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Moti e costellazioni. a cura di Bruno Pulcinelli. “ Le costellazioni sono presenti in tutte le civiltà del mondo. Millenni prima che l'inquinamento luminoso offuscasse il cielo notturno, i popoli osservavano il moto incessante delle stelle.
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Moti e costellazioni a cura di Bruno Pulcinelli
“Le costellazioni sono presenti in tutte le civiltà del mondo. Millenni prima che l'inquinamento luminoso offuscasse il cielo notturno, i popoli osservavano il moto incessante delle stelle. Ma gli uomini sono portati al riconoscimento di strutture, perciò non sorprende che il raggruppamento di stelle vicine fosse un'attività universale fin dai tempi remoti”. B. E. Schaefer
“Le costellazioni sono invenzioni dell’immaginazione umana… Sono un’espressione del desiderio dell’uomo di imprimere il proprio ordine nel caos apparente del cielo notturno… Ma forse la motivazione più antica di questa esigenza fu quella di umanizzare la tremenda oscurità della notte.” Ian Ridpath
Rotazione Uma.avi Proviamo a girare intorno all’Orsa Maggiore...
E. Halley nel 1718 si rende conto che le stelle non sono fisse ma sono dotate di moto proprio (moto angolare apparente di una stella in cielo nel corso di un anno). Ecco in 100 000 anni come cambierà l’Orsa Maggiore.
Secondo Le Boeuffle possiamo distinguere tre tappe nella scoperta della volta celeste: all’inizio sono prese in considerazione e denominate le stelle molto luminose, un astro isolato viene assimilato ad un vivente o a un oggetto terrestre. Poi le configurazioni meglio riconoscibili attirano l’attenzione e sono concepite come entità unitarie. In una terza fase si dettagliano gli elementi di queste figure e si compila un catalogo delle principali stelle che le formano: si dice quindi che la tale stella è situata sulla spalla destra di quel personaggio celeste, tale altra sulla sua mano sinistra, o sul suo ginocchio destro, e così di seguito.
J. Flamsteed, Atlas Coelestis terza edizione, Lalande e Méchain, Paris 1795 Tavoletta 11 Epopea di Gilgamesh British Museum, London VII secolo a.C.
Tavoletta mul Apin (687 a.C.) La composizione originaria risale forse al 1100-1000 a.C. ed è riferita a una latitudine di circa 33°-36°nord
........ Ma se ti prende il desiderio della pericolosa navigazione, quando le Pleiadi, inseguite dall’impetuoso Orione, nel mare tenebroso si gettano, è proprio allora che venti di ogni tipo infuriano. ....... Esiodo, Le opere e i giorni ........ così col timone drizzava il cammino sapientemente, seduto: mai sonno sugli occhi cadeva, fissi alle Pleiadi, fissi a Boote che tardi tramonta, e all’Orsa, che chiamano pure col nome di Carro, e sempre si gira e Orione guarda paurosa, e sola non ha parte ai lavacri di Oceano; ....... Omero, Odissea, V , vv 270-275
L’antropologo russo Gurshtein ha avanzato l’ipotesi, non provata da dati oggettivi, secondo la quale le costellazioni zodiacali sono nate in tempi antichissimi e in momenti successivi. Intorno al VI millennio a.C. si inventano i Gemelli, la Vergine, il Sagittario e i Pesci (dei antropomorfi secondo il simbolismo indoeuropeo) che, con il loro apparire, segnalano rispettivamente l’equinozio di primavera, il solstizio d’estate, l’equinozio d’autunno e il solstizio d’inverno.
Nel III millennio a.C. queste costellazioni sono sostituite dal Toro, dal Leone, dallo Scorpione e dall’Acquario (dei zoomorfi e culto animali sacri). Le ultime quattro, di tipo più allegorico, sono un’invenzione greca del 500 a.C. e sono in sequenza, l’Ariete, il Cancro, la Bilancia e il Capricorno. Oggi, a causa della precessione degli equinozi, quando inizia la primavera, il Sole si trova in Pesci, quando inizia l'estate nei Gemelli, quando inizia l'autunno nella Vergine e quando inizia l'inverno nel Sagittario.
Arato di Soli (340 a.C. circa-240 a.C. circa) Albrecht Dürer, Norimberga, 1515 (The National Maritime Museum, London)
Moneta del 230 d.C. Planetario di Chicago
Rappresentazione delle costellazioni come riportate nei Commentari di Ipparco
ASTRONOMI AL LAVORO IN UN OSSERVATORIO MINIATURA PERSIANA DEL XVI SEC.
Albrecht Dürer Norimberga, 1515 (The National Maritime Museum, London) Per la prima volta in un’opera stampata si rappresenta tutto il cielo conosciuto. Le coordinate delle stelle (identificate da un numero progressivo seguendo l'Almagesto) furono curate dagli astronomi Stabius e Heinfogel.
“Della sfera del mondo e delle stelle fisse” Alessandro Piccolomini, 1561
“Dacché l'uomo sotto le varie latitudini vide mutarsi ad un tempo terra e cielo... i naviganti ed i viaggiatori doveano, inoltrandosi verso la linea equatoriale lungo le due coste africane e fino al di là della estremità meridionale del Nuovo Mondo, contemplare attoniti il magnifico spettacolo delle costellazioni australi...” Alexander von Humboldt (1769-1859) Kosmos, Entwurf einer physischen Weltbeschreibung
E. Delporte Délimitation scientifique des constellations, cartes, Cambridge University Press, London 1930
Perseus Tramonto e alba
Guardando verso sud la volta celeste sembra ruotare ogni notte in senso orario da est verso ovest: la causa è il moto di rotazione della Terra. L’aspetto del cielo cambia con il procedere delle stagioni: la causa è la rivoluzione terrestre. Il Sole nel corso dell’anno sembra muoversi tra le costellazioni da ovest verso est, percorrendo una traiettoria, l’eclittica, che è la proiezione in cielo dell’orbita terrestre. L’eclittica è compresa in una fascia di circa 18°, in cui troviamo dodici costellazioni (in realtà tredici) che formano lo Zodiaco. I pianeti e la Luna nel frattempo danzano lungo l’eclittica.
Sono cinque i pianeti che si osservano ad occhio nudo: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Soltanto l’ultimo non supera lo splendore di Sirio, la stella più luminosa del nostro emisfero. Tre osservazioni contraddistinguono i pianeti: hanno luce fissa, appaiono sempre nella fascia dello Zodiaco e si spostano rispetto alle stelle fisse. Le stelle sono dette fisse non perché occupano sempre le stesse posizioni, ma in quanto mantengono costanti (almeno per tempi brevi) le loro distanze reciproche. Anche la Luna si muove nella fascia dello Zodiaco, spostandosi ogni sera di circa 13° da ovest verso est.
Zodiaco.avi Apparente moto del Sole rispetto allo sfondo delle costellazioni zodiacali
Perseus Moto diretto Luna
Perseus Cappio Marte
Nikolaj Koppernigk 1473-1543 Tycho Brahe 1546-1601 Johannes Kepler 1571-1630 Isaac Newton 1642- 1727
Costruisce primi cannocchiali. Conferma ipotesi copernicana: 1. fasi di Venere; 2.scoperta satelliti gioviani (Io, Europa, Ganimede e Callisto). Descrive mari e rilievi lunari. Osserva moto di rotazione del Sole e macchie solari. Risolve Via Lattea in stelle. Galileo Galilei (1564-1642) Sustermans, Galleria Uffizi
Ipparco scopre la diversa durata delle stagioni e si accorge che il punto si sposta lentamente rispetto alle stelle in senso retrogrado (orario) con una velocità di circa 50’’ all’anno, compiendo un giro completo in circa 26 000 anni. Tale moto è chiamato precessione luni-solare e determina lo spostamento progressivo del Polo nord celeste e la precessione degli equinozi, slittamento del punto da una costellazione a quella che la precede.
Lo spostamento di Spica (in coordinate eclittiche) verificato da Ipparco rispetto alle osservazioni fatte 150 anni prima da Timocari
La Terra, a causa della sua veloce rotazione, è schiacciata ai Poli e rigonfia all’Equatore. Poiché il suo asse è inclinato di 23,5° rispetto alla verticale al piano dell’orbita, l’attrazione gravitazionale di Luna e Sole tende a raddrizzare l’asse terrestre, ma il nostro pianeta reagisce dinamicamente comportandosi come una trottola: l’asse, pur mantenendo quasi la stessa inclinazione, descrive un doppio cono con vertice comune al centro del pianeta.
Il software “PERSEUS” è commercializzato dalla società Elitalia: www.perseus.it Le animazioni di Massimo Mogi Vicentini sono scaricabili gratuitamente presso il sito: www.mogi-vice.com/Pagine/Scaricamento.html