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Storia e lavori sul e per il grande fiume PO

STORIA DEL FIUME PO. Storia e lavori sul e per il grande fiume PO. UN PO DI STORIA. Il Po è il principale elemento di rilievo del territorio padano durante tutta l’antichità Oggi scorre pressoché ignorato, anche dalle popolazioni rivierasche,

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Storia e lavori sul e per il grande fiume PO

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Presentation Transcript


  1. STORIA DEL FIUME PO Storia e lavori sul e per il grande fiume PO

  2. UN PO DI STORIA Il Po è il principale elemento di rilievo del territorio padano durante tutta l’antichità Oggi scorre pressoché ignorato, anche dalle popolazioni rivierasche, e balza al centro dell’attenzione solo in caso di disastrose piene. Già durante la fase finale del periodo preistorico, dal neolitico all’età del ferro, si cominciano a delineare forti legami con il fiume che in età romana divengono molto stretti, difatti il grande fiume si integrava perfettamente nel paesaggio

  3. I romani attuarono pesanti interventi territoriali: • bonifiche delle acque • viabilità • arginature • disboscamenti                              • navigazione • ponti e traghettamenti I tecnici romani dimostrano di essere molto intelligenti costruendo le città nelle zone più vicino al fiume.

  4. Il Po si integrava anche con le vie di terra presenti in quest’area: le più famose sono la via Emilia e parte della Postumia. Queste si affiancavano, spesso grazie all’uso di vie minori collocate per lo più in punti particolarmente strategici, alla grande via d’acqua, offrendo un supporto alla navigazione. Cosi facendo le grandi città aumentano la loro importanza, militare e commerciale. Inoltre lungo il fiume erano attivi anche alcuni centri minori e scali portuali importanti, tra cui Casalmaggiore, che provvedevano a regolare la fitta trama dei commerci, scambi, traffici, svolti ai più diversi livelli.

  5. A causa della sua rilevanza strategica, la linea del Po fu più volte al centro delle operazioni militari svoltesi nell’Italia Settentrionale. La stessa fondazione di Piacenza e Cremona (218 a.C) indicano la volontà di controllare il Po nel tronco in cui vi erano gli ultimi facili attraversamenti. Vari esempi di importanza del fiume Po come linea di confine invalicabile si possono trovare nel V secolo

  6. Ora invece il fiume Po non è più considerato un confine invalicabile, grazie alla costruzione di ponti stradali e ferroviari e di itinerari alternativi come percorsi ciclabili o pedonali.

  7. SISTEMI DI NAVIGAZIONE La movimentazione delle navi avveniva infatti con l’impiego di remi o con l’ausilio di vele (sul fiume erano particolarmente diffuse quelle in giunco) Il sistema era in grado di collegare, anche territori lontani Così facendo i generi come il sale e le spezie ottengono una loro diffusione.

  8. Inoltre questo conferma anche che tutte le città della Valle Padana erano dotate di importanti porti Tra questi i più importanti sono i porti fluviali di Mantova e quelli di Cremona e Casalmaggiore.

  9. LA NAVIGAZIONE FLUVIALE Il trasporto sulle vie d'acqua era molto più conveniente e più economico difatti con un solo barcone si poteva trasportare almeno trecento volte tanto, anche se bisogna tener conto delle risorse umane o animali nel caso di risalita con traino da terra.Bisogna comunque considerare che la navigazione fluviale non era completamente tranquilla e senza pericoli infatti: rapide, scogli, fondali troppo bassi, banchi di sabbia o di ghiaia, nebbie, tempeste improvvise potevano costituire seri pericoli, senza contare poi le numerose scorribande di predoni o pirati.

  10. TIPI DI IMBARCAZIONI Le barche che navigavano sul Po possono essere divise in: Barche cucite: le tavole sono tenute assieme con pioli e sono poi collegate tra loro da cuciture di fibre vegetali o animali. A scheletro portante: prima veniva costruito lo scheletro della nave e successivamente veniva completata. A scafo portante o a guscio: è il procedimento contrario allo “scheletro portante” con l'unica funzione di irrigidire di più lo scafo. Costruzione mista: Insieme delle tre tipologie.

  11. Le barche viaggiavano sul Po in diversi modi tra i quali: la corrente, i remi, la vela e la strada alzaia. La corrente costituiva la via più agevole. Il remo rappresentava la risorsa base ma era usato più per manovrare che per avanzare. Nel risalire la corrente uomini o animali tiravano da terra, procedendo lungo la strada alzaia, tramite un cavo che veniva fissato all'estremità più alta dell'albero.

  12. Ora che si è nel XI secolo, con l’avvento del motore e di nuove tecniche di costruzione, il lavoro di questi uomini è reso più facile, ma le merci (sabbia, terra, ghiaia, ecc) e le imbarcazioni ( chiatte di varie lunghezze e portata) utilizzate, rimangono sempre le stesse.

  13. STORIA DELLE PIENE DEL FIUME La storia delle piene del fiume inizia verso il 926 d. C., quando nella nostra città sono stati presi i primi provvedimenti attraverso ripari e piccoli argini. Ma è nel 979, grazie all'imperatore di Germania, che nascono i primi rudimentali argini nel tratto fra Cremona e Casalmaggiore, bisogna comunque aspettare il 1502 per vedere costruiti i primi resistenti argini, difatti le piene disastrose per Casalmaggiore, prima di quel anno, sono state molte (1127, 1174, 1280, 1292, 1432, 1470, 1496) Dopo il 1502 ci sono state altre piene ma meno disastrose, le ultime due piene riguardano i giorni nostri e sono quelle del 1951 e del 2000!

  14. STORIA DEL CORSO DEL FIUME In principio il Po non subiva nessuna curvatura, ed numerosi affluenti, vi convergevano proprio all’altezza di Casalmaggiore. Dopo le numerose piene i Signori di Casalmaggiore decisero, 1429, di deviarli nel Po, qualche chilometro più avanti. Bisogna aspettare, però, il 1457 perché abbia luogo un primo vero e proprio sistema di bonifica. Per vedere altri cambiamenti, dati al corso del fiume, bisogna aspettare i giorni nostri con la costruzione di Pennelli (che servono per diminuire la velocità e la forza della corrente fluviale) e la pulitura del letto del fiume dai depositi ingombranti, per migliorare la navigazione.

  15. DOVE NASCE, COME CRESCE E DOVE SFOCIA IL PO? Nella Valle Po, in provincia di Cuneo, vi è il Pian del Re (2020 m.) che è di origine glaciale. E’ qui che numerose sorgenti, alimentate dai ghiacci del Monviso, si raccolgono in un piccolo torrente che tra massi e rocce si avvia freneticamente verso la pianura. Sin dai tempi antichi questa è la sorgente del Po.

  16. Scendendo verso valle, il Po riceve numerosi piccoli affluenti così, in breve, prende le dimensioni di un torrente alpino. Le aumentate pendenze e i numerosi massi, aumentano la forza delle acque. Ad un certo punto, il Po, appare improvvisamente secco, difatti una presa per scopi idroelettrici prosciuga il fiume. Pochi chilometri più in là il corso, arricchito delle acque del torrente Lenta, è nuovamente ricco d’acqua. Qui, l’acqua è limpida, ma il fondo presenta una manto marrone, causata da vegetali acquatici in decomposizione. Da qui in poi vi saranno numerose deviazioni per uso agricolo e idroelettrico, il Po ritornerà nel suo letto naturale arrivato in pianura aperta

  17. L’andamento dell’acqua nelle zone pianeggianti non è rettilineo. Il fiume si muove a curve, all’esterno delle quali scava ed all’interno riporta terreno. E’ così che è nata la pianura, dal riporto di materiale prelevato a monte. Diminuita è anche la forza delle acque e sempre più ampi sono i sabbioni. Poco più a valle il fiume è navigabile ma, luoghi famosi appena qualche decennio fa per la ricchezza di pesci, sono oggi spopolati.

  18. Il delta del Po ha una superficie di 400 kmq e è in continua espansione grazie al permanente contributo di materiali alluvionali; questa area comprende anche vaste aree di bonifica, probabilmente d'epoca storica, oltre a spazi lagunari.

  19. Il Grande Fiume Po sfocia, perdendosi fra le sue onde, nel Mar Adriatico.

  20. CI VEDIAMO AL PARCO CIAO!! PERCORSO DEL FIUME PO

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