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Allevamento dell'ovaiola. Generalmente le pollastre vengono trasferite nei pollai, che le ospiteranno fino alla conclusione del ciclo produttivo, tra il 4° e il 5° mese di vita.
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Allevamento dell'ovaiola Generalmente le pollastre vengono trasferite nei pollai, che le ospiteranno fino alla conclusione del ciclo produttivo, tra il 4° e il 5° mese di vita. A causa dello stress subito in occasione del trasporto o durante il periodo di adattamento, è estremamente importante che il trasferimento avvenga prima dell'apparizione delle prime uova (tra la 17a e la 18a settimana). Indipendentemente dal tipo di pollaio, cioè tradizionale o ad ambiente condizionato, le ovaiole possono essere allevate a terra o in gabbie da deposizione. Nei grandi allevamenti indirizzati alla produzione di uova da consumo viene data la preferenza all'allevamento in gabbia che ha indiscutibilmente, nei confronti dell'allevamento a terra, diversi vantaggi ma, nello stesso tempo, altrettanti svantaggi.
Vantaggi apportati dalle batterie • - migliore conversione dell'alimento dovuta a minori sprechi ed al minor consumo di energia da parte dell'animale per il movimento; • - maggior numero di capi allevati per unità di superficie; • - diminuzione dei rischi di malattie parassitarie, di coccidiosi, ecc. perchè le feci non vengono a contatto con gli animali; • - minor tendenza alla cova nelle ovaiole; • - possibilità di razionare l'alimento senza correre il rischio di sottoalimentare alcuni soggetti.
Svantaggi delle batterie • - elevato costo di impianto e di esercizio; • - necessità di un accurato controllo delle condizioni ambientali; • - difetti rilevabili sugli animali che ne comportano un deprezzamento (lacerazioni delle penne, scomparsa delle penne del collo per sfregamento). • L'allevamento al suolo offre vantaggi e svantaggi opposti rispetto a quelli delle batterie.
Allevamento in gabbia • L’allevamento dell’ovaiola in gabbia è regolato dalla direttiva 1999/CE del 19 luglio 1991 che detta le norme minime per la protezione e il benessere delle galline. • Secondo questa direttiva dal 1° gennaio 2003 tutte le gabbie non attrezzate (gabbie convenzionali) devono essere in regola con le norme seguenti: • Ogni gallina deve disporre di almeno 550 cm2 di superficie di gabbia. • Ogni gabbia deve essere dotata di mangiatoia lineare della lunghezza di cm 10 moltiplicati per il numero di soggetti per gabbia, di un abbeveratoio lineare della stessa lunghezza della mangiatoia oppure di almeno 2 abbeveratoi a tazza o a tettarella. • L'altezza minima della gabbia non deve essere inferiore a 40 cm per il 65% della sua superficie e a 35 cm in ogni punto. Il pavimento deve essere solido e non deve superare il 14% di pendenza se si impiegano le reti metalliche a maglie rettangolari (mm 25 x 50). • Ogni gabbie deve disporre di adeguato dispositivo per accorciare gli unghioni. • La costruzione o la messa in funzione di nuove gabbie di questo tipo è vietata dal 1° gennaio 2003. • Le gabbie esistenti di questo tipo vengono messe al bando a partire dal 1° gennaio 2012.
Allevamento in gabbia • Secondo la suddetta direttiva 1999/CE dal 1° gennaio 2012 le gabbie attrezzate devono avere i seguenti requisiti: • - ogni gallina deve disporre di almeno 750 cm2 di superficie, di un nido, di una lettiera che consenta di beccare e razzolare, di un posatoio adeguato di almeno 15 cm; • - l'altezza delle gabbie nell’area utilizzabile deve essere almeno di 45 cm e di almeno 20 cm nell’area non utilizzabile; • Ogni gabbia deve essere dotata di mangiatoia lineare della lunghezza di cm 12 moltiplicati per il numero di soggetti per gabbia, di un abbeveratoio appropriato e nel caso di tettarelle o coppette, dovranno essercene almeno due per gabbia; • - le gabbie devono essere dotate di sistemi per la smussatura delle unghie; • - Il pavimento deve essere solido e non deve superare il 14% di pendenza; • La superficie totale di ogni gabbia non può essere inferiore a 2000 cm2 • -Le file di gabbie devono essere separate da passaggi di larghezza minima pari a 90 cm e uno spazio di almeno 35 cm è previsto fra il pavimento e le gabbie delle file inferiori.
Sistemi alternativi A decorrere dal 1° gennaio 2002 tutte le installazioni di allevamento di tipo alternativo, di nuova costruzione o ricostruite o messe in servizio per la prima volta, devono rispondere secondo la direttiva 1999/CE alle seguenti esigenze: • Le installazioni dispongono: di mangiatoie sia longitudinali (10 cm minimo di lunghezza per gallina) sia circolari (4 cm minimo di lunghezza per gallina), di abbeveratoi continui (2,5 cm minimo di lunghezza per gallina) o circolari (1 cm minimo di lunghezza per gallina), di almeno un nido per sette galline, di posatoi adeguati (15 cm minimo di lunghezza per gallina) e di almeno 250 cm2 di superficie di lettiera per gallina. • Il pavimento delle installazioni sostiene ogni artiglio anteriore di ogni zampa, • disposizioni specifiche riguardano i sistemi di allevamento che consentono uno spostamento libero delle galline e/o consentono un accesso a spazi esterni; • la densità degli animali non deve comportare più di nove galline per m2 di superficie utilizzabile. Tuttavia, allorquando la superficie utilizzabile corrisponde alla superficie disponibile al suolo, una densità di animali di 12 galline per m2 è autorizzata fino al 31 dicembre 2011 per gli stabilimenti che applicano tale sistema dal 3 agosto 1999.
Allevamento a terra • Nell'allevamento a terra gli animali sono lasciati liberi all'interno del capannone, ovviamente quest'ultimo deve essere dotato di tutte le infrastrutture necessarie e cioè mangiatoie, abbeveratoi, nidi, posatoi, lettiera. • Mangiatoie - la somministrazione del mangime riveste grandissima importanza ai fini dell'ottimizzazione delle produzioni animali. Essa deve soddisfare alcune esigenze basilari: consentire a tutti gli animali di avere la loro razione, impedire demiscelazioni ed inquinamenti, evitare gli sprechi. • Le mangiatoie possono essere di 2 tipi: lineari o circolari. • Le mangiatoie lineari sono tramoggette a forma di U all'interno delle quali una catena mobile dotata di barrette trasversali trascina il mangime da un'estremità all'altra del capannone. • Affinchè tutti gli animali abbiano la possibilità di alimentarsi a sufficienza è necessario che ciascuno di essi disponga di un proprio spazio-mangiatoia (10 cm/capo). • Mangiatoie circolari - hanno forma cilindrica o a tronco di cono, sono costruite in lamiera zincata o materiale plastico. Il mangime affluisce dall'alto e si deposita sul piatto a bordi rilevati posto sotto la mangiatoia. E' sufficiente una mangiatoia circolare del diametro di 40 cm per 25 galline (praticamente 5 cm/capo). • Infatti una mangiatoia del diametro di 40 cm ha una circonferenza di 125.68 cm (3.142x40) che diviso 25 fa circa 5.
Allevamento a terra • Abbeveratoi - possono essere lineari, circolari o a goccia (nipple). Gli abbeveratoi lineari sono delle canalette lunghe da 1,5 a 2,5 metri; è sufficiente un abbeveratoio di 2,5 metri per 100 galline. Gli abbeveratoi circolari sono di più facile manutenzione e per questo molto diffusi, si consiglia un abbeveratoio rotondo (30-40 cm di diametro) per circa 70-100 galline. Negli ultimi anni molto spazio, per la loro igienicità, hanno trovato gli abbeveratoi a goccia. Un abbeveratoio è sufficiente per 4 galline. • Posatoi- sono costituiti da bastoni di legno duro o di plastica e servono per fare appollaiare le galline e migliorare le condizioni di vita delle stesse. • Il pavimento del ricovero può essere costituito da lettiera, da slat o misto. La lettiera deve essere alta 8 cm durante i mesi estivi, 10 cm durante i mesi invernali. • Densità - Le esigenze di spazio variano in rapporto alla razza o all'ibrido allevato ed in rapporto al tipo di pavimentazione. Le ovaiole allevate su pavimento a grigliato o misto richiedono minor spazio di quelle allevate su lettiera. • In assenza di posatoi, la densità di popolamento non dovrebbe oltrepassare 7 capi per m2. Se il pollaio è dotato di posatoi, la densità potrà raggiungere 10 galline per m2.
Allevamento a terra • Nidi - Il pollaio deve essere dotato di nidi per la deposizione, che possono essere individuali o collettivi; i primi sono quelli preferiti. Possono essere di legno o in lamiera. • I nidi individuali hanno dimensioni variabili in rapporto alla razza (mediamente cm 35 x 35). Si calcola 1 nido per 4 ovaiole. Generalmente sono riuniti in batterie di 5 nidi ognuno, disposti su 2 o più piani; il primo piano dista dal pavimento del ricovero di circa 60 cm. • I nidi collettivi sono generalmente di 0,60 x 2,4 metri e servono per una sessantina di ovaiole. Il tetto dei nidi è spiovente per evitare che le galline vi si possano appollaiare. • Negli allevamenti di modeste dimensioni la raccolta delle uova è generalmente fatta a mano, nei grandi impianti invece è meccanizzata, in questo caso il pavimento del nido è leggermente pendente onde consentire all'uovo di scorrere rapidamente fuori dal nido in apposito raccoglitore o su nastro trasportatore. • Non sempre e non tutte le galline depongono le uova nel nido, alcune preferiscono deporlo sul pavimento il che costituisce un gravissimo inconveniente in quanto molte uova vanno perdute. Ad evitare che ciò possa accadere è indispensabile che: • - i nidi siano collocati in modo da essere facilmente raggiunti dalle galline; • - i nidi siano in numero sufficiente • - i nidi siano collocati nella parte meno luminosa.
condizioni ambientali • Umidità - l'umidità del ricovero deve aggirarsi intorno al 65-70%; valori elevati influiscono negativamente sullo spessore del guscio, valori bassi determinano polverosità dell'ambiente con conseguenti problemi respiratori. • Pollina - lo smaltimento della pollina nell'allevamento delle ovaiole costituisce un problema di notevole rilevanza. A seconda del tipo di ricovero, la pollina può essere raccolta all'interno del ricovero (ricoveri a 2 piani, fosse profonde, ecc.) o trasportate fuori mediante nastri trasportatori. • In tutti i casi le nuove proposte impiantistiche prevedono anche sistemi per disidratare la pollina in modo da diminuire le fermentazioni e renderla più facilmente trasportabile.
condizioni ambientali • Indipendentemente dal tipo di allevamento, le condizioni ambientali rivestono particolare importanza. • La temperaturaideale si aggira intorno ai 18-20°C. Temperature superiori a 25°C sono mal sopportate dalle ovaiole che mangiano di meno con conseguente calo di deposizione e della qualità del guscio. • Illuminazione - la luce attiva la secrezione da parte delle preipofisi degli ormoni FSH e LH che accelerano lo sviluppo degli ovuli presenti nei follicoli ovarici. • Le luci rosse ed arancio sono i colori dello spettro che maggiormente influiscono in tal senso, in modo analogo peraltro agisce anche la luce bianca. Nell'allevamento in batteria l'ideale sarebbe di realizzare un'uniformità di illuminazione in tutti i piani, il che è molto difficile. • 11-12 ore di luce durante la giornata sono sufficienti a stimolare la deposizione, 14 ore ore di luce consentono di raggiungere il massimo della produttività. Alcuni programmi prevedono di arrivare a 15-16 ore. Oltre le 16 ore i risultati sono negativi (aumento di prolassi vaginali). • Sono consigliati, anche, programmi di luce non continui (intermittenti). Questi programmi prevedono la somministrazione della luce per brevi periodi (1, 2, 4 ore,ecc) intervallati da periodi di buio. Tali programmi luce, oltre al vantaggio legato al risparmio energetico, pare migliorino la qualità delle uova (dimensione e qualità del guscio).