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Corso di formazione

Corso di formazione. Commissione Benessere. SECONDA PARTE. L'INSEGNANTE NELLA SCUOLA DI OGGI. PAROLE CHIAVE DEL FILM EDUCARE LENTEZZA AMICIZIA E COLLABORAZIONE RIDERE E PIANGERE IMPEGNO E DISCIPLINA ATTENDERE E FARSI CARICO “Un elogio del lavoro di insegnante.

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Presentation Transcript


  1. Corso di formazione Commissione Benessere

  2. SECONDA PARTE L'INSEGNANTE NELLA SCUOLA DI OGGI

  3. PAROLE CHIAVE DEL FILM EDUCARE LENTEZZA AMICIZIA E COLLABORAZIONE RIDERE E PIANGERE IMPEGNO E DISCIPLINA ATTENDERE E FARSI CARICO “Un elogio del lavoro di insegnante. Un mestiere che, l’avevamo dimenticato, è il più bello del mondo” (Libération)

  4. EDUCARE • Educare = liberare, rendere libero l'altro • L'essere libero del maestro, l'essere intellettualmente onesto, il nutrire autentico rispetto verso l'allievo, è anche il miglior presupposto per aiutarlo a divenire. L'esperienza grande dell'essere reso libero, esperienza insostituibile per diventare educatori, si trasmette. Educare è portare al bivio, indicare le strade, non scegliere al posto dell'allievo. • Se si educano degli esseri liberi, non esiste un'educazione senza rischi. Ma questo rischio è l'altro nome della libertà.

  5. LIBERTA’ – AUTORITA’ • Chi ha bisogno di essere educato ha bisogno di un'autorità . • E' stato detto che l'identità dell'uomo moderno passa attraverso l'omicidio simbolico del padre. Ma senza padri non si è più liberi, si è semplicemente più soli. Così, senza maestri, senza l'autorevolezza del maestro che genera ammirazione, senza modelli è più difficile crescere e divenire adulti. Con questa aggiunta però: il fine dell'educazione è di imparare a fare a meno dell'autorità .

  6. AUTORITA’ E AUTONOMIA- RIGORE E GRAZIA • L’insegnante è colui - come ci ha insegnato la Montessori e ci ha ricordato Bruner - che ci aiuta a fare le cose per proprio conto, colui che ci aiuta a fare da soli. • Educare è esigere: da se stessi e dagli altri, il che significa anche aspettarsi il meglio, e sempre di più , e questa è un'attesa motivante. • Una capacità che dobbiamo tutti imparare è quella di gestire emozioni e conflitti forti. Un aspetto importante dei limiti è che aiutano a sviluppare le nostre risorse.

  7. Non si può essere insegnanti senza essere ottimisti nei confronti degli allievi.Credere e suscitare la fede nell'uomo e nelle sue potenzialità di perfezionamento più che nel suo sviluppo generico. • E questa componente fondamentale della "deontologia " dell'insegnante mal si concilia con quella che abbiamo chiamato con lo IARD il "pessimismo etico", forse il peggiore attributo per chi fa l'insegnante, perché chi ne è affetto lancia costantemente agli alunni un metamessaggio negativo che getta discredito sulle loro possibilità di farcela.

  8. MARIA MONTESSORI Il metodo: • 1. L’ambiente adatto • 2. La libera scelta e l’interesse • 3. L’adulto come mèntore • 4. La normalizzazione (ossia“un fenomeno psicologico il quale ricorda le guarigioni che si ottengono nell’adulto con la psicoanalisi", nel senso di riportare il bambino alla sua natura originaria)

  9. Didatticamente parlando ciò avviene quando l'insegnante riesce ad affascinare il bambino, a suscitare in lui interesse che lo porta un po’ alla volta a concentrare la sua attenzione. “Può dire per esempio con tono allegro: “Perché non si cambierebbe oggi di posto ai mobili? E lavorare con i bimbi incoraggiando tutti e apprezzando tutti. Oppure 'E se si lustrasse quel bel vaso di ottone? O ancora , ‘Vogliamo andare in giardino a raccogliere un po’ di fiori?'” Oppure può far divertire i bambini con canzoni, rime e racconti. “Può far più o meno quello che vuole - dice Maria – per accendere la scintilla dell’interesse, ma appena la concentrazione ha inizio deve "fare come se il bambino non esistesse", cioè "non interferire sotto nessuna forma”. “Perfezione e sicurezza devono svilupparsi nel bambino da sorgenti interne con le quali il maestro non ha nulla a che fare”.

  10. ESSERE INSEGNANTIDIVENIRE MAESTRI • Si può insegnare bene solo ciò che si conosce e ciò che si ama. • L’incontro autentico tra un maestro e un allievo non può prescindere dalla passione e dall’amore. • «Non si impara a conoscere — ricorda Max Scheler citando le parole da lui attribuite a Goethe — se non ciò che si ama, e quanto più profonda e completa ha da essere la conoscenza, tanto più forte, energico e vivo deve essere l’amore, anzi la passione».

  11. IL MAESTRO (Lettera agli insegnanti italiani di James Hillman, 2002) • “L’insegnare e l’imparare non devono essere confusi con l’educazione e possono persino essere impediti dall’educazione.” • DESIDERIO DI IMPARARE / DESIDERIO DI INSEGNARE SONO INNATI NELLA SPECIE UMANA • La relazione fra l’imparare e l’insegnare è animale, naturale, data, dotata di ubiquità; non è tanto il prodotto della civilizzazione e della cultura quanto la loro base. • La cultura chiama questa relazione tradizione; la civilizzazione, educazione.

  12. La relazione tra chi impara e chi insegna dura per tutta la vita in molte forme naturali e spontanee. • Fra questi due impulsi e la loro affinità l’uno per l’altro viene l’Educazione. • “Soprattutto l’educazione esteriorizza e sistematizza la relazione nella "scuola" (istituzioni educative). Tenta di mettere in contatto i giusti (qualificati) insegnanti con i giusti (selezionati) allievi. L’educazione richiede un intero esercito di amministratori, esperti, specialisti; divisioni in classi, unità, soggetti, discipline, dipartimenti; conseguimento di traguardi, gradi, prove, valutazioni; e naturalmente bilanci preventivi, supervisione, responsabilità misurabile… Il misterioso lavoro emotivo di insegnare e imparare viene cooptato nelle forme esteriori che mirano a farlo avvenire.” • “Cerco di descrivere ciò che giace nell’anima dell’educazione piuttosto che prescriverne la forma. Voglio solo che l’affinità innata fra l’insegnare e l’imparare, e l’idea di ciò come di un fatto primordiale, restino vive nell’anima.”

  13. “Qualcosa si sta ammalando nel cuore dell’educazione; è malata nel cuore, e questo cuore non può essere ristabilito con semplici esercizi di base o con una nuova dieta dell’anima, né questo cuore può essere sostituito da una macchina ad alta tecnologia.” • …C’è un modo di valutare indipendente dagli esami. L’insegnare vede con l’occhio del cuore(vedi esempi su Baldwin, Kazan e Capote citati anche nel libro) Il mèntore Colui che condivide con l’allievo una passione comune e lo aiuta a scoprire il proprio destino. Miss Miller e Miss Wood e Miss Shank nutrivano le anime degli studenti e mettevano il fuoco nei loro spiriti. Si tratta di “eros” cioè di amore nel senso generale del termine

  14. Pennac e la metafora delle rondini ferite (finale del libro “Diario di scuola”) “E’ vero, da noi è sconveniente parlare d’amore nell’ambito dell’insegnamento. Provateci un po’. E’ come parlare di corda in casa dell’impiccato. Meglio ricorrere alla metafora per descrivere il tipo di amore che anima la professoressa G., Nicole H., gli insegnanti di cui ho parlato in tutte queste pagine, la maggior parte di quelli che mi invitano nelle loro classi e tutti gli infaticabili che non conosco. Metafora, quindi. Una metafora alata, per l’occasione. [……………………] Ecco, la mia metafora vale quel che vale, ma è questo l’amore in materia d’insegnamento, quando gli studenti volano come uccelli impazziti. A questo la professoressa G. o Nicole H. hanno dedicato tutta la loro esistenza: salvare dal coma scolastico una sfilza di rondini sfracellate…” CURARE LE PROPRIE FERITE CURANDO QUELLE DEGLI ALTRI.

  15. Parola, dialogo, emozione, cura “L’anima, o caro, si cura con certi incantesimi e questi sono i discorsi belli” (Platone, Carmide 157a)

  16. “Signori bambini, se fossi in voi, la prima cosa che chiederei alla maestra entrando in classe al mattino sarebbe: ‐ Maestra, per favore, raccontaci una storia. Non c’è modo migliore per cominciare una giornata di lavoro. E, al termine della giornata, l’ultima cosa che chiederei all’adulto che mi sta accanto sarebbe: ‐ Per favore, raccontami una storia. Non c’è modo migliore per scivolare fra le pieghe della notte. Più avanti, quando sarete grandi, le leggerete ad altri bambini quelle storie. Da che mondo è mondo, e da quando i bambini crescono, tutte queste storie scritte e lette hanno un nome molto bello: letteratura.” (Daniel Pennac, Signori bambini)

  17. Narrativa Psicologicamente Orientata (N.P.O.) Per l’educazione emotiva di un gruppo classe, essa è basata sull’individuazione di storie e spunti narrativi che aiutino i bambini nel processo di riconoscimento delle proprie emozioni utilizzando «l’artificio» di un racconto. Le storie di NPO raccontano eventi molto vicini al «qui e ora» della storia personale dei bambini, usando come «pre-testo» le vicende di un protagonista molto simile a loro, che, nello svolgersi della trama, vive esperienze probabilmente sovrapponibili. Queste esperienze, dall’intenso significato e pregnanza emotiva, solitamente compaiono presto nella narrazione della storia e servono a favorire il processo di identificazione.

  18. Tappe fondamentali di una storia NPO • Scegliere un protagonista che abbia un problema simile a quello dei bambini; • Creare un problema che il protagonista deve risolvere; • Inventare una soluzione che spieghi i pensieri e i comportamenti; • Inventare un finale positivo, realistico e soprattutto emotivamente competente. • I vari capitoli della favola possono essere presentati dall’insegnante e i bambini si possono disporre in cerchio secondo la modalità didattica del circle-time. • La scuola dell'infanzia rappresenta il luogo naturale per coltivare, riconoscere e valorizzare la propria intelligenza emotiva proprio perché costituisce il contesto formativo privilegiato dove "scoprire" se stessi e gli altri nella globalità dei comportamenti.

  19. Per gli adolescenti uso del romanzo di formazione e dei classici “I libri sovvertono ogni regola e, a volte, più dell’esperienza diretta, riescono a farci comprendere quell’ammasso di emozioni  e di vite che riempie le nostre speranze.Leggere non è un hobby, leggere è vivere un’altra vita.” (dal sito Letteratu.it) Lista di 100 libri della BBC "rivisitata", secondo il documento che gira su Facebook. 1 Orgoglio e Pregiudizio – Jane Austen 2 Il Signore degli Anelli – J.R.R. Tolkien 3 Il Profeta – Kahlil Gibran 4 Harry Potter – JK Rowling 5 Se questo è un uomo – Primo Levi 6 La Bibbia 7 Cime Tempestose – Emily Bronte 8 1984 – George Orwell 9 I Promessi Sposi – Alessandro Manzoni 10 La Divina Commedia – Dante Alighieri …………………

  20. Educare alla bellezza • "Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie, perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita! • Citando Walt Whitman: "Oh me, oh vita! Domande come queste mi perseguitano. Infiniti cortei di infedeli, città gremite di stolti, che v'è di nuovo in tutto questo, oh me, oh vita? Risposta: che tu sei qui, che la vita esiste, e l'identità. Che il potente spettacolo continua e tu puoi contribuire con un verso." … Quale sarà il tuo verso? (dal film L’attimo fuggente)

  21. VERSI DIVERSI Ringraziare desidero il divino labirinto delle cause e degli effetti per la diversità delle creature che compongono questo universo singolare, [….] per l'amore, che ci fa vedere gli altri come li vede la divinità… (“Altra poesia dei doni” di J. L. Borges) RIFLETTERE SULLE DIVERSITA’ ATTRAVERSO L’ARTE E L’EMOZIONE ESTETICA.

  22. “Amare gli altri è una pesante croce…” (B. Pasternak) Felice chi è diversoessendo egli diverso.Ma guai a chi è diversoessendo egli comune.   (Sandro Penna) «La felicità, - diceva, - è la destrezza della mente e delle mani. Tutte le anime goffe sono note per la loro infelicità… (Serghej Esenin) … per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità, di verità … (F. De André)

  23. Osare, cambiare, cercare nuove strade LA VERA SFIDA EDUCATIVA E’ L’EDUCAZIONE ALLA LIBERTA’, AL PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, CERCARE NUOVE STRADE PER LA PROPRIA ESPRESSIONE PERSONALE Valore dell’emozione estetica come collegamento con la dimensione cognitiva: EMOZIONE NELL’ALLIEVO PASSIONE NELL’INSEGNANTE CARISMA

  24. Profilo dell’insegnante • Il cambiamento della professionalità del docente muove i suoi passi all’interno di una cornice di riferimento contraddistinta da una serie di emergenze che la scuola si trova oggi a vivere (vedi Premessa alle Indicazioni Nazionali del 2012) • INSEGNANTE = professionista riflessivo. Ha un approccio nuovo dunque di fare didattica, che richiede consapevolezza nel • sapere disciplinare • pedagogico • didattico • socio-culturale

  25. L’INSEGNANTE (Contributo da “Essere insegnanti, divenire maestri” di Raniero Regni, professore associato di Pedagogia sociale, Facoltà di Scienze delta Formazione LUMSA di Roma) • Essere o dover essere? • L’essere degli insegnanti (ovvero, come sono) • Il dover essere (ovvero potrebbe essere un insegnante) • Autorità, autonomia, rigore e grazia • Insegnamento di ritorno ed educazione ad essere • La passione come forza anticurricolare

  26. Fare scuola come una volta non basta più • Si pone la questione di un insegnamento in situazione, che tenga conto dei contesti sociali dell'apprendimento • un insegnamento che mette però quotidianamente in discussione le sicurezze professionali degli insegnanti, soprattutto gli stili di leadership e il mito dell’uguaglianza, vista l’ eterogeneità sociale culturale degli allievi NUOVE PROBLEMATICHE SOCIALI = CRISI DELLA SOCIETA’ E DELLA SCUOLA CRISI DELL’INSEGNANTE

  27. TOGLIAMO IL DISTURBO? MAL DI SCUOLA La scuola appare spesso un'istituzione che fa star male quelli che ci lavorano, sia per insegnare sia per imparare. Ambiguità , incertezza, precarietà , contraddizione, gli insegnanti sono alle prese con una istituzione ed una professione in crisi di identità : crisi di identità istituzionale crisi di identità tecnico - professionale

  28. RAGIONI DELLA CRISI ISTITUZIONALE • il calo della qualità dell'istruzione seguito dalla crescita dei costi; • l’inflazione dei titoli di studio; • l'equazione lineare "più istruzione uguale più sviluppo uguale più mobilità uguale più occasioni di lavoro uguale più qualificazione", è entrata parzialmente in crisi; • demotivazione e perdita di status (gli indicatori sono il reddito, il potere, il prestigio, e sono in calo da tempo tutti e tre); 5. delegittimazione dei modelli culturali e di valori trasmessi; • deficit di educazione indiretta (più complicata, difficile ed esigente diventa la vita moderna, tanto più grande diventa il bisogno di buona educazione); 7. la crisi della scuola è contenuta nella crisi dell'educazione e della socializzazione, cioè dei processi di assimilazione degli individui ai gruppi, di come si diventa membri di una società .

  29. RAGIONI DELLA CRISI TECNICO-ISTITUZIONALE • Gli indici di delusione o disillusione • le scarse prospettive di carriera • il reddito basso • la scarsa differenza tra reddito iniziale e finale • la rigidità assoluta e la mobilità selvaggia dei meccanismi di reclutamento e di assegnazione alle scuole. Queste sono alcune delle ragioni chefanno dell'insegnamento un mestiere a debole specificità professionale, una“semiprofessione”

  30. E' una professione in cui le tensioni e contraddizioni tra ideali artigianali e realtà burocratica è molto forte, provocando: • perdita dell'autostima • depressione • pessimismo etico • impoverimento del senso della partecipazione sociale • relativa deresponsabilizzazione • asservimento alle logiche burocratiche. SINDROME DEL BURNOUT • affaticamento fisico ed emotivo, • atteggiamento distaccato e apatico nei rapporti interpersonali, • sentimento di frustrazione per mancata realizzazione delle proprie aspettative • perdita della capacità del controllo

  31. Reazioni al burnout da evitare Coping strategies che i singoli insegnanti adottano per far fronte al burnout, nel tentativo di reagire a una situazione che, se non affrontata per tempo e adeguatamente, può degenerare in malattia psico-fisica. Una classificazione delle coping strategies è stata proposta diversificando le stesse in azioni: • dirette, miranti cioè ad affrontare positivamente la situazione • diversive, cioè tese a schivare l’evento assumendo un atteggiamento apatico, impersonale, distaccato nei confronti di terzi • di fugao abbandono dell’attività, per sottrarsi alla situazione stressogena • palliative cioè incentrate sul ricorso a sostanze come caffè, fumo, alcool, farmaci

  32. Reazioni da assumere • diminuire la componente onirico- idealista rispetto al proprio lavoro, ridimensionando le proprie aspettative e riconducendole a un piano più attinente alla realtà • evidenziare gli aspetti positivi del lavoro e non concentrarsi solo su quelli negativi • coltivare interessi al di fuori dal lavoro per distrarsi e non focalizzare l’attenzione esclusivamente sui problemi professionali • lavorare in compagnia di altre persone per non sentirsi soli e condividere lo stress. (dal sito Educazione&Scuola)

  33. Malessere degli allievi • “A Barbiana tutti i ragazzi andavano a scuola dal prete. Da mattina presto fino a buio, estate e inverno. Nessuno era “negato” per gli studi.” • “La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde.” • “Solo i figlioli degli altri qualche volta paiono cretini. I nostri no. E neppure svogliati. O per lo meno sentiamo che sarà un momento, che gli passerà, che ci deve essere un rimedio. Allora è più onesto dire che tutti i ragazzi nascono eguali e se in seguito non lo sono più, è colpa nostra e dobbiamo rimediare.” • “Avete presentato la scuola come un male e dovevano riuscire a amarla i ragazzi?” • “Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo d'espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose.” • (Lettera…. 1967)

  34. Diritto allo studio • La scuola è aperta a tutti. • L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. • I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. • La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. (Articolo 34 della Costituzione italiana)

  35. DISPERSIONE SCOLASTICA L’ITALIA RISULTA ATTUALMENTE • 22esima per giovani con basso livello d’istruzione – il 28,7% tra i 25 e i 34 anni (1 su 4), per dispersione scolastica, pari al 18,2% di under 25; (1 su 5); • all’ultimo posto per tasso di laureati, il 20% dei giovani fra 30 e 34 anni, pari a 760.000; • con un tasso di disoccupazione giovanile del 38, 4% degli under 25, il quarto peggior risultato a livello europeo mentre i NEET (giovani che non lavorano e non sono in formazione) sono 3 milioni e 200.000 e posizionano il nostro paese al 25esimo posto su 27 • "La mancanza di mezzi - ha detto il Ministro Carrozza tramite la sua pagina FaceBook - non può continuare a tradursi, come invece sta accadendo sempre di più, in esclusione sociale e culturale. Per questo ci impegniamo ad affrontare come un’emergenza il fenomeno della dispersione scolastica e a mettere la scuola e l’istruzione in cima alle priorità dell’azione di governo. (dal sito OrizzonteScuola.it)

  36. Ruolo sociale della scuola “I meccanismi della costituzione democratica sono costruiti infatti per essere adoprati non dal gregge dei sudditi inerti, ma dal popolo dei cittadini responsabili: e trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere.” (Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950) Per combattere la mafia io ho una cura antichissima: buoni Maestri elementari..., sì buoni maestri elementari e...libri, libri, libri! (Gesualdo Bufalino)

  37. Piccoli consigli per gli acquisti… POESIA E CANTO Per bambini e ragazzi "Batticuore e altre emozioni", testi di Roberto Piumini e illustrazioni di AnnaLaura Cantone.Il libro fa parte della collana "Io sto bene", edita da Giunti Progetti Educativi, Regione Toscana e Fondazione Ospedale Meyer di Firenze. NEL CATALOGO ERIKSON CI SONO MOLTI TITOLI DISPONIBILI PER LA NPO

  38. PENNAC

  39. MASTROCOLA

  40. Galimberti

  41. Saggistica varia

  42. A.Oliverio Ferraris

  43. TECNICHE DI COMUNICAZIONE

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