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UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità. 8. Assistenza Domiciliare Integrata. CdL in Medicina e Chirurgia 5° anno a.a. 2011-2012. Premesse. La AD è la forma di assistenza più gradita dal paziente
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UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità 8 Assistenza Domiciliare Integrata CdL in Medicina e Chirurgia 5° anno a.a. 2011-2012
Premesse La AD è la forma di assistenza più gradita dal paziente La AD è il regime assistenziale meno costoso per le AUSL La famiglia rappresenta il principale erogatore di assistenza a lungo termine. Bisogna sempre valutare la sostenibilità della AD da parte della famiglia La rete familiare deve essere sempre supportata dai servizi e coinvolta nella assistenza (alleanza terapeutica) Nella AD è necessario identificare un Caregiver La AD è fonte di burden e a volte di burn-out per il Caregiver
Caregiver formale: persona retribuita (es. assistente domiciliare) Caregiver informale: persona non retribuita familiare, rete amicale, volontariato Cargiver organizzativo: persona che si cura degli aspetti organizzativi ed economici Caregiver operativo: persona che fornisce prestazioni di aiuto Amministratore di sostegno : figura giuridica L 6 del 9 gennaio 2004 a tutela del soggetto la cui capacità di agire risulti limitata o compromessa). E’ nominato dal giudice. Può essere un familiare Le tre figure possono coincidere in una unica persona (spesso familiare) Più persone possono rivestire i ruoli Caregiver(donatore di cure) Una o più persone esterne ai servizi che si prende/prendono cura di un paziente che necessita di aiuto (anziano non autosufficiente, malato cronico, disabile)
Burden Carico pesante, difficile da sostenere Insorge quando il carico assistenziale e/o economico affrontato dal Caregiver non è ricompensato in termini affettivi o materiali da parte del ricevente Burn-out Ripercussioni della assistenzapesante e prolungata su: salute fisica: stanchezza cronica, disturbi funzionali, dolori, infezioni ricorrenti salute psicologica: insonnia, ansia, irritabilità, depressione salute sociale: abbandono della attività lavorativa, riduzione dei rapporti con altri familiari, limitazione delle relazioni sociali, dei momenti di svago, cambio delle abitudini di vita consolidate salute economica: minori redditi (aspettativa), maggiori spese (costi a carico della famiglia) I problemi del Caregiver
Alleanza Terapeutica Contratto informale fra Servizi e Famiglia I Servizi offrono supporti di cura e assistenza (personale, forniture) gratuiti o con benefici economici pubblici o con partecipazione alla spesa da parte della famiglia La Famiglia offre interventi di self-care (a seguito di formazione specifica) gratuiti o con spese a proprio carico (assistente domiciliare)
Definizione di ADIDGR 124/1999 (Criteri per la riorganizzazione delle cure domiciliari) L’ADI è l’insieme delle attività sanitarie e socio-assistenziali fra loro integrate erogate al domicilio di pazienti di qualsiasi età che necessitano di assistenza continuativa o limitata nel tempo e che sia sostenibile dal nucleo familiare
Obiettivi dell’ADI • Assistere i pazienti con patologie trattabili a domicilio evitando il ricorso improprio al ricovero in ospedale o residenza • Mantenere le persone non autosufficienti al proprio domicilio • Favorire il recupero delle capacità residue di autonomia e favorire le relazioni • Supportare i familiari e trasmettere competenze per autonomia di intervento
Destinatari dell’ADI • Pazienti con patologie in fase terminale • Pazienti con riacutizzazione di patologie croniche • Pazienti in dimissione protetta (da ospedale o residenze) • Bambini con patologie croniche e in condizioni di disagio sociale • Portatori di gravi disabilità
Caratteristiche dell’ADI • Livelli differenziati di intensità delle cure • Aspetti organizzativi • Aspetti clinico-assistenziali • Aspetti relazionali
3. Aspetti clinico-assistenziali dell’ADI Approccio bio-psico-sociale • Valutazione dei bisogni multidimensionali di salute. Chi: Equipe ADI • Stesura del Piano Assistenziale Individuale Chi: Coordinatore Equipe • Attivazione della partecipazione di paziente e famiglia (self-care). Chi: Coordinatore Equipe • Erogazione di interventi integrati, continui, globali: Chi: Equipe ADI
Attivazione della partecipazione di paziente e famiglia 1. Conoscere famiglia/ caregiver 2. Comunicare con famiglia/caregiver: informare sui bisogni del paziente e supporti dei servizi Attivazione Partecipazione 6. Stendere il PAI orientato al caregiver 3. Responsabilizzare famiglia/caregiver alla alleanza terapeutica e concordare il self-care 4. Valutare le competenze di famiglia/caregiver 5. Formare famiglia/caregiver al self-care
4. Aspetti relazionali dell’ADI Conoscere la famiglia:Obiettivo: valutare la sostenibilità dell’ADI da parte della famiglia. Conoscere il Caregiver Paziente Comunicare con la famiglia Obiettivo: informare e ascoltare Famiglia Creare Alleanza Terapeutica Obiettivo: responsabilizzare alla collaborazione a fronte dei servizi offerti Team domiciliare Fare Educazione Terapeutica Obiettivo: formare al self-care Attribuire Empowerment Obiettivo: autonomia esecutiva e decisionale
Possibili compiti del caregiver (self-care) • Somministrazione dei farmaci • Trattamenti vari sanitari • Controllo di parametri vitali e funzioni • Riconoscimento di eventi sentinella e di sintomi acuti • Gestione della mobilità • Gestione delle attività della vita quotidiana • Gestione degli aspetti cognitivo-comportamentali • Gestione della sicurezza • Gestione di aspetti psicologici nella relazione di cura • Accesso e rapporti con i servizi • Prevenzione e gestione dello stress del caregiver
Es. Somministrazione dei farmaci(farmaci per via orale o via enterale PEG)