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Per un mondo migliore Questa raccolta di poesie è dedicata a tutti i bambini del mondo, ai bambini schiavi, ai bambini soldato, ai bambini palestinesi ed israeliani che non potranno mai giocare insieme, ai bambini che vivono la realtà della guerra e della miseria, con la speranza che da grandi possano vivere in un mondo migliore, un mondo di PACE. Le poesie sono state tratte dal sito: http://www.smerillo.com/bamby/poesie.htm L’immagine di sfondo è tratta dallo slogan di: http://www.amicinelmondo.net
Ai bambini una carezza Per tutte le infanzie rubate per i legami strappati per i fiori recisi per le andate senza ritorno per tutti i “progetti-uomo” mai realizzati per tutte le ferite dell’abbandono per tutto il freddo per tutta la paura per tutto l’odio per tutta la fame per tutto il non amore Maria Pia Bernicchia
IN UN MONDO LONTANO In un mondo lontano tu vivi Il tuo cuore- bambino -è scoppiatourlando il suo dolore. I tuoi occhi- bambino -hanno conosciuto il pianto.I tuoi pensieri non sapevanoil significato della parola crudeltàma l’hai imparata dagli sguardi di chi ti ha fatto soffrire. Nel tuo mondoc’era solo il sogno- bambino -Oltre i confiniti hanno costretto a guardareal di là, dove i colori scompaiono,Aggrappato tra sogno e destinotu vivi lontano e guardi oltre i confini del nostro mondoe la tua patria- bambino - conosce solo la pace.Francesca Galassi
LA PACE Serenità, amore, amiciziarisate innocenti di bambini Una colomba nel cielo azzurro Questa è la PACESangue, odio, morteSperanze nei bimbi cancellateUna colomba nel cielo feritaQuesta è la GUERRAChe la fiamma della speranza si riaccenda Che la colomba voli nell'azzurro cielo Che la pace sia ricostruita. Un alunno della classe I A Scuola Media di Berbenno (Bergamo)
AL DI LÀ DEL MARE Al di là del mare c’è una terra amicaal di là del mare c’è una guerra anticalà dove scende il male non si può amare. Ma io chiedo amore per quelli che piangonoAl di qua del mare c’è una chiesa anticanella sua mano cresce l’erba della libertà. Ma io chiedo amore per i bimbi che nasconoper i bimbi che invocanoper i bimbi che crescono. Ed io chiedo amore per i bimbi che nasconoper i bimbi che invocanoper i bimbi che muoiono. Nel mio cuore amico c’è per te l’amoreti vorrei donare le ali per volaree come nelle favole il bene vincerà. Ma io chiedo amore per quelli che piangonoal di qua del mare c’è una chiesa anticanella sua mano cresce l’erba della libertà. Ma io chiedo amore per i bimbi che nasconoper i bimbi che invocanoper i bimbi che muoiono.Patrizio Viozzi
I bambini giocano I bambini giocano alla guerra.E' raro che giochino alla paceperché gli adultida sempre fanno la guerra,tu fai "pum" e ridi;il soldato sparae un altro uomonon ride più.E' la guerra.C'è un altro giocoda inventare:far sorridere il mondo,non farlo piangere.Pace vuol direche non a tutti piacelo stesso gioco,che i tuoi giocattolipiacciono anche agli altri bimbiche spesso non ne hanno,perché ne hai troppi tu;che i disegni degli altri bambininon sono dei pasticci;che la tua mammanon è solo tutta tua;che tutti i bambinisono tuoi amici.E pace è ancoranon avere famenon avere freddonon avere paura. Bertold Brecht
NOI ABBIAMO UN SOGNO noi abbiamo un sogno......... Domani…. il più grande rispetterà il più piccolo il più forte soccorrerà il più debole il più ricco aiuterà il più povero le armi si trasformeranno in aratri nei campi di guerra cresceranno le spighe e fioriranno i papaveri. alunne di una quinta elementare
Una favola C’era una voltauna terra promessa… dove ogni rombo di cannonesi trasforma in un soffio di vento, dove ogni bambino soldatotorna fanciullo, dove tutti possono uscire felicidalla propria casa, senza paura, dove la scuola insegna ad amare,e non, che la giustizia è guerra. … in questa favola così “giusta”,ci sono ancora uominiche non hanno una loro terra,una semplice terra da arare, da seminare,dove raccogliere i propri frutti. In questo mondocosì colorato, per molti,ci sono ancora bambiniche vivono nel grigiodella polveree dell’ingiustizia. E noi,grandi nel parlare, nello scrivere e nel guardare,noi, grandi per noi stessi,per arrivare dove non possiamo arrivare,non riusciamo né a vedere né ad ascoltareun richiamo che sembra così lontano. un alunno di quinta elementare
Via dai cori Sei tu ancora poeta senza bavagli alla bocca, libero di sognare, di rendere visibile l'alba di nuovi giorni, tra i bagliori accecanti di riflettori ciechi, allevatori di greggi mediatiche, tra gli altoparlanti impositori e impostori, amplificatori di pensieri omogeneizzati e del nulla mercificato ? Ci sei ancora tenerissima anima viva, sale della terra ? L.G.