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LE MIGRAZIONI NEL MEDITERRANEO STORIA, ECONOMIA, LINGUAGGI Giornata di studio - NAPOLI, 30 giugno 2010 Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo (ISSM) Area della Ricerca CNR di Napoli.
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LE MIGRAZIONI NEL MEDITERRANEO STORIA, ECONOMIA, LINGUAGGI Giornata di studio - NAPOLI, 30 giugno 2010 Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo (ISSM) Area della Ricerca CNR di Napoli Vivere da immigrati a Napoli e nei paesi vesuviani: spunti di riflessione a partire dai risultati di una ricerca de Filippo°*, Ferrara° e Strozza° ° Università di Napoli Federico II * Cooperativa Dedalus
Struttura della presentazione DATI UFFICIALI • Numeri in crescita: forte mobilità e processi di stabilizzazione • Impatto su dinamica e struttura della popolazione residente • Impatto e caratteristiche degli stranieri: differenze tra comuni nel napoletano • Dimensione e provenienza degli immigrati dai Pfpm nel napoletano • La famiglia e lo spazio migratorio • L’inserimento lavorativo • I livelli di integrazione della prima generazione • L’inserimento dei figli degli immigrati DATI DI INDAGINI DI CAMPO
0. Premessa • Le ondate successive, fino a quelle più recenti, stanno a segnalare la continua evoluzione del fenomeno migratorio, nella dimensione e nelle sue caratteristiche; • Nel tempo sono aumentati i poli di attrazione: non più solo la metropoli partenopea ma anche diverse altre aree della provincia di Napoli e della regione; • Da zona di transito o di soggiorno temporaneo il territorio napoletano è diventato anche area di insediamento stabile per una parte degli immigrati; • Il contesto rimane quello riconducibile al cosiddetto “modello mediterraneo”: possibilità occupazionali circoscritte ad alcuni settori e professioni, rapporti di lavoro spesso informali, stagionali o temporanei, prevalenza della componente femminile, molteplicità di modelli migratori, … ; • Le differenti situazioni per gruppi nazionali e luoghi di insediamento rendono necessario un monitoraggio continuo e capillare del fenomeno, condizione necessaria per l’adozione di interventi mirati.
1. Numeri in crescita … Tab. 1 - Stranieri residenti nella provincia di Napoli, 1991-2009. Numeri assoluto, numeri indice e valori percentuali. Fonti: elaborazioni su dati Istat del 13° e 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni e della rilevazione Movimento e calcolo annuale della popolazione straniera residente e struttura per cittadinanza.
1. Numeri in crescita … Tab. 2 - Stranieri residenti nelle province della CAMPANIA, 1991-2009. Numeri assoluto, numeri indice e valori percentuali. Fonti: elaborazioni su dati Istat del 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni e della rilevazione Movimento e calcolo annuale della popolazione straniera residente e struttura per cittadinanza.
1. Numeri in crescita … Figg. 1&3 – Evoluzione del numero degli stranieri titolari di permesso di soggiorno Fig. 2 – Variazione percentuale annua numero stranieri Pfpm con permesso
1. Numeri in crescita … Forte mobilità e deflusso netto verso il resto del Paese. Es. Regolarizzati 2002 Stabilizzazione della presenza. Es. Stranieri maggiorenni dei Pfpm presenti da almeno 10 anni. Fonte: elaborazioni su dati del Ministero dell’Interno rivisti dall’ISTAT.
2. Impatto su dinamica e struttura … Tab. 2 – Movimento anagrafico della popolazione distinto per cittadinanza. Provincia di Napoli, periodo 2002-08. Valori assoluti in migliaia Fonte: elaborazioni su dati Istat, rilevazione sulla Movimento e calcolo annuale della popolazione straniera residente e struttura per cittadinanza.
2. Impatto su dinamica e struttura … Fig. 4 – Piramidi delle età della popolazione straniera residente, inizio 2009
2. Impatto su dinamica e struttura … Tab. 4 – Indici di struttura popolazione italiana e straniera, inizio 2009
3. … differenze tra comuni nel napoletano Fig. 5 – Percentuale stranieri sul totale dei residenti, inizio 2009. Fig. 6 – Quozienti di localizzazione comunale
3. … differenze tra comuni nel napoletano % donne • Indicatori elementari considerati per i 92 comuni: • incidenza stranieri (stranieri x 100 residenti), • numero totale di nazionalità, • numero minimo di nazionalità necessarie per raggiungere il 75% degli stranieri • % donne • % giovani (0-14 anni), • % anziani (65+ anni), • indice di carico di figli per donna (persone di 0-4 anni per 100 donne 15-49 anni) • età media • % cittadini dei paesi ricchi, • % cittadini dei nuovi paesi dell’Ue, • % cittadini dell’Europa centro-orientale, • % cittadini del Nord Africa, • % cittadini del resto Africa, • % cittadini dell’Asia • indice relativo di dissomiglianza composizione per cittadinanza rispetto alla corrispondente composizione provinciale
3. … differenze tra comuni nel napoletano Pesi fattoriali: correlazione tra indicatori elementari e fattori
3. … differenze tra comuni nel napoletano Dendogramma
3. … differenze tra comuni nel napoletano Raggruppamento dei 92 comuni in 6 classi omogenee GR1: presenza particolarmente articolata (numero elevato delle nazionalità presenti e di quelle necessarie per il 75% presenze), minore importanza neocomunitari e peso più elevato africani sub-sahariani GR6: minore predominanza femminile, età media più bassa, più giovani, maggiore carico di figli per donna. Neocomunitari e Nordafricani GR5: forte incidenza e importante presenza di intere famiglie immigrate. Equilibrio di genere, molti minori di 15 anni elevato carico di figli per donna, età media più bassa. Forte connotazione etnica: predominanza asiatici GR4: scarso impatto, netta prevalenza femminile, pochis-simi giovani, anziani sopra-rappresentati, più immigrati dai paesi ricchi, esteuropei e latino-americani GR3: elevato impatto stranieri (oltre 5%), quota significativa immigrati da paesi ricchi e America Latina. Età media più elevata, meno trascurabile quota anziani GR2: numero contenuto di stranieri, di poche nazionalità nella stragrande maggioranza dei casi Esteuropei Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
4. Dimensione e provenienza … L’INDAGINE Comuni considerati Nella seconda metà del 2008 è stata realizzata un’indagine campionaria (con il metodo dei centri di aggregazione) sugli stranieri maggiorenni originari dei Pfpm presenti a Napolie in alcuni comuni dell’area vesuviana. Tale indagine rientra nel progetto promosso dalla Fondazione ISMU volto a misurare l’integrazione degli immigrati in diverse realtà territoriali italiane (Cesareo e Blangiardo, 2009). • Enti coinvolti per l’indagine svolta sul territorio della provincia di NAPOLI: • - per il comune di Napoli, Dip. di Scienze Statistiche Un. di Napoli Federico II e Cooperativa sociale Dedalus; • per l’area vesuviana, Dip. di Scienze dell’educazione dell’Un. di Salerno. • In totale 900 interviste di cui 400 a Napoli e 500 nell’area vesuviana. I principali risultati sono raccolti in un volume di prossima pubblicazione a cura di Ammaturo, De Filippo e Strozza (2010). Alcuni saranno di seguito sinteticamente richiamati …
4. Dimensione e provenienza … Tab. 5 - Stranieri originari dei Pfpm distinti per condizione di presenza. Provincia di Napoli, vari anni. Stime in migliaia e valori percentuali. Fonti: elaborazioni proprie (Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010) e stime di Blangiardo, Tanturri (2006) e Strozza, Orientale Caputo (2007).
4. Dimensione e provenienza … Tab. 6 - Stranieri originari dei Pfpm per area di cittadinanza e condizione di presenza. Provincia di Napoli, metà 2005 e inizio 2009. Fonti: elaborazioni proprie e stime di Blangiardo, Tanturri (2006).
4. Dimensione e provenienza … Tabb. 7&8 - Stranieri originari dei Pfpm nel comune di Napoli e nel resto della provincia, inizio 2009.
4. Dimensione e provenienza … % per area di cittadinanza nel comune capoluogo e nel resto della provincia tra i residenti e i non residenti.
4. Dimensione e provenienza … Tab. 9 – Graduatoria delle prime dieci cittadinanze dei Pfpm presenti nella provincia di Napoli ad inizio 2009. Numeri assoluti e valori percentuali Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
5. La famiglia e … % per tipologia familiare acquisita. Popolazione straniera maggiorenne proveniente dai Pfpm, distinta per genere. Comune di Napoli e area vesuviana, 2008. Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
5. La famiglia e … Rischi relativi di aver costituito una propria famiglia Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
5. La famiglia e … % tipologie familiari in emigrazione per genere e area di insediamento Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
5. La famiglia e … Rischi relativi di avere una famiglia spezzata Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
6. L’inserimento lavorativo Percentuali per condizione lavorativa prevalente dalla popolazione straniera maggiorenne proveniente dai Pfpm, distinta per genere e area di presenza. 26 Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
6. L’inserimento lavorativo Percentuali per settore di attività degli occupati stranieri proveniente dai Pfpm, distinti per genere e area di presenza. 27 Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
6. L’inserimento lavorativo Probabilità di avere un lavoro stabile e regolare 28 Variabili mai significative: genere, età, titolo di studio Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
6. L’inserimento lavorativo Percentuali per classi di reddito medio mensile personale netto da lavoro degli stranieri occupati proveniente dai Pfpm, distinti per genere e area di presenza. 29 Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
6. L’inserimento lavorativo Probabilità di avere un reddito basso (minore di 800 euro) o di non aver dichiarato il proprio reddito (riferimento = reddito di almeno 800 euro) 30 Variabili mai significative: età e condizione lavorativa Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
7. I livelli di integrazione Dalle informazioni di base agli indici tematici, a quello di sintesi Fonte: Cesareo, Blangiardo, 2009
7. I livelli di integrazione Le modalità di ciascuna variabile di integrazione sono ordinate in una scala logica di “bontà integrativa” dalla condizione peggiore a quella migliore.Migliori sono le condizioni giuridiche, abitative, lavorative, di possibilità di risparmio, la conoscenza e la frequenza d’uso della lingua italiana ecc., maggiore è la possibilità di una completa integrazione dell’immigrato.Per ogni variabile, partendo dal punteggio nullo della condizione peggiore, alla i-esima modalità nell’ordinamento viene attribuito un punteggio pari alla percentuale di frequenza valida cumulata della modalità (i-1). Attribuzione dei punteggi in base alle distribuzioni di frequenze Ogni intervistato riceve un punteggio tanto più alto quanto più alta è la quota di popolazione che vive in una condizione peggiore della sua, e quindi tanto più bassa è la quota di popolazione che vive in una situazione uguale o migliore della sua. Ad ogni individuo viene attribuito un “voto” per ogni variabile. Fonte: Cesareo, Blangiardo, 2009
7. I livelli di integrazione Punteggi medi degli indici di integrazione tematici per genere. 33 Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
7. I livelli di integrazione Punteggi medi e differenze con il totale Italia degli indici di integrazione tematici per classi di durata della presenza in Italia. 34 Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
7. I livelli di integrazione Punteggi medi degli indici di integrazione tematici per alcune nazionalità. 35 Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
7. I livelli di integrazione Regressioni lineari multiple con variabile dipendente ciascuno dei quattro indici tematici di integrazione. Coefficienti di regressione delle variabili esplicative. 36 Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
L’INDAGINE ITAGEN2 Quantitativa (Questionario a risposte chiuse) Statisticamente rappresentativa di 48 province, per le scuole con una presenza significativa di immigrati (>10% Centro-Nord, >3% Sud) Questionario auto-compilato Questionario uguale in tutte le sedi Confronto fra stranieri e italiani Numericamente rilevante, in totale 10.000 stranieri e altrettanti italiani Panel con raccolta telefoni. Re-intervista nella primavera del 2008 circa 2.000 italiani e 1.000 stranieri. 8. … i figli degli immigrati Risultati nazionali In Campania la rilevazione ha interessato 32 scuole medie di primo grado per un totale di 1.435 alunni di cui 411 con almeno un genitore nato all’estero e 1.024 con entrambi i genitori nati in Italia. Nella provincia di Napoli i figli degli immigrati nati in Italia (seconda generazione) sono poco meno del 40%. Enti coinvolti: Dip. Scienze Statistiche e Coop. DEDALUS
8. … i figli degli immigrati Caratteristiche abitative ed economiche degli alunni nella provincia di Napoli e del Resto regione. A.s., 2005-2006
8. … i figli degli immigrati Relazioni sociali degli alunni delle scuole medie della provincia di Napoli e del Resto regione. A.s., 2005-2006 Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
8. … i figli degli immigrati Alunni in regola o in ritardo scolastico (uno o più anni) nelle scuole medie della provincia di Napoli e del Resto regione. A.s., 2005-2006 Fonte: Ammaturo, De Filippo, Strozza, 2010
Per sintetizzare … [1] • Per tutte le dimensioni considerate appare importante l’anzianità della presenza, a conferma del carattere processuale dell’integrazione, frutto di un percorso più o meno lungo e accidentato. Si è visto come gli uomini, le persone meno giovani e meno istruite, nonché particolari gruppi nazionali, possano avere una minore propensione all’inserimento socio-culturale, così come siano variabili le possibilità offerte dai contesti di accoglimento che si riflettono in special modo sull’inserimento politico-economico. Peggiore è la situazione delle persone presenti a Napoli, dove più complesso il mercato immobiliare e minore è l’articolazione delle occasioni di lavoro. • I servizi alle famiglie soprattutto nell’area urbana e il lavoro autonomo o imprenditoriale nei paesi vesuviani sono gli ambiti occupazionali che maggiormente caratterizzano le due aree. Sebbene l’impiego di manodopera straniera in alcuni casi sia diventato un elemento strutturale, essa è più presente dove è più probabile incappare in situazioni di sfruttamento lavorativo. La concentrazione nel lavoro terziario, ed in particolare nei servizi alla persona, è l’effetto di una più ampia domanda di servizi da parte delle famiglie, domanda non soddisfatta dal sistema di welfare mediterraneo. E il capitale umano degli immigrati spesso non sembra giocare un ruolo significativo con riguardo alla stabilità-regolarità e alla remunerazione del lavoro.
Per sintetizzare … [2] Naturalmente, le caratteristiche demografiche e migratorie giocano un ruolo importante nel determinare la situazione familiare degli immigrati, con differenze per area di origine che, anche a parità di tali variabili, continuano in alcuni casi ad essere significative. Appare pertanto confermato il ruolo giocato dal contesto territoriale di insediamento, anche tenendo sotto controllo la durata della presenza, l’età, la cittadinanza e la religione. Nei comuni vesuviani sembrano più elevate le possibilità di stabilizzazione delle presenze e di (ri)composizione dei nuclei familiari. Minore è il rischio di avere una famiglia spezzata. Sebbene con differenze di non poco conto per durata della permanenza in Italia e area territoriale considerata, si segnalano in generale contesti di vita abbastanza complessi per i figli degli immigrati. Una rete familiare meno fitta, una maggiore precarietà abitativa e relazioni sociali più circoscritte rispetto agli italiani condizionano il percorso formativo degli allievi stranieri che il più delle volte risultano in forte ritardo scolastico. Pur scontando i fattori quasi “fisiologici”, tale ritardo risulta comunque allarmante. In assenza di provvedimenti strutturalmente integrati nel sistema scuola e tarati sulle specifiche realtà locali il rischio per i minori stranieri è di finire in condizioni future di forte marginalità e disagio sociale. 42
Per ulteriori aspetti e approfondimenti si veda … Ammaturo N., de Filippo E., Strozza S. (a cura di), La vita degli immigrati a Napoli e nei paesi vesuviani. Indagine empirica sull’integrazione, Franco Angeli, Milano, 2010.