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Politiche di Pari Opportunit à I. STUDIARE LE POLITICHE DI PARI OPPORTUNIT À SERVE A MODIFICARE LE MENTALIT À LA CULTURA E IL SESSISMO DOMINANTI A LEGGERE IL MONDO CON UNO SGUARDO DI GENERE INSEGNA AD AVERE UN PUNTO DI VISTA IN PI Ù UNA CHIAVE ULTERIORE PER
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STUDIARE LE POLITICHE DI PARI OPPORTUNITÀ SERVE A MODIFICARE LE MENTALITÀ LA CULTURA E IL SESSISMO DOMINANTI A LEGGERE IL MONDO CON UNO SGUARDO DI GENERE INSEGNA AD AVERE UN PUNTO DI VISTA IN PIÙ UNA CHIAVE ULTERIORE PER INTERPRETARE IL PRESENTE. Il punto di vista di genere NON È IL PUNTO DI VISTA DELLE DONNE!!!!
IMPORTANTE Prendere in considerazione il tessuto sociale in un’ottica di genere permette di rendere visibili le disuguaglianze tra i sessi soprattutto sul terreno politico della cittadinanza e dei diritti che ne conseguono.
Ragioni per cui le donne sono SOTTORAPPRESENTATE sia dal punto di vista della presenza nei ruoli apicali della società che del salario • DISCRIMINAZIONI DI GENERE dovute alla divisione del lavoro in una società basata sul sesso • SCARSA CONOSCENZA DELLE LEGGI delle norme europee e nazionali che riguardano le pari opportunità e le azioni positive • INADEGUATEZZA DI BUONA PARTE DEGLI INTERVENTI preposti a porre rimedio alle disparità • SCARSITÀ DI PERCORSI SPECIFICI DI FORMAZIONE per le/i responsabili istituzionali degli organismi di parità (Consigliere/i di parità responsabili a vari livelli di comitati o commissioni di pari opportunità ecc.) • SCARSA CULTURA DI PARITÀ in chi detiene le chiavi dei cancelli del potere
La PARITÀ non passa attraverso una contrapposizione o un bilanciamento dei sessima attraverso il concetto di GENERE come RAPPORTO cioè RELAZIONE tra i sessi Troppo spesso si tende ad identificare il GENERE con l’universo femminile ignorando che esso è invece un RAPPORTO una RELAZIONE DIALETTICA tra i sessi ed è questo rapporto la base per costruire una società senza discriminazioni una società di individui LIBERI una società della parità Altrimenti se si parla di sessi si parla di entità biologicamente separate e si finisce in un discorso gerarchico di sottomissione e contrapposizione.
I diritti sono la base della CITTADINANZA che diventa piena solo quando l’individuo è LIBERO Per le donne questa libertà -la POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE, di sottrarsi ad un destino- non è ancora oggi data pienamente.
CITTADINANZA È l’insieme dei diritti e dei doveri che conferisce piena appartenenza ad una società NON è un concetto economico NON riguarda in maniera e tempi uguali uomini e donne.
LA CITTADINANZA DEI DIRITTI DA UN PUNTO DI VISTA DI GENERE a partire dall’età delle rivoluzioni di fine Settecento Il concetto di CITTADINANZA acquista nel corso dei secoli la moderna configurazione di piena appartenenza ad una comunità politica di titolarità di diritti civili politici e sociali e di tutela per il loro godimento effettivo. Vediamo le tappe che hanno segnato la formulazione di questo concetto
Cittadinanza FORDISTA (cittadinanza salariale) È cittadino chi produce salario Chi non lavora non ha diritti • Le DONNE hanno diritti • SOLO in quanto mogli di lavoratori • Questa teoria formulata a partire dagli anni Cinquanta • del Novecento dava per scontato che si sarebbe arrivati in breve tempo alla PIENA OCCUPAZIONE, che • avrebbe coinciso con la PIENA ESTENSIONE DEI DIRITTI. • Invece al primo sciopero(1973)il fordismo si arresta.
Cittadinanza post-fordista Schema del sociologo inglese T.H. Marshall (1950) Marshall propone un concetto di cittadinanza PROGRESSIVA e INCLUSIVA basato sulla tripartizione dei diritti • DIRITTI POLITICI elettorato attivo e passivo • DIRITTI CIVILI norme che riguardano le capacità giuridiche che la persona ha di sfruttare le risorse economiche e riguardano la sfera giuridico patrimoniale • DIRITTI SOCIALI istruzione salute casa libertà sindacali servizi diritti in cui interviene lo Stato Cittadinanza quindi come concetto NON economico NON basato sul salario BENE MA...
DECOSTRUZIONEDELLO SCHEMA DI MARSHALL Nella ripartizione dei diritti Marshall aveva in mente un cittadino MASCHIO al più NEUTRO nel senso di “universale” Questo FALSO UNIVERSALISMO non tiene conto del fatto che I SESSI SONO (almeno) DUE IL NEUTRO NON È IL MINIMO COMUNE DENOMINATORE TRA UOMO E DONNA
Cronologia della conquista dei diritti • ... E DONNE • DIRITTI CIVILI • per le donne italiane • sono conquista recente • Es: legge sulla violenza sessuale 1996 Altri non sono stati ancora conquistati • DIRITTI POLITICI • Diritto di voto solo nel 1945 • DIRITTI SOCIALI • ne ha concessi parecchi il Fascismo • ma per i motivi sbagliati • Altri che vengono attribuiti alle donne • di fatto non la riguardano direttamente come persona • asili nido, permessi per cura etc… UOMINI… • Diritti civili(XVIII secolo) Garanzia dei diritti individuali libertà della persona di pensiero parola religione di proprietà… • Diritti politici(XIX secolo) Voto eleggibilità cittadinanza nazionalità • Diritti sociali(XX secolo) Garanzia di un minimo di welfare di sicurezza economica diritto allo studio accesso ai servizi sociali
La cittadinanza secondo lo schema di Marshall NON tiene conto di altri diritti fondamentali da un punto di vista di genere I DIRITTI RIPRODUTTIVI Sono i cosiddetti DIRITTI DELLA QUARTA GENERAZIONE e riguardano il diritto all’integrità del corpo e il diritto alla salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo I DIRITTI ECONOMICI E DEL LAVORO Riguardano la parità di trattamento economico pari diritti nei percorsi di carriera (rottura del tetto di cristallo e della old boys network)
Quindi dobbiamo dire che: «Soggetti politici a pieno titolo le donne non sembrano esserlo nemmeno nei tempi più recenti che hanno visto formalmente riconosciuta la loro cittadinanza, ma non pienamente espressa, al punto da farla apparire ancora incompiuta…». (Marisa Forcina, Una cittadinanza d’altro genere)
IMPORTANTENESSUN DIRITTO PUÒ ESSERE CONSIDERATO COME ACQUISITO PER SEMPRE TUTTO PUÒ ESSERE SOVVERTITOIN OGNI MOMENTO