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La Medicina d’Urgenza

La Medicina d’Urgenza. Tra passato, presente e futuro Considerazioni personali tiziano lenzi imola. Il passato. Pronto Soccorso Astanteria (Mediche, Uomini e Donne, Chirurgiche) Osservazione Medicherie. Il passato. Pronto Soccorso generalmente gestito da “chirurghi”

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La Medicina d’Urgenza

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Presentation Transcript


  1. La Medicina d’Urgenza Tra passato, presente e futuro Considerazioni personali tiziano lenzi imola

  2. Il passato Pronto Soccorso Astanteria (Mediche, Uomini e Donne, Chirurgiche) Osservazione Medicherie

  3. Il passato Pronto Soccorso generalmente gestito da “chirurghi” Luogo di penitenza sia per il personale che vi veniva assegnato che per i pazienti che vi accedevano Gli accessi erano numericamente contenuti (ma vi erano gli ultimi medici condotti, le mutue e una cultura diversa)

  4. Il passato Vengono nel tempo assegnati medici di Medicina Interna con criteri non espliciti quali l’espiazione o la qualifica di aiuti

  5. Il passato Tra gli anni 80-90 nascono le USL e le Aziende Gli Ospedali diventano Stabilimenti per poi diventare Presidi

  6. Il passato 30.12. 1992 DL Disciplina di Medicina e Chirurgia di Accettazione e d’Urgenza Essendo priva di specialità è un walzer di equipollenze ed affinità

  7. Il passato Sintesi: assenza di alcuna professionalità specifica e quindi assenza di peso specifico anzi la scarsa professionalità di allora ci ha profondamente segnato agli occhi degli specialisti

  8. Il presente Sottosistema Centrali Operative Sottosistema Emergenza territoriale-FaseIntraospedaliera (piano sanitario regionale 2003)

  9. Il presente In maniera non definita abbiamo: CO indipendenti o semindipendenti (preferenzialmente assegnate ad anestesisti-rianimatori) Emergenza territoriale assegnata a UO diversificate e diretta talora da figure professionali non del settore

  10. Il presente Centrali Operative Emergenza Territoriale Punti di primo intervento Pronto Soccorso Medicine d’Urgenza Osservazione Breve Intensiva Aree critiche Strutture Complesse diverse tra loro Dipartimenti di Emergenza disomogenei

  11. Il presente Professionisti qualificati ma ancora con specialità diverse (ma specializzati nell’urgenza secondo percorsi formativi accreditati e sul campo) Forte variabilità tra le singole realtà Non identità di vision e forse anche di mission

  12. Uno sguardo sul mondo e su casa nostra

  13. cesena

  14. Piemonte

  15. In sintesi si può rilevare una ampia disomogeneità sul territorio nazionale così come a livello internazionale.Ma vi è un comune denominatore….

  16. Il presente Alto turnover dei professionisti Scarse gratificazioni Carichi di lavoro intensi Assenza di standard Assenza di sistemi di verifica Assaltati dagli utenti Invisi ai colleghi interni

  17. Il presente Ma finalmente la specialità in Medicina di Emergenza e Urgenza Anche se saremo a regime tra alcuni decenni Anche se il percorso formativo forse andrebbe rivisto

  18. Il presente La specialità ha accentuato il conflitto interno con gli anestesisti-rianimatori Come tutti sappiamo eticamente la nostra professione è quella del potere non certo quella del bene del paziente

  19. Il futuro Lo specialista in Medicina d’Emergenza Urgenza La sua attività inizia sul luogo dell’evento (casa, strada) La sua attività si continua e si svolge nelle sale del Pronto Soccorso OBI

  20. Il futuro Lo specialista in Medicina d’Emergenza Urgenza Gli organici devono essere comprensivi di tutti i medici che lavorano nell’emergenza sia extra che intraospedaliera Le Centrali Operative devono essere in totale sinergia con il sistema dell’emergenza, ma le risorse umane che operano sul territorio devono essere completamente inserite nella Struttura Complessa di Pronto Soccorso

  21. Il futuro Lo specialista in Medicina d’Emergenza Urgenza La sua mission è stabilizzare il paziente critico, valutare e stabilire l’appropriatezza del ricovero, la dimissione sicura del singolo paziente anche con il supporto di percorsi di assegnazione a DH o D Service o al medico di famiglia. Ma la sua mission è anche: La Medicina delle catastrofi, EBM, centralità del paziente, educazione, didattica, ma soprattutto etica

  22. Il futuro Lo specialista in Medicina d’Emergenza Urgenza Pieno sviluppo e utilizzo dell’osservazione breve intensiva secondo criteri predefiniti, condivisi e verificati a livello regionale.

  23. Il futuro Lo specialista in Medicina d’Emergenza Urgenza Non vedo spazio per reparti di degenza quando si possa disporre di aree di OBI adeguate come dimensioni e risorse

  24. Il futuro Le Medicine d’Urgenza dovrebbero diventare delle aree che accolgono i pazienti ricoverati per poter definire il percorso ottimale sia come reparto che come tempi (Holding unit) I ricoveri avvengono a tutte le ore mentre i letti si liberano solo nel pomeriggio… I pazienti in attesa di posto letto sono quelli a maggior rischio clinico di eventi avversi E chi meglio di un Medico di Medicina d’Urgenza potrebbe gestire queste holding unit ?

  25. Il futuro Le aree critiche vanno ben interpretate, il primo obiettivo della stabilizzazione del paziente lo si deve raggiungere in sala di emergenza, ove si deve completare l’iter diagnostico e la prima fase terapeutica ma poi…

  26. Il futuro Le aree critiche devono essere gestite da personale medico multidisciplinare ove cardiologo, pneumologo, medico d’urgenza e altri specialisti possono e devono lavorare insieme per gestire la fase iperacuta del paziente. Verosimilmente il miglior responsabile di un’area critica è un medico proveniente dall’emergenza Va ricordato di come i posti letto siano o dovrebbero essere dei pazienti e non degli specialisti

  27. Le cose da fare • Verifica costante dei pazienti dimessi su patologie a rischio (dolore toracico, dolore addominale, trauma cranico, cefalea…) • Da anni abbiamo chiesto la codifica in uscita da PS agli organismi regionali (che comunque sottende tempo e risorse) • Verifica sui DRG di dimissione dai reparti internistici o chirurgici per patologie e sviluppo di percorsi (TIA, malattie gastro esofagee, sincope…)

  28. Sviluppo di un modello regionale sulla Medicina d’Urgenzaa cui le singole Aziende possano ispirarsi che tenga conto di organizzazioni anche sovraziendali (CO, Traumi, STEMI, Medicina delle Catastrofi, collegamenti con Protezione Civile…)

  29. Le cose da fare • Studiare • Studiare • ma Studiare in modo moderno

  30. Le promesse • Sudore e sangue • Grandi soddisfazioni • Uno sviluppo di carriera tra Holding Unit e aree critiche • Ma forse si dovrebbero mettere in gioco anche delle certezze

  31. Quant’è bella giovinezza che ci sfugge tuttavia chi vuol essere lieto sia di doman non v’è certezza… Lorenzo il Magnifico

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