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Realizzare un curricolo di Italiano. Programma, programmazione, curricolo Anno scolastico 2007-2008. All’origine delle parole. Programma : deriva dal greco e significa ciò che viene scritto prima. Nel termine c’era anche l’idea di pubblico avviso.
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Realizzare un curricolo di Italiano Programma, programmazione, curricolo Anno scolastico 2007-2008 a cura della prof.ssa L. Portolano
All’origine delle parole • Programma: deriva dal greco e significa ciò che viene scritto prima. Nel termine c’era anche l’idea di pubblico avviso. • E’ l’enunciazione di ciò che è necessario o che ci si propone di fare (1756) a cura della prof.ssa L. Portolano
All’origine delle parole • Programmazione: il termine viene usato , a partire dal 1958, nell’ambito di un’attività economica. • Impostazione di un’attività economica sulla base di piani stabiliti in conformità degli obiettivi che si vogliono raggiungere (il suffisso –azione rende dinamico ciò che in programma è statico e definito una volta per tutte) a cura della prof.ssa L. Portolano
All’origine delle parole • Se il programma è un testo scritto, il Piano èpropriamente un disegno • Nel Settecento entra in italiano dal francese con il significato tecnico di “rappresentazione, pianta” a cura della prof.ssa L. Portolano
All’origine delle parole • Il curricolo: in latino curriculum indicava corsa, gara; aveva un legame con l’idea di “carriera”, e proprio con questo significato la parola entra in Italia nell’Ottocento. a cura della prof.ssa L. Portolano
È definito pubblicamente PROGRAMMA Definisce scopi generali È statico Non è autocorreggibile Indica scopi specifici PROGRAMMAZIONE Delinea itinerari in situazione È dinamica È autocorreggibile È una mappa strategica PIANO P.O.F. CURRICOLO È il percorso visto dalla parte di chi ne fruisce Nel POF si possono disegnare percorsi, cioè curricoli diversi a cura della prof.ssa L. Portolano
COSTRUIRE UN CURRICOLO FUNZIONALE PARTENDO DAI BISOGNI DEL PARLANTE QUALI BISOGNI? Per comunicare in modo efficace e soddisfacente Non si tratta solo di bisogni percepiti soggettivamente dal parlante, ma di competenze oggettivamente necessarie all’individuo Per comunicare al meglio nelle diverse situazioni di vita L’adulto di domani PROSPETTIVA FUTURA Il bambino di oggi PRESENTE a cura della prof.ssa L. Portolano
C O M P R E N S I O N E P A R L A T O S C R I T T O DEFINIRE LE COMPETENZE IN USCITA V elementare Terza media Triennio Biennio BISOGNI DEL PARLANTE LE COMPETENZE Sono sempre le stesse- Cambiano i livelli di accettabilità a cura della prof.ssa L. Portolano
COMPRENSIONE LETTURA ASCOLTO PARLATO PRODUZIONE ORALE INTERAZIONE SCRITTO PRODUZIONE SCRITTA a cura della prof.ssa L. Portolano
LA DISCIPLINA È necessario essenzializzare Non può trasmettere tutte le conoscenze Trovare i nuclei fondanti Deve essere organizzata in moduli Il modulo sviluppa competenze Le competenze generano altre competenze a cura della prof.ssa L. Portolano
NUCLEI FONDANTI Concetti fondamentali che ricorrono in vari luoghi di una disciplina e hanno perciò valore strutturante e generativo di conoscenze TESTUALITA’ LESSICO RIFLESSIONE SULLA LINGUA EDUCAZIONE LETTERARIA a cura della prof.ssa L. Portolano
RIFLESSIONE SULLA LINGUA • Analisi • Riconoscere in testi, frasi, parole, relazioni, strutture di forme e di significati, categorie, secondo dimensioni sistematiche (reggenza, subordinazione, coordinazione) • Trasformazione • Trovare forme equivalenti a parità di significato (passaggio da subordinate implicite a esplicite, e viceversa, da nominalizzazioni a strutture frasali e viceversa, dal discorso diretto all’indiretto, sostituzioni lessicali in base alla sinonimia e ad altre relazioni di significato) • Apportare a testi e frasi le modifiche sistematiche che conseguono a mutamenti di una forma, di un significato, di una prospettiva (sostituzione di un soggetto singolare con uno plurale, mutamento del tempo base) OPERAZIONI CHE SVILUPPANO COMPETENZE a cura della prof.ssa L. Portolano
SITUAZIONI Eseguire trasformazioni sintattiche (attivo/passivo, implicito/esplicito, nominalizzazione/forma frasale) Riconoscere in un testo i connettivi testuali e individuarne la funzione Sciogliere sensi indiretti o impliciti attraverso parafrasi esplicative Riconoscere il processo derivativo che dà luogo ad una parola derivata a cura della prof.ssa L. Portolano
NUCLEI PERFORMATIVI Insieme delle elaborazioni cognitive che l’agente mette in atto quando si interfaccia con un testo Mettere a fuoco elementi (item) o piani o linguaggi del testo Collegare gli elementi tra loro e/o con conoscenze previe Comprendere Giudicare Classificare manipolare valutare Interpretare il risultato di queste operazioni provvedendo a compiere operazioni cognitive generali a cura della prof.ssa L. Portolano
MACRO-OPERAZIONI DI MESSA A FUOCO LOCALIZZARE Trovare informazioni pertinenti al compito DISCRIMINARE Distinguere informazioni all’interno del compito (primo piano/sfondo; titolo/testo; linguaggio verbale/linguaggio non verbale). ENUCLEARE Distinguere informazioni e classificarle in base a una gerarchia di importanza CANCELLARE tralasciare informazioni non pertinenti per il compito SPOSTARE Trasportare informazioni SEGNARE Contrassegnare in memoria elementi importanti da mantenere per successive operazioni a cura della prof.ssa L. Portolano
MACRO-OPERAZIONI DI COLLEGAMENTO (INFERENZIAZIONE) Richiamare dalla memoria informazioni per collegarle a quelle che si stanno affrontando RICHIAMARE Mettere in collegamento informazioni sulla base di percorsi concettuali guidati del tipo: Contenente/ contenuto; particolare/generale; generale/particolare; parte/tutto; tutto/parte; episodio/proseguimento, prima/poi; strumento/azione; azione/strumento; scopo/azione; azione/scopo, elemento/insieme; insieme/elemento; inizio/fine; percorso/tappa COLLEGARE a cura della prof.ssa L. Portolano
MACRO-OPERAZIONI DI INTERPRETAZIONE Richiamare informazioni pertinenti (parole, disegni, icone) necessarie per trattare le informazioni del compito RICHIAMARE CONOSCENZE Definire le informazioni enunciazionali, cioè i ruoli presenti (o assenti) nel compito all’interno di un modello della comunicazione ENUCLEARE MODELLI COMUNICATIVI Decidere del collegamento delle informazioni stabilendo una linea per cui ciò che segue è effetto di ciò che precede (o viceversa) ATTRIBUIRE a cura della prof.ssa L. Portolano