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Un excursus sull’etichettatura. Maria Severina Liberati Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. 1.
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Un excursus sull’etichettatura Maria Severina Liberati Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 1
La prima direttiva quadro di armonizzazione risale al 1978 (Direttiva 79/112/CEE), che è stata recepita in Italia dal Decreto Legislativo 1992 ed ha subito, negli anni, numerose modificazioni, fino ad arrivare alle Direttiva 2000/13/CE (recepita in Italia mediante il D. Lgs n. 181/2003).Le varie direttive comunitarie sull’etichettatura hanno certamente contribuito all’armonizzazionedella disciplina in materia in vigore nei diversi Stati membri. L’etichetta è la “carta di identità del prodotto”. Nel caso di prodotti preconfezionati essa deve obbligatoriamente contenere almeno i seguenti elementi Dlgs 27/01/92 n.109: • DENOMINAZIONE DI VENDITA (il nome con cui il prodotto è commercializzato); • TUTTI GLI INGREDIENTI, elencati in ordine decrescente di quantità presente nel prodotto; • QUANTITATIVO(peso netto/peso sgocciolato); • TERMINI DI CONSERVAZIONE e eventualmente modalità • LOTTO DI APPARTENENZA • AZIENDA PRODUTTRICE
Denominazione commerciale E’ il nome con cui un prodotto è commercializzato e non deve essere confusa con il marchio aziendale o con il nome scelto dall’azienda per quel prodotto Esempi di denominazioni: • conserve di sardine e conserve di tonno; • grassi da spalmare; • latte; • uova; • vini aromatizzati e bevande aromatizzate a base di vino. • cacao e cioccolato; • confetture, gelatine e marmellate; • succhi di frutta.
Esempio yogurt La denominazione commerciale “yogurt” è riservata ad un prodotto che contiene lattobacilli vivi e questi devono essere almeno 100 milioni per grammo alla produzione e 1 milione al momento del consumo (più il tempo passa e più i lattobacilli dello yogurt diminuiscono fino a scomparire). In assenza di lattobacilli, si tratta di prodotti a base di latte fermentato e non di yogurt.
Elenco Ingredienti Qualsiasi sostanza utilizzata nella fabbricazione o nella preparazione di un prodotto alimentare, ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma modificata; devono essere indicati in ordine di peso decrescente al momento della preparazione del prodotto. In questo elenco vengono riportati anche gli additivi alimentari: sostanze che vengono aggiunte al cibo per conservarle, presentarle meglio cambiando colore, gusto ma non tutti sono così innocui e non sono propriamente degli ingredienti e non hanno alcun valore nutrizionale. Sono classificati a seconda della funzione ad esempio antiossidante, antimicrobica svolta negli alimenti e sono identificati da un numero e da una lettera. La lettera "E" indica che l'additivo in questione è riconosciuto e permesso in tutti i paesi dell'Unione Europea.
QUANTITà • Quantità netta di un preimballaggio è la quantità che esso contiene al netto della tara. • Quantità nominale la quantità media che tiene in considerazione il sistema di tolleranze previsto dalle disposizioni metrologiche in materia e dei relativi controlli. • Peso sgocciolatoindica che l'alimento solido è immerso in un liquido, quindi deve esserne indicata la quantità "peso sgocciolato" oltre al peso netto.
Termine minimo di conservazione Rappresenta la data fino alla quale il prodotto alimentare mantiene le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione. • Il Tmc deve essere indicato con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” se la data evidenzia il giorno (gg/mm/aa), • oppure “da consumarsi preferibilmente entro fine” negli altri casi. In questo secondo caso, la menzione è seguita dalla data (entro la fine di mm/aa) oppure dall’indicazione del punto della confezione in cui essa figura (vedi bordo di chiusura, vedi sul tappo etc).
LOTTO DI PRODUZIONE L’indicazione del lotto permette una rapida identificazione di prodotti eventualmente pericolosi dal punto di vista sanitario e consente di dirimere più facilmente controversie negli scambi nazionali ed internazionali. Il lotto indica un “insieme di unità di vendita di una derrata alimentare prodotte, fabbricate o confezionate in circostanze praticamente identiche”.
Altro elemento interessante è il codice a barre(composto da un insieme di barre, lineette nere) attraverso il quale si risale alla provenienza nazionale ecco alcuni esempi: 80 Italia, 30 Francia, 57 Danimarca, 73 Svezia, 400 Germania, 76 Svizzera, 45/49 Giappone, 87 Olanda, 90 Norvegia. Il più comune è formato da 13 cifre e permette l’identificazione dei prodotti a peso predeterminato destinati al consumatore. Tale codice permette di identificare la nazione, la società proprietaria del marchio e il prodotto. Esso non contiene informazioni specifiche riguardanti ad esempio il prezzo,la descrizione del prodotto, ma rappresenta uno strumento attraverso il quale andare a reperirle in un database presente nei sistemi informativi aziendali. Proprietà: Adoc Piemonte
Sui prodotti alimentari preconfezionati devono essere riportate indicazioni quali “il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e la sede o del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito” nell’Ue nonché “la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento”. Si tratta di informazioni indispensabili per risalire ai responsabili nell’eventualità di una frode. Il D. Lgs n. 109/1992 prevede che in etichetta debba figurare alternativamente il nome: • del produttore e della sua sede (località ed indirizzo); • del confezionatore e della sua sede (località ed indirizzo); • del venditore e della sua sede (località ed indirizzo), purché stabilito in uno degli Stati membri.Sull’etichetta deve, quindi, figurare almeno uno dei nomi dei tre soggetti indicati. Nulla vieta che compaiano tutti e tre. N.B. È previsto espressamente che il venditore sia stabilito nell’Unione europea, mentre tale obbligo non è espresso né per il produttore né per il confezionatore. Azienda Produttrice
L’origine e la provenienza I prodotti alimentari preconfezionati destinati al consumatore devono riportare l’indicazione del “luogo di origine o di provenienza, nel caso in cui l’omissione possa indurre in errore l’acquirente circa l’origine o la provenienza del prodotto”. Non si tratta, quindi, di un’indicazione assolutamente obbligatoria, ma si rivela indispensabile nel caso di alimenti che si presentano sul mercato con caratteristiche merceologiche o di qualità diverse, in relazione al luogo di origine del prodotto. Si pensi, ad esempio, ai prodotti a denominazione di origine DOP. Denominazione di Origine Protetta identifica un prodotto agroalimentare le cui fasi di produzione, elaborazione e trasformazione avvengono in un’area geografica determinata. In Piemonte hanno conseguito questa attestazione nove formaggi e un salume IGP. Indicazione Geografica Protetta identifica un prodotto agroalimentare di cui almeno una dellefasi di produzione, elaborazione e trasformazione avviene in un’area geografica determinata. Il collegamento tra prodotto alimentare e territorio è quindi più blando rispetto al segno DOP STG. Specialità Tradizionale Garantita. E’ un marchio volto a valorizzare la composizione tradizionale di un prodotto o un metodo tradizionale di produzione. Esso non attesta l’origine di un prodotto. In Italia ha conseguito l’STG la Mozzarella DOCG - Denominazione di Origine Controllata e Garantita Indica il particolare pregio qualitativo di alcuni vini DOC italiani di notorietà nazionale e internazionale, che soddisfano alcuni requisiti particolari (imbottigliamento nella zona di produzione e in recipienti di capacità inferiore a 5 litri). DOC - Denominazione di Origine Controllata Indica vini di qualità originari di zone delimitate (che devono essere richiamate nel nome), che rispettano specifici requisiti e sono immessi al consumo soltanto dopo analisi chimiche e sensoriali. La disciplina di produzione è piuttosto rigida. In Piemonte hanno conseguito questo riconoscimento 45 vini.
Simboli e pittogrammi ambientaliper facilitare la raccolta,il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi. Indica il materiale utilizzato ed è talvolta abbinato a un numero e/o a una sigla che permette il riconoscimento del materiale utilizzato. Può essere utile per eseguire una separazione più specifica dei rifiuti al momento della raccolta differenziata. Numero e sigla sono codificati dalla Decisione della Commissione Europea n. 97/129/CE. Indica che l’imballaggio è riciclabile e/o è costituito da materiale riciclato. Può riportare l’indicazione della percentuale di materiale riciclato presente. I requisti d’uso e di applicabilità sono regolati dalla norma ISO 14021, ma non è prevista alcuna procedura di certificazione Consiglia lo smaltimento responsabile degli imballaggi negli appositi raccoglitori. In Italia, era previsto dall’abrogato D. M. del 28 giugno 1989 ed era obbligatorio in alternativa alla dicitura “Non disperdere nell’ambiente dopo l’uso”. È ancora utilizzato volontariamente in numerosi prodotti. POLIETILENE Indica il tipo di materiale utilizzato per l’imballaggio. Inizialmente previsto dal Decreto Ministeriale del 28 giugno 1989 ormai abrogato, oggi l’uso di tale simbolo è a carattere volontario. La sigla inserita nel cerchio o nell’esagono regolare è codificata dal suddetto decreto. Indica che il materiale utilizzato per l’imballaggio è specifico per il contatto con prodotti alimentari. Il simbolo può essere riportato in alternativa alla dicitura “per contatto con i prodotti alimentari” o a un’indicazione specifica del suo impiego (ad esempio, bottiglia per vino). Il Regolamento CE n.1935/2004 ne prevede l’obbligatorietà, tuttavia, per quegli oggetti che, per le loro caratteristiche, sono chiaramente destinati ad entrare in contatto con i prodotti alimentari, l’indicazione è facoltativa.
L’etichettatura di alcune categorie di prodotti Accanto ad una generale disciplina sull’etichettatura, applicabile a tutte le categorie di prodotti alimentari, vi è una specifica normativa relativa ad alcune tipologie di alimenti. Egli li ha ritenuti, infatti, meritevoli di una particolare tutela in virtù sia delle loro specifiche caratteristiche sia del valore che i consumatori attribuiscono a queste loro peculiarità. Uno degli obiettivi della normativa di settore è quello di fornire, attraverso una puntuale etichettatura, una rigorosa descrizione dell’alimento, dei suoi componenti e delle funzioni che questo può svolgere, non trascurando, eventuali precauzioni alla sua assunzione.
Acqua minerale • Cioccolato • Prodotti alimentari particolari : omogeneizzati integratori alimentari • Carne: marchiatura di identificazione bollo sanitario • Prodotti ortofrutticoli: preconfezionati sfusi • Prodotti biologici • Prodotti ogm Proprietà: Adoc Piemonte
Acque Minerali Naturali In Italia, la normativa sulle acque minerali naturali è di antica data e le prime indicazioni sull’acqua risalgono al 1901 (Regio Decreto 3 febbraio 1901, n. 45). Successivamente, si sono susseguite numerose norme che hanno regolamentato il settore. In ambito comunitario, la disciplina è stata portata dalla Direttiva 80/777/CEE (e successive modifiche) che è stata recepita in Italia dal D. Lgs n. 105/1992. L’art. 1 di questo decreto legislativo considera acque minerali naturali quelle acque che: • hanno origine da una falda o da un giacimento sotterraneo; • provengono da uno o più sorgenti naturali o perforate; • hanno caratteristiche igieniche particolari; • hanno, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute. Le acque minerali naturali si distinguono dalle ordinarie acque potabili per purezza originaria, per conservazione, per tenore di sali minerali e per i loro effetti. Il residuo fisso è una delle prime voci da controllare in etichetta ed esprime la quantità di sali disciolti in un litro d’acqua. Esso viene convenzionalmente calcolato a 180° e il suo valore viene riportato generalmente in milligrammi per litro (mg/l). In base al residuo fisso l’acqua minerale naturale si distingue in: • “oligominerale” o “leggermente mineralizzata” (residuo fisso non superiore a 500 mg/l): favorisce la diuresi e contiene poco sodio e quindi può essere indicata nei casi di ipertensione. • “minimamente mineralizzata” (residuo fisso, non superiore a 50 mg/l): è un’acqua “leggera”, stimola la diuresi ed è particolarmente indicata perla ricostituzione di latte ed alimenti per l’infanzia. • “ricca di sali minerali”: (residuo fisso superiore a 1.500 mg/l): è un’acqua terapeutica, ricca di sali, da bere sotto controllo medico. • “mediominerale: (residuo fisso compreso tra 500 e 1.500 mg/l): è utile in estate o durante la pratica di attività sportive, perché consente di reintegrare i liquidi ed i minerali persi con la sudorazione
Acqua Fantasia Ditta Fantasia S.p.A. - Stabilimento sito in via Rudi, 4 - località Tizia (Roma) Vendita autorizzata con D.M. Salute n. 15 del 10/01/2004 SORGENTE FANTASIA Prova acquisto 1,5 l e PET DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO FINE MESE ANNO ACQUA OLIGOMINERALE NATURALE L 3 1 2 1 0 2 1 5
Indicazioni obbligatorie: • la denominazione legale “acqua minerale naturale”; • il nome commerciale dell’acqua minerale naturale; • l’indicazione della composizione analitica, risultante dalle analisi effettuate, con i componenti caratteristici; • la data in cui sono state eseguite le analisi e il laboratorio presso il quale dette analisi sono state effettuate; • il contenuto nominale; • i titolari dei provvedimenti di riconoscimento e di autorizzazione alla utilizzazione; • il termine minimo di conservazione; • la dicitura di identificazione del lotto; • informazioni circa gli eventuali trattamenti consentiti; • la dicitura “e” indicante che la quantità è stata controllata ai sensi della normativa europea. • Indicazioni facoltative: • codice a barre; • il simbolo del Polietilenentereftalato; • pittogramma ambientale; • indicazioni per la corretta conservazione del prodotto
Altre Indicazioni utili... Sulle etichette o sui recipienti delle acque minerali naturali possono essere riportate una o più indicazioni di massima sugli effetti più caratteristici (“può avere effetti diuretici”, “stimola la digestione” ecc.) ma non, per legge, il riferimento esplicito a proprietà curative o di prevenzione. La scritta “microbiologicamente pura” garantisce che l'acqua non contenga alcun microrganismo pericoloso. Terminologie e Avvertimenti PH: è un parametro che misura l’acidità dell’acqua. Se il valore è 7, l’acqua è neutra: più il valore è inferiore a 7 e più l’acqua è acidula; più è superiore a 7 e più l’acqua è alcalina. Quando c’è anidride carbonica, l’acqua è acidula perché questo gas si scioglie in acqua come acido carbonico. NITRATI E NITRITI: sono tra i parametri maggiormente tenuti sotto controllo. Il limite massimo consentito per i nitrati è 45 mg/l e 10 mg/l per l’infanzia, mentre per i nitriti – che dovrebbero essere assenti – il limite massimo consentito è 0,02 mg/l. RISULTATI ANALITICI: l’elenco dei singoli minerali espressi in ioni, cioè la composizione dettagliata del residuo fisso. DUREZZA: è il valore del calcare sciolto nell’acqua espresso in “gradi francesi”: quindi più il valore è alto e più l’acqua è calcarea. CONDUCIBILITÀ ELETTRICA: È una controprova del residuo fisso poiché più minerali ci sono e più l’acqua permette il passaggio di una corrente elettrica. E’ espressa in micro Siemens al cm. (μ S/cm). Una maggiore quantità di elettroliti significa alta concentrazione di minerali, valori bassi (sotto 100μ S/cm) sono tipici, invece, di acque povere di sali: le oligominerali.
L’OLIO DI OLIVA L'etichetta dell'olio di oliva ‘racconta’ la storia del prodotto, e rappresenta il "biglietto da visita" dell'olio di oliva presentato al consumatore. Ciò che l’etichetta deve fare conoscere è l'identità del prodotto, il suo livello di qualità ed eventualmente indicazioni sulle peculiari caratteristiche e sulla provenienza dell'olio.Tutta la materia è regolata sia a livello nazionale che a livello comunitario ed internazionale. La designazione dell'origine è costituita dall'indicazione di uno Stato Membro o dalla Comunità o da un Paese Terzo – secondo le disposizioni applicative stabilite dal decreto 14/11/2003 che prevede, fra l'altro, il riconoscimento dell'impresa da parte dell'Ufficio regionale competente.
DOP/IGP Bio Ogm Denominazione di vendita + indicazione relativa al metodo di produzione biologico Indicazione del lotto Riferimenti del responsabile commerciale Riferimenti all’Organismo di controllo del biologico Termine minimo di conservazione Logo previsto dal Reg. Ce 834/07 Etichettatura olio extravergione di oliva da a. b. Indicazioni non conformi a quanto previsto dal DM 10/10/07; manca inoltre il codice alfanumerico del laboratorio di confezionamento Dicitura non prevista dal D. Lgs. 109/1992
Cacao e Cioccolato • La denominazione di vendita indica l’esatta tipologia di cioccolato che si sta acquistando (tavoletta, pralina, ecc.): TAVOLETTA DI PURO CIOCCOLATO SUPERIORE AL LATTE • Il termine PURO può essere apposto per indicare che il prodotto non contiene grassi vegetali diversi dal burro di cacao • Il termine SUPERIORE è una delle espressioni relative a criteri di qualità (ve ne sono altre quali ad esempio: fine, finissimo, extra) che possono essere utilizzate quando il contenuto degli ingredienti principali è aumentato rispetto alla ricetta base. • L’espressione cacao …% minimo indica il tenore di sostanza secca di cacao: (cacao 35% minimo) • La lista degli ingredienti indica i componenti del prodotto elencati in ordine ponderale decrescente: Ingredienti: cioccolato superiore al latte: zucchero, pasta di cacao, latte in polvere, burro di cacao, emulsionante: lecitina di soia, aromi.
Cacao e Cioccolato (2) • Nome e Sede del produttore o confezionatore o venditore del prodotto: Prodotto da WXY S.p.A. Sede e Stabilimento a Roma. • Modalità di conservazione più idonee al prodotto: Conservare in luogo fresco e asciutto. • Termine minimo di conservazione: DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO: 30/APR/2005. • Latabella nutrizionale fornisce informazioni circa il valore energetico e i principali nutrienti del prodotto: INFORMAZIONI NUTRIZIONALI (Valori medi per 100 g): Valore energetico 2.360 Kj (567 Kcal) - Proteine 7,0 g - Carboidrati 44,2 g - Grassi 40,3 g • Quantità del prodotto al netto dell’imballaggio per prodotti superiori a 30 g: 125g e • Codice a barre fornisce indicazioni leggibili per rilevatori elettronici riferibili al produttore e all’articolo venduto presso la distribuzione.
Prodotti alimentari particolari Esempio di etichettatura di prodotto destinato all’infanzia Denominazione di vendita accompagnata dall’indicazione delle caratteristiche nutrizionali particolari e dall’indicazione della destinazione: OMOGENEIZZATO A base di banana, mela, biscotti e miele. Da 6 mesi Gli elementi particolari della composizione qualitativa e quantitativa:Confezionato sottovuoto per una conservazione naturale. Prodotto con frutta e cereali. Con vitamina C, altamente digeribile. Senza residui d’aria. Per vasetto (120 g) Minerali 0.6 g Sodio 21.6 mg Vitamina C 72 mg Valori nutrizionali medi:Per vasetto (120 g) Valore energetico kJ 516 Il tenore di glucidi, protidi e lipidi per 100 g di prodotto commercializzato e per quantità proposta da consumare:Proteine (Nx6,25) 1,3 g Carboidrati (p.d.) 27,7 g Grassi 0,6 g
Integratore alimentare Termine “integratore alimentare”, la categoria degli integratori alimentari e/o il nome dell’alimento e la quantità di ogni alimento (in forma numerica o di percentuale rispetto alla dose giornaliera raccomandata dal produttore):INTEGRATORE ALIMENTARE Rappresenta un valido aiuto per le funzioni fisiologiche legate alla memoria e alla concentrazione. Contiene 30 opercoli in blister da 500 mg ciascuno. Dose giornaliera consigliata per il prodotto e avvertenza sui rischi per la salute in caso di dose eccessiva:Quantitativi per dose giornaliera consigliata - 2 opercoli Modo d’uso: si consiglia l’assunzione di 2 opercoli al giorno, al mattino o nel pomeriggio, preferibilmente lontano dai pasti. Non superare le dosi consigliate. Se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici, consultare il Medico prima di assumere il prodotto. Si sconsiglia l’uso del prodotto in gravidanza e durante l’allattamento. Dichiarazione dalla quale risulta che l’integratore non si sostituisce ad una alimentazione variata:Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata. Avvertimento indicante che i prodotti devono essere tenuti fuori dalla portata dei bambini piccoli: Il prodotto deve essere tenuto fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni di età.
Esempio di etichettatura di un integratore alimentare SPIRULINA 500mg Integratore alimentare di spirulina INGREDIENTI: spirulina (Species), addensanti: cellulosa microcristallina, sodio croscaramelloso, antiagglomerante: acido stearico. INFORMAZIONI NUTRIZIONALI Per 100g Per dose giornaliera (1 CPR) MODALITA’ D’USO: 2 compresse durante il pasto AVVERTENZE: Non eccedere con le dosi raccomandate per l’assunzione giornaliera. Conservare in luogo fresco SENZA CONSERVANTI, AROMI E COLORANTI ARTIFICILI Prodotto in Canada da: J. Laboratories Importato e distribuito da: Servizio consumatori tel. 011/xxxxxxx www.biovita.com I. 5756849 SC.768605403 Peso netto: 72 g 90 compresse
Marchiatura di identificazione ebollo sanitario • Gli operatori del settore agroalimentare possono immettere sul mercato prodotti di origine animale, fabbricati all’interno dell’Ue, solo se questi sono stati preparati e manipolati in stabilimenti aventi i requisiti richiesti dal Regolamento CE. • Tale Regolamento richiede l’applicazione di un bollo sanitario o di un marchio di identificazione. • Il marchio di identificazione deve avere forma ovale, essere leggibile e indelebile,e i suoi caratteri devono essere facilmente decifrabili. Deve riportare il nome del Paese in cui è situato lo stabilimento (indicato per esteso o mediante un codice a due lettere conforme alla norma ISO pertinente), il numero dello stabilimento e l’abbreviazione CE, EC, EF, EG, EK o EY, qualora sia applicato in uno stabilimento situato in uno dei Paesi membri. • Il marchio di identificazione, apposto prima che il prodotto lasci lo stabilimento, è applicato direttamente o tramite etichetta sul prodotto, sull’involucro o sull’imballaggio • Codice ISO del Paese in cui è situato lo stabilimento • Codice di riconoscimento dello stabilimento • Abbreviazione di Comunità europea IT 1765 L CE
Bollo sanitario carni fresche • La bollatura sanitaria ed i relativi bolli sono gestiti direttamente dal veterinario ufficiale. • In particolare, egli assicura che il bollo sia apposto soltanto se le carni dell’animale, sottoposto a ispezione ante mortem e post mortem, siano risultate idonee al consumo umano. Deve accertare inoltre che la bollatura sia effettuata sulla superficie esterna della carcassa in modo tale che, una volta sezionata, il bollo sanitario sia presente in ogni singola parte ottenuta. Il bollo sanitario può, tuttavia, essere rimosso dalle carni qualora esse siano trattate, tagliate o lavorate in altro stabilimento. • Il bollo sanitario è di forma ovale, delle dimensioni di 6,5 cm di larghezza per 4,5 cm di altezza e riporta, come avviene per il marchio di identificazione, in caratteri perfettamente leggibili il nome del Paese in cui lo stabilimento è situato (può essere scritto per intero in lettere maiuscole o indicato con un codice a due lettere in conformità della pertinente norma ISO), il numero di riconoscimento del macello e l’abbreviazione CE, EC, EF, EG, EK o EY, se apposto in un macello all’interno dell’Ue
Carni bovine Il Regolamento è entrato in vigore il 14 agosto 2000, prevedendo che già dal primo gennaio 2002 le carni bovine provenienti da animali macellati dalla stessa data siano immesse al consumo corredate di etichetta contenente le seguenti informazioni obbligatorie: • un numero o un codice di riferimento che evidenzi il nesso e il legame tra le carni e l’animale di origine; il numero può essere il codice di identificazione del singolo animale da cui provengono le carni o il numero di identificazione di un gruppo di animali; • il nome dello Paese in cui è situato il macello: l’indicazione deve recare la dicitura “Macellato in (nome dello Stato membro o del Paese terzo e numero di approvazione)”; numero di approvazione del macello presso il quale sono stati macellati l’animale o il gruppo di animali; • il nome dello Stato membro o del Paese terzo in cui è situato il laboratorio: la dizione prevista è: “Sezionato in (nome dello Stato membro o del Paese terzo e numero di approvazione)”; numero di approvazione del laboratorio di sezionamento presso il quale è stato selezionata la carcassa; • il nome dello Stato membro o del Paese terzo in cui è nato l’animale; • Il nome dello Stato membro o del Paese terzo (eventualmente più di uno) in cui è stato effettuato l’ingrasso. Proprietà: Adoc Piemonte
Prodotti Ortofrutticoli Indicazioni per i prodotti ortofrutticoli preconfezionati • Ragione sociale dell’operatore Ragione sociale del confezionatore (se diverso dall’operatore): Azienda XXX (ragione sociale, indirizzo ed eventuale marchio d’impresa) • Natura del prodotto: Arance • Nome della varietà: Tarocco • Origine del prodotto (Paese d’origine ed eventualmente zona di produzione): Italia/Sicilia*/Catania* (*facoltativo) • Categoria (qualità): Categoria Extra • Calibro (dimensione): 10 cm • Peso netto: 1Kg • Lotto di produzione: L1010101 • Prezzo: 1,15 € al Kg • Additivi (se eventualmente presenti): Trattato in superficie con E320 • Caratteristiche (facoltativo): Coltivato col sistema di lotta integrata • Marchio ufficiale Ue (facoltativo)
Indicazioni per i prodotti ortofrutticoli sfusi • Varietà: MELE GOLDEN • Provenienza: ITALIA • Categoria: I • Calibro: AA • Prezzo al kg: €/kg 1,99
PRODOTTI BIOLOGICI Esempio di etichettatura di prodotto ottenuto da metodo di produzione biologico • Denominazione di vendita seguita dall’indicazione “da agricoltura biologica”. Indica che almeno il 95% degli ingredienti che compongono l’alimento è ottenuto con metodo di produzione “bio”:4 UOVA FRESCHE da agricoltura biologica • Agricoltura Biologica - Regime di controllo CE • Prodotto controllato e certificato da CertAgriBio s.r.l. Organismo di controllo Aut. D. M. Mi.P.A.F. del 02/02/02 n. 101010 in applicazione al Reg. CE n. 2092/91 • Sigla nazione (ITALIA): IT • Sigla dell’organismo di controllo (codice ministeriale di 3 lettere): AAA • Codice produttore: 000000 • Codice di autorizzazione alla stampa di etichette rilasciato dall’organismo di controllo per i quantitativi accertati di produzione; è composto dalla sigla F (prodotto fresco) o T (prodotto trasformato) e dal numero di autorizzazione: T(F) 000000 • Logo comunitario (facoltativo):
Etichettatura prodotti “biologici” Nuovo logo dal 01/07/2010 Nome Entecertificatore. In Italia gli organismi sono nove e nelle etichette dei prodotti compaiono con le seguenti sigle: Aiab, Suolo e Salute, Bioagricoop, Ccpb, Codex, Ecocert Italia, Imc, Qc&i, Bios.
PRODOTTI OGM Esempio di etichettatura di alimenti geneticamente modificati • Marchio depositato: BUDIN • Denominazione di vendita:BudinelloBudino al cacao • Dicitura obbligatoria, ai sensi del Regolamento (CE) n. 1830/04:Questo prodotto contiene organismi geneticamente modificati • Quantità:125g e • Lotto di produzione:18147 A • Sede e stabilimento: Budin s.r.l. Via Cini, 0 bis 20100 Milano • Termine minimo di conservazione: Da consumarsi preferibilmente entro la fine di novembre 2008 • Elenco degli ingredienti. Dicitura obbligatoria, ai sensi del Regolamento (CE) n. 1829/04:Ingredienti: zucchero, amido (prodotto da mais geneticamente modificato), cacao 10%, sale, aromi.
Allergie alimentari Etichette anti-allergia Secondo la Direttiva europea 2003/89/CE recepita dal Decreto Legislativo 8 febbraio 2006,n.114, i produttori sono obbligati ad indicare in etichetta gli ingredienti e le sostanze responsabili di allergie ed intolleranze alimentari. Il legislatore comunitario consente di non indicare i singoli ingredienti dei prodotti composti quando essi costituivano meno del 2% del prodotto finale (prima era 25%). Con riferimento agli allergeni, è stato redatto un elenco di sostanze utilizzate nei prodotti alimentari ed aventi un potenziale allergico accertato scientificamente. Tale elenco è soggetto a periodici aggiornamenti e revisioni. Ogni sostanza appartenente all’elenco dei potenziali allergeni o derivata da questi, qualora sia utilizzata nella preparazione di alimenti e sia presente nel prodotto finito (anche se in forma alterata), deve essere indicata sull’etichetta con il nome della sostanza (ad esempio, nocciole). Se la denominazione di vendita del prodotto o dell’ingrediente contiene il nome della sostanza allergenica, questa non necessita di essere ripetuta (ad esempio, farina di grano tenero, proteine del latte etc.).
Maria Severina Liberati Cell.340 071443 mariaseverina@libero.it 36