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E la Speranza è una Donna incinta di un mondo diverso. Solo le donne, le madri, conoscono l’attesa, poiché è iscritta fisicamente nei loro corpi. Si attende, non prr una carenza, ma per una pienezza, non per un’assenza da riempire, ma per una sovrabbondanza di vita che già preme.
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E la Speranza è una Donna incinta di un mondo diverso.Solo le donne, le madri, conoscono l’attesa,poiché è iscritta fisicamente nei loro corpi. Si attende, non prr una carenza, ma per una pienezza,non per un’assenza da riempire, ma per una sovrabbondanza di vita che già preme. Si attende per generare: il vento dello spirito riempie la vita. (Ermes Rochi) Testo: Luca 21, 25-28.34-36 - Prima domenica di Avvento –C- Inizio dell’anno liturgico. Ciclo CCommenti e presentazione: M. Asun Gutiérrez Cabriada.Musica: Mahler. Adagetto Sinfonia nº 5 .
Luca è l’evangelista del nuovo ciclo liturgico (C). E’ il più universale, il vangelo dello Spirito, della misericordia -con paraboleproprie, come quella del figlio prodigo 15,11-32-,della salvezza, dei poveri, della gioia, della donna: presenta un numero di protagoniste femminine ben superiore a tutti gli altri libri del Nuovo Testamento... La vita cristiana, per Luca, è la sequela di Gesù con i sorprese tipiche come la strada, la vigilanza, la preghiera, e la gioia. Iniziamo un nuovo Ciclo dell’Anno Liturgico. Non è un ritorno al punto di partenza dopo un percorso circolare. E’ più giusto parlare della direzione di una freccia chepunta in avanti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. I “segni” ricordati riguardano la totalità della creazione (cielo, sole, luna, stelle, terra, mare). Quanto avviene nel cielo si riflette sulla terra. Nella tradizione apocalittica, la catastrofe cosmica era il simbolo della caduta di un ordine sociale ingiusto, e dell’inaugurazione di un mondo nuovo: del trionfo del Messia e dell’inizio del dominio universale di Dio.Luca presenta questo evento come Buona Notizia. L’obiettivo non é provocare paura ma di stimolare la gioia e la speranza.La nostra fede non si fonda sulla descrizione di eventi, ma sulla venuta di Gesú, che provoca la nostra definitiva liberazione.
L’evangelista pone sulla bocca di Gsù queste parole di incoraggiamento e di pace.Viene Gesù: Quale gioia! Quale liberazione! L’umanità può provare sofferenze, la mia vita personale può avere problemi e contrattempi. Ma niente di ciò ha l’ultima parola. Decisivo per ognuno di noi è il tempo che ci è dato di vivere, che è la preparazione immediata all’incontro finale con Gesù.Ci invita ad aver coraggio, a levare il capo, a non guardare altrove di fronte ai bisogni delle persone che ci stanno attorno, a impegnarci, a rendere possibile, degna e felice la vita di tutti.Attendere la venuta liberante di Gesù ci impegna a vivere il presente liberandoci e liberando. State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Gli esempi che Gesù offre sono sempre attuali.Ognuno sa che cosa gli offusca la mente e il cuore e gli impedisce di tenere spiegata l’antenna verso i valori dello Spirito, verso l’autentica felicità.La pigrizia? l’abitudine? l’incoerenza? il pessimismo? l’infantilismo? l’ambizione? il consumismo? l’assenza di solidarietà? ...Non adattarti a ciò che non riempie né accende il tuo cuore. E’ tempo di dare le più belle notizie. Al tuo ambiente necessitano una parola amabile, un gesto di amicizia, un ideale che entusiasmi, una mano tesa, una grazia che rinnovi, un amore debordante...
Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». Attendere Gesú non significa elucubrare sulla fine del mondo, ma vivere il presente con lucidità, fiducia e responsabilità. Senza allarmismi né conformismi. Il nostro credere guarda a un futuro di pienezza, senza evasioni dal presente, mantenendo viva la speranza. E’ il tempo di chi vigila, confida, di chi si impegna, di chi prega e attende. Con la Buona Notizia nel cuore e nella mano, continuiamo sicuri un viaggiomeraviglioso che Dio ci offre gratuitamente. Con l’annuncio e la promessa di giungere felicemente al Porto.
CREDIAMO Crediamo in Gesú di Nazaret, che non ha predicato leggi o sistemi, ma il Regno di Dio. Crediamo in Gesú. Alla sua luce e con la sua forza, possiamo vivere, operare, soffrire e morire in questo mondo, In modo veramente umano, sostenuti da Dio, impegnati fino alla fine nella lotta per l’uomo. Crediamo in Gesú, attendiamo il Regno che Egli ha annunciato E ci impegniamo al lavoro senza stanchezza Per portare questo Regno a tutta l’umanità. Hans Küng