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Racconto di

Racconto di. Un viaggio partito da una telefonata…. Il primo contatto. Il Comune di Casalecchio di Reno decide di realizzare un progetto di educativa di strada sul territorio…. primo step: 6 mesi di tempo. Gli obiettivi specifici che il gruppo di lavoro si è posto :.

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Presentation Transcript


  1. Racconto di Unviaggio partito da una telefonata….

  2. Il primo contatto • Il Comune di Casalecchio di Reno decide di realizzare un progetto di educativa di strada sul territorio…. primo step: 6 mesi di tempo

  3. Gli obiettivi specifici che il gruppo di lavoro si è posto: • effettuare la mappatura dei gruppi informali del territorio • creare i contatti con i gruppi informali • fornire una risposta alle possibili urgenze e segnalazioni che sono inoltrate da parte dell’amministrazione pubblica e dagli utenti stessi • fornire un supporto nella gestione del centro giovanile del territorio, in particolare sotto l’aspetto educativo e relazionale con l’utenza presente • intensificare la rete di relazioni con le diverse agenzie del territorio e con le Istituzioni locali

  4. Condivisione metodologia • La metolodologia utlizzata è stata l’osservazione a distanza (Sherif, Sherif) nei gruppi informali utilizzando una griglia di osservazione (informazioni su luogo e orario di ritrovo, osservazioni sul gruppo, osservazione relazioni interne, con il mondo adulto e vissuti personali dell’educatore) • Suddiviso il territorio comunale in diverse zone a seconda dei quartieri già esistenti e dei centri sociali, settimanalmente sono state calendarizzate le uscite  con l’intenzione di monitorare una stessa zona in diversi orari e in differenti giorni settimanali • La mappatura ha riguardato anche un monitoraggio delle attività commerciali (in particolare i Bar e centri commerciali) e di tutti i centri sociali (sono stati svolti colloqui con i rispettivi presidenti) • Mezzi di locomozione utilizzati: auto, bicicletta, a piedi.

  5. Griglia di osservazione • Luoghi di ritrovo: • Caratteristiche ambientali: • Gruppi osservati: 1) Nome del gruppo, quantità, sesso, età, caratteristiche particolari del gruppo, provenienza dei componenti, abbigliamento, mezzo di locomozione, rapporto con le sostanze… • Relazioni con il territorio: centri sociali, adulti significativi del posto etc • Relazioni con il centro giovanile:

  6. Gli incontri… • Durante la mappatura i primi contatti con ragazzi problematici: si attiva relazione con il Ser.t • Gli incontri con il Ser.t si realizzano al centro giovanile: raccordo e rete con altri eds e altri centri giovanili distrettuali • Presenza al tavolo delle associazioni del Comune: proposte condivise per i giovani • Proposte di feste al centro giovanile e comportamenti a rischio: contatto con forze dell’ordine • Contatto con i writers…Comune e scuole • Presenza nel territorio e nel centro giovanile: banchetto etilometro • Un gruppo di genitori ci chiede una chiacchierata…

  7. Polizia municipale Gennaio 2007 USL Novembre 2006. Intervento:Minore,16 anni, non adempiente all’obbligo scolastico. Gli operatori dell’educativa di strada in rete con gli educatori dell’Usl hanno reso noto il caso, rendendo possibile l’aggancio del minore e successiva presa in carico da parte dei servizi, e affiancamento di un educatore del lavoro. Oggi il minore ha una borsa lavoro. Relazioni di rete dopo 3 mesi EDS • SERT • Dicembre 2006 • Primo Intervento “pilota”: contatto con • l’educatrice del Sert • per la presa in carico di un utente. • - Presa in carico avvenuta. • -l’organizzazione di incontri presso • il centro giov. su prevenzione e • riduzione del danno

  8. Rete di relazione dopo 6 mesi Centro per l’impiego Centri sociali e Commerciali (anche fund raising) Scuole EDS Gruppi socio educativi Centri di aggregazione Giovanile distrettuali e Altri eds del distretto Loisir notturno Progetto etilometro

  9. Momenti di èquipe-formazione • Tavoli di lavoro: -èquipe settimanaleeducativa di strada e centro giovanile: Durante le riunioni di equipè si sono discussi i vari aspetti riguardanti l’andamento del Centro dal punto di vista educativo, organizzativo e progettuale, (andamento delle dinamiche relazionali del centro,valutazione delle richieste di ragazzi venute dall’esterno, organizzazione tempi ) Si è trattato di un momento fondamentale per poter condividere aspetti riguardanti l’educativa di strada e il centro giovanile, organizzando e strutturando attività in sinergia e usufruendo delle risorse e degli spazi. -equipe bimestrale con gli educatori di strada del distretto di Casalecchio di Reno, “progetto Guarda Oltre”, con coordinatrice USL C. Lenzi, educatrice e psicologo del Sert, educatori di strada del distretto: confronto, proposte e scambio di informazioni, iniziative e interventi nel territorio; collaborazione con il Sert per proposte emerse dall’esigenza degli operatori riguardo l’uso/abuso/dipendenza di sostanze da parte degli utenti (“giovani in valle”). -tavolo con le associazioni che operano nel centro giovanile: dare una lettura delle esigenze dei ragazzi/ragazze del territorio da attuare possibilmente all’interno del centro con la loro collaborazione; • Formazione: distrettuale-regionale -Ottobre 2006: Preparazione al convegno “Volere Volare”: incontri con gli altri educatori dl distretto per elaborare e condividere l’intervento all’interno del convegno. Supporto all’ organizzazione degli spazi del centro giovanile per la festa finale del convegno e il giorno dell’apertura del centro giovanile; - a seguito del convegno “Volere Volare” è stata realizzata la seconda parte della formazione distrettuale: “Percorsi di rete per operatori sociali che lavorano tra agio e disagio” - un operatore dell’educativa di strada frequenta la Formazione regionale “Operatori in gamba”.

  10. Lettura del territorio Forte interconnessione tra diversi gruppi • Minor senso di appartenenza al gruppo dei pari, a parte qualche gruppo storico, rispetto al passato maggiore lavoro sulle identità dei singoli appartenenti ai gruppi; Tendenza al nomadismo dei gruppi • mancanza di punti di ritrovo fissi; tendenza ad essere presenti in diversi luoghi da noi definiti “punti di transito” (come stazioni ferroviarie, scuole, casa della conoscenza, centri commerciali). Forte presenza di immigrati • In particolare romeni e appartenenti all’Est europeo E’ necessario utilizzare una metodologia e obiettivi differenti per questo nuovo fenomeno sociale. Forme di comunicazione • Si è riscontrato un’elevata presenza di messaggi scritti sui muri (soprattutto nei “punti di transito” come stazioni ferroviarie, scuole, sottopassi, casa della conoscenza, centri commerciali) che riconferma la minore appartenenza dei gruppi o dei singoli a un luogo specifico e l’interconnessione esistente tra loro Uso/abuso di sostanze • E’ stato osservato un uso di sostanze in alcuni gruppi, in particolare cannabis considerato dai ragazzi/e nella “norma” quindi il nostro lavoro in questo senso si è diretto nel dare informazioni, a volte richieste, sull’aspetto penale e amministrativo per chi fa uso di cannabis: informazioni sulla legge Giovanardi-Fini. • Uso di eroina(fumata): la nuova modalità di consumo della sostanza, fumandola, abbassa la percezione del rischio/danni che provoca. Tendenza per chi ne fa uso a spostarsi a Bologna. Monitoraggio eseguito nel periodo invernale • Ci aspettavamo una maggiore frequentazione dei punti di ritrovo al chiuso (bar), mentre è stato osservato e riscontrato una poca frequentazione dei gruppi di adolescenti all’interno dei bar nelle ore pomeridiane. Ascolto dei bisogni • Si è riconosciuti come interlocutori “non giudicanti” con cui entrare in relazione e far emergere bisogni non espressi.

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