1 / 44

IL FASCISMO: dalle origini alla II guerra mondiale

IL FASCISMO: dalle origini alla II guerra mondiale. Nasce nel 1883 a Predappio vicino Forlì, figlio di Alessandro, fabbro, socialista più volte processato, e Rosa Maltoni maestra elementare.

fran
Download Presentation

IL FASCISMO: dalle origini alla II guerra mondiale

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. IL FASCISMO: dalle origini alla II guerra mondiale

  2. Nasce nel 1883 a Predappio vicino Forlì, figlio di Alessandro, fabbro, socialista più volte processato, e Rosa Maltoni maestra elementare. • Studia prima al collegio salesiano, poi nel collegio Carducci di Forlimpopoli. Nel 1900 si iscrive al partito socialista, si diploma maestro elementare l'anno dopo

  3. Emigra in Svizzera nel 1902 per sottrarsi al servizio militare • Dal 1909 segretario della Camera del lavoro a Trento e direttore di un settimanale socialista • Espulso dagli austriaci si stabilisce a Forlì dove dirige la federazione socialista • E’ esponente dell’ala rivoluzionaria del PSI

  4. Nel 1912 ottiene l’espulsione della destra riformista e assume la direzione dell’Avanti! • E’ neutralista all’atto della scoppio della guerra ma in pochi mesi (ottobre) passa all’interventismo più aperto • Per questo è espulso dal PSI

  5. Fonda nel novembre 1914 Il Popolo D’Italia • Combattente per due anni (15-17) torna al giornale assumendo posizioni sempre più lontane dal socialismo • Dopo Caporetto (17) sostiene la necessità di una dittatura militare • Il 23 marzo 1919 fonda i Fasci Italiani di Combattimento e forma le prime squadre d’azione

  6. L’IDEOLOGIA • “La mia dottrina - scriverà Mussolini nel 1932 - era la dottrina dell’azione. Il fascismo nacque da un bisogno di azione e fu azione” • ATTIVISMO: si ispira a George Sorel (violenza delle masse unico mezzo per trasformare la società) e ad Alfredo Oriani (missione imperiale e civilizzatrice dell’Italia nel mondo)

  7. Ma solo dopo il consolidamento del regime il fascismo cercò di darsi una dottrina e il tentativo più coerente fu quello del filosofo neoidealista Giovanni Gentile (1875-1944)

  8. L’IDEOLOGIA GENTILIANA • Diritti e aspirazioni dell’individuo si attuano solo in quanto subordinati ai valori e agli interessi della comunità nazionale • Lo Stato ne è unico depositario e garante • Solidarietà tra le classi • Stato corporativo in cui datori di lavoro e lavoratori collaborano • Divieto di sciopero

  9. IL FASCIO LITTORIO • Mazzo di verghe in olmo o betulla, tenute insieme da corregge rosse nelle quali era inserita una scure: insegna e strumento del potere coercitivo dei magistrati della Roma antica

  10. IL FASCIO LITTORIO • Venne assunto a simbolo dell’unità e libertà del popolo durante la Rivoluzione Francese poi nel Risorgimento • Fu riesumato da Mussolini come insegna del Partito Fascista

  11. LE FASI DEL FASCISMOnell’interpretazione di De Felice (storico) • Movimentista (19-22) • Parlamentare (22-25) • Il regime (25-38) • Caduta del consenso (38-43) • Ritorno alle origini (dopo il 43)

  12. FASE MOVIMENTISTA • La guerra aveva favorito concentrazioni industriali e finanziarie • Ma 20-22 periodo critico della riconversione • Crisi di società industriali, fallimento di istituti bancari • Conseguenze: • - inflazione colpisce i piccoli investitori, clima di sfiducia • - necessità intervento dello stato • - gruppi economici per stabilizzare la situazione fiancheggiano e finanziano il fascismo

  13. FASE MOVIMENTISTA • Abolizione prezzo politico del pane • Leggi per colpire redditi più alti e profitti di guerra • Acutizzarsi dell’illegalità e di violenze delle camicie nere

  14. CHI COMPONEVA LE CAMICIE NERE? • Ex combattenti della Grande Guerra rimasti senza lavoro • Soprattutto ex Arditi, con il loro culto del capo (ras) • Ex ufficiali di complemento • Ceto medio borghese, giovani o giovanissimi

  15. FASE MOVIMENTISTA • 1) squadre fasciste finanziate da industriali e agrari • 2) incendi di camere del lavoro, aggressioni a capi sindacali, assalti a sedi di giornali, guerra civile • 3) Giolitti sottovaluta e si propone di normalizzare il fascismo, e di ridurre la forza dei due partiti di massa • 4) scioglie il Parlamento e indice nuove elezioni (maggio 21)

  16. FASE MOVIMENTISTA • Agosto 22 sciopero generale di protesta dei sindacati anarchici e socialisti contro le violenze fasciste. • Mussolini lancia ultimatum allo stato che ristabilisca l’ordine • Ottobre 22 M. a Napoli annuncia la marcia su Roma delle camicie nere • 27 ottobre marcia suRoma • Il re non firma lo stato d’assedio e invita M. a formare il governo

  17. FASE PARLAMENTARE • 31-10-22primo governo Mussolini, ministero di coalizione • Mussolini concentra su di sé presidenza del consiglio, ministeri degli esteri e degli interni • Chiede poteri speciali per il Parlamento • Discorso del 16 nov 22

  18. FASE PARLAMENTARE • Rapporti con la Chiesa: • benevolenza iniziale attraverso varie iniziative, deferenza verso l’istituzione • intenzione di riformare la legislazione ecclesiastica • Ma: associazioni cattoliche colpite da violenza

  19. DON MINZONI • Parroco di Argenta, nel ferrarese, fu ucciso a bastonate da squadristi fascisti • Era il 23 agosto del 23

  20. FASE PARLAMENTARE • Mussolini propone il “listone” di alleanza nazionale • Risultato clamoroso: 65% dei voti • Tutti i candidati eletti, 374 seggi • Ne fanno le spese tutti gli altri partiti

  21. FASE PARLAMENTARE • Maggio 24 il socialista Matteotti denuncia alla Camera violenze e brogli elettorali. Rapito, è assassinato in giugno • Il cadavere trovato 2 mesi dopo • Deputati dell’opposizione abbandonano il Parlamento. • È la secessione detta dell’Aventino: obiettivo è isolare il fascismo e costringere il re a liquidare Mussolini • Ma il re non interviene.

  22. 3 GENNAIO 25 • “Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! • Se il fascismo è stato una associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!” • È l’annuncio della dittatura

  23. FASE DEL REGIME • Il discorso del 3 gennaio del 25 inizia la dittatura: Mussolini assume su di sé la responsabilità storica e morale dell’uccisione di Matteotti • Il Duce procede all’edificazione dello stato fascista emanando le leggi fascistissime

  24. FASE DEL REGIME • Fa chiudere sedi di partito, sostituisce direttori dei giornali, sopprime la libertà di stampa e di associazione • Scioglie e vieta tutti i partiti, ad eccezione del PNF • Dichiara decaduti i deputati dell’opposizione • I sindaci (podestà) vengono nominati dal governo, abolisce i consigli comunali

  25. FASE DEL REGIME • Repressione del dissenso: • ripristino pena di morte e istituzione del Tribunale Speciale Per la Difesa delloStato dicembre 26 • 27 creazione dell’OVRA, polizia segreta • 28 nuova legge elettorale, per la lista unica - 30 Codici Rocco di diritto e procedura penale

  26. FASE DEL REGIME • Fine della libertà sindacale: - subordinazione allo stato delle organizzazioni sindacali, riconosciute solo due, una per gli imprenditori, l’altra per i lavoratori, affidate a dirigenti fascisti • 27 Carta del Lavoro ad opera del ministro Bottai - 34 istituite 22 corporazioni

  27. IL REGIME E I GIOVANI • Fascistizzazione della scuola (riforma Gentile 1923) • Organizzazioni giovanili (Figli della Lupa, Balilla, Avanguardisti, Gioventù italiana del Littorio 37) • Promozione di attività sportive e ricreative • Dal 25 al 31 controversie con la Chiesa Cattolica (monopolio educativo dello stato)

  28. LE ORGANIZZAZIONI DI MASSA • Obbligatorie • Opera Nazionale Dopolavoro per il tempo libero, circoli di fabbrica e di quartiere • Op.Naz.Maternità e Infanzia, assitenza alle donne • Promozione di attività di socializzazione, sportive, ricreative

  29. IL REGIME E LA CULTURA • Utilizzo dei mass media per la propaganda: stampa, cinema, informazione • 26 Accademia di Italia • 25 istituto Luce, Cinecittà nel 37 • Utilizzo della censura • Ripresa in chiave attualizzata di temi della tradizione romana in ogni campo • Restituire agli italiani il senso e l’amore della patria

  30. REGIME ED ECONOMIA • Protezionismo doganale • Corporativismo • Rivalutazione della lira • Taglio dei salari pubblici • Enti economici pubblici (IMI; IRI) • Autarchia economica dal 36

  31. REGIME ED ECONOMIA • Prosperità fino al 28 (non nelle campagne) • Depressione del 29, culmina nel 32 • Battaglie del grano dal 25 • Bonifica di territori paludosi e malsani (delta del Po, paludi Pontine) • Politica demografica e dell’occupazione • Pesante carico di imposte indirette • Squilibrio città-campagna, nord-sud

  32. REGIME E POLITICA ESTERA • Promuove il Patto delle Quattro Potenze (33) • Partecipa alla conferenza di Stresa che denuncia il riarmo della Germania (35) • Ruolo di mediatore internazionaleOttobre 35: invade l’Etiopia, nel maggio 36 viene proclamato l’Impero • La SdN infligge all’Italia sanzioni economiche • GB è contraria all’espansione dell’Italia nel Mediterraneo: Mussolini si avvicina a Hitler

  33. REGIME E POLITICA ESTERA • Luglio 36 interviene a favore di Franco nella guerra civile spagnola • Ottobre 36 Asse Roma-Berlino • Novembre 37 aderisce al Patto AntiKomintern con Germania e Giappone

  34. Marzo 38 approva l’Anschluss dell’Austria • Settembre 38 a Monaco Hitler, Mussolini, Daladier e Chamberlain si accordano per lo smembramento della Cecoslovacchia

  35. REGIME E POLITICA ESTERA • Aprile 39 Italia occupa la Albania • Maggio 39 Patto d’Acciaio con Hitler (reciproca assistenza tra i due stati in caso di guerra difensiva o offensiva) • Allo scoppio della II GM proclama la non belligeranza

  36. IL REGIME E LA CHIESA • 27 iniziano trattative per risolvere la “questione romana” • 11 Febbraio 29 Patti Lateranensi (trattato, concordato, convenzione) • Crisi dei rapporti: governo fascista aspira al monopolio delle attività educative • Dopo le leggi razziste del 38 la Chiesa prende posizione contro la politica discriminatoria verso gli ebrei

  37. Le leggi razziali • Dopo la pubblicazione di un “Manifesto per la difesa della razza” • Agosto 38 provvedimenti volti a limitare diritti politici e civili della minoranza israelita • Prima dell’Asse (36) Mussolini aveva atteggiamenti filosionisti! • Ebrei esclusi dalla scuola, dai pubblici uffici, dal servizio militare • Vietati i matrimoni misti • Queste leggi trovano modesto riscontro nell’opinione pubblica italiana, che non coltiva risentimento nei confronti della comunità ebraica • Malviste anche dal Vaticano

  38. FASE DELLA CADUTA DEL CONSENSO • L’Italia era entrata in guerra (1940) senza un’adeguata preparazione militare • Poche risorse (l’Italia non potere reggere un conflitto lungo e costoso) • I vivere nel ‘42 cominciarono a scarseggiare e il razionamento non consentiva a nessuno di sfamarsi • Bombardamenti alleati avevano devastato le città • Molti morti civili • 10 luglio del 1943 gli Alleati sbarcano in Sicilia: gli Italiani capiscono che la guerra è perduta • 25 luglio del 1943 il Gran Consiglio del Fascismo mise in minoranza Mussolini che venne arrestato per ordine del re • La guerra continua… (il re ha paura dei Tedeschi!)

  39. FASE DEL RITORNO ALLE ORIGINI

More Related