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Modificazioni endocrine patologiche molto frequenti nell’anziano

Modificazioni endocrine patologiche molto frequenti nell’anziano.  alterazioni tolleranza ai carboidrati (spesso misconosciute o trascurate).  disfunzioni tiroidee. Attività motoria ed endocrinologia: aspetti patologici nel soggetto anziano.

jonny
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Modificazioni endocrine patologiche molto frequenti nell’anziano

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Presentation Transcript


  1. Modificazioni endocrine patologiche molto frequenti nell’anziano  alterazioni tolleranza ai carboidrati (spesso misconosciute o trascurate)  disfunzioni tiroidee

  2. Attività motoria ed endocrinologia: aspetti patologici nel soggetto anziano • Invecchiamento ed attività fisica: benefici e problematiche • Alterazioni nell’adattamento ormonale all’esercizio fisico presenti nell’anziano “sano” Diabete e attività fisica nel soggetto anziano • Patologie endocrine comuni nell’anziano e conseguenze sull’attività motoria

  3. Esercizio fisico nel diabete - implicazioni - • Effetti benefici dell’esercizio fisico sulla malattia (prevenzione, terapia, complicanze) • Alterazioni nell’adattamento all’esercizio fisico legate al diabete, all’insulinoresistenza e alla terapia • Rischi legati alle complicanze già presenti Problematiche specifiche dell’anziano

  4. 180 Glicemia (mg/dl) 100 ­ ­ ­ ­ ­ ore 8 12 16 20 24 ¯ ¯ ¯ NORMALE

  5. Glucosio Corpi chetonici Lattato

  6. Glicogeno muscolare • captazione FFA  captazione glucosio glicogeno captazione di glucosio + FFA Contributo dei principali substrati come fonte di energia durante esercizio in rapporto alla durata % 100 FFA ematici 75 Glucosio ematico 50 25 ore 0 4 3 2 1

  7. Ultrastruttura del muscolo striato nel soggetto non diabetico e in quello con diabete tipo 2 grasso normale diabete Levin et al, Diabetologia 2001

  8. Variazioni del contenuto di glicogeno, trigliceridi e mitocondri nel muscolo striato dei soggetti con diabete tipo 2 diabetici controlli Levin et al, Diabetologia 2001

  9. CONTRIBUTO DEL GLUCOSIO E DEGLI FFA COME FONTE ENERGETICA IN RAPPORTO ALLA INTENSITA’ DELL’ ESERCIZIO GLUCOSE FFA glucosio acidi grassi 60 50 40 Ra Glucosio e FFA (µmol·kg-1·min-1) 30 20 10 0 % VO2 max 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 da Brooks and Trimmer J Appl Physiol 80: 1073, 1996

  10. Principali ormoni coinvoltinell’omeostasi glicemica Glucagone Catecolamine Cortisolo GH Insulina iperglicemia ipoglicemia

  11. - T essuti non insulinodipendenti (sistema nervoso, globuli rossi): tessuti vitali, utilizzano glucosio anche in assenza di insulina REGOLAZIONE INSULINICA DELL'UTILIZZO DI GLUCOSIO - T essuti insulinodipendenti (muscolo, grasso, fegato): tessuti di deposito, possono utilizzare glucosio solo in presenza di insulina

  12. Gluconeogenesi (25%) Glicogeno (75%) Piruvato e lattato (15-20%) Alanina (5-10%) Aminoacidi glicogenici (5%) BILANCIO DEL GLUCOSIO NELL'UOMO A DIGIUNO E A RIPOSO Consumo di glucosio Produzione di glucosio Glucosio ematico 150 g Glucosio 50 g 50 g Cellule del sangue 2

  13. DIABETE MELLITO DEFINIZIONE Sindrome caratterizzata da aumento dei livelli ematici di glucosio (iperglicemia). • a digiuno ≥126 mg/dl • 2h dopo OGTT ≥200 mg/dl Comporta il rischio di complicanze acute (coma iperglicemico) e croniche (microangiopatia, neuropatia e macroangiopatia)

  14. Ridotta tolleranza glucidica Digiuno<126 e 2-h OGTT 140-199 Alterata glicemia a digiuno Digiuno 110-125 (OGTT non necessario) Digiuno <110 e 2-h OGTT<140 Normalità CRITERI DIAGNOSTICI DEL DIABETE MELLITO E DELLE ALTRE CATEGORIE DI ALTERATA REGOLAZIONE GLICEMICA Concentrazione di glucosio nel plasma venoso (mg/dl) Diabete mellito Digiuno ≥126 Digiuno <126 ma 2-h OGTT ≥200 OGTT: carico orale di glucosio

  15. DIABETE MELLITO Cause: 1. Carenza (assoluta o relativa) di insulina 2. Inefficacia dell’insulina

  16. DIABETE MELLITO Tipo 1 : carenza assoluta di insulina - esordio in genere in età giovane - peso corporeo in genere normale Tipo 2 : carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza) - esordio in genere in età adulta/senile - spesso associato a obesità

  17. Tipo 1 • Tipo 2 • Altri tipi (associato o secondario ad altre patologie) • Gestazionale CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO 5% 90-95%

  18. Tipo 1 • Tipo 2 • Altri tipi (associato o secondario ad altre patologie) • Gestazionale DIABETE MELLITO NELL’ANZIANO 5%

  19. A. Autoimmune B. Idiopatico CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO Diabete Tipo 1

  20. A. Autoimmune B. Idiopatico Diabete Tipo 2 Include forme con predominante insulino-resistenza e modesta insulino-deficienza e forme con predominante difetto di secrezione insulinica (con o senza insulino-resistenza) CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO Diabete Tipo 1

  21. - Da difetti genetici della funzione -cellulare (es. MODY 1, MODY 2) - Da difetti genetici nell’azione insulinica (es. lepreconismo, diabete lipoatrofico) - Da malattie del pancreas esocrino (es. pancreatite cronica, emocromatosi) - Da endocrinopatie (es. s. di Cushing, acromegalia) - Da farmaci o tossici (es. glucocorticoidi, vacor) - Da infezioni (es. rosolia congenita, citomegalovirus) - Forme rare di diabete immuno-mediato (es. anticorpi anti-recettore, anti-insulina) - Altre sindromi genetiche associate con diabete(es. distrofia miotonica, s. Down) CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO Altri tipi di diabete

  22. - Da difetti genetici della funzione -cellulare (es. MODY 1, MODY 2) - Da difetti genetici nell’azione insulinica (es. lepreconismo, diabete lipoatrofico) - Da malattie del pancreas esocrino (es. pancreatite cronica) - Da endocrinopatie (es. s. di Cushing, acromegalia) - Da farmaci o tossici (es. glucocorticoidi) - Da infezioni (es. rosolia congenita, citomegalovirus) - Forme rare di diabete immuno-mediato (es. anticorpi anti-recettore, anti-insulina) - Altre sindromi genetiche associate con diabete(es. distrofia miotonica, s. Down) CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO Altri tipi di diabete

  23. n. di casi % Casale Monferrato (TO) 2069 2.7 Cremona 4547 3.2 Verona 5996 2.5 Pisa 4503 2.6 Foligno (PG) 2908 3.2 Pozzuoli (NA) 2958 2.5 Bari 2917 2.8 ~3% Stima globale PREVALENZA DI DIABETE NOTO IN ITALIA (Fonti multiple di rilevazione)

  24. Tipo 1 ~1.000 Tipo 2 ~150.000 INCIDENZA DEL DIABETE IN ITALIA (casi/anno)

  25. +13.4% milioni I diabetici in Italia ISTAT INCREMENTO DELLA PREVALENZA DEL DIABETE IN ITALIA +58% in 5 anni Persone con prescrizioni di antidiabetici orali a Verona

  26. 2010 (?) 160 80 240 Diabetici (milioni) 1990 2000 Paesi in via di sviluppo 40 80 Paesi sviluppati 20 40 Totale 60 120

  27. RAPPORTO DIABETE NOTO/DIABETE IGNOTO IN ITALIA (Studi con OGTT) Circa 1 caso ignoto ogni 2 noti

  28. DIABETE IN ITALIA 1985-1990 Diabete noto ~1.700.000 Diabete ignoto ~ 800.000 Totale ~2.500.000

  29. 160 Diabete tipo 2 120 80 40 0 30 20 10 0 anni 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 DISTRIBUZIONE DI FREQUENZA PER ETA’ ALLA DIAGNOSI DI DIABETE n° pazienti Diabete tipo 1

  30. 800 Maschi Femmine 600 400 200 0 0-4 -9 -14 -19 -24 -29 -34 -39 -44 -49 -54 -59 -64 -69 -74 -79 -84 ≥85 Classe di età (anni) Verona Diabetes Study DISTRIBUZIONE PER SESSO E PER ETA' DEI CASI DI DIABETE MELLITO A VERONA (31.12.1986)

  31. PREVALENZA DEL DIABETE IN RAPPORTO ALL’ETA’ • La prevalenza del diabete nella popolazione generale è intorno al 3% • Supera il 10% nei soggetti con oltre 65 anni • Sale fino al 20% se questi soggetti sono sottoposti sistematicamente ad un OGTT

  32. - carenza di insulina endogena - necessario apporto di insulina esogena - tendenza alla chetosi in condizioni di vita normale - esordio prevalente in gioventù, ma possibile ad ogni età - presenza di anticorpi anti-insula (all'esordio) associazione con caratteri genetici (sistema HLA) DIABETE TIPO 1 O INSULINO-DIPENDENTE -

  33. Popolazione generale • Soggetti DR3/DR4/ • Fratello HLA diverso • Fratello HLA identico • Fratello HLA identico + marcatori immunologici RISCHIO DI DIABETE TIPO 1 0.4% 8% DQ non Asp 57/ DQa Arg 52 1% 5% 20%

  34. - fattori genetici (risposta immunitaria) - fattori acquisiti (virus, tossici, ???) EZIOPATOGENESI DEL DIABETE TIPO 1 autoimmunità DEFICIT SECREZIONE INSULINICA

  35. Eventi precipitanti Eventi metabolici (pulsatilità, picco precoce) Eventi Autoimmunitari (autoanticorpi + linfociti T) Diabete manifesto (iperglicemia) Predisposizione Genetica (HLA + altro) 100 80 Massa -cellule (%) 60 40 20 0 anni STORIA NATURALE DEL DIABETE TIPO 1

  36. - frequente associazione con sovrappeso-obesità - non chetosi in condizione di vita normale - esordio prevalente dopo i 40 anni, ma possibile ad ogni età - la terapia insulinica può essere necessaria in alcuni casi per il controllo dei sintomi e della iperglicemia - frequente aggregazione familiare DIABETE TIPO 2 O NON INSULINO-DIPENDENTE

  37. GENI AMBIENTE DIABETE TIPO 2 Patogenesi

  38. Studi sui gemelli - 90% di concordanza nei monozigoti - 15% di concordanza nei dizigoti Studi sulle famiglie - 25% dei diabetici ha un familiare diabetico - Sviluppano il diabete tipo 2: • 15% dei figli di un genitore diabetico • 50% dei figli di 2 genitori diabetici • 15% dei fratelli di 1 diabetico GENETICA DEL DIABETE TIPO 2 Nessuna correlazione coi geni del sistema HLA

  39. Mody 1: HNF 4 (cromosoma 20q) Mody 2: Glucochinasi (cromosoma 7p) • • Mody 3: HNF 1 (cromosoma 12q) Mody 4: Insulin protein factor 1 (IDX 1) • • Mody 5: HNF 1 • Mutazioni mitocondriali DIFETTI GENETICI ACCERTATI PER IL DIABETE TIPO 2

  40. Insulinoresistenza deficit -cellulare DIABETE TIPO 2 PATOGENESI DEL DIABETE TIPO 2

  41. 120 100 Diabetici tipo 2 80 µU/ml 60 20 g glucosio e.v. µU/ml 40 20 0 -30 0 30 60 90 120 0 30 60 90 120 -30 min min RISPOSTA INSULINEMICA AL GLUCOSIO E.V. (Pfeiffer et al, 1981) 20 g glucosio e.v. Normali

  42. INSULINORESISTENZA INSULINORESISTENZA Condizione clinica in cui l'insulina esercita un effetto biologico inferiore al normale

  43. 100 100 Diabetici tipo 2 80 60 40 20 0 I I I I I I I I I I I 0 3 6 9 12 15 20 30 40 50 60 tempo (min) DECREMENTO GLICEMICO DOPO INSULINA E.V. % valore basale Normali

  44. INSULINEMIA (µUml) GLICEMIA (mg/dl) 340 70 Diabetici tipo 2 300 60 260 50 220 40 180 30 Controlli 140 20 100 10 60 0 0 2 4 6 8 0 2 4 6 8 tempo (ore)

  45. Tolleranza glucidica e insulinoresistenza IGT/T2DM

  46. INSULINORESISTENZA INSULINORESISTENZA Condizione clinica in cui l'insulina esercita un effetto biologico inferiore al normale

  47. Clamp euglicemico • IVGTT + Minimal Model • ITT • • HOMA (altri metodi) METODI PER MISURARE L’INSULINORESISTENZA

  48. 6 Glicemia (mmol/l)    5      Infusione di salina 4 Infusione di insulina 200        Insulinemia (mU/L) 100         0 ore 0 1 2 3 Clamp euglicemico IMGU (mg/kg minl) Utilizzo del glucosio

  49. 100 100 Diabetici tipo 2 80 60 40 20 0 I I I I I I I I I I I 0 3 6 9 12 15 20 30 40 50 60 tempo (min) DECREMENTO GLICEMICO DOPO INSULINA E.V. % valore basale Normali

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