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Il contesto legislativo nazionale . Il Capo VII della legge 53/ 2000 regolamenta i compitidelle amministrazioni locali in materia di ?Tempi dellacitt?", istituendo un Fondo nazionale di finanziamento eassegnando funzioni specifiche a REGIONI e COMUNI.. Il contesto legislativo nazionale . La legge
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1. “PAVIA APERTA AL FUTURO:TEMPI E SPAZI PER UNA CITTA’ PARTECIPATA” Progetto per la predisposizione del Piano Territoriale dei tempi e degli orari della cittŕ di Pavia
Legge regionale n° 28/2004
“Politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle cittŕ”
2. Il contesto legislativo nazionale Il Capo VII della legge 53/ 2000 regolamenta i compiti
delle amministrazioni locali in materia di “Tempi della
cittŕ”, istituendo un Fondo nazionale di finanziamento e
assegnando funzioni specifiche a REGIONI e COMUNI.
3. Il contesto legislativo nazionale La legge 53/2000 assegna alle REGIONI la funzione di:
definire con proprie leggi le norme e i criteri attraverso cui i Comuni possano coordinare gli orari di uffici, servizi pubblici ed esercizi commerciali e promuovere l’uso del tempo per fini di solidarietŕ sociale
prevedere finanziamenti per i Comuni che predispongono e attuano misure temporali
istituire comitati tecnici per sostenere le azioni progettuali e valutare gli effetti degli interventi sul territorio e sugli abitanti
promuovere la formazione del personale impiegato nelle azioni di riorganizzazione degli orari
4. Il contesto legislativo nazionale La legge 53/2000 assegna ai COMUNI la funzione di:
Coordinare e riorganizzare gli orari cittadini attraverso la predisposizione e attuazione di un Piano Territoriale degli Orari
Promuovere o aderire alle Banche del Tempo
5. Il contesto legislativo regionale Legge regionale 28 ottobre 2004 n° 28
“Politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle cittŕ”
6. Il contesto legislativo regionale La legge regionale 28/2004
Declina a livello regionale i principi e i criteri della Legge 53
Promuove “il coordinamento e l’amministrazione dei tempi e degli orari della cittŕ al fine di sostenere le pari opportunitŕ fra uomini e donne e favorire la qualitŕ della vita attraverso la conciliazione dei tempi di lavoro, di relazione, di cura parentale, di formazione e del tempo per sé delle persone che risiedono sul territorio regionale o lo utilizzano, anche temporaneamente”
Promuove e sostiene con finanziamenti ad hoc l’adozione dei Piani Territoriali dei tempi e degli orari da parte dei Comuni
7. Il Piano territoriale degli orari Č un documento di indirizzo e di azione che descrive le problematiche e le criticitŕ individuate a livello territoriale e definisce gli approcci, le attivitŕ e le metodologie da attuare;
deve essere approvato dal Consiglio Comunale su proposta del Sindaco, il quale ha il compito di elaborare le linee guida attraverso forme di consultazione con le amministrazioni pubbliche, le parti sociali, le associazioni e gli organismi dei cittadini (Tavolo di concertazione); di promuovere accordi con le componenti del Tavolo e di emettere le ordinanze per l’attuazione del Piano;
č obbligatorio per i Comuni con oltre 30.000 abitanti; puň essere approntato anche da Comuni con meno di 30.000 abitanti purché In forma associata.
8. I Piani territoriali degli orari possono articolarsi in politiche e progetti, anche sperimentali o da attuarsi gradualmente ;
devono raccordarsi con gli strumenti di programmazione e pianificazione del territorio;
devono basarsi sull’impiego di strumenti di concertazione istituzionale e coinvolgimento tra cittadini/e, attori sociali, portatori di interesse e amministrazioni locali;
devono basarsi sull’implementazione dell’analisi territoriale e su azioni di informazione e comunicazione efficace che permettano anche di far emergere le esigenze delle categorie portatrici di interessi “silenziosi” o difficili da individuare.
9. I temi centrali del PTO Mobilitŕ sostenibile finalizzata al miglioramento della viabilitŕ e della qualitŕ ambientale;
accessibilitŕ e fruibilitŕ temporale dei servizi pubblici e privati attraverso il coordinamento tra orari e localizzazione dei servizi e la pluralitŕ dell’offerta;
riqualificazione degli spazi urbani per migliorare i circuiti di socialitŕ e promuovere percorsi di mobilitŕ lenta e sostenibile;
coordinamento tra orari dei servizi e sistema degli orari di lavoro; promozione delle pari opportunitŕ per favorire il riequilibrio tra impegni familiari e professionali e la miglior ripartizione delle responsabilitŕ familiari;
uso del tempo per fini di reciproca solidarietŕ e interesse.
10. Le politiche temporali urbane