1 / 43

DALLE SCELTE ALLA CURVA DI DOMANDA

Download Presentation

DALLE SCELTE ALLA CURVA DI DOMANDA

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


    1. DALLE SCELTE ALLA CURVA DI DOMANDA

    3. Il vincolo di bilancio Il vincolo di bilancio (BC) rappresenta i panieri di consumo (cioč le varie combinazioni dei beni) che il consumatore puň permettersi, dato il suo reddito e dati i prezzi dei beni. Riflette il fatto che non č possibile consumare quanto si desidera, dato che la spesa č sempre limitata dalle risorse (= reddito) a disposizione. In un sistema di assi cartesiani, ogni punto sulla linea di bilancio indica una possibile combinazione, detta paniere, dei due beni che il consumatore puň acquistare. N.b.: uno dei due beni potrebbe essere un c.d bene composito, dando cosě maggiore generalitŕ all’analisi. La pendenza della linea di bilancio č pari al rapporto tra i prezzi dei due beni e misura il trade-off oggettivo tra i due beni imposto dalle condizioni di mercato.

    4. Il vincolo di bilancio

    5. Le preferenze del consumatore Ordinamento delle preferenze: ciň che permette al consumatore di classificare i diversi panieri in base alla loro desiderabilitŕ. Gli economisti non discutono tale ordinamento (de gustibus non est disputandum), ma impongono su di esso delle proprietŕ. Proprietŕ (assiomi) delle preferenze: Completezza: il consumatore sa sempre scegliere tra panieri diversi. Transitivitŕ: se il consumatore preferisce A a B e B a C, allora preferisce anche A a C. Non sazietŕ: il consumatore preferisce sempre avere di piů di tutti i beni.

    6. Rappresentare le preferenze Il vincolo di bilancio indica cosa il consumatore puň permettersi di comprare; le preferenze indicano invece cosa il consumatore vorrebbe comprare. Per rappresentare le preferenze, usiamo un metodo inventato da Pareto (1906): la mappa delle curve di indifferenza (CdI). Def.: una CdI č l’insieme di tutti i panieri di beni che lasciano il consumatore ugualmente soddisfatto (ovvero tra cui il consumatore č indifferente). Nel piano cartesiano esistono infinite CdI, una per ogni livello di soddisfazione che il consumatore puň raggiungere consumando i due beni. Ciascuna CdI comprende un numero infinito di panieri che danno al consumatore un dato livello di soddisfazione.

    7. La curva di indifferenza

    8. Il saggio marginale di sostituzione Le pendenza in un punto della CdI si chiama saggio marginale di sostituzione (SMS). Esso misura il saggio (= il rapporto) a cui il consumatore č disposto a scambiare un bene con l’altro in base alle proprie preferenze. Indica cioč la quantitŕ di un certo bene che il consumatore richiede come compensazione soggettiva per la rinuncia ad una unitŕ dell’altro bene in modo da non variare la propria soddisfazione. SMS č la risposta alla domanda: quanta birra in piů vuoi per mantenere lo stesso livello di soddisfazione nel caso ti venga tolta una unitŕ di pizza? Attenzione a non confonderlo con il rapporto tra i prezzi, che invece misura il saggio oggettivo a cui č possibile scambiare i beni sul mercato.

    11. Le proprietŕ delle CdI Esiste una relazione diretta tra proprietŕ delle preferenze e proprietŕ delle CdI. Dalle proprietŕ delle preferenze si ricava infatti che: Il consumatore preferisce sempre CdI piů alte a CdI piů basse. Le CdI hanno sempre pendenza negativa. Le CdI non si intersecano mai. Le CdI hanno pendenza via via decrescente Quest’ultima proprietŕ dipende in realtŕ da un quarto assioma, detto assioma di convessitŕ delle preferenze, ovvero l’ipotesi che il SMS sia sempre decrescente.

    12. 1) Preferenza per la CdI piů alta

    13. 2) Pendenza negativa

    14. 3) Impossibilitŕ di incrocio

    15. 4) Convessitŕ

    16. Due casi speciali: beni sostituti perfetti

    17. Due casi speciali: beni complementi perfetti

    18. La scelta ottima del consumatore Obiettivo del consumatore: ottenere il paniere sulla piů alta CdI possibile, tenendo perň conto del vincolo di bilancio BC. Il problema del consumatore quindi č: massimizzare le preferenze dato il vincolo di bilancio Quale paniere verrŕ scelto? Il paniere scelto, detto anche ottimo del consumatore, si trova nel punto di tangenza tra il BC e la piů alta CdI raggiungibile dato il BC. In corrispondenza del paniere ottimo il rapporto tra i prezzi (= pendenza di BC) č pari al SMS (= pendenza della CdI). Nel punto di ottimo vale quindi SMS = – P1/P2 perché le due curve hanno la medesima pendenza.

    20. L’effetto di una variazione del reddito Statica comparata: studiamo l’effetto di una variazione in uno dei dati (il reddito o uno dei prezzi) sulla scelta ottima del consumatore. Un aumento del reddito del consumatore sposta verso l’esterno il vincolo di bilancio. Quindi il consumatore puň scegliere un paniere posto su una CdI piů alta. Non č detto perň che nel nuovo ottimo scelga di piů di entrambi i beni: occorre infatti distinguere tra beni normali e beni inferiori. Siamo certi perň che comprerŕ di piů di almeno un bene (= i beni non possono essere tutti inferiori).

    23. Effetto di una variazione di un prezzo La variazione nel prezzo di un bene fa ruotare il BC perché ne modifica la pendenza: verso l’esterno se il prezzo si riduce (ampliamento delle possibilitŕ di consumo); verso l’interno se il prezzo aumenta (riduzione delle possibilitŕ di consumo). L’ottimo si modifica … ma in che modo? Gli effetti della variazione di un prezzo sul consumo sono di due tipi: ? effetto reddito ? effetto sostituzione

    25. Costruire la curva di domanda Sappiamo che la curva di domanda di un consumatore indica le diverse quantitŕ domandate di un certo bene al variare del prezzo. La curva puň quindi essere considerata il riassunto delle scelte ottimali che derivano dalla combinazione delle preferenze con il vincolo di bilancio. Ad esempio, la curva di domanda del bene 2 (birra) si ottiene individuando i diversi punti di ottimo, e quindi le diverse quantitŕ scelte del bene 2, al variare del prezzo del bene 2. Tali informazioni possono essere riassunte in una scheda di domanda, da cui poi si puň costruire la relativa curva.

    27. I due effetti Effetto reddito: č la variazione del consumo di un bene che si ha quando la variazione del prezzo di uno dei beni sposta il consumatore su una CdI piů alta o piů bassa. Tale variazione č indotta dal mutamento nel potere di acquisto del reddito. Il consumatore infatti č . . . . . . piů “povero” se il prezzo aumenta. . . . piů “ricco” se il prezzo diminuisce. Effetto sostituzione: č la variazione del consumo di un bene che si ha quando una variazione del prezzo di uno dei beni sposta il consumatore ad un punto con un diverso SMS lungo la medesima CdI. Al crescere del prezzo del bene 1, la quantitŕ del bene 2 che si deve dare in cambio per averne una unitŕ aumenta. L’effetto prezzo totale č la somma (algebrica) dei due effetti sul consumo di un bene.

    28. L’effetto prezzo totale Una variazione del prezzo di un bene induce… … in primo luogo uno spostamento del consumatore ad un diverso punto lungo la stessa CdI (= effetto sostituzione). ? Movimento da E ad A. … in secondo luogo, il consumatore si sposta su di una diversa CdI (= effetto reddito). ? Movimento da A ad E’.

    29. Effetto sostituzione

    30. Effetto reddito

    31. Effetto prezzo totale

    32. La decomposizione di Slutsky Ricapitolando: Effetto di un aumento del prezzo (?p > 0) sulla domanda = effetto sostituzione + effetto reddito (sempre < 0) (< 0 se bene normale, > 0 se bene inferiore) La ripartizione del c.d. “effetto prezzo” in un “effetto sostituzione” ed un “effetto reddito” č stata proposta per la prima volta dall’economista e statistico russo E. Slutsky nel 1915 (in Italiano!)

    33. La legge di domanda vale sempre? A volte le curve di domanda possono avere pendenza positiva. Questo significa che il consumatore acquista quantitŕ minori di un certo bene al diminuire del suo prezzo, e viceversa. Chiamiamo beni di Giffen i beni la cui curva di domanda ha (almeno in parte) inclinazione positiva. Sono beni inferiori per i quali l’effetto reddito (positivo, cioč “inverso”) č maggiore in valore assoluto dell’effetto sostituzione (negativo, cioč “regolare”). Esempio: beni che assorbono larga parte della spesa dei consumatori aventi reddito molto basso. Le patate irlandesi del ‘600: pare che l’aumento del prezzo delle patate, componente pressoché unico nella dieta dell’epoca, abbia portato i contadini irlandesi poveri a consumare ancora piů patate.

    35. Il consumo intertemporale Quale relazione esiste tra consumo e reddito (attuale e futuro)? E tra consumo, risparmio e tasso di interesse? Una risposta viene dal modello di scelta del consumatore. La scelta č tra consumo oggi (da giovane, C0) e consumo domani (da vecchio, C1). La parte di reddito Y non consumata oggi si chiama risparmio (per Hp il reddito domani č zero). Maggiore č il risparmio oggi (cioč minore č il consumo oggi) e maggiore sarŕ il consumo domani. Il “prezzo” (= costo opportunitŕ) del consumo oggi č l’interesse r a cui si rinuncia non risparmiando. Se invece risparmio oggi, domani potrň consumare di piů (capitale risparmiato + interesse).

    37. Al crescere del tasso di interesse, si generano un effetto sostituzione (il consumo oggi “costa” di piů, quindi risparmio di piů) ed un effetto reddito (a paritŕ di risparmio, domani sarň piů ricco, quindi posso consumare di piů oggi). Quale dei due effetti prevale? Se prevale l’effetto sostituzione, risparmio di piů. Viceversa se prevale l’effetto reddito. Quindi un aumento del tasso di interesse puň favorire o scoraggiare il risparmio. Il problema puň essere complicato ipotizzando che si percepisca il reddito non solo oggi, ma anche domani. Questo fa sě che oggi io possa consumare piů del mio reddito indebitandomi (= risparmio negativo), sfruttando il reddito di domani per saldare i debiti contratti oggi (p.e. prestiti d’onore agli studenti universitari). Altre complicazioni sono date dall’esistenza di componenti patrimoniali iniziali e di oscillazioni temporanee nel reddito futuro, dalle variazioni nel tempo del tasso d’interesse e dalla volontŕ di lasciare parte del proprio patrimonio agli eredi.

    39. La scelta di quante ore lavorare La scelta č tra l’acquisto di due “beni”, il denaro e il tempo libero. Aumentare il consumo di tempo libero significa lavorare di meno e quindi avere meno denaro. Il prezzo rilevante č il salario w (= costo opportunitŕ del tempo libero), mentre il denaro ha prezzo pari ad 1 (un euro vale un euro!). La pendenza del vincolo di bilancio dunque č: – w/1. Al crescere del salario, si ha un effetto sostituzione (= cresce il prezzo del tempo libero, quindi ne “consumo” meno, lavorando di piů) e un effetto reddito (= sono piů ricco e quindi “consumo” piů tempo libero, lavorando di meno). Se l’effetto sostituzione prevale, lavoro di piů. Se l’effetto reddito prevale, lavoro di meno. N.B.: il secondo non č un caso “alla Giffen” perché il tempo libero č un bene normale (cioč con effetto reddito positivo).

    41. Come si costruisce la linea di bilancio nel caso dell’offerta di lavoro? N* = ore disponibili per lavoro e tempo libero N = ore di lavoro; TL = ore di tempo libero TL = N* – N ovvero: N = N* – TL Il vincolo di bilancio BC č: Y = wN (ovvio! č la definizione di reddito) = wN + wN* – wN* = – w (N* – N) + wN* = – wTL + wN* wN* č il termine noto, – w č la pendenza Nel nostro esempio: w = 50 ; N* = 100 quindi il vincolo di bilancio č: Y = – 50 TL + 5000

More Related