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Università degli Studi “G. d’Annunzio”. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA Direttore: Prof. Ferdinando ROMANO.
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Università degli Studi “G. d’Annunzio” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETIFACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIASCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVADirettore: Prof. Ferdinando ROMANO INDAGINE EPIDEMIOLOGIA DI UN FOCOLAIO EPIDEMICO DI SALMONELLOSI NELLA PROVINCIA DI PESCARA: CONTRIBUTO PERSONALE Specializzanda Relatore Dott.ssa Patrizia MARANI TORO Chiar.ma Prof.ssa Carla GRANCHELLI ANNO ACCADEMICO 2005/2006
INTRODUZIONE • Le Salmonellosi costituiscono un importante problema di Sanità Pubblica nei paesi industrializzati • Le problematiche sono legate all’elevata morbosità ed al rilevante peso economico che comportano • Le dimensioni reali del fenomeno sono di difficile quantificazione per la sottostima delle notifiche
INTRODUZIONE (I) • Negli USA, secondo i CDC, sono circa 40.000 i casi di salmonellosi notificati ogni anno • In Italia, secondo il SIMI, sono circa 10.000-15.000 i casi di salmonellosi non tifoidee notificati ogni anno • Secondo i dati ISTAT, sarebbero circa 20 i decessi causati da salmonella ogni anno
INTRODUZIONE (II) • Dal 1997 in Italia è attivo il sistema di sorveglianza ENTER-NET Italia • Comprende una rete di 29 laboratori di microbiologia coordinata dall’ISS ed afferente al Centro di coordinamento Europeo di Londra • S.Enteritidis (35,8% ) e S.Typhimurium (37,7%) rappresentano i sierotipi più frequentemente riscontrati
INTRODUZIONE (III) • La distribuzione dei casi di salmonellosi sul territorio nazionale non è uniforme
INTRODUZIONE (IV) • Nella Provincia di Pescara è stato riscontrato un aumento dell’incidenza dei casi di S.Enteritidis negli anni 2004, 2005 e soprattutto nei primi nove mesi del 2006 • Sono stati evidenziati nei primi mesi del 2006 quattro focolai epidemici di salmonellosi
INTRODUZIONE (V) • L’indagine epidemiologica dei focolai di tossinfezione alimentare e la sorveglianza delle zoonosi sono fondamentali • D.Lgs. n.191 del 4 aprile 2006 in attuazione della Direttiva 2003/99/CE sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici.
CONTRIBUTO PERSONALE Il Servizio di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica della ASL di Pescara il 23 Maggio 2006 ha ricevuto segnalazione riguardante 31 soggetti colpiti da sindrome gastrointestinale, riferibile a probabile tossinfezione alimentare
MATERIALI E METODI E’ stata dispostauna serie di indagini per • Confermare la tossinfezione alimentare • Individuare la fonte di infezione • Ricostruire tutte le fasi della preparazione degli alimenti
MATERIALI E METODI Iter procedurale: • Ricezione della notifica di malattie • Intervista ai malati e alle persone a rischio • Associazioni epidemiologiche • Formulate ipotesi
MATERIALI E METODI (I) • Ispezione del luogo dove i cibi sospetti sono stati preparati e consumati • Raccolta dei campioni alimentari, blisters vuoti relativi alle uova utilizzate e acqua potabile • Effettuazione di tamponi ambientali su piani di lavoro, attrezzature, utensili da cucina e frigorifero all’interno del locale cucina
MATERIALI E METODI (II) • Il personale di cucina è stato interrogato sulle procedure di preparazione e sottoposto agli accertamenti del caso • Le matrici alimentari prelevate sono state inviate presso la Sezione diagnostica di Pescara dell’Istituto Zooprofilattico (IZV) per gli accertamenti di tipo batteriologico • Ai partecipanti è stato somministrato un questionario
MATERIALI E METODI (III) • Dalle informazioni raccolte è stato emesso il sospetto di tossinfezione alimentare con probabile veicolo rappresentato dalle uova utilizzate per la preparazione di alcune pietanze • Nell’esercizio di vendita dove sono state acquistate le uova, è stato recuperato lo stesso lotto di uova utilizzate presso il ristorante
MATERIALI E METODI (IV) Il 29 Maggio si sono acquisiti i primi risultati analitici che hanno evidenziato la presenza di S. Enteritidis: • uova (guscio e albume) • blisters prelevati • campioni biologici dei pazienti ricoverati • tamponi ambientali (all’interno del frigorifero e in una teglia d’acciaio utilizzata per condire la pasta)
Allevamento Centro di imballaggio Depositi Esercizi di vendita Cucina Ristorante Consumatori Lotti X ed Y contaminati da Salmonella enteritidis Indagine epidemiologica (rintraccio e attivazione sistema di allerta ) Episodio di tossinfezione Filiera relativa a produzione-commercializzazione-consumo uova
RISULTATI • Siamo riusciti ad intervistare tutti i partecipanti pertanto, è stato scelto come disegno di studio quello di coorte • I dati raccolti, sono stati inseriti ed elaborati con EpiInfo 2005 versione 3.3.2
RISULTATI (I) Ai fini della descrizione del focolaio è stata adottata la seguente definizione di caso: • tutti i soggetti partecipanti al pranzo del 22 Maggio che avevano manifestato diarrea > 3 scariche • febbre ≥38°C • dolori addominali • nausea o vomito con esordio nella serata o fino a 72 ore dopo la consumazione
RISULTATI (II) Dei 96 soggetti che avevano consumato alimenti, 31 si sono ammalati. Il 46,9% (n.45) dei partecipanti era di sesso maschile e il 53,1% (n. 51) era di sesso femminile 12 erano adulti con età media di 41 anni e 84 bambini con età media di 7,5 anni.
Tabella 4. Tasso di attacco per singolo alimento (TA), rischi relativi (RR) e intervallo di confidenza al 95%
CONCLUSIONI In base ai risultati dell’indagine epidemiologica e degli accertamenti batteriologici: • L’alimento individuato come causa della tossinfezione alimentare è stato l’uovo la cui contaminazione è stata primaria • Non si può escludere una contaminazione secondaria delle altre pietanze per fenomeni di cross-contaminazione
CONCLUSIONI (I) L’indagine da noi condotta si è dimostrata utile • è stato identificato l’alimento in causa • sono state ricostruite tutte le fasi di preparazione dell’alimento dall’approvvigionamento delle materie prime fino al consumo • sono stati individuati i punti di maggiore rischio per la contaminazione
CONCLUSIONI (II) Per il successo dell’indagine epidemiologica risultano fondamentali • La tempestività delle segnalazioni • I tempi di reazione • La collaborazione dei diversi settori operativi: microbiologi, epidemiologi, igenisti degli alimenti e veterinari
CONCLUSIONI (III) Ulteriori progressi nel campo della prevenzione delle tossinfezioni alimentari potranno essere perseguiti attraverso un sempre maggiore rispetto delle corrette norme igieniche a livello delle aziende agricole (Regolamento 502/04) unitamente alla applicazione di sistemi di sorveglianza sulla produzione degli alimenti (HACCP)