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Le professioni nei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi in Liguria Ricerca realizzata nell’ambito del LABORATORIO DELLE PROFESSIONI DI DOMANI – ARSEL LIGURIA. Angelo Gasparre Dipartimento di Economia Università degli Studi di Genova angelo.gasparre@economia.unige.it.
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Le professioni nei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi in LiguriaRicerca realizzata nell’ambito del LABORATORIO DELLE PROFESSIONI DI DOMANI – ARSEL LIGURIA Angelo Gasparre Dipartimento di Economia Università degli Studi di Genova angelo.gasparre@economia.unige.it
Il quadro di riferimento • Rilevanza e precarietà/marginalità • Limitata attuazione art. 12 L. 328/2000 • Figure professionali di rilievo nazionale • Figure professionali di rilievo regionale • Polo formativo delle professioni del sociale • Laboratorio delle professioni di domani
Obiettivo della ricerca • Un’indagine mirata a fornire a Regione Liguria specifici elementi di conoscenza sulle dinamiche evolutive delle professioni del comparto sociale e socio-sanitario a livello regionale
Obiettivi di dettaglio • Una ricognizione sulle professionalità impiegate nel comparto e sulle dinamiche di domanda (degli operatori non pubblici) prevedibili per il futuro • Un approfondimento sui fabbisogni formativi espressi dagli operatori, in relazione alle dinamiche di cambiamento dei bisogni • Una ridefinizione dei confini e della strutturazione interna dell'area ‘21’ del Repertorio ligure delle figure professionali
Il percorso della ricerca • Una ricostruzione quantitativa del contesto attraverso la raccolta, l’analisi e la sistematizzazione dei dati statistici disponibili, dei rapporti di ricerca e delle indagini mirate sia a livello nazionale (ISFOL, Istat, ecc.) sia a livello regionale (CSES, ecc.)
Il percorso della ricerca • Il confronto e la raccolta di informazioni tramite intervistecontestimoniqualificati, tra cui i membri del Polo formativo delle professioni del sociale e i responsabili delle aree funzionali interessate di Regione Liguria. Tali soggetti hanno anche partecipato ad una pluralità di incontri per la definizione delle fasi del percorso di indagine e la sua validazione
Il percorso della ricerca • Studi di caso, tra i più rilevanti soggetti di domanda di professioni sociali a livello regionale. Gli studi di caso sono stati indicati dai testimoni qualificati della ricerca in modo da dare rappresentanza: • alle diverse sub-aree:servizi socio-educativi, socio-assistenziali, socio-sanitari • all’operatività nelle diverse aree territoriali sub-regionali • ai comparti for profit e di terzo settore
La focalizzazione sul tema dei fabbisogni occupazionali e delle figure professionali ha fatto emergere alcune specificità con riferimento a due sub-aree, nelle quali i processi operativi e i servizi assumono una connotazione più marcata della componente: • socio-sanitaria e riabilitativa • socio-assistenziale ed educativa
1) Area socio-sanitaria e riabilitativa • Le figure professionali impiegate richiamano più esplicitamente competenze e background nelle quali la componente sanitaria è rilevante • I soggetti di domanda sono in prevalenza organizzazioni private che gestiscono strutture di tipo riabilitativo, nei diversi comparti dei servizi agli anziani, alle persone disabili e nel campo delle tossicodipendenze
Le figure professionali nell’area dei servizi socio-sanitari e riabilitativi • Oltre a psicologi ed alle professioni legate alla sfera specificamente medica (psichiatri, geriatri, internisti, terapisti della riabilitazione, fisioterapisti, logopedisti, infermieri professionali, ecc.), sono presenti: • Educatori • Preparazione • Educatore vs. educatore professionale • Adeguatezza formale dei titoli in possesso degli operatori (Rif. IFTS Animatore socio-educativo) • Animatori • Necessità di competenze ulteriori, più tipiche delle professioni socio-sanitarie • OSS • OSS vs. infermieri • No OSS “puro”: necessità di competenze ulteriori, nel campo dell’animazione o in campo organizzativo/gestionale • Carenza di esperienza nel campo dei servizi ai disabili
2) Area socio-assistenziale e socio-educativa • In quest’area è la componente sociale che assume un riferimento prioritario, sia con riferimento a servizi di tipo assistenziale sia in strutture e servizi di tipo educativo • I soggetti di domanda sono più frequentemente organizzazioni che appartengono al Terzo settore, tipicamente cooperative sociali di tipo A e consorzi
Le figure professionali nell’area dei servizi socio-assistenziali e socio-educativi • Educatori • Necessità di una formazione e di una cultura non focalizzata sugli aspetti sanitari • Professionalità, flessibilità e ‘vocazione’ • Adeguatezza formale dei titoli in possesso degli operatori (Rif. IFTS Animatore socio-educativo) • Assistenti sociali • Figura cardine in molte strutture, la ricerca ha messo in luce una domanda “nuova” e assai preoccupante di queste figure da parte di alcune cooperative con riferimento ai bisogni di sostegno espressi dai propri operatori (rif. “vecchi” AS di fabbrica) • OSS • Emerge anche in questo caso la necessità di competenze polifunzionali • Animatori • Figura cardine di questo comparto, in particolare per l’area dei servizi alla prima infanzia e agli anziani • Tutor e responsabili dell’inserimento lavorativo
Le figure professionali nell’area dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi • In generale, emerge la necessità di: • Chiarezza/sistematizzazione dei molteplici profili formativi • Flessibilità/Integrazione di profili professionali differenti • Competenze di tipo organizzativo-gestionale • Rif. “Coordinatore”
Nuove figure professionali per nuovi bisogni • Educatori di comunità e mediatori culturali per minori stranieri • Educatori, mediatori e facilitatoriperl’inclusionesocialediadolescentiproblematici (figure in affiancamento agli educatori o forma di loro specializzazione) • Mediatorieorientatoriallavoro (figure di relazione con le aziende) • Manager di impresa sociale • Tecnici di specifiche tipologie di produzione in settori di mercato nuovi (es. green economy) in cui le cooperative sociali potrebbero trovare nuovi sbocchi (segue)
Nuove figure professionali per nuovi bisogni • Esperti di comunicazione e di marketing • Esperto nel reperimento di bandie nella progettazioneeuropea • Tecnico dell’apprendimento per alunni con BES (figura in fase di definizione) • Operatore dell’assistenza specializzati nella relazione con persone SFD • Operatore esperto in attività acquatico-psicomotorie • Terapista occupazionale, figura piuttosto complessa che attua interventi per utenti non in condizione di partecipare in modo consapevole e attivo alle diverse attività della vita quotidiana, con specifica attenzione a quelle relative alla sfera professionale.
Quali fabbisogni professionali per il futuro? • Crisi e progressiva erosione delle risorse per il finanziamento degli investimenti e, dunque, dell’innovazione • I fabbisogni professionali segnalati riguardano dunque la copertura del turn-over strutturale, mentre occorrerebbe disporre di risorse capaci di sostenere il ricambio generazionale e l’innovazione dell’offerta nel rapporto con i nuovi bisogni
Alla luce delle risultanze della ricerca si propone di: • ridenominare in modo più appropriato l’Area 21 del Repertorio • riclassificare le figure professionali inserite in tale area • inserire alcune nuove figure professionali
AD OGGI Area 21 - Servizi socio sanitari • Animatore socio educativo • Arteterapeuta in strutture socio-sanitarie ed educative • Assistente all’infanzia • Assistente familiare • Assistente Sociale • Educatore Professionale • Facilitatore sociale • Farmacista • Mediatore familiare • Mediatore interculturale • Mediatore penale minorile • Musicoterapista • Operatore del servizio inserimento lavorativo per persone disabili e in situazione di svantaggio • Operatore del servizio orientamento per persone disabili e in situazione di svantaggio • Operatore socio-sanitario • Operatore socio-sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria • Ottico - Optometrista • Responsabile di strutture socio assistenziali residenziali o semi residenziali • Tecnico qualificato di clownerie in strutture socio sanitarie • Tutor per l’inserimento lavorativo di fasce deboli in laboratori protetti
1. Ridenominazione Area’21’ • La denominazione “Servizi socio sanitari”, appare del tutto inappropriata visto che si riferisce ad una sola delle sue componenti • Alcune proposte sostitutive potrebbero essere le seguenti: • Sociale e socio-sanitaria • Sociale, socio-educativa e socio-sanitaria • Servizi sociali, socio-sanitari ed educativi
2. Riclassificazione delle figure professionali • Sulla base di quanto è emerso nella ricerca si propone una riclassificazione delle figure professionali incluse nell’area 21 del repertorio in cinque macro-aree: • l’areadellamediazioneedellafacilitazione, che definirebbe un primo gruppo di figure professionali che producono relazioni di tipo esogeno, in quanto tramite tra le varie categorie di utenza e il “contesto” o i contesti di riferimento (del lavoro, dell’autonomia personale, dell’inclusione sociale, ecc.) • l’area dell’assistenza (familiare, domiciliare, sociale), che raggrupperebbe tutte le figure professionali che hanno relazioni con diversi utenti per supportarli o per sostenerli all’interno del proprio nucleo o comunque nella propria sfera di vita, con un rapporto di relazione diretta tra chi assiste e chi riceve assistenza. Le relazioni prodotte sono in questo caso di tipo endogeno • l’area dell’educazione edell’animazione • l’area socio-sanitaria, nella quale andrebbe ricompresa fondamentalmente la figura dell’OSS e, quando concretamente prevista come profilo in uscita di percorsi formativi, dell’Operatore Socio Sanitario con formazione complementare in Assistenza Sanitaria (OSS-S) • l’area organizzativo-gestionale
Le figure dell’area 21 del Repertorio ricondotte alla proposta di cinque sub-aree