1 / 25

INDAGINE EPIDEMIOLOGIA DI UN FOCOLAIO EPIDEMICO DI SALMONELLOSI NELLA PROVINCIA DI PESCARA:

Università degli Studi “G. d’Annunzio”. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA Direttore: Prof. Ferdinando ROMANO.

Download Presentation

INDAGINE EPIDEMIOLOGIA DI UN FOCOLAIO EPIDEMICO DI SALMONELLOSI NELLA PROVINCIA DI PESCARA:

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Università degli Studi “G. d’Annunzio” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETIFACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIASCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVADirettore: Prof. Ferdinando ROMANO INDAGINE EPIDEMIOLOGIA DI UN FOCOLAIO EPIDEMICO DI SALMONELLOSI NELLA PROVINCIA DI PESCARA: CONTRIBUTO PERSONALE Specializzanda Relatore Dott.ssa Patrizia MARANI TORO Chiar.ma Prof.ssa Carla GRANCHELLI ANNO ACCADEMICO 2005/2006

  2. INTRODUZIONE • Le Salmonellosi costituiscono un importante problema di Sanità Pubblica nei paesi industrializzati • Le problematiche sono legate all’elevata morbosità ed al rilevante peso economico che comportano • Le dimensioni reali del fenomeno sono di difficile quantificazione per la sottostima delle notifiche

  3. INTRODUZIONE (I) • Negli USA, secondo i CDC, sono circa 40.000 i casi di salmonellosi notificati ogni anno • In Italia, secondo il SIMI, sono circa 10.000-15.000 i casi di salmonellosi non tifoidee notificati ogni anno • Secondo i dati ISTAT, sarebbero circa 20 i decessi causati da salmonella ogni anno

  4. INTRODUZIONE (II) • Dal 1997 in Italia è attivo il sistema di sorveglianza ENTER-NET Italia • Comprende una rete di 29 laboratori di microbiologia coordinata dall’ISS ed afferente al Centro di coordinamento Europeo di Londra • S.Enteritidis (35,8% ) e S.Typhimurium (37,7%) rappresentano i sierotipi più frequentemente riscontrati

  5. INTRODUZIONE (III) • La distribuzione dei casi di salmonellosi sul territorio nazionale non è uniforme

  6. INTRODUZIONE (IV) • Nella Provincia di Pescara è stato riscontrato un aumento dell’incidenza dei casi di S.Enteritidis negli anni 2004, 2005 e soprattutto nei primi nove mesi del 2006 • Sono stati evidenziati nei primi mesi del 2006 quattro focolai epidemici di salmonellosi

  7. INTRODUZIONE (V) • L’indagine epidemiologica dei focolai di tossinfezione alimentare e la sorveglianza delle zoonosi sono fondamentali • D.Lgs. n.191 del 4 aprile 2006 in attuazione della Direttiva 2003/99/CE sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici.

  8. CONTRIBUTO PERSONALE Il Servizio di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica della ASL di Pescara il 23 Maggio 2006 ha ricevuto segnalazione riguardante 31 soggetti colpiti da sindrome gastrointestinale, riferibile a probabile tossinfezione alimentare

  9. MATERIALI E METODI E’ stata dispostauna serie di indagini per • Confermare la tossinfezione alimentare • Individuare la fonte di infezione • Ricostruire tutte le fasi della preparazione degli alimenti

  10. MATERIALI E METODI Iter procedurale: • Ricezione della notifica di malattie • Intervista ai malati e alle persone a rischio • Associazioni epidemiologiche • Formulate ipotesi

  11. MATERIALI E METODI (I) • Ispezione del luogo dove i cibi sospetti sono stati preparati e consumati • Raccolta dei campioni alimentari, blisters vuoti relativi alle uova utilizzate e acqua potabile • Effettuazione di tamponi ambientali su piani di lavoro, attrezzature, utensili da cucina e frigorifero all’interno del locale cucina

  12. MATERIALI E METODI (II) • Il personale di cucina è stato interrogato sulle procedure di preparazione e sottoposto agli accertamenti del caso • Le matrici alimentari prelevate sono state inviate presso la Sezione diagnostica di Pescara dell’Istituto Zooprofilattico (IZV) per gli accertamenti di tipo batteriologico • Ai partecipanti è stato somministrato un questionario

  13. MATERIALI E METODI (III) • Dalle informazioni raccolte è stato emesso il sospetto di tossinfezione alimentare con probabile veicolo rappresentato dalle uova utilizzate per la preparazione di alcune pietanze • Nell’esercizio di vendita dove sono state acquistate le uova, è stato recuperato lo stesso lotto di uova utilizzate presso il ristorante

  14. MATERIALI E METODI (IV) Il 29 Maggio si sono acquisiti i primi risultati analitici che hanno evidenziato la presenza di S. Enteritidis: • uova (guscio e albume) • blisters prelevati • campioni biologici dei pazienti ricoverati • tamponi ambientali (all’interno del frigorifero e in una teglia d’acciaio utilizzata per condire la pasta)

  15. Allevamento Centro di imballaggio Depositi Esercizi di vendita Cucina Ristorante Consumatori Lotti X ed Y contaminati da Salmonella enteritidis Indagine epidemiologica (rintraccio e attivazione sistema di allerta ) Episodio di tossinfezione Filiera relativa a produzione-commercializzazione-consumo uova

  16. RISULTATI • Siamo riusciti ad intervistare tutti i partecipanti pertanto, è stato scelto come disegno di studio quello di coorte • I dati raccolti, sono stati inseriti ed elaborati con EpiInfo 2005 versione 3.3.2

  17. RISULTATI (I) Ai fini della descrizione del focolaio è stata adottata la seguente definizione di caso: • tutti i soggetti partecipanti al pranzo del 22 Maggio che avevano manifestato diarrea > 3 scariche • febbre ≥38°C • dolori addominali • nausea o vomito con esordio nella serata o fino a 72 ore dopo la consumazione

  18. RISULTATI (II) Dei 96 soggetti che avevano consumato alimenti, 31 si sono ammalati. Il 46,9% (n.45) dei partecipanti era di sesso maschile e il 53,1% (n. 51) era di sesso femminile 12 erano adulti con età media di 41 anni e 84 bambini con età media di 7,5 anni.

  19. Grafico 1 – Curva epidemica

  20. Tabella3. Manifestazioni cliniche

  21. Tabella 4. Tasso di attacco per singolo alimento (TA), rischi relativi (RR) e intervallo di confidenza al 95%

  22. CONCLUSIONI In base ai risultati dell’indagine epidemiologica e degli accertamenti batteriologici: • L’alimento individuato come causa della tossinfezione alimentare è stato l’uovo la cui contaminazione è stata primaria • Non si può escludere una contaminazione secondaria delle altre pietanze per fenomeni di cross-contaminazione

  23. CONCLUSIONI (I) L’indagine da noi condotta si è dimostrata utile • è stato identificato l’alimento in causa • sono state ricostruite tutte le fasi di preparazione dell’alimento dall’approvvigionamento delle materie prime fino al consumo • sono stati individuati i punti di maggiore rischio per la contaminazione

  24. CONCLUSIONI (II) Per il successo dell’indagine epidemiologica risultano fondamentali • La tempestività delle segnalazioni • I tempi di reazione • La collaborazione dei diversi settori operativi: microbiologi, epidemiologi, igenisti degli alimenti e veterinari

  25. CONCLUSIONI (III) Ulteriori progressi nel campo della prevenzione delle tossinfezioni alimentari potranno essere perseguiti attraverso un sempre maggiore rispetto delle corrette norme igieniche a livello delle aziende agricole (Regolamento 502/04) unitamente alla applicazione di sistemi di sorveglianza sulla produzione degli alimenti (HACCP)

More Related