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IL SINDACATO: A) MODELLI O CRITERI ORGANIZZATIVI. Sindacato di mestiere Sindacato territoriale Sindacato industriale Sindacato generale Sindacato aziendale. Sindacato di mestiere.
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IL SINDACATO: A) MODELLI O CRITERI ORGANIZZATIVI • Sindacato di mestiere • Sindacato territoriale • Sindacato industriale • Sindacato generale • Sindacato aziendale lavoro organizzato
Sindacato di mestiere organizza lavoratori molto qualificati, è in grado di controllare l’offerta di lavoro e di imporre quindi le norme relative al rapporto di lavoro (craft union; “new unionism”: Usa e Gb primo capitalismo; oggi sindacato professionale o occupazionale); lavoro organizzato
Sindacato territoriale raggruppa tutti i lavoratori iscritti di uno stesso luogo o area geografica (primi tentativi di organizzazione; oggi convive con altri criteri); lavoro organizzato
Sindacato industriale raggruppa intere categorie di lavoratori di uno stesso settore economico, indipendentemente dal territorio e dalla qualifica di appartenenza (soppianta il vecchio sindacato di mestiere con la produzione di massa: Afl-Cio); lavoro organizzato
Sindacato generale sviluppo dei precedenti tipi; raggruppa i lavoratori iscritti indipendentemente dalla loro qualifica e settore di appartenenza (Transport and General Workers; General and Municipal Workers in Gb; Teamsters negli Usa); lavoro organizzato
Sindacato aziendale nei paesi dell’America Latina e in Giappone, in presenza di una struttura produttiva frammentata tra poche grandi imprese e di una miriade di piccole unità produttive; politiche governative ostili alla creazione di organizzazioni sindacali nazionali. lavoro organizzato
IL SINDACATO: B) PRINCIPI COSTITUTIVI • Sindacati-associazione: fine esplicito di tutelare solo gli interessi dei propri iscritti (incentivi materiali: salari e servizi); • Sindacati di classe: orientati a rappresentare gli interessi della classe operaia nel suo complesso, anche dei non iscritti (incentivi di identità); lavoro organizzato
IL SINDACATO: C) FORME STRUTTURALI • Sindacato verticale: organizza i lavoratori delle specifiche categorie professionali o occupazionali (es. Fim, Fiom, Uilm); • Sindacato orizzontale: organizza i lavoratori iscritti delle categorie sul territorio, a livello locale, regionale o nazionale (es. Camera del lavoro); lavoro organizzato
IL SINDACATO: D) CARATTERI NAZIONALI • Sindacalismo assistenziale: dipende dalle risorse istituzionali esterne (es. pensionati e agricoltura); • Sindacalismo del pubblico impiego: attenzione al controllo e gestione delle carriere del personale, cambiamenti in seguito al decreto n. 29 del 1993; • Sindacalismo industriale (e del terziario privato): contrattazione collettiva delle condizioni di lavoro. lavoro organizzato
SINDACATO: definizioni (1) • “Un’associazione permanente di salariati allo scopo di mantenere o migliorare le condizioni di lavoro” (S. and B. Webbs, The History of Trade Unionism, London, 1894) lavoro organizzato
SINDACATO: definizioni (2) “Ogni organizzazione di lavoratori [o di datori di lavoro] che abbia lo scopo di promuovere e di difendere gli interessi dei lavoratori [o dei datori di lavoro]” (Convenzione internazionale Oil n. 87, art. 10, ratifica con legge 3-2-1979, n. 68) lavoro organizzato
SINDACATO: teorie (1) “Il sindacato è il movimento conservatore del nostro tempo” (F. Tannenbaum, A Philosophy of Labour, New York, 1951) lavoro organizzato
SINDACATO: teorie (2) Un fenomeno associato alla “maggior efficienza in gran parte delle imprese, che tende a ridurre dovunque le disuguaglianze retributive e che contribuisce a sviluppare, anziché limitare, la libertà politica e l’iniziativa economica” (R.B. Freeman and J.L. Medoff, What Do Unions Do?, New York, 1984) lavoro organizzato
RELAZIONI INDUSTRIALI Un processo di creazione di norme riguardanti l’impiego del lavoro e la risoluzione delle controversie a questo relative che gli attori collettivi attuano mediante il ricorso a differenti metodi. lavoro organizzato
Gli elementi principali di un sistema di relazioni industriali • contesto (mercato, tecnologie, politiche pubbliche); • attori (imprenditori, sindacati, stato); • metodi (legge, contrattazione collettiva); • norme (sostanziali, procedurali). lavoro organizzato
IL SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI output input conflitto sistema di relazioni industriali norme lavoro organizzato
Tendenze recenti delle relazioni industriali: proceduralizzazione output input contesto- conflitto attori, metodi norme Istituzioni di regolamentazione del conflitto Istituzioni di regolamentazione della contrattazione lavoro organizzato
Tendenze recenti dei sistemi di RI: individualizzazione output input norme contesto- conflitto sistema di relazioni industriali mercato lavoro organizzato
Modelli di RI • individualismo liberale • pluralismo • pluralismo organizzato lavoro organizzato
CONTESTO ATTORI METODI NORME - Mercato: capitalismo - Azione - Regolame - Limitate concorrenziale; sindacale ntazione alla - Offerta di lavoro: limitata a unilaterale autonomia correnti migratorie; settori sindacale profession - Arena politica: potere profession ale di delle classi dominanti ali classe mestiere protetto da forti operaia garanzie, diritti di (sindacati proprietà e limitata di estensione del diritto di mestiere) voto INDIVIDUALISMO LIBERALE lavoro organizzato
PLURALISMO lavoro organizzato
PLURALISMO ORGANIZZATO lavoro organizzato
LA STRUTTURA CONTRATTUALE • Rete relativamente stabile di rapporti di interdipendenza che intercorrono, in senso orizzontale, fra i diversi soggetti della contrattazione (con diversi ruoli socio-economici) e, in senso verticale, all’interno dei soggetti stessi (fra i livelli delle organizzazioni). lavoro organizzato
LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 1. ESTENSIONE: • Assoluta: quota di forza lavoro complessiva di un sistema economico coperta dalla contrattazione collettiva; • Relativa: rilevanza dei singoli livelli contrattuali (decresce dai livelli più alti a quelli più bassi. lavoro organizzato
LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 2. CENTRALIZZAZIONE: • Numero dei livelli contrattuali effettivamente interessati dall’attività negoziale; • Livello dominante; • Grado di controllo dei livelli superiori. • . lavoro organizzato
LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 3. INCISIVITA’-EFFICACIA: • Grado di rispetto degli accordi; • Tipo di materie; • Adattabilità al mutamento delle condizioni di lavoro; • Adeguatezza alla ripartizione funzionale delle materie fra i livelli. lavoro organizzato
LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 4. GRADO DI COINVOLGIMENTO: • Coinvolgimento dei responsabili sindacali nella applicazione degli accordi e nella gestione degli istituti (“profondità”) lavoro organizzato
LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 5. ISTITUZIONALIZZAZIONE: • Insieme di norme che regolamentano sia la contrattazione collettiva sia il conflitto. lavoro organizzato
LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE SISTEMA PRODUTTIVO: • Dimensioni aziende; • Caratteristiche tecnologico-organizzative dei settori (produzione di massa); • Dualismi infra- e inter-settoriali (struttura bi-polare). lavoro organizzato
LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI: • Centralizzazione/frammentazione • Articolazione a livello di categoria lavoro organizzato
LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE MERCATO DEL LAVORO: • Composizione oggettiva e soggettiva della forza lavoro; • Tasso di disoccupazione; • Lavori “atipici”. lavoro organizzato
LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE SVILUPPO ECONOMICO: • Andamento del ciclo economico: centralizzazione/decentramento lavoro organizzato
LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE INTERVENTO STATALE: • promozionale (centralizzazione, incisività); • deregolativo (decentramento) lavoro organizzato
Quadro legale/istituzionale 1. Titolarità legale a concludere accordi collettivi Status strutture sindacali: • Consigli di azienda titolari (paesi baltici, Ungheria 1998-2002) • Titolarità rinegoziale (Austria, Germania, Olanda, Spagna) • Il caso francese lavoro organizzato
* Works councils can renegotiate certain collectively agreed standards at company level, if entitled by sectoral agreements. ** In companies with no union representation, unions can appoint 'mandated employees' to negotiate with the employer, but any agreement has to be confirmed by the union. *** There are agreements with 'normal' applicability covering trade union members only and agreements with erga omnes applicability covering all employees. **** National and sectoral agreements cover only trade union members, while company agreements cover all employees of the company. ***** Until recently extension was possible for multi-employer agreements, but following a ruling by the Constitutional Court, since April 2004 the Czech Republic's legislative provisions on extension of collective agreements have been rescinded. ***** Employee representatives are entitled to conclude collective agreements in companies where employees are not organised in trade unions, but works councils do not yet exist. Source: EIRO. lavoro organizzato
Quadro legale/istituzionale 2. Procedure di estensione contrattazione collettiva: • Principi erga-omnes, verso i non iscritti • Clausole di estensione, verso imprenditori non iscritti • Paesi senza clausole lavoro organizzato
X = existing level of wage bargaining; XX = important, but not dominant level of wage bargaining; XXX = dominant level of wage bargaining; (XXX) = bargaining on national minimum wage. * Consultation on the minimum wage in the sense that the social partners will probably consult the government if they plan to modify the minimum wage. ** There are no figures on Irish bargaining coverage available, but coverage must be above 44.5% (which is the union density rate) since all union members are automatically covered by national agreements, while many non-union employees de facto receive the nationally agreed pay increases. *** There is one main intersectoral agreement covering all manufacturing sectors in Denmark; bargaining coverage refers to private sector only (it is almost 100% in the public sector). **** Bargaining coverage refers to west Germany - in east Germany bargaining coverage is only about 54%. ***** Bargaining coverage refers to Cypriot private sector only (it is almost 100% in the public sector). ****** There is automatic annual adjustment of wages to price developments in Malta; different studies estimate the proportion of employees covered by collective agreements at between 40% and 60%. ******* All employees in Romania are covered by the national agreement on minimum wages; no figures are available on the coverage of sectoral and company agreements, but it is estimated that a large proportion of employees are not covered by these agreements. Sources: EIRO; European Commission, Industrial Relations in Europe 2004. lavoro organizzato
Livello contrattuale dominante • Intersettoriale: B, Fi, Ir, Slo (4) • Settoriale: A, Bu, Da, Ge, Gr, I, Ol, No, Sp, Slk, Sw (11) • Decentrato aziendale: Rep. Ceca, Est, Hu, Lit, Let, Po, Ro, Cy, Mlt, Uk (10) • Misto settoriale/aziendale: Francia (1) lavoro organizzato
Source: European Commission, Industrial Relations in Europe 2004 lavoro organizzato
Source: European Commission, Industrial Relations in Europe 2004 lavoro organizzato
Estensione • Correlata al livello dominante (dal 100% Austria e Slovenia, settore; al 10% Lituania, aziendale); • Influenzata da procedure di estensione (Francia, Olanda, Italia), ma con eccezioni paesi Centro-Est Europa (procedure senza effetti!); • Influenzata dalla concertazione tripartita a livello nazionale (soprattutto sui salari). lavoro organizzato