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Il Centro Esperto Demenze dell’U.O. di Geriatria a Ferrara: dati di attività e outcome terapeutici

Il Centro Esperto Demenze dell’U.O. di Geriatria a Ferrara: dati di attività e outcome terapeutici. A. Zurlo°, C. Vavalle°, F. Guerzoni*, V. Guerra* ° U.O. Geriatria * Unità di Statistica Sanitaria Az. Ospedaliera-Universitaria Ferrara. Reggio Emilia 25/11/2005. SEDI U.O GERIATRIA

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Il Centro Esperto Demenze dell’U.O. di Geriatria a Ferrara: dati di attività e outcome terapeutici

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Presentation Transcript


  1. Il Centro Esperto Demenze dell’U.O. di Geriatria a Ferrara: dati di attività e outcome terapeutici A. Zurlo°, C. Vavalle°, F. Guerzoni*, V. Guerra* ° U.O. Geriatria * Unità di Statistica Sanitaria Az. Ospedaliera-Universitaria Ferrara Reggio Emilia 25/11/2005

  2. SEDI U.O GERIATRIA U.O NEUROLOGIA U.O. ISTITUTO DI MEDICINA INTERNA II CENTRI DELEGATI CENTO TRESIGALLO PORTOMAGGIORE COMACCHIO IL CENTRO ESPERTO DEMENZE A FERRARA

  3. Il Centro Esperto DemenzeU.O. Geriatria di Ferrara: dati di attività • Ambulatorio dei disturbi cognitivi (dal 1989): prestazioni/anno: > 1300 • DH per lo studio dei disturbi cognitivi (dal 1996): >100 ricoveri/anno • Impegno settimanale operatori: 30 ore medico, 18 ore psicologa • Attivazione Progetto Cronos: Ottobre 2000 • Da Ottobre 2000 a Settembre 2005 seguiti 664 pazienti in progetto Cronos ed ex-Cronos + 210 fuori ex-Cronos • Drop out: effetti collaterali, decessi, non compliance e fine trattamento per inefficacia (MMSE < 10): circa 30%

  4. Caratteristiche della casistica e possibili outcome terapeutici (“efficacy in everyday practice”)

  5. VERIFICA DI EFFICACIA TERAPEUTICA • RCT: POPOLAZIONE ALTAMENTE SELEZIONATA (condizioni cliniche stereotipiche) • REAL WORLD PRACTICE: POPOLAZIONE NON SELEZIONATA (soggetti più anziani, con maggior durata della malattia, comorbidità e farmacoterapia non predefinite )

  6. DATA-BASE CENTRO ESPERTO DEMENZE • Nome, età, sesso, scolarità • Patologie concomitanti • Terapia specifica (tipo e dose anticolinesterasici) • Eventi avversi • Switch terapeutici • Fine terapia per inefficacia • Drop-out • Terapia aspetti comportamentali

  7. IL PROGETTO CRONOS IN ITALIA :QUALI RISULTATI ?

  8. “Outcomes of Alzheimer’s disease treatment: the Italian Cronos project”Bianchetti A. et al. Int. J. Geriatr. Psychiatry 2003; 18, 87-8-. • “Cholinesterase inhibitors in Alzheimer’s disease: efficacy in a non-selected population” Sinforiani E. et al. Funct. Neurol. 2003 Oct-Dec; 18(4):233-7 • “ Alzheimer’s disease and acetylcholinesterase inhibitor agents: a two-year longitudinal study”Fuschillo C. et al. Arch Gerontol Geriatr Suppl. 2004;(9): 187-94 • “ Effectiveness and safety of cholinesterase inhibitors in elderly subjects with Alzheimer’s disease: a “real World” study”Mossello E. et al. Arch Gerontol Geriatr Suppl. 2004;(9): 297-307 • “ Progetto Cronos: i risultati dello studio osservazionale”AIFA-Ministero della Salute.Bollettino d’informazione sui farmaci Sett-Dic 2004 n.5-6: 183-88 • “ Results of a multi-level therapeutic approach for Alzheimer’s disease subjects in the “real world” (Cronos project): a 36-week follow-up study”.Bellelli G. et al. Aging Clin Exp Res. 2005 Feb; 17(1): 54-61 • “ A cohort study of effectiveness of acetylcholinesterase inhibitors in Alzheimer’s disease”Raschetti R. et al. European Journal of Clinical Pharmacology 2005 Jul; 61(5-6): 361-68

  9. “ Progetto Cronos: i risultati dello studio osservazionale” AIFA-Ministero della Salute.Bollettino d’informazione sui farmaci Sett-Dic 2004 n.5-6: 183-88 • 5462 pazienti da 118 UVA su totale nazionale di 503 (46 pazienti in media da ogni UVA campionata) • Periodo considerato: primi 9 mesi di terapia (controlli T3 e T9) • Responders: miglioramento di almeno 2 punti al MMSE • 2 pazienti su 10 mostra risposta alla terapia dopo 3 mesi, di questi solo 1 su 10 mantiene la risposta dopo 9 mesi • 1 paziente ogni 7 trattati ha effetti collaterali, nel 36% di questi casi viene interrotta la terapia • “possibilità di verificare sperimentalmente l’efficacia di interventi terapeutici e riabilitativi diversi da quelli farmacologici”

  10. “ A cohort study of effectiveness of acetylcholinesterase inhibitors in Alzheimer’s disease” Raschetti R. et al. European Journal of Clinical Pharmacology 2005 Jul; 61(5-6): 361-68 • 2853 pazienti, per 9 mesi • Responders: miglioramento di almeno 2 punti al MMSE • Proporzione responders dopo 9 mesi: 15,7% • Dopo 9 mesi variazione media MMSE: di 0,5 punti • Interruzione trattamento per effetti avversi farmaci: 5,2% • “l’efficacia degli inibitori dell’acetilcolinesterasi sui sintomi cognitivi dei pazienti con m. di Alzheimer medio-moderata è modesta”

  11. “ Results of a multi-level therapeutic approach for Alzheimer’s disease subjects in the “real word” (Cronos project): a 36-week follow-up study”. Bellelli G. et al. Aging Clin Exp Res. 2005 Feb; 17(1): 54-61 • 808 pazienti • Responders: aumento punteggio MMSE • a 3 mesi risposta positiva (media 0,8 punti al MMSE) • a 9 mesi perdita effetto (peggioramento 0,3 punti al MMSE) • Dopo 9 mesi risultati positivi nel 60,3% della casistica ( MMSE >0) , nel 15% > 3 punti. • progressivo degrado ADL e IADL nei primi 9 mesi di terapia • probabile effetto terapeutico mediato dal progetto stesso

  12. “Cognitive performance in patients with Alzheimer’s disease receiving cholinesterase inhibitors for up to 5 years” R. Bullock, A. Dengiz Int. J. Clin. Pract. Jul. 2005, 59(7)

  13. AIFA UVA Geriatria Ferrara Confronto UVA Geriatria Ferrara con studio di coorte Progetto Cronos nazionaleCaratteristiche della casistica

  14. MMSE nella popolazione non trattata (“free-living”) • Peggioramento di 2-4 punti/anno (Honing e Mayeux, 2001) • Peggioramento di 2,5-3,5 punti/anno (Salmon, 1990) • Peggioramento medio di 3,7 punti/anno (Doody, 2001)

  15. CONCLUSIONI • ANTICOLINESTERASICI: • Effetto sintomatico: RCT, prime fasi della malattia • Effetto neuroprotettivo: clinical practice a lungo termine, rallentamento dell’evoluzione della malattia

  16. Problema della definizione degli obiettivi raggiungibili (“target”) “It is important for patients and caregivers to understand that they should not expect increasing improvements over the long term, but rather the aim is to mantain the patient’s status at a manageable level, and for patients to “continue to be themselves” Bullock 2005

  17. Terapie specifiche farmacologiche Riabilitazione cognitiva? Gestione complicanze mediche Centro Esperto Demenze Accuratezza diagnostica Regolarità dei controlli Counselling famigliare Terapia delle manifestazioni comportamentali

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