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Convegno OICE Servizi integrati per la riqualificazione del territorio e per l’edilizia:

Convegno OICE Servizi integrati per la riqualificazione del territorio e per l’edilizia: come operare in filiera per promuovere la competitività e l’internazionalizzazione Milano, 7 febbraio 2008 Intervento dott. Luigi Perissich DG Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.

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Convegno OICE Servizi integrati per la riqualificazione del territorio e per l’edilizia:

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  1. Convegno OICE Servizi integrati per la riqualificazione del territorio e per l’edilizia: come operare in filiera per promuovere la competitività e l’internazionalizzazione Milano, 7 febbraio 2008 Intervento dott. Luigi Perissich DG Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici

  2. Rappresentatività e Articolazione della Federazione A Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici fanno capo – attraverso 47 Associazioni di Categoria (38 soci effettivi e 11 soci aggregati) e 60 Sezioni Territoriali istituite presso le Unioni Provinciali di Confindustria – circa 17.000 imprese con 600.000 addetti, che realizzano un fatturato complessivo di circa 117 miliardi di Euro, pari al 51% del volume d’affari del comparto. L’approfondimento su temi di comune interesse per stimolare il dibattito interno ed esterno, oltre che per definire posizioni e proposte condivise da presentare agli organismi istituzionali coinvolti, è assicurato dagli ORGANI SOCIALI, oltre che dal COMITATO NAZIONALE DI COORDINAMENTO TERRITORIALE che consente un monitoraggio capillare e costante delle tematiche e progettualità di settore e da COMITATI DI AREA E GRUPPI DI LAVORO nei quali convergono interessi comuni di filiera.

  3. Le aree associative

  4. Il “Primo Rapporto sugli Indicatori dei Servizi Innovativi e Tecnologici” Il “Primo Rapporto sugli Indicatori dei Servizi Innovativi e Tecnologici”, realizzato dall’Ufficio Studi della Federazione, ha “fotografato” il settore dei Servizi Innovativi e Tecnologici descrivendo composizione, caratteristiche, trend di crescita e indicatori macro-economici. Lo studio ha evidenziato un EFFETTO MOLTIPLICATORE SUL VALORE AGGIUNTO FINALE, che è risultato pari a 2,38 volte il valore aggiunto direttamente imputato al settore. Secondo le nostre stime il settore raggiunge quindi un’incidenza sul PIL valutabile tra il 25% e il 31%. Il Rapporto è disponibile sul sito della Federazione www.confindustriasi.it

  5. - - - - + + + + Il “Primo Rapporto sugli Indicatori dei Servizi Innovativi e Tecnologici”

  6. Il Convegno OICE CSITServizi integrati: un nuovo approccio I Servizi integrati rappresentano un’evoluzione avanzata dell’organizzazione del lavoro, capace di creare nuovo valore e di conseguire maggiore efficienza e qualità. L’approccio “integrato” è orientato a progettare e condurre servizi che supportano attività primarie (c.d. “core business”) di un’organizzazione, consentendo all’organizzazione medesima di adattarsi repentinamente ai cambiamenti, e di migliorare la flessibilità e l’economicità.

  7. Filiera imprenditoriale in una logica “integrata” Ciò vale anche per il territorio, l’edilizia, la tutela e riqualificazione ambientale, in cui i punti di forza di una filiera integrata dei servizi sono innumerevoli: capacità innovativa e tecnologica, riduzione dei costi, qualità, flessibilità nei confronti della domanda, possibilità di disporre di professionalità innovative sempre aggiornate, riduzione del time to market. La presenza al Convegno di oggi di Associazioni aderenti a Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, come AGESI, ASSORECA, ASAS, ASSOCONSULT è la dimostrazione di come una filiera imprenditoriale diversificata nel business possa dare il suo contributo in una logica “integrata”, finalizzata alla competitività e all’internazionalizzazione, anche delle imprese tradizionali, che rappresentano le nuove chiavi dei mercati della globalizzazione.

  8. Dall’Outsourcing una spinta ai Servizi integrati Un impulso allo sviluppo dei Servizi integrati può derivare dal mercato dell’Outsourcing, che va stimolato per una maggiore diffusione di questo strumento privilegiato di modernità e competitività per le PMI e le PA. In Italia il settore dei servizi in Outsourcing nel 2006 ha rappresentato lo 0,3% del PIL (stime di Accenture e Università di TorVergata). Si tratta di valori che ci collocano tra gli ultimi Paesi dell'Europa occidentale, molto indietro non solo rispetto al Regno Unito, leader in Europa con una quota del PIL pari all'1,6%, ma anche rispetto ad un paese quale la Francia, con una struttura del mercato simile alla nostra, che ha totalizzato lo 0,5% del PIL nel 2006. Un allineamento con la Francia consentirebbe un recupero dell’incidenza sul PIL pari allo 0,2%. Il ritardo italiano è destinato ad aggravarsi se non invertiremo i tassi di crescita medi per il triennio 2004-2006 che hanno visto l’Italia crescere la metà del Regno Unito e della Francia (UK 7,8%, Francia 7,5%, Italia 3,9%).

  9. L’Outsourcing frenato dalla PA Mentre in tutto il mondo l’Outsourcing è trainato dalla domanda della Pubblica Amministrazione, che mantiene la funzione di controllo, in Italia si va nella direzione opposta, con la costituzione di migliaia di società pubbliche che, oltre ad operare, spesso in modo inefficiente, sottraggono consistenti quote di mercato agli imprenditori privati, impedendone la crescita qualitativa e dimensionale. Dalla banca dati del Dipartimento della Funzione Pubblica, che comprende informazioni sulle aziende partecipate dalle PA locali e centrali, allo stato attuale risultano censite circa 6.000 imprese, per una spesa nel 2007 pari a 7,7 miliardi di euro. Da notare la spesa di 124 milioni di euro quale trattamento economico per i rappresentanti pubblici nei consigli di amministrazione; Anche il mercato delle consulenze professionali in Italia segna grossi ritardi, rappresentando solo il 10% di quello britannico, l’11% di quello tedesco e il 20% di quello francese. Non c’è da sorprendersi se i grandi player internazionali della consulenza non siano italiani.

  10. Stazioni appaltanti e ritardi dei pagamenti Stazioni appaltanti E’ indispensabile definire nuove regole per la qualità delle gare pubbliche, la razionalizzazione delle procedure, la definizione delle Commissioni di gara ed un sistema di accreditamento per i componenti delle Commissioni medesime. Nel nostro Paese c’è un numero spropositato di stazioni appaltanti (almeno 20.000 e almeno 100.000 commissari di gara), che non trova riscontri all’estero (in Francia sono 700), con mancanza di competenze e professionalità adeguate nelle Commissioni di gara, costi elevati di funzionamento e scarsi risultati negli esiti delle gare. È inoltre necessario accreditare e certificare, a livello nazionale, gli esperti e gli organismi di valutazione. Le gare pubbliche devono puntare alla qualità e non al massimo ribasso che, se indiscriminato, esclude la qualità e il rispetto delle regole. Ritardi nei pagamenti Strettamente connesso all’efficienza della PA è il problema dei ritardi di pagamento da parte delle Amministrazioni pubbliche. Secondo i dati forniti da Eurostat, i ritardi dei pagamenti ai fornitori determinano: · 138 giorni di ritardo per l’Italia contro i 41 giorni della Germania e i 36 della Danimarca, un fallimento d’impresa su quattro.

  11. Internazionalizzazione dei servizi La nostra Bilancia Tecnologica dei Pagamenti è strutturalmente deficitaria e solo nel 2006 si è registrato un ritorno al saldo attivo, dovuto essenzialmente ai servizi con contenuto tecnologico forniti dagli studi tecnici ed engineering, che hanno registrato un avanzo di circa 1,3 mld. di euro. Il saldo complessivo del 2006 è il risultato, come nel passato, di surplus registrati nei servizi con contenuto tecnologico (1.266 milioni, determinato da studi tecnici ed engineering in cui si registra un avanzo di 1.298 milioni) e nei servizi di ricerca e sviluppo (457 milioni). Non è un caso che il settore dell’ingegneria è l’unico settore ad aver beneficiario del processo di liberalizzazioni, essendo possibile per queste imprese organizzarsi nella forma di società di capitali.

  12. I “blocchi” allo sviluppo dei Servizi Fra i “blocchi” del Sistema Paese che ancora ingessano un settore come quello dei Servizi innovativi e Tecnologici, che può fare da volano a tutta l’economia, ne abbiamo individuato oggi due: appalti e in house. Nella 1^ Conferenza Nazionale dei Servizi Innovativi e Tecnologici che abbiamopromosso a Milano il 4 febbraio 2008 abbiamo indicato, insieme alle Federazioni dei Servizi di Confindustria, 10 Priorità per il rilancio del Paese, e per “FAR CORRERE L’ITALIA” nei nuovi mercati trasformati dalla globalizzazione. Le espongo sinteticamente.

  13. Tabella di Corsa: 10 priorità per lo sviluppo

  14. Tabella di Corsa. 10 priorità per lo sviluppo

  15. GRAZIE www.confindustriasi.it www.conferenzanazionaleservizi.org

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