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L' ACCORDO SEPARATO. PERCHE’ NON TUTELA IL POTERE D’ACQUISTO DELLE RETRIBUZIONI? PERCHE’ PEGGIORA IL MODELLO ATTUALMENTE IN VIGORE?. Le principali ragioni del dissenso della CGIL. Prevede un indicatore ( IPCA ) depurato dall’inflazione importata dai prodotti energetici
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PERCHE’ NON TUTELA IL POTERE D’ACQUISTO DELLE RETRIBUZIONI? PERCHE’ PEGGIORA IL MODELLO ATTUALMENTE IN VIGORE?
Le principali ragioni del dissenso della CGIL Prevede un indicatore (IPCA) depurato dall’inflazione importata dai prodotti energetici Non recupera mai la differenza tra inflazione calcolata e quella reale Calcola gli aumenti su una retribuzione media più bassa di quella fino ad ora utilizzata dalle categorie
Primo argomento IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato al livello europeo) Il meccanismo scelto per calcolare gli aumenti contrattuali, viene depurato dai costi derivati dall’energia importata
In questo modo i lavoratori pagano due volte il prezzo dell’energia: In busta paga con una rivalutazione inferiore al reale del costo della vita Quando fanno benzina e quando pagano la bolletta del riscaldamento
2004 2005 2006 2007 2008* Media 2004-2008 TIP(Inflaz.Prog) 1,7 1,6 1,7 2,0 1,7 1,7 IPCA 2,3 2,2 2,2 2,0 3,6 2,5 IPCA –Energia 2,3 1,7 1,8 2,1 2,7 2,1 IPCA –Energia (con riduzione valore punto) 2,0 1,5 1,6 1,8 2,3 1,9 Gli indicatori dell’inflazione Tra il 2004 e il 2008 l’inflazione programmata è 8 decimi di punto inferiore all’Inflazione armonizzata Ue. 6 [*] Stima 2008. Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat.
Secondo argomento Non vi sarà mai il recupero dell’inflazione reale Perché l’accordo prevede: “Si procederà alla verifica circa eventuali scostamenti, considerando i due indici sempre al netto dei prodotti energetici importati”
“ La verifica circa la significatività degli eventuali scostamenti sarà effettuata in sede paritetica a livello interconfederale” Ciò vuol dire che vi sarà sempre una quota di inflazione reale giudicata “POCO SIGNIFICATIVA” (non si definisce oggi la sua entità:0,1/0,2/0,3???) che non sarà mai recuperata!!!
Terzo Argomento Si prevede la riduzione del “valore punto” preso a riferimento per la rivalutazione degli incrementi salariali del CCNL La riduzione cioè della base media retributiva del settore di riferimento su cui vengono calcolati gli incrementi salariali.
Alcuni esempi… 2004-2008 Attuale (23 luglio 1993) Confindustria • Lavoratore metalmeccanico Valore punto Risultato derivante dal rinnovo del CCNL • Lavoratore chimico Valore punto Risultato derivante dal rinnovo del CCNL • Lavoratore del commercio Valore punto Risultato derivante dal rinnovo del CCNL 15,35 € 17,55 € + 3,6% – 2,5% 18,33 € 18,70 € + 4,2% – 2,6% 14,44 € 13,92 € + 0,8% – 2,5% – 1.032 € – 1.465 € – 1.299 € Chimici Commercio Metalmeccanici 10 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat.
Peggio nel pubblico impiego “Il Ministero dell’Economia, sentite le OO.SS, deciderà quale deve essere il livello di incremento delle retribuzioni, in relazione alle compatibilità di bilancio” Si torna alle concessioni della politica senza riferimenti certi all’inflazione e alla tutela delle retribuzioni. Qui la base di calcolo sono le esclusive “ voci stipendiali” che rappresentano mediamente il 70% della retribuzione globale di fatto e cioè il 30% in meno del valore medio su cui si calcolavano fino ad oggi gli aumenti contrattuali.
Cosa sarebbe successo se fosse stato applicato questo nuovo sistema all’ultimo rinnovo del biennio economico del pubblico impiego 2008/2009? 3,2% incremento deciso dal Governo(sulla retribuzione media complessiva) =70 euro Il nuovo sistema avrebbe comportato: 3,2% (sulle “voci stipendiali”) = 49 euro Perdita secca nel solo 2009 di 273 euro
L’accordo separato rompe il ruolo solidaristico e universale del CCNL Prevede la possibilità di derogare in peggio a livello aziendale quanto stabilito nel CCNL: “per consentire il raggiungimento di specifiche intese per governare,direttamente nel territorio o in azienda,situazioni di crisi o per favorire lo sviluppo economico ed occupazionale, si potranno definire procedure,modalità e condizioni per modificare, in tutto o in parte, anche in via sperimentale e temporanea, singoli istituti economici o normativi dei CCNL di categoria”.
Quali effetti potrebbero determinarsi? • Condizioni economiche e normative diverse per aziende dello stesso settore, creando una concorrenza sleale tra le imprese che ricadrebbe esclusivamente sulle condizioni economiche e di lavoro dei dipendenti; • Il venir meno della funzione regolatrice e di garanzia per tutti i lavoratori del CCNL, rendendo più debole il ruolo contrattuale del sindacato.
L’accordo separato apre la strada alla revisione in peggio del diritto di sciopero! Si prevede la possibilità che per alcuni comparti del pubblico impiego solo le organizzazioni maggiormente rappresentative possano indire lo sciopero. “le nuove regole possono determinare, limitatamente alla contrattazione di 2° livello nelle aziende di servizi pubblici locali,l’insieme dei sindacati,rappresentativi della maggioranza dei lavoratori, che possono proclamare gli scioperi al termine della tregua sindacale predefinita.” PRINCIPIO COSTITUZIONALE DEL DIRITTO INDIVIDUALE ALLO SCIOPERO?
L’accordo separato non estende la Contrattazione di 2° Livello Nonostante le dichiarazioni l’accordo non allarga né rafforza la contrattazione di secondo livello. “… e la contrattazione di 2° livello come definita dalle specifiche intese ( prassi in atto )” L’unico allargamento previsto sono le DEROGHE Non c’è alcun impegno concreto del Governo sulla detassazione degli aumenti aziendali Anche gli aumenti individuali erogati dall’azienda senza contrattazione sindacale sarebbero soggetti alla detassazione. Questo indebolirebbe e non rafforzerebbe la contrattazione di 2° livello.
Queste le principali ragioni del NO della CGIL Risultato non coerente con la piattaforma unitaria discussa e votata in centinaia di assemblee Tutela delle retribuzioni e delle pensioni dall’inflazione reale e aumento dei salari erano e restano priorità imprescindibili della piattaforma unitaria.
E GIUSTO CHE SIANO I LAVORATORI A DECIDERE? QUESTO HA CHIESTO LA CGIL A CISL E UIL SE VI FOSSE UN PRONUNCIAMENTO POSITIVO LA CGIL RISPETTEREBBE FINO IN FONDO LA VOLONTA’ ESPRESSA DAI LAVORATORI E LE LAVORATRICI