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Università degli Studi di Perugia. Corso di Laurea in Scienze e Tecniche psicologiche dei Processi Mentali. Analisi delle frequenze dei modelli di disabilità in interviste a bambini tra i 5 e gli 11 anni
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Università degli Studi di Perugia Corso di Laurea in Scienze e Tecniche psicologiche dei Processi Mentali Analisi delle frequenze dei modelli di disabilità in interviste a bambini tra i 5 e gli 11 anni Relatore Laureanda Prof. Stefano Federici Luciana Ciaccasassi
Paradigma di ricerca elaborato da Stefano Federici e Fabio Meloni Obiettivi: • indagare come emergono i modelli di disabilità in bambini in età scolare • costatare se esiste una relazione tra il modello usato e il livello di sviluppo del bambino • analizzare come l’emergenza di questi modelli sia influenzata da diversi fattori (interessi, esperienze fatte abitualmente dal bambino, la famiglia di appartenenza)
Scopo dello studio -comprendere quello che bambini normodotati in età scolare pensano delle persone disabili -valutare dove i bambini credano che emerga la disabilità ed i problemi ad essa correlati
Metodologia della ricerca/1 • Uso di domande aperte, domande a risposta multipla e un compito di discriminazione • L’intera intervista ha una durata di circa 50 minuti al genitore e al figlio mentre rispondono alle domande viene chiesto di stare in camere separate.
Metodologia della ricerca/2 Domande a risposte aperte per spiegare la disabilità Vengono presentate quattro persone al bambino attraverso immagini fotografiche • Giovanni sta sulla sedia a rotelle perché non può camminare. Perché secondo te ha difficoltà nella vita? • Maria è cieca, cioè non può vedere. Perché secondo te ha difficoltà nella vita? • Paolo è autistico, e non capisce tutto di quello che gli altri dicono. Perché secondo te ha difficoltà nella vita? • Elena è una persona normale. Perché secondo te ha difficoltà nella vita?
I soggetti della ricerca • Lo studio ha coinvolto 40 soggetti con un età compresa tra i 6 e gli 11 anni; di cui 22 sono maschi e 18 sono femmine.
Risultati della ricerca/1 I dati ottenuti dalla ricerca fanno emergere una notevole differenza tramaschi e femmine nella scelta dei modelli: • I maschi scelgano il modello medico significativamente più delle femmine • I maschi mostrano più delle femmine un’assenza dei modelli di spiegazione della disabilità, ricorrendo spesso alla categoria “Non so”.
Risultati della ricerca/3 • Nella narrazione maschi e femmine usano principalmente concetti ed espressioni riconducibili al modello medico • Le femmine sembrano orientate ad usare anche il modello sociale
Conclusioni - La ricercadimostra come nei bambini in età scolare sia maggiormente diffuso il modello medico-individuale - Emerge però, anche se in maniera ridotta, il modello sociale che rappresenta un modo diverso di considerare la disabilità, più ragionato e più complesso
Grazie per attenzione! Luciana Ciaccasassi