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Data: 26 aprile 1859 - 12 luglio 1859Luogo: Lombardo-VenetoEsito: Vittoria franco-piemontese.Casus belli: Accordi di Plombi
E N D
1. Schema
L’inizio
Antefatti
Invasione austriaca del Piemonte
L’avanzata verso le forze del Quadrilatero
Solferino e San Martino
La pace di Zurigo
Conseguenze
La proclamazione del Regno d’Italia
2. Data: 26 aprile 1859 - 12 luglio 1859
Luogo: Lombardo-Veneto
Esito: Vittoria franco-piemontese.
Casus belli:Accordi di Plombières.Invasione austriaca del Piemonte.
Modifiche territoriali:armistizio di Villafranca.Annessione della Lombardia al Regno di Sardegna.Annessione di Savoia e Nizza alla Francia.
3. La seconda guerra di indipendenza italiana (26 aprile 1859 - 12 luglio 1859) vide confrontarsi l'esercito franco-piemontese e quello dell'Impero austriaco. La sua conclusione permise il ricongiungimento della Lombardia al Regno di Sardegna e pose le basi per la costituzione del Regno d'Italia.
4. Camillo Benso conte di Cavour, presidente del Consiglio del Regno di Sardegna, avviò una serie di riforme e assecondò la politica estera della Francia e dell'Inghilterra, al fine di guadagnarsi l'appoggio delle potenze d'Europa .In questa prospettiva nel 1855 inviò un corpo di Bersaglieri nella Guerra di Crimea al fianco di Francia, Gran Bretagna e Turchia.
1858-Accordi di Plombières, un'intesa segreta con la quale l'Impero di Francia si impegnava ad intervenire a fianco del Regno di Sardegna nell'eventualità di attacco austriaco. Contropartita per questo aiuto, in caso di annessione al Piemonte di Milano, Venezia e Bologna, sarebbe stata la cessione della Savoia e di Nizza alla Francia.
Il 30 aprile l'Austria dichiarò guerra al Regno di Sardegna
5. il 29 aprile l'esercito austriaco di Gyulai (generale e politico ungherese dell'Impero asburgico) attraversò il Ticino nei pressi di Pavia ed invase il territorio piemontese, occupò Novara, Mortara e, più a nord, Gozzano, successivamente Vercelli e Biella.
6. Quadrilatero- un sistema difensivo austriaco nel Lombardo- veneto che si dispiegava su un quadrilatero i cui vertici erano le fortezze di Peschiera del Garda, Mantova, Legnago e Verona, comprese fra il Mincio, il Po, l'Adige.
I franco-piemontesi passarono l'Adda, raggiunsero Bergamo e Brescia, passarono l'Oglio, e arrivarono oltre il Chiese.
Successivamente ritornarono al Mincio, poco distanti dalle truppe austriache. I due eserciti si trovavano frontalmente schierati, divisi da pochissimi chilometri ed accomunati dall'essere l'uno dell'altro ignari.
7. Il 24 giugno i franco-piemontesi vinsero una grande battaglia (normalmente divisa in battaglia di Solferino e battaglia di San Martino), iniziata con un massiccio attacco francese. Al termine dello scontro gli Austriaci furono rigettati oltre il Mincio, ma lì ebbero la possibilità di appoggiarsi alle loro grandi fortezze, e ricevere rinforzi dalle varie parti del loro vasto impero. Napoleone III decise di avviare colloqui di pace. il 12 luglio (quando firmò anche Vittorio Emanuele II) fu sottoscritto l'armistizio di Villafranca.
ARMISTIZIO DI VILLAFRANCA- concluso da Napoleone III di Francia e Francesco Giuseppe d’Austria l'11 luglio 1859, pose le premesse per la fine della seconda guerra d'indipendenza preparandone le condizioni di pace. Fu la conseguenza di una decisione della Francia che, in guerra a fianco del Piemonte contro l’Austria, aveva la necessità di concludere la pace per il pericolo che il conflitto si allargasse all’Europa centrale.
8. negoziata e siglata fra il 10 e l'11 novembre 1859: gli Asburgo cedevano la Lombardia alla Francia, che l'avrebbe assegnata ai Savoia, mentre l'Austria conservava il Veneto, le fortezze di Mantova e Peschiera.
Tutti gli stati italiani, incluso il Veneto ancora austriaco, avrebbero dovuto unirsi in una confederazione feudale italiana, presieduta dal papa Pio IX.
9. la confederazione italiana garantiva, di fatto, la continuazione di un ruolo austriaco nella penisola, risultando sgradita anche ai francesi;
le popolazioni dell'Emilia e dell'Italia centrale mostrarono insofferenza all'ipotesi di ritorno dei loro governanti e Cavour seppe convincere le cancellerie europee dei rischi di derive repubblicane, dovuti alla cospirazione mazziniana;
Il vantaggio territoriale era decisamente inferiore a quanto pattuito a Plombières e quindi il Piemonte non era più tenuto a Nizza e la Savoia
Nei mesi successivi, infatti, il Piemonte annesse, oltre alla Lombardia, anche Parma, Modena, l'Emilia, la Romagna e la Toscana. Mancavano le Marche e l'Umbria.
il 24 marzo 1860 il Piemonte accettò di firmare il Trattato di Torino, in base al quale venivano cedute la Savoia e Nizza
10. Con tali operazioni si compì di fatto la prima fase dell'unità d'Italia; rimanevano ancora separati dal Regno d'Italia Roma e gran parte del Lazio, possesso del Papa, ed il Veneto, in mano agli Austriaci.
Il 18 febbraio 1861, Vittorio Emanuele II riunì a Torino i deputati di tutti gli Stati che riconoscevano la sua autorità, assumendo il 17 marzo il titolo di Re d'Italia per grazia di Dio e volontà della nazione, mantenendo però il numero che gli spettava come re del Regno di Sardegna. L'Italia fu governata sulla base della costituzione liberale adottata nel Regno di Sardegna nel 1848 .