22,9 %).
Servizi accoglienza a Messina • Azienda territoriale n°5: il servizio è operativo con 2 sanitari e 2 assistenti sociali; • Azienda Ospedaliera “Papardo”: viene istituito il servizio con delibera, ma l’incarico viene assegnato solo all’assistente sociale; • Azienda Ospedaliera “Piemonte”: viene istituito il servizio e vengono assegnati gli incarichi alle varie figure professionali, ad eccezione del mediatore culturale; • Azienda “Policlinico”: il servizio non è stato istituito.
Provincia di Trapani • Si evidenzia nel 2002 un incremento del 29% dei permessi di soggiorno rispetto al 2001. • Si rileva il 27,4% degli immigrati tunisini soggiornanti in Sicilia. • I dati Caritas evidenziano 2421 assunzioni di cui 1718 nel settore dell’agricoltura.
Servizi accoglienza a Trapani • Non si rileva l’esistenza di servizi accoglienza né nelle aziende territoriali né in quelle ospedaliere
Provincia di Ragusa • Si evidenzia, dai dati della Caritas, nel 2002 una contrazione dei permessi di soggiorno. • Si rilevano nello stesso anno 4845 nuove assunzioni di cui 4019 nel settore dell’agricoltura. • Si rileva il 36,9 % d’immigrati tunisini, che insieme alla provincia di Trapani (27,4%) e di Palermo (14,9%), raggiungono il 79.2% del totale regionale.
Servizi accoglienza a Ragusa • Le aziende territoriali ed ospedaliere della Provincia di Ragusa usufruiscono dell’attività dei servizi d’accoglienza erogata dall’Associazione medici senza Frontiere, in convenzione con l’ASL n°7, i quali hanno attivato ambulatori presso i servizi di medicina di base nei distretti di Santa Croce Camerina, Vittoria, Scicli, Ispica
Provincia di Caltanisetta • Il fenomeno migratorio, dai dati della Caritas del 2002, non evidenzia un particolare incremento. Si rilevano 463 nuove assunzioni di cui 112 nel settore alberghiero e della ristorazione e 101 in altri settori non bene precisati.
Servizi accoglienza a Caltanisetta • All’Azienda ospedaliera “S.Elia” non è stato avviato il servizio, ritenendolo più di competenza amministrativa e delegandone la competenza all’azienda territoriale. • All’ASL il servizio è espletato solo da alcune figure professionali: medico e amministrativo.
Immigrazione ed HIV • La rilevazione dei casi da Sindrome da Immunodeficienza acquisita è iniziata nel 1982, ma si è formalizzata nel 1984, attraverso un Sistema di sorveglianza nazionale a cui pervengono tutte le notifiche dei casi diagnosticati presso i servizi sanitari. • La notifica è obbligatoria in seguito al decreto Ministeriale n°288 del 28.11.1986. • Dal 1987 il Sistema di sorveglianza è gestito dal Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità.
Stranieri affetti da AIDS in Italia • Le notifiche di AIDS al COA evidenziano dal 1982 al 31.12.1999 un totale di 46.083 casi, di cui il 4,7% risultano essere stranieri. • Dai dati del COA aggiornati al Dicembre 2002, su un totale di 51.172 casi notificati la percentuale di stranieri è di 15,4%. • Il fenomeno in crescita ha registrato un incremento dal 4,5 % nel 1994-95 al 14,8 % nel 2002-2003.
AIDS in Sicilia • Si evidenzia una evoluzione costante delle segnalazioni d’infezioni da HIV, nonostante negli anni successivi il fenomeno avrebbe dovuto ridimensionarsi per l’efficacia dei nuovi protocolli terapeutici. • Ciò potrebbe essere attribuito all’incrementarsi della presenza straniera nella nostra Regione, per cui se da un lato le terapie sono più efficaci, dall’altro lato il numero degli stranieri è maggiore. • Le notifiche della tabella seguente evidenziano i casi di AIDS in fase conclamata, mentre non vengono segnalati i pazienti affetti da infezioni asintomatiche dal virus HIV, che comunque accedono ai servizi sanitari per praticare i nuovi protocolli terapeutici.
Immigrazione e Servizio Sociale • Il servizio sociale operativo nei servizi di accoglienza agli extracomunitari sviluppa una maggiore apertura all’altro con capacità tecniche ed empatiche di relazione con chi ha culture diverse dalla nostra, possedendo la capacità critico-conoscitiva di interessarsi all’alterità come fonte di sapere, di rispettarla e di consentire l’interrelazione tra le varie culture attorno a valori umani comuni.
Finalità del servizio sociale • Fornire da un lato ai cittadini immigrati che esprimono richieste o bisogni tutte le informazioni relative alla possibile soluzione del problema e/o supportarli nella ricerca delle soluzioni, dall’altro incidere con autonomia ed autorevolezza per favorire nell’ambito delle politiche sociali la crescita dei diritti di cittadinanza.
Accoglienza agli extracomunitari e servizio sociale • Per il servizio sociale che opera nell’accoglienza agli extracomunitari è fondamentale conoscere le varie fasi che caratterizzano l’iter burocratico per garantire un sistema di controllo della qualità di erogazione del servizio accoglienza, per un’efficace controllo dei costi attraverso l’accesso alle fonti di finanziamento, che si realizza in forma ottimale attraverso la collaborazione con le varie Unità operative e gli uffici amministrativi preposti (ufficio accettazione, ufficio economico-finanziario, ufficio ticket, ufficio informativo – statistico -SDO).
Condizioni progettuali e di programmazione per un recupero di efficacia del servizio • Condizione fondamentale per un’efficace ed efficiente programmazione dell’attività del servizio è costituita dal collegamento funzionale in particolare con l’Unità Operativa di Pronto Soccorso e con il Servizio Accettazione dell’Azienda Ospedaliera.
Condizioni operative che garantiscono il diritto all’assistenza sanitaria degli extracomunitari • La richiesta del libretto sanitario al momento del ricovero permette, in caso di assenza, di istruire procedura amministrativa apposita, con assegnazione del codice STP, per le cure e l’assistenza sanitaria successive al momento di emergenza e/o di ricovero.
Assenza di servizi preposti all’accoglienza • Non applicandosi le procedure decisionali e le normali prassi burocratiche e amministrative, l’attività e le scelte ricadono sui singoli operatori oppure si verifica la mancata attuazione delle normative da parte delle istituzioni preposte. • Le aziende ospedaliere finiscono nelle migliori delle ipotesi col delegare alle associazioni private o ai servizi territoriali la gestione del paziente immigrato clandestino.
Analisi e monitoraggio dei servizi accoglienza • Costituisce una necessità per rimuovere inefficienze e incongruenze che ancora permangono nei nostri servizi. • Il fenomeno migratorio può costituire un motivo di approfondimento per ripensare a fondo alle politiche organizzative delle aziende e al proprio modo di agire professionale, per cui anche in questo ambito l’immigrazione può rappresentare una opportunità e non solo un problema.