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ALLE ORIGINI DELLA VITA. GIUSEPPE ZEPPEGNO. Schema della relazione. 1. Il rispetto della vita nascente dall’antichità ai giorni nostri 2. Lo statuto dell’embrione umano 3. Interventi sull’embrione 3.1 L’aborto 3.2 Procreazione medicalmente assistita
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ALLE ORIGINI DELLA VITA GIUSEPPE ZEPPEGNO
Schema della relazione • 1. Il rispetto della vita nascente dall’antichità ai giorni nostri • 2. Lo statuto dell’embrione umano • 3. Interventi sull’embrione • 3.1 L’aborto • 3.2 Procreazione medicalmente assistita • 3.3 La diagnosi prenatale
1. Il rispetto della vita nascente dall’antichità ai giorni nostri
La Bibbia La Bibbia non conosce il termine embrione né si sofferma a disquisire sulle tappe del suo sviluppo. Diversi testi, con espressioni di grande efficacia, rilevano l’attenzione di Dio anche alla prima fase dell’esistenza umana. «Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno» (Sal 139,13-16).
La società ebraica Spesso si sottolineò la precarietà e la debolezza di questa fase della condizione umana. Erano iscritti nei registri del censimento solo coloro che avevano raggiunto il ventesimo anno di età (Nm 1,2-3.17-45). La Sacra Scrittura informa, peraltro, che i genitori riconoscevano nei figli un dono di inestimabile valore. L’assenza era percepita come una disgrazia incalcolabile, segno della mancata benedizione divina.
La vicenda di Rachele Il libro della Genesi ricorda che «vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: “Dammi dei figli, se no io muoio!”» (Gn 30,1)
Gesù e i bambini Il Nuovo Testamento rileva che anche Gesù ha dato un’importanza straordinaria ai piccoli assumendoli come modello dell’ideale evangelico (Mt 18,1-10).
Il mondo greco-romano Abbastanza usuale il ricorso all’aborto e all’infanticidio. Giuramento di Ippocrate di Cos (460-377 a.C. circa): «a nessuna donna io darò un medicinale abortivo». DIRITTO ROMANO Per la successione patrimoniale, riconosceva al nascituro, gli stessi diritti del già nato. I suoi interessi erano tutelati da un’apposita figura giuridica, il curator ventris. (Giuliano, Digesta, I, 5, 26).
Il nostro tempo Dichiarazione dei diritti dell’uomo (1948), art. 3: «ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà, ed alla sicurezza». Dichiarazione dei diritti del bambino (1959): «il bambino ha bisogno di una protezione speciale, e concretamente giuridica, tanto prima della nascita che dopo». Accanto a questi consolidati segnali positivi, è facile constatare, «la più profonda crisi d’identità che la cultura umanistica abbia mai attraversato» (Lombardi Ricci, 1996, 19).
2. Lo statuto dell’embrione umano ZIGOTE Ovocita fertilizzato allo stadio pronucleare (patrimonio cromosomico diploide) 12-31 ore dalla fertilizzazione Con la fusione dei due gameti il nuovo sistema non rappresenta una semplice somma dei due sotto- sistemi (gamete del padre e gamete della madre) ma un nuovo sistema combinato con: • patrimonio genetico • dinamiche differenziative • caratteristiche biochimiche • caratteristiche metaboliche • proprie ed esclusive della • specie umana. EMBRIONE a 2 cellule 27-43 ore dalla fertilizzazione EMBRIONE a 4 cellule 36-65 ore dalla fertilizzazione
Strumentalizzazioni pseudo-scientifiche Comitato Warnock, 1984 “ … una volta che lo sviluppo è iniziato, non c’è uno stadio particolare dello stesso che sia più importante di un altro. Perciò da un punto di vista biologico non si può identificare un singolo stadio nello sviluppo dell’embrione al di là del quale l’embrione in vitro non dovrebbe essere mantenuto in vita”. Lo stesso comitato per “convenzione” stabilì la possibilità di disporre dell’embrione, per fini sperimentali, fino al 14° giorno dopo il concepimento.
Conseguenze per la bioetica Engelhardt H. T. Jr., The Foundations of Bioethics, 19962. Gli adulti autocoscienti hanno lo status proprio di persone. I mentalmente ritardati, gli infanti, i feti e i comatosi, invece, non sono, in senso stretto, persone. Pur essendo membri della specie umana, non sono attori primari dell’impresa morale laica. • L’importanza di uno zigote dipende unicamente dall’interesse attribuitogli dalle persone: • accolto lo zigote che promette d’essere figlio di una coppia che lo desidera, • rifiutato lo zigote concepito da una studentessa nubile che, se decidesse di • portare a termine la gravidanza, dovrebbe interrompere il percorso dei suoi studi.
Il Magistero della Chiesa Donum Vitae (1987), cap. 1: «L’essere umano va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona, tra i quali anzitutto il diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita». Evangelium Vitae (1995), 57: «con l’autorità che Cristo ha conferito a Pietro e ai suoi Successori, in comunione con i Vescovi della Chiesa Cattolica, confermo che l’uccisione diretta e volontaria di un essere umano innocente è sempre gravemente immorale (…). La scelta deliberata di privare un essere umano innocente della sua vita è sempre cattiva dal punto di vista morale e non può mai essere lecita né come fine, né come mezzo per un fine buono».
Riconoscimento giuridico dell’embrione … chiarezze ed ambiguità …
Documenti internazionali • Sentenza della Corte della Contea di Blount, Maryville, Tenensee (USA) • No. 14496 (1989): • la vita umana inizia al momento del concepimento, • gli embrioni devono essere riconosciuti esseri umani, • il frutto del concepimento deve essere trattato con • rispetto in ogni fase dello sviluppo. • CE, Risoluzione concernente la fecondazione artificiale in vivo e in vitro (1989): • proteggere la vita umana dalla fecondazione, • evitare lo spreco e la selezione degli embrioni, • crioconservare solo per salvaguardare l’esistenza. • VII Programma quadro per il rilancio della ricerca nell’UE (2006): • le attività di ricerca (clonazione, modifica genoma, creazione embrioni per ricerca) non devono • beneficiare di finanziamenti, • la ricerca sull'utilizzazione delle cellule staminali umane, sia allo stato adulto che embrionale, • può essere finanziata.
La legislazione italiana … Interruzione volontaria di gravidanza, 22 maggio 1978, n. 194. * Art. 1:«lo Stato garantisce il diritto della procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio». * Articoli successivi:si passa a specificare i molti casi in cui è possibile l’aborto! Norme in materia di procreazione medicalmente assistita, 19 febbraio 2004, n. 40 Art.1,1: «assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito». Art.14,1: «E' vietata la crioconservazione e la soppressione di embrioni, fermo restando quanto previsto dalla legge 22 maggio 1978, n. 194».
Definizione Col temine aborto si intende l’interruzione di una gravidanza prima che il nuovo essere sia vitale. • L’aborto spontaneo si verifica per cause • accidentali o patologiche indipendenti • dalla volontà umana. • «L’aborto procurato è l’uccisione deliberata e diretta, • comunque venga attuata, di un essere umano nella fase iniziale • della sua esistenza, compresa tra il concepimento e la nascita». • Evangelium Vitae, 58.
La legislazione Prima della legge 194/78 il Codice penale italiano inseriva l’aborto procurato tra i delitti contro la stirpe nella convinzione che la morte del feto costituiva un depauperamento dell’umanità. ? La normativa attuale sposta tutta l’attenzione sui diritti di autodeterminazione della gestante messa di fronte alla possibilità pressoché insindacabile di accogliere o rifiutare la vita germinata in lei. L’aborto è confusamente mascherato con motivazioni terapeutiche, ma, di fatto, rappresenta un’ampia possibilità di decidere della vita del nascituro anche se il primo articolo della legge rifiuta di annoverare l’aborto tra i metodi di controllo delle nascite.
Descrizione pillola del giorno dopo: • assunzione massiccia di un progestinico (levonorgestrel) entro le 72 ore dal rapporto sessuale, • tale assunzione va ripetuta dopo 12 ore. • Azione: contraccettivo, intercettivo. • Obiezione del medico 29.11.07 Ordine dei Medici Provincia di Torino: • in base all’articolo 22 del CD non può essere chiamata in causa l’obiezione di coscienza • si può appellare alla “clausola di coscienza” ma deve garantire alla richiedente la possibilità di avere urgentemente la prescrizione • Osservazioni contrarie: • Il medico può appellarsi all'ob. di cosc. • non è un dispensatore di farmaci su richiesta del pz. • responsabilmente tutela la salute del pz. (la prescrizione, invece, danneggerebbe irreparabilmente l'embrione eventualmente formato). • 3. proprio causa per la potenzialità abortiva del farmaco il medico può la prescrizione. • Descrizione spirale: polietilene di 2/3 cm a forma di “T”, di “V” o di ancora capovolta posto all’interno dell’utero dal medico. • Durata: 5 anni. • Azione: • non blocca l'ovulazione, • impedisce la risalita degli spermatozoi verso il canale cervicale e la cavità uterina, • induce reazione da corpo estraneo, provoca un'infiammazione cronica della mucosa endometriale, rendendola inospitale nei confronti di un eventuale embrione pronto ad impiantarsi. • Aborto chimico: proposto come facilitazione del metodo chirurgico. È di fatto molto più doloroso, incerto (5% successivo aborto chirurgico ) e pericoloso per la donna (morti da aborto chimico negli USA sono 1 su 100.000, mentre quelle per aborto chirurgico sono 0,1 su 100.000). • Azione: • somministrazione di mifepristone (antiormone interrompe l'annidamento dell'embrione nell'utero). • tre giorni dopo i misoprostol (induce le contrazioni e provoca l'espulsione dell'embrione). • Normativa: somministrazione ospedaliera. • Richiesta: sganciare questa forma d’aborto dalle strutture ospedaliere per ridurre i costi e lasciare sempre più la donna sola con il “suo” aborto. Procedure d’interruzione • Intercettivi, impediscono l’annidamento • (spirale, minipillola, pillola • del giorno dopo). Art. 22 Autonomia e responsabilità diagnostico-terapeutica Il medico al quale vengano richieste prestazioni che contrastino con la sua coscienza o con il suo convincimento clinico, può rifiutare la propria opera, a meno che questo comportamento non sia di grave e immediato nocumento per la salute della persona assistita e deve fornire al cittadino ogni utile informazione e chiarimento.. • Contragestativi, • (RU486, vaccino anti-hCG) Entro il 90° giorno • Aspirazione endouterina per via vaginale con • cannule flessibili, dilatazione del canale cervicale • e raschiamento.
Procedure d’interruzione • Dilatazione cervicale e svuotamento • con pinza a anelli (il feto viene fatto a pezzi) • alte dosi transvaginali di prostaglandine E2. Dopo il priimo trimestre • Svuotamento preceduto dalla somministrazione • di farmaci che stimolino le contrazioni • uterine e la dilatazione cervicale • (es. soluzione salina ipertonica intramniotica)
Le percentuali (Reg. Piemonte) 26,3% uno o più aborti precedenti Relazione del 4.10.2007 ITALIA
Valutazioni etiche: responsabilità personali e collettive Circostanze drammatiche oppure ragioni egoistiche, possono portare la donna a sopprimere la vita che porta in sé. È ingiusto addossare tutta la responsabilità di un aborto alla donna, perché, accanto alla donna, ci sono altre persone la cui responsabilità può essere pari e talvolta maggiore. POSSONO ESSERE CORESPONSABILI: il partner, familiari, amici, operatori dei consultori, medici, infermieri, mass media, … (cfr. EV 59)
Aborto terapeutico? È impossibile attribuire valenza terapeutica dell’aborto per il feto. • Nel caso di effettivo rischio per la salute di entrambi • è necessario: • informare oggettivamente e onestamente la donna, • cercare di preservare entrambe le vite:praticando le • terapie disponibili, • tenere sotto stretto controllo l’andamento della • gravidanza, • anticipando il parto non appena ci sia speranza • che il feto possa sopravvivere. Il principio terapeutico indica l’intervento medico atto a curare o togliere la parte malata del fisico per raggiungere la salute. L’atto abortivo in nessun modo può assolvere tali dettami. Anche se il feto fosse affetto da gravissime patologie, l’aborto è sempre e solo una drastica scelta eugenetica che impone di non vivere piuttosto che vivere. La donna nei primi 90 giorni può ricorrere all’interruzione di gravidanza anche per problematiche di carattere psicologico o economico, successivamente può decidere l’interruzione solo se la prosecuzione della gravidanza potrebbe causare grave rischio per la sua vita o le sue generali condizioni di salute psico-fisica.
Aborto indiretto Si verifica lecitamente quando la morte del feto è effetto secondario, previsto ma non voluto, e l’azione posta (atto chirurgico) è in sé buona e necessaria. È il caso che si verifica quando si asporta un tumore uterino causando anche la morte del feto (principio del duplice effetto).
Aborto dopo stupro Talvolta una nuova vita è frutto di violenza carnale. Si comprende il rifiuto psicologico della maternità imposta. Il bambino, benché concepito in circostanze tanto drammatiche, è del tutto innocente e la sua vita deve essere tutelata come quella di ogni altra creatura innocente. La madre, che ha subito violenza, non deve fare violenza contro la vita del figlio che porta in sé: non si deve aggiungere violenza a violenza. Proposte alternative all’aborto: accoglienza, adozione, …
Il dibattito in corso Chi sostiene la depenalizzazione, pensa che si debba continuare a ritenere l’aborto un atto moralmente grave, ma propone di non considerarlo un reato perseguibile penalmente, almeno in certe circostanze, anche al fine di eliminare l’aborto clandestino. Il principio della legittimazione privilegia l’autodeterminazione della donna, ma contraddice il principio fondamentali dell’esercizio della libertà del feto di nascere. • La moratoria, è la sospensione a tempo indeterminato, sancita da organismi • internazionali, di attività che siano oggetto di controversia politica.L’iniziativa della moratoria contro l’aborto è una provocazione culturale mira a - fortificare la coscienza popolare sull’atto che è in sé l'uccisione di vita prenatale • raccogliere le istanze di tutti coloro che vogliono cancellare questa terribile • macchia dalla coscienza dell’uomo.
La riflessione ecclesiale • «Lalegge umana può rinunciare a punire, • ma non può dichiarare onesto quel che sarebbe • contrario al diritto naturale, perché tale opposizione • basta a far sì che una legge non sia più legge». • De abortu procurato, 21 • «Quando un legge civile legittima l’aborto ... • cessa, per ciò stesso, di essere una vera legge • civile, moralmente obbligante». EV, 72
La riflessione ecclesiale • «Un parlamentare, la cui personale assoluta • opposizione all'aborto fosse chiara e a tutti nota, • potrebbe lecitamente offrire il proprio sostegno a • proposte mirate a limitare i danni di una tale legge • e a diminuirne gli effetti negativi sul piano della • cultura e della moralità pubblica. Così facendo, • infatti, non si attua una collaborazione illecita • a una legge ingiusta; piuttosto si compie • un legittimo e doveroso tentativo di limitarne • gli aspetti iniqui» EV, 73.
L’infertilità «Gli uomini di scienza vanno incoraggiati a proseguire le loro ricerche, allo scopo di prevenire le cause della sterilità e potervi rimediare, in modo che le coppie sterili possano riuscire a procreare nel rispetto della dignità personale e di quella del nascituro» DV II, 8. 10 – 15 % delle coppie presenta problemi d’infertilità Possibili cure farmacologiche, Psicologiche, chirurgiche. • Tecniche di riproduzione assistita: • positive se sono aiuto tecnico all’atto • coniugale (Pio XII 1951, 1956, CIC 1061, • DV II, 6) • problematiche quando sostituiscono • completamente l’atto sessuale (DV II, 6).
Conseguenze • Dal figlio “concepito” al figlio “prodotto” • Introduzione di un “terzo” • (équipe medica) nella generazione • Svalutazione del padre • Diritto”al figlio contro i diritti del figlio • (a nascere, alla famiglia, all’identità biologica) • Concepito in vitro: “prodotto” osservato Necessità: Ripensare la fecondazione artificiale, ricercando il senso del generare e dell’essere generati, del curare e dell’essere curati, nel rispetto di tutte le parti chiamate in causa, e in modo particolare l’embrione.
3.3 La diagnosi prenatale «Se la diagnosi prenatale rispetta la vita e l’integrità dell'embrione e del feto umano ed è orientata alla sua salvaguardia o alla sua guarigione individuale, la risposta è affermativa». «Ma essa è gravemente in contrasto con la legge morale quando contempla l’eventualità, in dipendenza dai risultati, di provocare un aborto». DV I,2 «Si devono ritenere leciti gli interventi sull'embrione umano a patto che rispettino la vita e l’integrità dell'embrione, non comportino per lui rischi sproporzionati, ma siano finalizzati alla sua guarigione, al miglioramento delle sue condizioni di salute o alla sua sopravvivenza individuale». DV I,3
Grazie per la vostra cortese attenzione! Immagini: www.google.it (ad uso didattico)