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La via Italiana alla flessicurezza: Dalla Legge Treu al Jobs Act. La valutazione delle politiche pubbliche nell’approccio microeconomico. Francesco Pastore Seconda Università di Napoli, IZA di Bonn e Associazione Italiana Economisti del Lavoro Email: francesco.pastore@unina2.it
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La via Italiana alla flessicurezza: Dalla Legge Treu al Jobs Act. La valutazione delle politiche pubbliche nell’approccio microeconomico Francesco Pastore Seconda Università di Napoli, IZA di Bonn e Associazione Italiana Economisti del Lavoro Email: francesco.pastore@unina2.it http://www.giurisprudenza.unina2.it/it/dipartimento/persone/docenti/34-docenti-interni/156-pastore-francesco.html www.iza.org/profile?key=692
Breve presentazione dell’autore Francesco Pastore [Ph.D. (Sussex); Dottorato ("Federico II"); M.Sc. (Coripe-Piemonte); Laurea ("Federico II")] ha conseguito l’abilitazione di professore ordinario di Politica Economica e di professore associato di Economia Politica. Attualmente, è Professore Aggregato di Economia Politica presso la Seconda Università degli studi di Napoli, research fellow dell’IZA di Bonn e segretario dell’Associazione Italiana degli Economisti del Lavoro. È stato consulente, fra gli altri, di Friedrich Ebert Stiftung, ILO, UNDP, Unesco e World Bank. I suoi numerosi articoli scientifici di economia del lavoro, dell’istruzione e della transizione dal socialismo al mercato sono stati pubblicati in prestigiose riviste internazionali, quali, ad esempio, Journal of Economic Surveys, Economics of Education Review, Stata Journal, Economics of Transition, Economia Politica. Ha curato tre numeri monografici dell’International Journal of Manpower e due volumi della serie AIEL in Phisica Verlag. Nel 2011 ha pubblicato per i tipi della Giappichelli il libro su: “Fuori dal tunnel. Le difficili transizioni dalla scuola al lavoro in Italia e nel mondo”.
Breve presentazione dell’autore Scrive con continuità editoriali su magazine di larga audience, quali: Social Europe Journal: www.social-europe.eu/author/francesco-pastore/lavoce.info: www.lavoce.info/author/francesco-pastore/Lavoce archive: archivio.lavoce.info/lavocepuntoinfo/autori/pagina1192.html linkiesta: www.linkiesta.it/francesco-pastore/profiloInGenere: http://www.ingenere.it/persone/pastore Scuola democratica blog: http://www.learning4.it/Ha circa 650 citazioni su Google scholar: h-index=14 e h10-index=24: (http://scholar.google.com/citations?user=aXpEp1IAAAAJ&hl=it).90 publicazioni in IDEAS: nel primo 6% degli economisti italianihttp://ideas.repec.org/top/top.italy.html#authorsCirca 55 mila downloads di 27 discussion papers pubblicati su IZA
Outline • Alcuni fatti stilizzati sulla disoccupazione giovanile • Evoluzione della normativa sul mercato del lavoro: Dalla flessibilità alla flessicurezza • I centri per l’impiego in Italia e in Europa • Il sistema delle transizioni scuola lavoro • Basso livello medio d’istruzione • Impatto sulla finanza pubblica • Osservazioni conclusive
Scopo della presentazione • Individuare alcuni tratti tipici della disoccupazione giovanile italiana • Fornire un quadro interpretativo per spiegare cause e conseguenze della disoccupazione giovanile in Italia • Comprendere l’evoluzione recente del dibattito sull’argomento: • Dalla flessibilità degli anni 80-’90 alla flessicurezza di oggi • Fornire criteri per una valutazione ex ante dell’impatto delle politiche sulla disoccupazione giovanile e il loro impatto sulla finanza pubblica • Parole chiave: Flessicurezza; Jobs Act; Transizione scuola-lavoro; Fuoricorsismo;
Evoluzione recente di YUR (15-24 anni) e AUR (15-64 anni) e crescita del PIL reale
Evoluzione della flessibilità nel mercato del lavoro:Job finding e job separation in diversi paesi e anni Il turnover del lavoro La rigidità della protezione dell’impiego, versione 1
1997: Legge Treu Innovazioni Limiti Limiti eccessivi all’uso del lavoro temporaneo Contenzioso con le imprese Insoddisfacente riconoscimento dei diritti previdenziali e assistenziali Mancanza di assicurazione sulla disoccupazione per i lavoratori temporanei Mancato riconoscimento di altre forme contrattuali atipiche CPI da riformare Politiche attive insoddisacenti • Introduzione lavoro interinale • Vincoli all’uso del lavoro interinale: • Limiti alla durata dei contratti • Limiti alla possibilità di nuove assunzioni temporanee senza assunzioni a tempo indeterminato • Co.co.co e partite IVA • Articolo 18 salvaguardato • Introduzione delle agenzie private per il lavoro interinale
2003: Legge Biagi (Maroni) Innovazioni Limiti Limiti meno stringenti all’uso del lavoro temporaneo Numero eccessivo di forme di lavoro atipico Mancata parificazione contributiva fra lavoratori atipici e tipici Assenza di assicurazioni contro la disoccupazione per molti lavoratori temporanei Complementarietà fra pubblico e privato nelle attività di collocamento Politiche attive ancora regionali e insoddisfacenti • Introduzione di numerose forme contrattuali atipiche • Eliminazione dei vincoli all’uso del lavoro interinale • Trattamento pensionistico dei Co.co.pro e delle partite IVA • Le agenzie private di collocamento possono operare • Articolo 18 ancora immodificato
2011: Testo Unico sull’apprendistato Innovazioni Limiti Eccessivo grado di burocratizzazione del contratto Obblighi formativi troppo impegnativi per le imprese CPI senza risorse umane e finanziarie adeguate Insufficiente esperienza con il dialogo sociale Definizione poco chiara dei ruoli delle parti sociali Mancata riforma degli altri contratti di inserimento considerati più convenienti dalle imprese • Introduzione di una normativa organica sull’apprendistato • 3 forme di apprendistato: • Recupero scolastiico • Professionalizzante • Di alta formazione • Introduzione del dialogo sociale in base al modello tedesco per la definizione dei programmi formativi • Ruolo di coordinamento dei CPI • Coinvolgimento delle parti sociali
2012: Legge Fornero Innovazioni Limiti Limiti troppo stringenti all’uso del lavoro temporaneo: Aumenta il contenzioso Eccessivi obblighi per le imprese Si riducono i contratti temporanei di 200 mila unità Riforma dell’Art. 18 poco incisiva secondo alcuni CPI ancora in agonia Ancora mancanza di politiche attive • Nuovi vincoli all’uso del lavoro interinale: • Obbligo di indicare il motivo del lavoro temporaneo dopo il primo anno • Limiti stringenti al rinnovo dei contratti temporanei • Parificazione dei lavoratori temporanei e permanenti nei contributi sociali e assistenziali • Nuove forme di tutela per co.co.pro e partite IVA • Modifica dell’articolo 18
2014: Jobs Act Innovazioni Limiti Contratto unico rinviato CPI da riformare: Divisione dei ruoli fra pubblico e privato Servizi privati di collocamento (call center privato) Introdurre I quasi mercati per la formazione professionale Agenzia nazionale per la formazione professionale Mancanza di politiche attive adeguate • Riduzione dei limiti della Legge Fornero all’uso del lavoro temporaneo: • Allungamento a 36 mesi della durata dei contratti temporanei • Semplificazione sulle cause del lavoro temporaneo • Acausalità dei contratti nel primo anno • Avvio della garanzia giovani • Potenziamento dei siti web del ministero
Garanzia Europea per i giovani • In base al modello scandinavo, la garanzia europea consente ai paesi che presentano tassi di disoccupazione giovanili maggiori del 25% di ottenere fondi per • politiche attive dell’impiego; • apprendistato, • training, • e stage retribuiti in azienda per gli under-25. • Estensione agli under-29 in Italia • Condizioni di successo: • Centri per l’impiego funzionanti • Una normativa sull’apprendistato efficace • Una formazione professionale di qualità • la presenza di un dialogo sociale costante fra tutte le parti sociali
Evoluzione della flessibilità nel mercato del lavoro:Job finding e job separation in diversi paesi e anni Il turnover del lavoro La rigidità della protezione dell’impiego, versione 1
Evidenza empirica sul lavoro temporaneo come trampolino di lancio • In quasi tutti i paesi, l’impatto netto sull’occupabilità è positiva • Spagna e alcuni casi degli Stati Uniti sono eccezioni • Ichinoet al. (2005, 2008) trovano • Un effettonettopositivo del 19% in Toscana e dell’11% in Sicilia (Qui solo debolmentesignificativo) • Un impattolordo del 31 e del 23%, rispettivamente • Berton, Devicienti e Pacelli (2008) trovanoancheevidenza di unatrappola del lavorotemporaneo: la probabilitàcheillavorotemporaneoresti tale aumenta
Una spiegazione ... Produttività marginale del lavoro in un dato istante Produttività marginale degli occupati Aumento della produttività derivante dalle nuove assunzioni nel periodo precedente Riduzione della produttività derivante dai flussi fuori dall’occupazione nel periodo precedente Già in teoria, a ben vedere, l’effetto complessivo di una maggiore flessibilità sulla occupazione è indeterminato
Quando la flessibilità nel mercato del lavoro è utile e quando è problematica? • La flessibilità porta a minore disoccupazione quando il capitale umano dei flussi verso la disoccupazione (adulti) è minore di quello dei flussi fuori dalla disoccupazione (giovani). In altri termini, quando: • L’esperienza lavorativa è meno importante dell’istruzione • Ciò accade, a sua volta, quando il capitale umano e il mutamento tecnologico sono in fase di espansione. In questo caso, un maggiore turnover riduce la disoccupazione • Viceversa, quando l’economia è statica, la flessibilità del lavoro può fare aumentare la disoccupazione • Questa conclusione è coerente con l’affermazione di Solow, secondo cui il mercato del lavoro è un’istituzione sociale ...
Durata della disoccupazione versus durata della transizione scuola lavro: (Quintini, Quintini, Martin, 2007) La febbre spagnola (Bentolila and Dolado, 1994 and 2013) In teoria, maggiore flessibilità implica che I giovani generino una pressione al ribasso dei salari degli adulti. Ciò a condizione che gli outsiders (I giovani) siano in grado di sfidare gli insiders (adulti). Se la flessibilità, però, riguarda solo I contratti a termine, allora gli outsidered non riusciranno mai ad accumulare l’esperienza lavorativa di cui hanno bisogno e ciò aumenterà il potere degli insideres, invece che ridurlo. I salari effettivi degli adulti saranno maggiori di quelli di equilibrio e la disoccupazione non si ridurrà
Tabella - Spese per i servizi per il lavoro pubblici in Europa Fonte: Eurostat (tranne * - Dati stimati). In Italia si spende molto poco e “forse” male (assenza di valutazione).
Fonti: Elaborazioni dati da SSRMdL, 2011 (Materiale disponibile su mag.workcoffee.it).
Tabella - Composizione della spesa per disoccupato registrato Servizi per il lavoro: Centri per l’impiego, bilancio delle competenze, ecc… Misure: Formazione professionale, supporto all’impiego Sostegni al reddito: sussidi.
I rischi e nodi critici in Italia. Riforma povera di proposte concrete, si rischia di realizzare solo Formazione ed Orientamento con tanto di “Marchio di qualità”. Manca una raccomandazione su come ridurre i carichi amministrativi; Manca una raccomandazione su come migliorare i Servizi alle imprese;
Relazione biennio 2014 -16: Ex-Ministro del lavoro Giovannini valutare l’appropriatezza dell’attuale distribuzione territoriale dei CPI e se necessario operare una loro riallocazione (Sicilia doppio dei dipendenti della Lombardia - La maggioranza in attività di back-office - Assenza di valutazione). a partire dal portale Cliclavoro, sviluppare una piattaforma web nazionale per facilitare l’incontro domanda-offerta di lavoro (quanto costa ? Piattaforme private già presenti: Infojobs). definire un piano di formazione degli operatori e favorire, attraverso i social network, la creazione di una comunità degli addetti ai lavori; far sì che tutte le Regioni legiferino in materia di autorizzazione ai privati (conflitto di attribuzioni) => Criticità per la nuova Agenzia Federale del Lavoro (struttura come Inps => Rischio “carrozzone pubblico”).
Il rapporto Pubblico/Privato nei programmi di ricollocazione
Tema centrale -> come ridurre il fenomeno di “opportunismo” :Sperimentazioni in Olanda, Uk e Australia. (analisi indipendenti e Ocse).1. cherry picking (vale a dire selezione/scrematura da parte dei disoccupati più facili da collocare/ricollocare); 2. parking (scarsa assistenza nei confronti dei soggetti con maggiori barriere al reingresso e per questo parcheggiati nella formazione professionale); 3. gaming (manipolazione artificiale di numero di outcome effettivamente realizzate per aggiudicarsi gli incentivi pubblici). 4. deriva di missione (cambio di obiettivo da parte degli enti no-profit; discriminazione da parte di enti religiosi)
Attori:Ministero del lavoro e degli Affari Sociali Agenzia nazionale federale (BAA)Municipalità Rapporto: Modello: Complementare.
Principali caratteristiche: PES locali (Argen) sono gestiti congiuntamente da BAA e municipalità. Ruolo importante del “terzo settore” nella gestione di programmi di politica attiva.Strumenti più importanti:Voucher di intermediazione (Vermittlungsgutschein).Ruolo residuale delle PSA (progetto abolito, dopo fallimentare sperimentazione).
Funzionamento del Voucher:E’ necessario stipulare con l’agenzia stessa un contratto e concordare il corrispettivo. Le strategie di intervento dei servizi al lavoro tedeschi sono basate su attività di profiling degli utenti in cerca di lavoro (questo metodo prende il nome di 4- Phasen-Modell). I disoccupati iscritti presso la BAA, possono ricevere un voucher che consente loro di «acquistare» i servizidelle strutture private.
Valutazione:Monitoraggi mostrato effetti positivi.(più bravi rispetto all’attore pubblico).Assenza del fenomeno gaming(pagamento graduale nel tempo).Le valutazioni contro-fattuali mostrano effetto nullo . Forte presenza di scrematura (collocano soprattutto i “meno svantaggiati” tra i disoccupati).