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Il lavoro per obiettivi e per progetti

Il lavoro per obiettivi e per progetti. Dario Nicoli. Il progetto per il cambiamento.

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Il lavoro per obiettivi e per progetti

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Presentation Transcript


  1. Il lavoro per obiettivi e per progetti Dario Nicoli

  2. Il progetto per il cambiamento • Per raggiungere un cambiamento in una realtà complessa dove agiscono forze differenti e diversamente orientate, occorre la capacità di delineare un costrutto – il progetto - che definisca le forze attive nella direzione del cambiamento atteso, le risorse necessarie e le condotte da porre in atto.

  3. Cultura progettuale • Il progetto non è l’unico ambito nel quale si sviluppa progettualità. • L’organizzazione deve essere dotata di una cultura progettuale diffusa, che consiste nella capacità di fronteggiare i compiti, ed i problemi connessi, con un atteggiamento positivo, teso a comprendere la loro natura e ad esercitarsi nella soluzione, verso il miglioramento continuativo.

  4. Intesa progettuale • Tutto ciò non è possibile realizzare né tramite una procedura routinaria e neppure per mezzo di una delega ad un gruppo di specialisti. E’ necessaria quindi la mobilitazione degli stessi attori del campo in cui si svolge il progetto, con il supporto necessario di esperti, tramite un’intesa che prevede un assenso di fondo ed uno specifico apporto di ciascuno rispetto al fine convenuto.

  5. Progetto / problema • La progettazione ha perso nel tempo la sua valenza di realizzazione di disegni pensati in anticipo che chiedono solo di essere realizzati. • Il progetto oggi viene sempre più assimilato all’atto di risolvere un problema e ciò comporta la capacità di prevedere le condizioni atte ad accertare un evento che si presenta sempre come problematico ovvero non è perseguibile mediante il corso normale delle cose oppure in base alla mera applicazione di leggi oggettive ed a considerazioni soggettive di opportunità.

  6. In situazione • L’azione progettuale non è un artifizio astratto, svincolato dalla situazione reale. Risolvere un problema significa infatti studiarlo, e ciò comporta l’interesse del soggetto a sua volta riferito ad un’aspettativa e ad un’intenzionalità che lo possa guidare. • E’ solo attraverso il desiderio di risolvere qualcosa e di elaborare intenzionalità e aspettative che si potrà trovare l’energia atta ad intervenire per risolvere quel particolare problema. L’attore in tal senso non fa ricerca ma è in ricerca esprimendo così un coinvolgimento personale circa l’oggetto della sua azione (Kurt Lewin).

  7. Cosa contraddistingue un progetto • Un cambiamento atteso, definito preventivamente • In termini osservabili \ misurabili • Da ottenere mediante un processo • Che coinvolge più persone \ ruoli \ funzioni • E sì può valutare.

  8. Un progetto non è • Un’intenzione • Un pio desiderio • Un’agitazione sociale • Un vincolo normativo.

  9. Un progetto è Un impegno responsabile e condiviso per garantire il raggiungimento di obiettivi definiti.

  10. Progettazione L’attività progettuale è un processo intenzionale, razionale (cioè dotato di senso specifico) e tendenzialmente orientato allo scopo; è inoltre un insieme più o meno fortemente strutturato di azioni finalizzate (e quindi una forma di organizzazione), il cui svolgersi – in un campo di risorse, vincoli ed opportunità – è caratterizzato e al tempo stesso condizionato dall’intreccio continuo di strategie articolate.

  11. Check-list sulle caratteristiche di un progetto • Finalità ed obiettivi • Contestualizzazione • Azioni • Responsabili • Criteri di qualità • Strumenti, mezzi, metodi • Risorse, tempi e scadenze • Verifiche e controllo • Valutazione • Flessibilità e tolleranza.

  12. 1. Intenzione progettuale 2. Disposizione degli attori 3. Condizioni di fattibilità 4. Progettazione 5. Implementa- zione 6. Verifica E valutazione

  13. Dimensioni di un’azione sociale Rete progettuale • Situazione • di arrivo • esiti del progetto: • Beni e servizi • Apprendimenti • Socialità Situazione di partenza Risorse Intenzione progettuale Leve Organizzazione Ostacoli

  14. Elementi del progetto • Intenzione: volontà e interesse verso un cambiamento • Situazione di partenza: caratteristiche del contesto nel momento in cui si agisce su di esso • Rete progettuale: insieme dei soggetti che concorrono all’esito • Risorse: materiale ed energie disponibili • Ostacoli: tutti i fattori (altri interessi, carenza di risorse, resistenza anche passiva…) che si oppongono all’esito progettuale • Leve: opportunità su cui agire per superare gli ostacoli • Organizzazione: struttura stabile di responsabilità, ruoli e procedure.

  15. Rete progettuale Esistono due tipologie di rete: • la rete istituzionale, costituita dai vari attori che operano nel contesto delle politiche di riferimento • la rete professionale evolontaria, ovvero l’insieme delle risorse mobilitate intorno ad azioni ed obiettivi ben definiti. Le reti possono essere temporanee/stabili, deboli/coese, monopoliste/pluraliste…). Occorre concentrarsi su reti che consentono di moltiplicare le opportunità di successo dell’azione sociale.

  16. Carattere “critico” del progetto Ogni progetto che mira ad un reale cambiamento di una situazione data rappresenta l’intervento di un fattore critico e pertanto si dovrà confrontare con molteplici forme di opposizione se non di resistenze. Occorre distinguere tra: • una situazione in equilibrio (più difficile) • una situazione in disequilibrio (meno difficile). Ha maggiori possibilità di successo quel progetto i cui esiti apportano beneficio ai diversi attori (anche se si tratta di un caso ideale).

  17. Progetto, per che cosa? • Due sono i legami tra progetto (straordinario) ed attività ordinaria: • Il progetto trae motivazioni e spunti dal contesto, in quanto tende a fronteggiare un problema che non è risolvibile con i mezzi ordinari. Solo se il problema è stato già elaborato ed ha prodotto spunti progettuali, lo si può fare oggetto di un progetto. • Il progetto mira ad un risultato – un’innovazione - che non ne costituisce il primo scopo; il secondo consiste nel contaminare il modo di essere ordinario delle cose, attraverso il processo detto di “trasferimento”.

  18. Rilevanza del “fattore sensibile” • E’ decisivo per il successo di un progetto la presenza di un leader che sappia suscitare le risorse dei collaboratori e che disegni un legame tra il progetto stesso e le loro attese personali, comunicando una visione che consenta il superamento dello stato attuale delle cose. • Nel contempo è decisivo il coinvolgimento delle persone che debbono andare oltre la logica prestativa quotidiana e mirare al risultato oltre che alla condivisione di uno stile di lavoro.

  19. Rilevanza del controllo Un progetto, di media criticità, esige un controllo rigoroso che richiede: • un coordinamento stabile e “pressante” • l’intesa su compiti e ruoli • la scansione dei tempi • la definizione degli output • un processo di comunicazione • un processo di condivisione • un riconoscimento del contributo di tutti.

  20. Il progetto si vede da… • Dalla capacità di interiorizzare gli obiettivi • Dal senso di appartenenza (“noi”) • Dall’assenza di una negoziazione continua degli apporti • Dal fronteggiamento immediato degli eventi critici • Dalla spinta collettiva a valorizzare i tempi e le risorse e non cadere nelle lamentazioni (impegno sistematico ad evidenziare i motivi per cui non si possono realizzare gli obiettivi visto lo stato delle cose) • Dal clima di mobilitazione.

  21. Esiti di un progetto sociale e loro controllabilità

  22. Processo di pianificazione 6 Capitalizzazione degli esiti del ciclo di lavorazione 5 1 Valorizzazione e potenziamento della qualità Lettura del problema nel suo contesto di riferimento 4 2 Implementazione del progetto Individuazione delle componenti dell'obiettivo e delle risorse 3 Elaborazione del progetto di azione

  23. La valutazione nella teoria degli stakeholder (portatori di interessi) • Anche nella riflessione economica, si pone l’accento sulla capacità del progetto di incrementare non solo la redditività, ma soprattutto il “valore” dei diversi soggetti che sono portatori di interessi circa il progetto ed i suoi esiti. • Tale valore implica un aumento di spendibilità sociale delle proprie prerogative, al fine di una maggiore accessibilità a beni e servizi anche simbolici (prestigio sociale).

  24. Stakeholder nell’azione sociale e loro interessi

  25. Valutazione

  26. Approccio valutativo prevalente • Viene meno l’idea della valutazione come giudizio “obiettivo” da parte di un soggetto esterno: è inutile un apporto che intervenga a progetto concluso; inoltre non è possibile elaborare progetti bell’è fatti che siano solo da attuare (principio di contingenza). • Prevale l’idea della valutazione come accompagnamento dell’azione da parte di un soggetto terzo, il quale concorre alla riflessione della compagine progettuale ed alla opportuna riprogettazione continuativa, per mirare meglio gli esiti attesi.

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