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Rischio intermedio. Stratificazione rischio cardiovascolare globale. <10%. >20%. 10-20%. Rischio basso. Rischio alto. Popolazionegenerale. . 40% della popolazione adulta americana(NHANES III). Jacobson TA et al, Arch Intern Med 2000; 160: 1361-1369. Prevalence of Conventional Risk Factors in Patients with Coronary Heart Disease.
E N D
1. Come migliorare la stratificazione del rischio cardiovascolare intermedio Sfide nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.
Michele Cortellaro
4. Limiti degli attuali algoritmi per il calcolo del RCV globale Considerati solo alcuni FdR tradizionali (esclusi familiaritŕ, attivitŕ fisica, sovrappeso/obesitŕ …)
Non valutata la durata dell’esposizione ai singoli FdR
Eccessivo peso dato all’etŕ anagrafica ? sottostima del rischio reale nei soggetti giovani (soprattutto di sesso femminile) e sovrastima di quello nei pazienti anziani
Arbitrarietŕ del cut-off (>20%) al di sopra del quale č indicato un approccio preventivo di tipo massimale
Non ancora sufficientemente considerata la presenza di danno d’organo come elemento aggiuntivo ai FdR tradizionali
5. Parametri utilizzabili per migliorare la stratificazione del RISCHIO CARDIOVASCOLARE 1. “Variabili Aggiuntive” attualmente non comprese negli Algoritmi per il calcolo del Rischio Cardiovascolare
(familiaritŕ, obesitŕ, sedentarietŕ, ecc.)
2. Markers solubili considerati singolarmente (hs-CRP, IL-6, TNF-a, CAMs, ecc.) o raggruppati in “biological patterns” (score pro-infiammatorio, score pro-trombotico, score di attivazione endoteliale, ecc.)
Metodiche per l’esplorazione della lesione vascolare o del danno d’organo subclinico
(microalbuminuria, calcolo ABI, misurazione c-IMT, valutazione LMVI)
9. LIFE StudyContinuous Relation of Albuminuria to Primary Outcome
10. HOPE Study Prognostic Importance of Ankle-Brachial Index
11. ARIC Study Association of Coronary Heart Disease Incidence with IMT
13. HOPE Study LVH by Simple ECG Criteria Predicts CV Events