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Laboratorio e didattica laboratoriale. a cura di Marinella Sarti Cenni storici Gadget pedagogico o nodo sostanziale per la didattica Dove e come nella normativa attuale. Laboratorio. una definizione “ Luogo convenientemente disposto per fare ricerca scientifica”
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Laboratorio e didattica laboratoriale a cura di Marinella Sarti • Cenni storici • Gadget pedagogico o nodo sostanziale per la didattica • Dove e come nella normativa attuale
Laboratorio una definizione • “Luogo convenientemente disposto per fare ricerca scientifica” • “Fabbrica, magazzino, opificio” quindi implica: • uno spazio preciso • operatività, intenzione, ricerca, attrezzature, costruzione, prodotto/risultato • Esiste nelle scuole superiori e nelle Università, in particolare per le discipline dell’area matematico-scientifica, dalla fine del XIX sec. • Negli anni ’60/’70, se ne lamenta una sottoutilizzazione a vantaggio delle attività didattiche in aula
cattedra senza coinvolgimento, senza spazi per i veri protagonisti, gli alunni discipline isolate studio individuale scuola di classe laboratorio partecipazione attiva interdisciplinarità e nuovi contenuti socializzazione, lavori di gruppo scuola di tutti Laboratorio e scuola Entra nel dibattito pedagogico quando si cominciaa mettere in crisi la didattica trasmissiva (anni ’70)
Quale laboratorio Laboratorio spazio attrezzato alternativo o parallelo alla classe ricercaambienteattività concreta • Il sistema dei laboratori di F. de Bartolomeis è del 1978 • Il primo abbecedario: l’ambiente, Frabboni, Galletti, Savorelli è del 1979 (tutta la realtà di appartenenza dell’alunno come possibile laboratorio per la ricerca in tutte le direzioni, a partire dalla scuola dell’infanzia)
Riferimenti culturali • John Dewey: … Scuola officina e laboratorio dove l’alunno possa costruire, creare attivamente, indagare, (J.Dewey, Scuola e società) • C. Freinet: … la classe come comunità, l’approccio naturale all’apprendimento, la tipografia scolastica con l’eliminazione del libro di testo e la costruzione di strumenti operativi e autocorrettivi (C. Freinet, La scuola del fare) • Cooperazione educativa (B. Ciari, M. Lodi,A. Visalberghi): … procedere oltre il libro di testo, con la biblioteca di classe e la costruzione di strumenti e la documentazione di esperienze.
Riferimenti culturali F. De Bartolomeis I laboratori sono luoghi fisici e sociali attrezzati che agiscono come mediatori e condizionatori delle attività. Essi sono istituzionalmente avversi alla lezione, allo studio libresco, al distacco dalle cose e dai problemi, ai rapporti formali tra docenti e studenti, a norme disciplinari estrinseche …I laboratori si caratterizzano come efficaci ambienti di apprendimento perché offrono proposte operative ricche di significato, scandite e organizzate per progetti condivisi: sono insomma il contesto in cui l’apprendimento scolastico si avvicina maggiormente alla produzione culturale che avviene nei vari campi in cui si fa ricerca. Nei laboratori tutti i partecipanti guadagnano in iniziativa culturale, in originalità, in capacità di analizzare e comprendere il reale
Diffusione • Come sperimentazioni, nella scuola a tempo pieno • Intesi come luoghi attrezzati per attività manuali o per attività di studio • Nella normativa: classi aperte e formazione di gruppi di lavoro art. 2 della l.517 del ’77 • Parole chiave: operatività, ricerca, nuovi contenuti • Poco spazio viene dato alla verifica della sperimentazione, come se assumere il termine corrispondesse a realizzarlo effettivamente • Se ne lamenta la faticosità
Quale pratica • I bambini lavorano a gruppi, cambia la struttura delle classi anche come disposizione dei banchi • Si utilizzano schede, adozioni alternative o plurime, giornalini di classe, monografie ciclostilate • Facilitazione dell’apprendimento e attenzione all’interesse • Rischi: proposte di laboratori ad es. di antropologia, dove i bambini devono comunque studiare, capire, raccontare. Non tutte sono proposte in cui si costruisce il sapere. Non si confrontano fonti diverse ma contenuti diversi. • Grande passo avanti, non generalizzato
nella normativa Programmi 1985 (Falcucci) • Gruppi di alunni • Team di insegnanti • Alfabetizzazione culturale e ricerca • Formazione di strumenti cognitivi • Percorsi strutturati • Laboratori solo nel paragrafo delle scienze
nella normativa • Programmi del 1985 : impostazione a gruppi di alunni e team di insegnanti, alfabetizzazione culturale e ricerca. La parola laboratorio si trova solo nella parte di scienze, nelle indicazioni metodologiche “Tali argomenti devono essere svolti principalmente attraverso esperienze pratiche attuabili, oltre che in appositi locali scolastici, nella classe che può essere utilizzata come laboratorio, o attraverso attività di esplorazione ambientale”
nella normativa Proposta Berlinguer-De Mauro (1999/2000) • Presenza forte di un contesto europeo, nuovi bisogni formativi • Centralità delle competenze • Laboratori come risorsa di organizzazione didattica funzionale alla motivazione e all’efficacia dell’azione educativa …attraverso le attività di laboratorio, da svolgere con materiali di diversa tipologia, da lui reperiti, fruiti o riprodotti… … Nella didattica è opportuno non assolutizzare alcuno strumento, ma saper scegliere in funzione degli obiettivi … (in riferimento alla storia, ma anche in ambito linguistico, matematico, tecnologico scientifico, musicale)
nella normativa Riforma Berlinguer-De Mauro 1999-2000: centrali le competenze. I laboratori vengono assunti come risorsa metodologico/didattica • Nella scuola dell’infanzia “rafforzando il legame con il territorio attraverso specifici progetti educativo-didattici; oppure curando in modo particolare la dimensione dell’accoglienza, oppure introducendo dominanze di carattere scientifico o espressivo o di altro segno, facendo ricorso a percorsi laboratoriali di più ampio spessore o ad altre forme di organizzazione didattica..” “Alcuni obiettivi , più in particolare, possono essere perseguiti attraverso attività di interazione tra lingue e forme espressive non verbali (laboratori) in modo da avviare gradatamente gli allievi ad un uso veicolare delle lingue”
nella normativa (storia) Successivamente, a 8/10 anni […] Imparerà così a descrivere, illustrare classificare, analizzare, mettere in relazione, narrare, immaginare sviluppi possibili in situazioni, attraverso le attività di laboratorio, da svolgere con materiali di diversa tipologia, da lui reperiti, fruiti o riprodotti (cfr, connessione con il disegno). Accanto al manuale da integrare sempre con attività di laboratorio, vanno utilizzate anche altre fonti esterne alla scuola ( televisione, visite a musei e monumenti, cinema, fumetti). Nella didattica è opportuno non assolutizzare alcuno strumento, ma saper scegliere in funzione degli obiettivi. • … L’insieme delle società studiate, inoltre, costituirà il terreno più adatto per laboratori temporali e spaziali, volti a costruire sistemi di organizzazione delle conoscenze sempre più raffinati…
nella normativa Riforma Moratti Indicazioni 2004 • centralità dichiarata delle competenze • personalizzazione, U.A “L'autonomia delle istituzioni scolastiche… implica… l’opportunità di organizzare le attività educative e didattiche obbligatorie sia per attività frontali, sia per Laboratori, e di alternare,a seconda delle esigenze di apprendimento individuali, gruppi classe e gruppi di classe e/o interclasse di livello, di compito o elettivi
nella normativa Riforma Moratti Raccomandazioni 2004 • Dichiarata centralità delle competenze • Articolazione precisa degli obiettivi • Laboratori come risorsa, ma già indicati nella quota oraria obbligatoria • Attività Informatiche, • Attività di Lingue (tra cui l’Inglese), • Attività espressive • Attività di progettazione • Attività motorie e sportive, • Larsa (Laboratorio di Recupero e Sviluppo degli Apprendimenti)
nella normativa Raccomandazioni 2004 (in Questioni di impianto metodologico e culturale) Come dice la parola stessa, il Laboratorio è il luogo privilegiatoin cui si realizza unasituazione d'apprendimentoche coniuga conoscenze e abilità specifiche su compiti unitari e significativi per gli alunni, possibilmente in unadimensione operativa e progettualeche li metta in condizione di dovere e poter mobilitare l’intero sapere esplicito e tacito di cui dispongono.
nella normativa In questo senso, il Laboratorio si può definire: un’occasione per scoprire l’unità e la complessità del reale, mai riducibile a qualche schematismo più o meno disciplinare; un momento significativo di relazione interpersonale e di collaborazione costruttiva dinanzi a compiti concreti da svolgere, e non astratti; un itinerario di lavoro euristico che non separando programmaticamente teoria e pratica, esperienza e riflessione logica su di essa, corporeo e mentale, emotivo e razionale è paradigma di azione riflessiva e di ricerca integrata ed integrale; uno spazio di generatività e di creatività che si automotiva e che aumenta l’autostima mentre accresce ampiezza e spessore delle competenze di ciascuno, facendole interagire e confrontare con quelle degli altri; possibile camera positiva di compensazione di squilibri e di disarmonie educative; garanzia di itinerari didattici significativi per l’allievo, capaci di arricchire il suo orizzonte di senso.
nella normativa Raccomandazioni 2004 Laboratori e Gruppo classe. Ciò non significa, però, che le attività laboratoriali non possano essere organizzate anche per e nel Gruppo classe… Perché qualsiasi insegnamento si può svolgere in maniera laboratoriale. Per Scienze, ad esempio, si può pensare ad attività sperimentali e di realizzazione pratica delle conoscenze e delle abilità perseguite; per Storia si può prevedere l’analisi e l’interpretazione dei documenti, anche nella forma della multimedialità, che sfoci in materiale di consultazione/ presentazione di periodi storici, anche per altri; per Italiano si può progettare una Biblioteca, in cui all’attività di lettura facciano seguito occasioni di schedatura, di manipolazione dei testi originari, di predisposizione di percorsi di lettura/ascolto per i compagni più piccoli della scuola, ecc.
nella normativa Indicazioni per il curricolo Fioroni 2007 • Centralità delle competenze • Minore rigidità nei traguardi • Laboratori una impostazione metodologica di fondo “… Realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e… il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio è una modalità di lavoro che incoraggia la sperimentazione e la progettualità, coinvolge glialunni nelpensare-realizzare-valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri, e che può essere attivata sia all’interno sia all’esterno della scuola, valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento.
Quali atteggiamenti richiede dialogo confronto operatività progettualità Laboratorio coinvolgimento partecipazione condivisione sperimentazione attenzione all’ambiente uso del territorio
A quali scelte fa riferimento Didattica delle competenze Costruzione del sapere laboratorio Centralità dei problemi Valorizzazione dei diversi stili di apprendimento Metodologia della ricerca
Didattica laboratoriale • non riguarda in modo specifico il luogo laboratorio: è un approccio metodologico/ didattico • parte da problemi, utilizza metodologie della ricerca, non prevede accumulo di nozioni ma acquisizione di competenze, rispetta stili di apprendimento diversi • prevede un progetto, implica apprendimento e didattica cooperativi, prevede una relazione tra chi impara e chi insegna, • non deve essere applicata a tutte le fasi del curricolo, ma ad alcuni nodi cruciali
Il significato più radicale che attribuisco al “laboratorio” di storia è quello di essere una alternativa complessiva al modo tradizionale di insegnare la storia (…) L’attenzione si trasferisce dalle conoscenze già organizzate al cammino che le informazioni devono percorrere prima di venir dotate di senso (M.Pinotti) Il laboratorio è lo spazio dove il sapere e le competenze si costruiscono, non si acquisiscono (I.Mattozzi) È un modo di condurre l’ora di insegnamento. Questa, infatti, sarà di “laboratorio” se intessuta di esperimenti, discussioni, esercizi, valutazioni, lezioni, volta alla scoperta e non soltanto alla comunicazione di un sapere (A.Brusa) Il laboratorio è essenzialmente e prima di tutto una modalità di lavoro, una prassi didattica funzionale al perseguimento delle competenze (M.Pinotti) Il laboratorio (…) si propone (…) come il luogo in cui viene superata la visione trasmissiva tradizionale del sapere attraverso le lezioni frontali e i contenuti confezionati, e in cui viene sperimentato il sapere e il saper fare dell’insegnante e dei ragazzi (L.Lajolo)
Alcune definizioni In “Aspetti cognitivi della didattica di laboratorio” di Hilda Girardet • Se - come dicono i programmi delle Elementari - la scuola è il luogo preposto all'attività di costruzione erielaborazione delle conoscenze e si configura come ambiente per l'apprendimento, il laboratorio è la metafora di come dovrebbe avvenire tutto l'apprendimento: un luogo dove si possono fare esperienze, si imparano a usare procedure, materiali, metodi che sostengono la costruzione di conoscenze e si fanno esperienze reali o esperienze simulate che consentono però processi reali di apprendimento.
Alcune definizioni • Un luogo in cui si impara a costruire conoscenze specifiche e ad interiorizzare modalità di ragionamento adeguate all'ambito disciplinare grazie al fatto che abbiamo potuto sperimentare, mettere alla prova, discutere cioè fare esperienza di un'attività argomentativa reale con gli altri(Pontecorvo, 1993). • Il laboratorio è caratterizzato dalla presenza di strumenti che mediano le nostre operazioni concettuali o le procedure che noi vogliamo far acquisire(Pontecorvo, Ajello, Zucchermaglio, 1995).
Alcune definizioniLaboratorio insegnanti • Definisco “laboratoriali” tutte le attività svolte da piccoli gruppi di insegnanti (…) e dirette a innescare processi di formazione di competenze pragmatiche(I.Mattozzi) • Il laboratorio è luogo di discussione e di progettazione collettiva, dove i docenti hanno la possibilità di confronto e di scelta dell’impostazione metodologica e della programmazione (…) è anche centro operativo di interrelazione con istituzioni culturali, enti pubblici e l’insieme del territorio, che possono fornire documentazione e suggerimenti (L.Lajolo)