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Il sapore dell’essere se stessi. Il 27 Marzo 1985 nacque una bambina di nome Chiara…. Chiara crebbe molto vivace…a 3 anni era curiosa del mondo…. A 5 anni il mondo era la tavolozza per realizzare la sua fantasia…. Ma poi a 9 anni accadde una cosa che avrebbe cambiato la sua vita….
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A 5 anni il mondo era la tavolozza per realizzare la sua fantasia…
Ma poi a 9 anni accadde una cosa che avrebbe cambiato la sua vita…
Sonno Profondo LUCE. Una strana luce illumina il mio volto E in essa come un bimbo mi sento avvolto. VOCI. Un brusio di voci mi circonda E in esso la mia mente sprofonda. EMOZIONI. Forti emozioni mi pervadono il cuore E in esse svanisce ogni traccia di dolore. RISVEGLIO: una timida lacrima scorre sul mio viso E sul volto di mia mamma appare un sorriso.
Chiara si svegliò dal coma ed entrò in un incubo…gli altri vedevano in lei una ragazzina in carrozzina e non più Chiara…
In Chiara si affollavano tanti sentimenti diversi dovuti all’adolescenza e alla nuova situazione…
Poi un giorno grazie alla vicinanza di Nicoletta, mia terapista e amica capii che la “normalità” non era altro che una costruzione sociale e che era meglio essere una pecora nera in un gregge di pecore bianche…
Era il 2004 e avevo 19 anni quando conobbi Serena, un’amica che mi aiutò in questo percorso a vedere le “sfumature della vita” e che mi ha fatto capire l’importanza dell’amicizia, colmando la mia solitudine…
Io, libero bambino Gioco, rido, cado, mi rialzo e torno a giocare: Ecco il bambino che è in me, Che spesso vorrebbe uscire senza paura; Ma trova la realtà…una realtà Che impone, che giudica, che condanna. Essa controlla tutti i miei comportamenti, Impedendomi di “vivere come vorrei”, Limitando così la mia libertà E riducendo la mia vita ad una “semplice esistenza”. E il bambino? C’è ancora? Sì! Sopravvive nascosto nelle mie speranze, Nei miei sogni e aspetta… Attende con pazienza il giorno in cui L’ipocrisia e la falsità saranno ormai ombra del passato. Quel giorno sarò finalmente “libera”, Libera di essere me stessa, Con le mie perfette imperfezioni, la mia divina umanità: Finalmente io.