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Percorso letterario. L’amicizia è connaturata all’uomo Esistono infatti premesse naturali e razionali dell’amicizia ( Cicerone (106-43 A.CH.N.) “Laelius de amicitia”)
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L’amicizia è connaturata all’uomo Esistono infatti premesse naturali e razionali dell’amicizia (Cicerone (106-43 A.CH.N.) “Laelius de amicitia”) E’ una esigenza diretta della fraternità umana, per uguaglianza della natura ragionevole(paragrafo 1939 del “Catechismo della Chiesa Cattolica” e “Enciclica Sollicitudo Rei Socialis”, 38-40) L’amicizia
Amicizia come occasione di ripensamento L’amicizia vince la superbia del potere nel capo dei ghibellini senesi e toscani. Costui, Provenzan Salvani, viene ucciso poi in battaglia a Colle Val D’elsa Quest’uomo potente, posto un tappeto e un banco nella piazza di Siena, elemosinò 10.000 fiorini che non aveva per riscattare l’amico prigioniero (Dante “Divina Commedia”; Episodio di Provenzan Salvani – Purgatorio XI -133-138) L’amicizia
I falsi amici, ovvero l’amicizia travisata Per Pinocchio è una vigilia importante. L’indomani diventerà finalmente un ragazzo in carne ed ossa. E’ uscito di casa per invitare gli amici a festeggiare con lui il gran giorno. Cerca anche Lucignolo, l’amico del cuore e lo trova mentre costui attende il carro che a mezzanotte lo condurrà nel paese dei balocchi, dove sono rigorosamente banditi libri, maestri e scuole e al loro posto vi è un ininterrotto divertimento Il cedimento del burattino di fronte alle lusinghe di Lucignolo, dell’Omino (guidatore del carro), e degli altri ragazzi già a bordo è una pagina da manuale L’amicizia
La resa di Pinocchio è testimoniata da quel “Ormai ho promesso alla fata”, ripetuto ben due volte. Significa il “rimpianto” del bene fatto, il rammarico di essere stati buoni, il disagio di stare dalla parte della verità E’ quello che si chiama il tedio di Dio e la sfiducia in quella ricchezza eterna che ci è stata promessa, ma che vediamo ancora troppo lontano L’amicizia
Pinocchio è l’umanità che vuole il bene, ma fa sempre il male Lucignolo è l’esca della tentazione, ma il guidatore del carro, l’omino, è l’ispiratore di ogni cattivo pensiero. L’avversario in persona, il demonio. Egli canticchia tra i denti mentre guida il carro: “Tutti la notte dormono, e io non dormo mai” E’ il nemico che “come leone ruggente si aggira cercando chi divorare” L’amicizia
Cento ragazzi sono il branco che dà l’ultima spallata alle vacillanti buone intenzioni di Pinocchio e detta le condizioni della resa Il frastuono, il chiasso, lo strillio, il baccano, la baraonda descrivono bene l’atmosfera del paese dei balocchi Guai se per un istante tornasse il silenzio. Forse la vittima scoprirebbe il vuoto e il nulla in cui è precipitata (Carlo Collodi – “Le avventure di Pinocchio”) L’amicizia
Amicizia e dialogo L'amicizia nasce dal dialogo inteso però all'opposto della vulgata: “lasciamo da parte ciò che ci divide e prendiamo in considerazione ciò che ci unisce“ Il dialogo che non sia chiacchiera da salotto può nascere solo gettando sul tappeto per amore di verità e di giustizia, non per capriccio o per partito preso, ciò che divide, per trovare poi un punto di contatto su quella "verità naturale" o "realtà naturale" iscritta nella coscienza di ciascun uomo uscito dalle mani di Dio, per cui ci sono cose che si possono e si devono fare e altre che non si possono e non si devono fare separate da una linea invalicabile L’amicizia
Il silenzioso accordo tra i due "nemici" è trovato sull'essenziale contro gli accomodamenti, le ipocrisie, il politicamente corretto e la disonestà intellettuale degli altri Quest'altro racconto di Giovannino Guareschi, Giulietta e Romeo, sempre tratto da Mondo Piccolo, è significativo del mutamento di costume, mentalità intercorso tra la fine degli anni '40, inizio anni '50 e i nostri giorni. I due promessi sposi vincono e superano le difficoltà con la fermezza dei loro propositi e l'integrità delle loro intenzioni, nonostante si offrano loro soluzioni di comodo paradossalmente prospettate proprio da parte di coloro da cui speravano di ottenere subito un aiuto decisivo che si rivelerà tale solo alla fine della vicenda L’amicizia
I due ragazzi, di fronte all'impossibilità di sposarsi immediatamente per sfuggire al reciproco odio delle famiglie e per poter iniziare una nuova vita a posto con la coscienza, non vedono altra soluzione, presi dalla disperazione, di gettarsi nel fiume e così morire abbracciati quasi come una vendetta nei confronti di un mondo che non li comprende. Naturalmente questo è un racconto tragicomico e alla fine il parroco e il sindaco, ancora una volta d'accordo di fronte alla verità, fanno in modo di evitare la tragica conclusione della vicenda amorosa facendosi garanti del futuro matrimonio (Giovannino Guareschi racconto di Mondo Piccolo “La maestra vecchia”) L’amicizia