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GLI STATI UNITI. Presentati da:. Carolina Baronchelli. Scuola Secondaria di I Grado M. Buonarroti A. S. 2011/2012. Richard Wright. Neoclassicismo. James Watson e la genetica. Imperialismo e afro - americani. Curling. USA. The II World War. Lousiana e francofonia. George Gershwin.
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GLI STATI UNITI Presentati da: Carolina Baronchelli Scuola Secondaria di I Grado M. Buonarroti A. S. 2011/2012
Richard Wright Neoclassicismo James Watson e la genetica Imperialismo e afro - americani Curling USA The II World War Lousiana e francofonia George Gershwin
Sommario 4.4 – Città principali 5 – Moneta degli Stati Uniti: il dollaro 6 – Economia: i tre settori produttivi 6.1 – Settore primario 6.2 – Settore secondario 6.3 – Settore terziario 7 – Storia 8 – Curiosità 8.1 – Monumenti 8.2 – Piatti tipici 8.3 – Personaggi famosi 9 - Approfondimenti 1 – La bandiera 2 – Posizione geografica 3 – Area fisica 3.1 – Territorio 3.2 – Clima 3.3 – Flora 3.4 – Fauna 4 – Area politica 4.1 – Composizione della popolazione 4.2 – Distribuzione della popolazione, lingua, religione 4.3 – Suddivisione amministrativa
1. La bandiera La bandiera degli Stati Uniti d'America (Stars and Stripes) è costituita da 50 stelle bianche, su sfondo blu poste in un rettangolo in alto a sinistra nel lato dell'asta. Il resto della bandiera è costituito da 13 strisce orizzontali rosse e bianche. Le 50 stelle rappresentano i 50 stati confederati che fanno attualmente parte degli stati Uniti d'America. Le strisce rappresentano invece le 13 colonie originarie. La bandiera per gli Stati Uniti è molto più che un simbolo. E' la sintesi stessa della Libertà e viene continuamente mostrata. In realtà non è sempre stata come quella odierna. La prima bandiera, del 1776, non aveva le stelle. Poi è stata cambiata nella versione attuale anche se il numero di stelle andava via via aumentando a mano a mano che nuovi Stati si univano alla confederazione. Dai 13 del 1776 agli attuali 50. La bandiera corrente risale al 1960, anno in cui venne inserita la cinquantesima stella, che rappresenta lo stato delle Hawaii
2. Posizione geografica Gli Stati Uniti d'America occupano una fascia del Nordamerica compresa fra l'Oceano Atlantico a est ed il Pacifico a ovest, e fra il Canada a nord e il Messico e il Golfo del Messico a sud. Agli Stati Uniti appartengono anche alcune regioni geograficamente isolate (come le Hawaii e l'Alaska). Gli USA sono la quarta nazione per estensione dopo Russia, Canada e Cina.
3.1. Il territorio Negli Stati Uniti si distinguono tre regioni: - nella fascia orientale, alle spalle di un’ampia pianura costiera, si elevano i monti Appalachi; - la regione centrale del territorio comprende le Grandi Pianure; che si uniscono al bassopiano costiero sul Golfo del Messico; - la regione occidentale va dalle Montagne Rocciose alla costa del Pacifico. A ovest di questo sbarramento si apre una zona i cui gruppi montuosi isolati si alternano ad altopiani e a depressioni, come la Valle della Morte. La pianura costiera affacciata sul Pacifico è molto stretta. Si incontrano poi deserti come il Mojave e catene montuose come la Sierra Nevada e la Catena delle Cascate. Il Monte McKinley, in Alaska, è la vetta più elevata del paese. Il supervulcano presente nel Parco Nazionale di Yellowstone nelle Montagne Rocciose è il più grande vulcano presente all'interno della parte continentale degli Stati Uniti. Un’articolata rete fluviale attraversa gli USA. Il bacino più importante è il Mississippi. Con il suo affluente principale il Missouri forma un alveo navigabile che, dopo aver attraversato la città di New Orleans, sfocia con diversi rami a delta nel Golfo del Messico. Qui sbocca anche il Rio Grande, mentre nel Golfo di California si getta il Colorado. Numerosi sono i laghi, tra cui i cinque grandi laghi, dei quali solo il Michigan appartiene interamente al territorio degli USA.
3.2. Il clima Gli Stati Uniti comprendono al loro interno vari tipi di clima. Ad est il clima varia da umido continentale nel nord fino a subtropicale umido a sud. Nella punta meridionale della Florida è presente un clima tropicale, così come alle Hawaii. Le Grandi Pianure ad ovest sono generalmente semi-aride. Gran parte delle regioni montane sono caratterizzate da un clima alpino. Il clima è arido nel Gran Bacino, desertico nel Sud-Ovest, mediterraneo lungo la costa californiana, oceanico lungo le costiere di Oregon, Washington e Alaska meridionale. La maggior parte dell'Alaska rientra però nel clima polare. Le coste lungo il Golfo del Messico sono soggette al rischio uragani.
3.3. La flora Gli Stati Uniti conservano una vegetazione molto ricca che varia in corrispondenza delle diverse fasce climatiche del paese. L’Alaska è dominata da una tundra brulla dove crescono muschi, licheni e bassi arbusti. Nelle regioni interne e meridionali sono presenti alcune specie di conifere, in particolare abeti (abete di Douglas). Qui si sviluppa la taiga. A sud della taiga crescono foreste di conifere e latifoglie. Nelle regioni che si affacciano sul golfo del Messico crescono foreste di pini, oltre a magnolie e alberi della gomma; lungo le coste paludose si incontrano cipressi e mangrovie che permettono loro di resistere all’erosione del vento e delle mareggiate. In corrispondenza di climi più aridi, la vegetazione delle praterie è dominata a nord da specie arbustive e a sud dal ginepro. Negli USA si trova anche la rara foresta pluviale temperata. Nelle aree desertiche crescono l’artemisia e il ginepro; le “foreste” di cactus si trovano sui versanti dei rilievi nel deserto del Mojave e nel deserto di Sonora. Più a nord, la stagione invernale più lunga e particolarmente piovosa favorisce la crescita di sequoie. La vegetazione delle isole Hawaii è caratterizzata da una ricca foresta tropicale. A quote elevate la vegetazione è di tipo arbustivo e sulle vette più alte si trovano macchie di tundra. Le zone sottovento (sud-est) sono aride e ospitano cespugli spinosi.
3.4. La fauna Nelle zone artiche e nella tundra vivono la marmotta, lo scoiattolo e l’orso. Il tricheco e la foca trovano un habitat ideale nelle regioni costiere dell’Alaska. Caribù e alci trascorrono l’estate nella tundra, mentre d’inverno migrano nelle foreste di conifere. Le foreste di latifoglie delle montagne appalachiane ospitano l’alce, l’orso bruno, la volpe, il cervo, il procione e una grande varietà di piccoli uccelli. Lungo la costa del golfo del Messico vivono volatili, mentre le acque delle paludi costiere e della Florida sono abitate dall’alligatore. I bisonti vivono solo in aree protette o in cattività. Tartarughe, conigli e cani della prateria vivono nelle regioni centrali. La fauna dell'Alaska comprende un'ampia varietà di animali che vivono allo stato selvatico, tra cui diverse specie di orsi (orsi bruni, orsi neri e orsi polari). L'alce abita le regioni settentrionali. Gli stati montuosi occidentali sono gli ultimi rifugi di animali di grossa taglia. Le zone desertiche dell’Ovest sono abitate da pochi animali di piccola taglia e da serpenti velenosi. La fauna delle Hawaii comprende molte specie autoctone, ma fra queste molte sono quasi estinte a causa delle modificazioni indotte nell’habitat naturale dall’uomo. L’unico mammifero indigeno presente nelle Hawaii è il pipistrello.
4.1. Composizione della popolazione Gli Stati Uniti hanno oltre 293 milioni di abitanti. La composizione della popolazione è varia. Fin dal Seicento, infatti, si verificarono diverse ondate migratorie, all’inizio di francesi, olandesi e inglesi, con prevalenza di protestanti in fuga dalla madrepatria a causa delle persecuzioni religiose. Tra il 1600 e il 1700 si verificò la tratta degli schiavi africani. Verso la metà dell’Ottocento iniziarono le immigrazioni di tedeschi, irlandesi e scandinavi. Una terza ondata migratoria, tra il 1880 e il 1914, fu costituita soprattutto da slavi e latini; fra questi ultimi, numerosi furono gli italiani: si calcola che quasi il 70% dell’emigrazione italiana nelle Americhe si diresse verso gli Stati Uniti. Dopo la Seconda Guerra mondiale il governo promulgò alcune leggi restrittive dell’immigrazione. Oggi i bianchi costituiscono il 75% del totale. Seguono i neri, i messicani e gli amerindi. Il resto della popolazione comprende soprattutto cinesi, filippini e giapponesi. Attualmente la maggior parte degli immigrati proviene dal Centro e Sudamerica e dall’Asia; resta elevata l’immigrazione clandestina. La crescita demografica media è superiore a quella di altre aree industrializzate; cresce soprattutto la popolazione non bianca, mentre tra quella di origine europea l’incremento naturale è vicino allo zero.
4.2. Distribuzione della popolazione, lingua, religione La distribuzione della popolazione non è omogenea. La densità è altissima nelle megalopoli che si sono sviluppate nella parte settentrionale della costa atlantica, in quella meridionale della costa pacifica e nella regione dei Grandi Laghi; resta elevata nelle città sorte nelle grandi pianure e sul Golfo del Messico; scende drasticamente nelle aree montuose e negli aridi altopiani dell’ovest, fino alla media di 2ab./km2 negli stati del Montana e del Wyoming, attraversati dalle montagne rocciose, e nell’Alaska. La lingua ufficiale è l’inglese, ma sono diffuse tutte le lingue native delle varie comunità di immigrati. La religione più praticata è quella protestante, seguita da quella cattolica. Sono numerosi i seguaci dell’ebraismo, dell’islamismo e delle principali religioni orientali; inoltre hanno avuto ampia diffusione sette e movimenti religiosi delle più varie ispirazioni.
4.3. Suddivisione amministrativa Gli Stati Uniti sono una repubblica presidenziale federale. Sono amministrativamente suddivisi in cinquanta stati (46 federati e 4 che preferiscono il nome di commonwealth) che, insieme al Distretto di Columbia, compongono la federazione. I singoli governi statali e il governo federale condividono la sovranità, dal momento che un cittadino statunitense è allo stesso tempo cittadino del suo stato di residenza e dell'entità federale. La Costituzione degli Stati Uniti prevede un bilanciamento di potere tra i due livelli di governo, il federale e statale. Ogni stato trasferisce una parte della sovranità e dei suoi poteri al governo centrale, accetta di condividerne alcuni e ne conserva alcuni propri (in genere l'educazione, la salute, i trasporti e le infrastrutture). Nel tempo la Costituzione è cambiata e alcune di queste prerogative sono cambiate, con una tendenza al centralismo, spesso avversata dai sostenitori del federalismo.
4.4. Città principali Washington è la capitale. Sorge sul fiume Potomac; vi hanno sede la Casa Bianca, dove vive il Presidente, il Campidoglio, sede del Congresso, il Pentagono, sede del ministero della Difesa, e gli Archivi nazionali. Washington fa parte della megalopoli atlantica, che comprende anche le città di Baltimora, Filadelfia, New York e Boston, oltre ai numerosi centri minori. Los Angelesè la più grande città della costa occidentale e la seconda del paese dopo New York. Un suo quartiere, Hollywood, è sede della più importante industria cinematografica del mondo. San Franciscosecondo polo della megalopoli pacifica, sorge su un’ampia baia, attraversata dal Golden Gate.
New Yorkè un centro economico, finanziario, commerciale e politico di interesse mondiale. È considerata la città simbolo degli USA, poiché la supremazia del dollaro statunitense sulle monete di tutto il mondo è controllata dalla borsa valori di Wall Street e da quella telematica del NASDAQ. Il nome di New York le fu attribuito, in onore del duca di York, quando passò sotto il dominio degli inglesi. Su un isolotto della baia di NY sorge la famosa Statua della Libertà. Opera di uno scultore francese. La città è stata indicata come simbolo della tolleranza razziale e culturale. Il paesaggio urbano è caratterizzato da grattacieli, il più celebre dei quali è l’Empire State Building. L’11 settembre 2001 New York è stata colpita da un attacco terroristico aereo che ha abbattuto le torri gemelle. L’area in cui si innalzavano le due torri (Ground Zero) è diventata un luogo della memoria per il mondo.
5. Moneta degli Stati Uniti: il dollaro Il dollaro statunitense è la moneta ufficiale degli Stati Uniti. Il suo simbolo è '$'. È diviso in 100 centesimi. Attualmente, le denominazioni pari o inferiori a un dollaro sono emesse in moneta, mentre quelle uguali o superiori a un dollaro sono emesse in banconote (esiste sia la moneta che la banconota da un dollaro, anche se la seconda è più comune). Le banconote con denominazione superiore ai $ 100 non sono più stampate. Il nome del dollaro statunitense deriva dal dollaro spagnolo (dal tallero), una moneta d'argento largamente diffusa durante la guerra di indipendenza americana. Anche se le banche private emettevano valuta supportata dal dollaro spagnolo, il governo federale non lo fece fino alla guerra di secessione.
6. Economia: i tre settori produttivi L’economia statunitense occupa una posizione primaria nel mondo in tutti i settori. Tuttavia, dopo decenni di crescita dovuta allo sviluppo del terziario avanzato e dell’industria ad alta tecnologia, nel XXI secolo gli Stati Uniti sono entrati in una fase di recessione (la produzione dei beni diminuisce costantemente), che ha reso più manifesti alcuni problemi già esistenti, primo fra tutti quello delle disuguaglianze sociali ed economiche. Sono aumentati coloro che vivono sotto la soglia di povertà per la perdita di posti di lavoro e la riduzione della spesa pubblica destinata all’assistenza dei cittadini. Proprio la mancanza di un’assistenza sociale e sanitaria gratuita costituisce uno dei problemi più gravi per i ceti sociali svantaggiati.
6.1. Settore primario Circa il 46% del suolo è sfruttato per l’agricoltura e l’allevamento (specialmente di bovini, suini e animali da cortile). Nelle grandi pianure prevale la cerealicoltura, con enormi produzioni di grano e mais. Nelle regioni del sud si coltivano cotone, tabacco, lino, soia, girasoli, arachidi, barbabietole e canna da zucchero; nelle aree più calde (soprattutto California e Florida) sono diffusi frutteti, agrumeti e vigneti. Nella fascia tra la costa atlantica settentrionale e i Grandi Laghi, nelle praterie centro – occidentali e nelle Montagne Rocciose prevale invece l’allevamento. Il largo impiego di biotecnologie è l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici consentono una produzione elevata, ma sollevano la questione della tutela dell’ambiente e della salute. La silvicoltura alimenta una notevole produzione di legname e fiorenti comparti industriali della carta e dei mobili. Le principali aree di produzione del legname sono quelle di nord – ovest. La pesca, oceanica e d’acqua dolce, pone gli Stati Uniti ai primi posti nel mondo per quantità di pescato.
6.2. Settore secondario Le immense risorse del sottosuolo includono petrolio, gas naturale, carbone, ferro, rame bauxite, metalli preziosi, molibdeno, tungsteno, uranio, sali. Nel Texas si trovano i principali giacimenti di petrolio e di gas naturale. Una fitta rete di oleodotti trasporta il greggio ai centri di raffinazione sparsi per il paese. Lungo il versante occidentale dei monti Appalachi vi è il più importante bacino carbonifero del paese. L’energia elettrica prodotta è di origine nucleare, idrica e geotermica. Poiché le riserve di ferro sono abbondanti, specie presso il lago Superiore e negli stati dell’est, qui sono sorte le più importanti industrie siderurgiche e meccaniche: Chicago, con stabilimenti nei comparti aeronautico, ferroviario e delle macchine agricole, e Detroit, sede delle industrie automobilistiche Ford, Crysler e General Motors, sono tra i principali centri dell’industria meccanica. I settori elettronico e informatico hanno i loro poli in Texas e nella Silicon Valley, in California. Questa raggruppa un’enorme concentrazione di aziende specializzate in prodotti di alta tecnologia e di laboratori dediti alla ricerca e allo sviluppo informatico. Il nome attribuito a questa zona deriva dal fatto che il silicio è il minerale usato per fabbricare componenti fondamentali dei computer quali microprocessori e circuiti elettronici. Le industrie chimiche e alimentari sono diffuse ovunque, mentre quelle tessili, soprattutto per la lavorazione del cotone, si concentrano sulla costa atlantica.
6.2. Settore terziario Il terziario occupa il 78% della forza lavoro ed è all’avanguardia in tutti i comparti. Fra questi va citato il turismo: gli Stati Uniti sono il terzo paese al mondo, dopo Francia e Spagna, per ingressi turistici, provenienti da Canada, Giappone e Messico. Tra le mete preferite, oltre alle spiagge della California e della Florida, ai parchi di divertimenti (Walt Disney) e alle principali metropoli ci sono i parchi naturali. Capitale mondiale del gioco d’azzardo, Las Vegas, nello stato del Nevada, è una città in cui tutto ruota intorno al desiderio di arricchirsi puntando un po’ di denaro ai tavoli dei casinò o inserendo qualche moneta in una slot machine. Moderno paese dei balocchi, Las Vegas si presenta come un insieme di edifici che imitano i monumenti di ogni tempo e luogo. Si tratta in gran parte di alberghi di lusso che attirano i turisti per poi trattenerli più a lungo possibile nelle loro sale da gioco. I trasporti si servono di strade e ferrovie sviluppate sul territorio in modo capillare e di una fitta rete fluviale, che ha il suo centro nel sistema dei Grandi Laghi e nel bacino del fiume Mississippi; il traffico aereo si avvale di oltre 10 000 aeroporti e di trenta compagnie aeree nazionali.
7. Storia Vedi anche pgg.31/34 Gli Stati Uniti furono abitati nell’antichità da popolazioni chiamate genericamente “indiani” o “pellerossa”. Il nucleo originario degli attuali USA fu costituito da 13 colonie fondate dall’Inghilterra sulla costa orientale, a partire dal 1607. Nel 1764 l’Inghilterra iniziò ad imporre pesanti dazi. Le colonie si opposero, finché il 4 luglio 1776 il Congresso di Filadelfia, che riuniva i rappresentanti di tutte la colonie, approvò la “Dichiarazione d’Indipendenza”. Nel 1783, dopo otto anni di guerra, l’Inghilterra riconobbe l’indipendenza dei 13 stati: George Washington fu proclamato Presidente. Alla confederazione si aggiunsero poi gli stati che stavano nascendo nelle regioni dell’interno, per l’avanzata dei pionieri. Nel corso del XIX secolo gli Stati Uniti acquisirono nuovi territori da Francia, Spagna, Regno Unito, Messico e Russia, annettendo la Repubblica del Texas e la Repubblica di Hawaii (vedi Imperialismo). Nella guerra di Secessione (1861 – 1865) si affrontarono gli stati del sud, che volevano la separazione, la cui economia si fondava sulle piantagioni e sul lavoro degli schiavi, e gli stati del nord, unionisti, in rapido sviluppo industriale.la guerra terminò con la vittoria dei nordisti; la schiavitù venne abolita, ma nel sud venne instaurato un regime di segregazione razziale (vedi segregazione razziale). Nel XX secolo gli Stati Uniti presero parte alle due guerre mondiali. Furono tra i fondatori dell’ONU e della NATO. DAl secondo dopoguerra, gli Stati Uniti sono intervenuti i molti conflitti.L’attentato alle torri gemelle li ha costretti a constatare la propria vulnerabilità.
8.1. Monumenti Nell'agosto 2006 è stata iniziata la costruzione del National September 11 Memorial & Museum dove un tempo sorgevano le Torri Gemelle distrutte durante gli attentati dell'11 settembre 2001. Il monumento è stato inaugurato con una cerimonia ufficiale l'11 settembre 2011, decimo anniversario degli attacchi, ed è stato aperto ufficialmente al pubblico il 12 settembre 2011, mentre il museo verrà aperto nel settembre 2012. La Statua della Libertà svetta all'entrata del porto sul fiume Hudson, sulla rocciosa Liberty Island. Costituita da un'armatura di acciaio rivestita da 300 fogli di rame, poggia su un basamento granitico grigio-rosa e domina la baia di New York. Raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra stringe un libro recante la data del 4 luglio 1776; ai piedi vi sono delle catene spezzate (liberazione dal sovrano assoluto) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti.
Vedi anche pgg. 38/40 La Casa Bianca è la residenza ufficiale e il principale ufficio del presidente degli Stati Uniti e comprende un complesso architettonico il cui centro è un palazzo bianco di stile neoclassico (vedi neoclassicismo). Insieme a Blair House, adibita ad ospitare le delegazioni in visita di stato e ad Number One Observatory Circle, che funge da residenza per il vicepresidente degli Stati Uniti, è una delle tre residenze ufficiali più importanti in Washington D.C. Il memoriale del Titanic è una statua di granito di dieci metri d'altezza raffigurante un uomo con le braccia aperte, che si trova nella zona sud-ovest di Washington, la capitale statunitense. Essa è in onore agli uomini che diedero le loro vite per salvare le donne e i bambini durante il disastroso incidente del Titanic.
8.2. Piatti tipici La banana split è uno dei dessert più conosciuti al mondo; gli ingredienti principali della banana split sono la frutta e il gelato. Viene solitamente servita in un piatto stretto e lungo, chiamato "barchetta" per via della sua particolare forma. Il New York Cheesecake, è un dolce tipico della tradizione americana. Il cheesecake è preparato con crema fresca di formaggio, e si ritiene che abbia antichissime origini greche; infatti questo dolce era servito agli atleti nei primi giochi olimpici della storia.
8.3. Personaggi famosi Vedi anche pgg. 35/37 James Watson (Chicago, 1928) è un biologo statunitense. Scoprì la struttura della molecola del DNA insieme a Francis Crick con il quale ricevette anche il Premio Nobel per la medicina nel 1962 per le scoperte sulla struttura molecolare degli acidi nucleici e il suo significato nel meccanismo di trasferimento dell'informazione negli organismi viventi. George Gershwin nacque negli Stati Uniti da poveri immigrati nel 1898. Il suo vero nome era George Gershowitz, figlio di ebrei russi emigrati negli USA. Da giovane visse in difficili condizioni economiche e praticò molti mestieri. Fu accompagnatore al pianoforte di spettacoli musicali e strimpellatore di nuove canzoni per i clienti di un editore di musica. Seppe fondere la tradizione europea con la musica jazz degli Indiani d’America. Grazie al suo talento vide aprirsi le porte dei palcoscenici a Broadway. Negli anni Venti e Trenta, compose ininterrottamente e fu sempre premiato dal favore del pubblico. Morì a Los Angeles nel 1937.
Richard Wright Scrittore afro – americano, è considerato l’iniziatore della narrativa nera contemporanea. Nacque nel 1908 nel Mississippi, da un mezzadro e una maestra. Visse un’infanzia e un’adolescenza difficili, soffrendo l’emarginazione che gli derivava dalla povertà ma soprattutto dal colore della pelle; ancora bambino dovette assistere a continui gesti di violenza sui neri e ai massacri con cui i bianchi rispondevano alle trasgressioni vere o immaginarie della sua gente. Con la sua famiglia emigrò al nord, dove si guadagnò da vivere con i mestieri più umili e disparati; poi, grazie alla sua determinazione, riuscì a fare lo scrittore. Pubblicò una serie di romanzi, tutti sul tema della discriminazione e della violenza razziale. Fra i più importanti: I figli dello zio Tom, Paura, Ragazzo negro e Fame americana. Neanche il successo gli permise una vita facile: dopo la seconda guerra mondiale negli USA vigevano ancora leggi razziste; inoltre era in atto la caccia ai comunisti e Wright, che aveva rinnegato il Partito Comunista a cui era stato iscritto per un certo periodo, non intendeva collaborare. Così accettò l’invito del Governo francese e nel 1947 si trasferì a Parigi, città in cui morì nel 1960. Insieme al suo corpo fu cremata anche una copia di Ragazzo negro.
9. APPROFONDIMENTI 1 - Il ranch 2 - Imperialismo e afro - americani 3 - Le leggi di Mendel, la genetica e il DNA 4 - Il neoclassicismo (pittura, scultura, architettura) 5 - La Louisiana Francese e la francofonia 6 - The Second World War 7 - Il curling e le Olimpiadi a Salt Lake City
1. Il ranch Negli USA si è sviluppata una forma particolare di fattoria, costituita da un insieme di costruzioni destinate all’allevamento di bovini, equini e ovini, in cui sono comprese le abitazioni del proprietario e dei suoi dipendenti: i ranch. Questo termine deriva da rancho, che letteralmente significa “alloggiamento militare”, ma è stato utilizzato per indicare la fattoria per l’allevamento del bestiame nell’America spagnola. I primi ranch sono stati aperti in Texas, poi si sono diffusi anche nelle Grandi Pianure, a ovest del Mississippi. La loro nascita risale alla fine dell’Ottocento quando i pionieri conquistarono il West. Generalmente la casa del proprietario, gli alloggi e la cucina per i cowboy sono situati al centro della proprietà; vi sono inoltre stalle e recinti per il bestiame e spesso si trova anche un mulino a vento per attingere acqua dal pozzo. I cowboy conducono il bestiame verso le zone di pascolo, lo proteggono e lo curano; hanno anche il compito di far mangiare la mandria, marchiare gli animali, portarli fino ai luoghi di vendita; svolgono anche lavori occasionali come la riparazione dei recinti. La vita dei cowboy è basata su un ordine gerarchico che rispecchia la società patriarcale dell’Ottocento. A dirigere la fattoria ci può essere anche un cowhand, una specie di tuttofare, a cui si affiancano i mandriani, allevatori stagionali assunti dalla primavera all’inverno.
2. Imperialismo L’imperialismo è un periodo che va dal 1870 al 1914 ed è caratterizzato da un colonialismo molto aggressivo perché ogni nazione voleva creare un proprio impero coloniale. L’imperialismo interessò particolarmente l’Europa, ma anche gli Stati Uniti furono un grande potenza. CAUSE L’imperialismo aveva diverse cause: economiche, politiche, sociali e culturali. Lo sviluppo economico determinato dalla rivoluzione industriale aveva creato una maggiore richiesta di materie prime, di cui erano ricchi i Paesi asiatici o africani. Inoltre divenne importante controllare i commerci del maggior numero possibile di Paesi, imponendo ad essi i prodotti della propria industria. L’imperialismo rappresentò una forma esasperata di nazionalismo. L’amore eccessivo per la propria nazione, portò a negare la libertà a tutte le altre. Le conquiste coloniali divennero il simbolo di una società forte. In nazioni in cui c’era necessità di terre la colonizzazione veniva presentata come una soluzione a questo problema. I successi nelle guerre imperialiste, inoltre, creavano il consenso della popolazione e giustificavano la mancanza di riforme a favore dei più deboli. Era, infine, opinione diffusa che l’uomo bianco dovesse dominare il mondo e portare la civiltà a quelle tribù ancora allo stato “brado”.
Gli Stati Uniti, una nuova potenza Nel corso dell’Ottocento gli USA acquistarono delle colonie dagli stati europei e iniziarono la conquista del West, ovvero l’espansione verso ovest. Solo che queste terre erano abitate dagli indiani d’America, che furono decimati o obbligati a vivere segregati nelle riserve. Tutti i territori appartenuti agli indiani passarono sotto il controllo federale. La popolazione aumentò e l’economia conobbe un notevole sviluppo. Nel 1850 iniziò la rivoluzione industriale, che però accentuò le differenze che c’erano fra stati del nord e del sud. Nei primi, infatti, l’industria era molto sviluppata, la schiavitù era scomparsa ed era stata introdotta una politica protezionistica per difendere gli interessi dell’economia statunitense. Al contrario, negli stati del sud l’economia si basava sulle piantagioni che utilizzavano come manodopera degli schiavi e i Governi erano favorevoli ad una politica di libero scambio. Colonie americane
La guerra di secessione e l’imperialismo americano Le tensioni tra Nord e Sud esplosero nel 1860. Venne eletto presidente Abraham Lincoln, favorevole al protezionismo ed all’abolizione della schiavitù. Di fronte a queste idee, la Carolina del Sud e altri 10 stati sudisti diedero vita alla secessione, cioè alla separazione dagli stati del Nord. Fra le due parti iniziò la guerra di secessione, un conflitto civile che si risolse nel 1865 a favore dei nordisti. Superati gli sconvolgimenti della guerra gli USA vissero un periodo di sviluppo dell’economia: superarono l’Inghilterra e divennero il Paese più industrializzato del mondo, con il progressivo aumento della popolazione. Dopo la guerra di secessione, gli Stati Uniti svilupparono la loro politica imperialista. Grazie alla vittoria nella guerra contro la Spagna ottennero le Filippine. Poi fu la volta di Cuba e di Panama. Gli Stati Uniti fecero in modo che si separasse dalla Colombia. Lo stato di Panama era importante dal punto di vista economico. Nel suo territorio era possibile costruire un canale che permettesse alle navi di passare dall’Atlantico al Pacifico senza circumnavigare l’America del Sud. I lavori di costruzione del Canale di Panama vennero completati nel 1916. La politica imperialista degli Stati Uniti nei confronti dell’America Latina venne ben sintetizzata da Theodor Roosvelt. Gli Stati Uniti avevano il diritto di intervenire e controllare l’America Latina perché costituiva il loro “impero in casa”, ma dovevano farlo senza clamore. Questa politica, chiamata del big stick, fu rafforzata da trattati commerciali che l’economia dell’America Latina sempre più dipendente da quella degli Stati Uniti.
Gli afro - americani La tratta degli schiavi africani negli Stati Uniti iniziò nei primi anni del Seicento: i neri erano acquistati dai coloni europei che li facevano lavorare nelle piantagioni, in condizioni disumane. Negli stati del Nord la schiavitù fu abolita nel 1863, ma la popolazione di colore continuò a vivere in condizioni di miseria e di abbandono. Iniziava la segregazione razziale, ovvero l’isolamento dovuto al colore della pelle. Nel 1865 un emendamento alla Costituzione federale sancì la fine dello schiavismo. Il cammino di emancipazione della popolazione nera era appena cominciato.solo nel 1870 un altro emendamento concesse il diritto di voto a tutti senza distinzione di razza o di colore della pelle. Martin Luther King si batté per l’uguaglianza degli afro – americani, ma fu assassinato nel 1968; tre anni prima era stato ucciso il leader di un movimento che autorizzava all’autodifesa armata chiunque calpestasse i diritti dei neri. Nel 1963 l’assassinio di Kennedy contribuì a frenare il cammino degli afro – americani verso l’uguaglianza con i bianchi. Nel proprio programma politico, infatti, Kennedy aveva dato ampio spazio alla lotta contro la segregazione razziale. Ancora oggi, nella nazione spesso ritenuta più democratica, si verificano episodi di intolleranza nei confronti dei neri.
3. Le leggi di Mendel 1° Legge di Mendel Da incroci tra individui differenti per una singola coppia di caratteri antagonisti nascono individui in cui compare soltanto il carattere dominante. 2° Legge di Mendel Nella discendenza degli ibridi ricompare il carattere recessivo e i due caratteri si presentano separati nel rapporto costante di 3:1. 3° Legge di Mendel Dall’incrocio tra due individui che differiscono per due o più caratteri si ottengono individui nei quali i caratteri si trasmettono in modo indipendente l’uno dall’altro secondo la prima e la seconda legge, e quindi combinati in tutti i modi possibili.
La genetica La genetica è il ramo della biologia che studia l’ereditarietà dei caratteri. La base della genetica è costituita dalle tre leggi di Mendel, spiegate scientificamente con la scoperta dei cromosomi, responsabili di tutta l’attività riproduttiva della cellula, nonché dei caratteri di ogni individuo. Il loro numero è costante e tipico per ogni individuo. Il meccanismo che regola e mantiene costante il patrimonio cromosomico è regolato dalla mitosi e dalla meiosi. La prima è la riproduzione cellulare e permette di mantenere invariato il patrimonio cromosomico con la capacità di duplicazione dei cromosomi. La seconda, invece, è il processo per mezzo del quale si originano le cellule sessuali. Consiste in due fasi successive: una mitosi e una suddivisione senza duplicazione. Un organismo è costituito da due tipi diversi di cellule: le cellule somatiche (in numero pari, che si originano per mitosi) e le cellule sessuali (in numero dispari e si originano per meiosi). Nelle cellule somatiche, i cromosomi di ciascuna coppia, provenienti una dal gamete maschile e una da quello femminile, sono detti cromosomi omologhi. Ogni carattere dell’individuo è codificato in ogni gene, cioè tratto, del cromosoma. I cromosomi omologhi presentano una coppia di geni corrispondenti, gli alleli, che ogni individuo eredita dal padre e dalla madre. Se i due alleli sono uguali, l’individuo, omozigote per quel carattere codificato, lo manifesterà anche se recessivo. Se i due alleli sono diversi, l’individuo, eterozigote per quel carattere, manifesterà il carattere dominante.
Il DNA I cromosomi sono lunghe molecole di acido desossiribonucleico, indicato con DNA, la cui struttura costituisce il “codice della vita” responsabile di tutte le informazioni ereditarie. Il DNA ha una struttura individuata da J. Watson e F. Crick, detta a doppia elica, che si può paragonare ad una scala. Le due ringhiere sono zuccheri e acido fosforico e i pioli, basi azotate: adenina (A), timinina (T), citosina (C) e guanina (G). Una molecola di acido fosforico, una di zucchero e una base azotata formano il nucleotide, l’unità fondamentale del DNA. Esistono quattro tipi di nucleotidi che formano due filamenti che si tengono uniti attraverso le basi azotate e formano la doppia elica. Ciascun piolo è formato da due basi azotate unite tra loro secondo i legami A – T, C – G. Secondo il numero di nucleotidi e la sequenza delle loro basi si possono formare molecole di DNA diverse; ciascun essere vivente ha il proprio DNA, la cui particolare costituzione costituisce il patrimonio genetico o genoma dell’individuo. Una sequenza più o meno lunga di nucleotidi forma un gene, il messaggio in codice di una proteina, ovvero di un carattere. Sono i geni che forniscono le informazioni per la produzione di proteine e per la determinazione dei diversi caratteri. La cellula produce le proteine che determinano i caratteri leggendo le informazioni codificate nei vari geni: si parla di codice genetico. La trasmissione di questo dai genitori ai figli spiega il fenomeno dell’ereditarietà dei caratteri resa possibile da: duplicazione (i cromosomi dei figli risultano copie perfette di quelli dei genitori) e sintesi proteica (vengono costruite le proteine che danno origine ai caratteri codificati dai geni) del DNA.
4. Il neoclassicismo Nella seconda metà del Settecento una crisi economica, dovuta allo sviluppo dei commerci internazionali, favorisce, nei Paesi europei più avanzati, lo sviluppo della borghesia, consapevole dei propri diritti e dell’ingiustizia dei privilegi dell’aristocrazia e del clero. Nella maggior parte dell’Europa dominano i sovrani assoluti, detti illuminati perché impegnati in una politica di riforme che tende a modernizzare lo stato, favorendo i ceti produttivi. Si fa strada una nuova mentalità, l’Illuminismo, critica nei confronti del pregiudizio, dei dogmi religiosi, del fanatismo, dell’accettazione della tradizione, e favorevole al libero esercizio della ragione e all’uso della conoscenza per trasformare la realtà e accrescere la felicità individuale e pubblica. Le rivoluzioni di questo periodo hanno il loro punto di partenza in questi presupposti: l’idea che i governanti debbano essere scelti dal popolo, e che tutti gli uomini, abbiano gli stessi diritti di fronte alla legge. La nuova mentalità si riflette anche nell’arte che viene chiamata neoclassica per sottolineare l’interesse nei confronti dei modelli antichi e della razionalità che essi esprimevano. L’arte neoclassica fu una reazione alla grandiosità enfatica del barocco e alla frivolezza del rococò, considerati espressioni di una società conservatrice e chiusa a ogni forma di rinnovamento. La fedeltà alla natura, alla ragione, al sentimento guidavano gli artisti. L’arte doveva avere un contenuto morale e sociale, spingere alla virtù attraverso i grandi esempi del passato, rappresentare il mondo antico in quanto puro e incorrotto. Da questi ideali derivano il disprezzo per la mondanità e l’amore per la semplicità e la purezza, per tutto ciò che è naturale e universale.
Gli artisti vollero avvicinare l’arte alla natura, non riproducendone i minimi particolari e le imperfezioni, ma cogliendone gli aspetti più puri, più elevati. Le opere più antiche diventavano fonte d’ispirazione . Gli artisti non dovevano copiarle, riproducendo solo l’aspetto esteriore dell’arte antica, me imitare l’idea che aveva guidato pittori, scultori, architetti del passato: cogliere nella realtà naturale la bellezza ideale. I pittori danno importanza al disegno, che permette di delineare figure nitide, essenziali, dai contorni fermi, al cui interno il colore è steso uniformemente, senza chiaroscuri eccessivi. Le composizioni sono semplici, con pochi personaggi disposti in modo chiaro e ordinato, senza affollamenti. Seguendo l’esempio dei pittori accademici, gli artisti neoclassici privilegiano i grandi soggetti storici del passato, che forniscono esempi morali per il presente. Bruto e i littori, di David, fu salutato come un modello di virtù repubblicana valido per la nuova civiltà francese: Bruto è rappresentato mentre medita solitario, dopo che ha fatto decapitare i figli, colpevoli di tradimento. L’amore per la patria deve superare gli affetti privati. LA PITTURA
Gli architetti danno grande importanza alla simmetria, all’ordine, alla sobrietà: le facciate sono prevalentemente bianche, con decorazioni semplici, costruite secondo il modello dei templi classici, con colonne che sorreggano il timpano. Il teatro alla Scala ha la facciata scandita da colonne e lesene che inquadrano finestre timpanate, creando una struttura modulare. La parte superiore è un timpano decorato con un bassorilievo classicheggiante. L’architettura è misurata nelle proporzioni e nella distribuzione dei pieni e dei vuoti, ed è funzionale, con il portico che ripara gli spettatori dalle intemperie. L’ARCHITETTURA LA SCULTURA Gli scultori sono molto influenzati dalle statue antiche, considerate modelli della bellezza ideale, in cui l’espressione è controllata e guidata dall’intelletto. La scoperta dei marmi del Partenone, portati a Londra, colpì gli scultori neoclassici, indirizzandoli verso una maggiore stilizzazione e purificazione delle forme. Le grazie di Canova, con i corpi, le forme semplici, prive di qualsiasi dettaglio inutile, con le superfici levigate, le pose composte che rivelano sentimenti equilibrati, e il soggetto tratto dalla mitologia, rivelano la continuità ideale tra l’arte di questo periodo e l’arte classica.
5. La francofonia Dove si parla il francese? Sicuramente in Francia, ma anche in altre zone del mondo, i cosiddetti stati francofoni. La francofonia è l’insieme dei 175 milioni di persone che parlano il francese in tutto il mondo. Il termine francofonia è stato creato nel 1880; proviene dal greco “Phone” (suono, voce) e da franco, il nome del popolo che ha dato il suo nome alla Francia. Come si è diffuso il francese nel mondo? Il francese è parlato in Europa perché, pressappoco 200 anni fa, il francese era la lingua utilizzata durante le relazioni diplomatiche. Sugli altri continenti il francese si è diffuso a causa delle antiche colonie francesi (Antille, Canada, alcuni Paesi dell’Africa…); sono dei territori che la Francia ha colonizzato e che sono divenuti inseguito indipendenti. Ma alcuni hanno conservato la lingua francese come l’unica lingua ufficiale. Alcuni Paesi francofoni sono: la Louisiana, il Senegal, l’isola di Réunion, la Nuova Caledonia, la Guyana, il Québec, il Maghreb e la Polinesia francese. La settimana della lingua francese e della francofonia Da più di 10 anni, il mese di marzo, si celebra la settimana della lingua francese e della francofonia. Giochi, spettacoli, concorsi sono organizzati il tutto il mondo francofono. Ognuno è invitato a giocare scrivendo poesie, canzoni, conte a partire da dieci parole selezionate.
La Louisiana francese La Louisiana francese era un territorio della Nuova Francia, controllata dai Francesi nel Seicento e nel Settecento. Questo nome venne dato in onore di Re Luigi XIV di Francia. Era divisa in Alta e Bassa Louisiana. Il territorio dell'attuale stato USA della Louisiana è assai ridotto rispetto a quello originario francese. La monarchia francese la teneva per contrastare l'imperialismo inglese e per mantenersi, giocò sulle alleanze con i popoli pellerossa. A seguito della Guerra dei sette anni la Louisiana venne ceduta, nella sua porzione orientale, ai britannici, e quella occidentale, agli spagnoli. La Francia riuscì a recuperare la sovranità sulla parte occidentale, ma la cedette in modo definitivo agli Stati Uniti.
6. The second World War On 1st September 1939 German troops marched into because Hitler wanted to make Germany the leading nation in Europe. By 3rd September Britain and France were at war with their old enemy, Germany. On 9th April 1940, without warning, the Germans invided Denmark and Norway. By June 1940 France too had been submitted to Germans and Hitler’s next target was Britain. During the period of the Second World War in Britain the Prime Minister was Winston Churchill. Before German troops could invide Britain, the RAF had to be destroyed. In August and September 1940 the Luftwaffe (German air force) attacked British aerdromes in what is generally called the Battle of Britain. The RAF survived and shot down a great number of enemy planes. A lot of big cities such as London, Coventry and Glasgow were bombed, but the blitz didn’t discourage the British. The turning point of the war was in December 1941, when Japanese planes attacked the US fleet at Pearl Harbour, Hawaii. Within half an hour the Japanese had sunk three battleships and destroyed 188 aircrafts on the ground. The USA immediatly declared war in Japan and on the other Axis powers, Germany and Italy. Now the whole world was at war. On the night of 6th June 1944, the Allies landed on the beaches of Normandy. The attack caught the Germans unprepared, because they thought the weather was too bad for a landing. Within 48 hours the Allies had fought their way through the German lines and began to build up for the long advance into Germany. The Germans were forced to stop fighting in May 1945 but Japan surrender only after the USA had dropped atom bombs on the cities of Hiroshima and Nagasaki on 6th August 1945. A few days later, on 15th August, America and Great Britain celebrated the end of the war.
7. Salt Lake City e le Olimpiadi invernali Salt Lake City (Città del Lago Salato) è la capitale dello Utah, stato degli Stati Uniti d'America occidentali. Prende il nome dal Gran Lago Salato immediatamente a nord-ovest della città. La città ha ospitato nel 2002 i XIX Giochi olimpici invernali. Una delle specialità delle Olimpiadi invernali è il Curling. Il curling Il curling è uno sport di squadra giocato sul ghiaccio con pesanti pietre di granito levigato (stones). Il curling è diffuso particolarmente in Gran Bretagna, nella Penisola Scandinava, nel Canada e negli Stati Uniti d'America.
STORIA Generalmente l'invenzione di questo gioco viene fatta risalire al XVI secolo in Scozia. Ne è una dimostrazione l'incisione della Stirling Stone datata al 1511 che contiene la prima citazione scritta di questo sport. In realtà il gioco doveva essere già diffuso nel nord Europa. Qualunque sia la verità sulla sua terra d'origine, il curling all'aperto divenne molto popolare in Scozia tra il XVI secolo ed il XIX secolo, cioè fino a quando il clima invernale rimase abbastanza freddo da permettere il formarsi sugli specchi d'acqua di uno strato di ghiaccio sufficientemente spesso. Una riprova della grande diffusione del curling in quel paese è che la World Curling Federation, il massimo organo internazionale della disciplina, ha sede proprio in Scozia, a Perth. Il curling è divenuto sport olimpico nel 1924, a I Giochi olimpici invernali di Chamonix-Mont-Blanc, e la disciplina resta olimpica fino al Lake Placid 1932. Dopo di che per più di 50 anni non viene praticata a livello olimpico, fino ai XVIII Giochi olimpici invernali, svoltisi nel 1998 a Nagano. In quell'edizione si aggiudicano la medaglia d'oro la Svizzera (maschile) e la Norvegia (femminile). Nel 1716, venne fondato il primo Club di Curling, presso la contea di Stirlingshire. Nel 1838 viene steso il primo regolamento scritto sulle norme di gioco. Attualmente il paese con il maggior numero di praticanti è il Canada.
SUPERFICIE DI GIOCO Il campo di curling, detto rink, è una lastra di ghiaccio lunga 44,5 m e larga 4,75 m perfettamente livellata. Molto importante per la preparazione del ghiaccio è il cosiddetto pebble, uno spruzzo d'acqua nebulizzata che ghiaccia al contatto con la pista. Il pebble aiuta le stones a scivolare più velocemente ma, durante la gara, la sua azione sulle stones può modificarsi a causa dell'erosione provocata dall'attrito. Sul ghiaccio del rink, circa alle due estremità, sono disegnati due bersagli detti house (case) con un raggio di 1,88 m. Il centro delle case, chiamato tee, viene individuato dal punto d'incontro di due linee: la center line, che divide il campo a metà longitudinalmente, e la tee line, posta a circa 4,9 m dal fondo della pista. Sul campo a circa 11,3 m sono segnate altre due linee, le hog lines. Gli anelli del bersaglio sono definiti dal loro diametro: 4 piedi (poco più di un metro), 8 piedi (circa 2,5 m) e 12 piedi (circa 3,7 m) e si distinguono per il colore. Vicino al fondo della pista, a cavallo della center line, sono poste le staffe, utilizzate dai giocatori per avere un punto d'appoggio per il piede in occasione del tiro.
IL GIOCO Il curling è giocato da due squadre di quattro componenti ciascuna. I giocatori sono definiti a seconda dell'ordine di lancio: il primo è il lead, seguito dal second (secondo), dal third (terzo) ed infine dallo skip, che lancia per ultimo ed è il capitano della squadra. Una partita consiste generalmente in dieci mani. Ad ogni mano tutti i giocatori lanciano a turno due stones, alternando i componenti delle squadre. Mentre i primi tre giocatori lanciano le stones, lo skip rimane nella zona della casa per coordinare le strategie di lancio. Quando tocca a lui lanciare questa funzione è ricoperta dal terzo detto viceskip. Per lanciare una stone il giocatore usa la staffa per darsi una spinta e scivolare verso la hog line. Prima di raggiungere la linea il giocatore deve rilasciare la stone. Se la stone non riesce a superare la hog line più lontana, o supera la back line, viene tolta dal gioco. Lo scopo è di bocciare le stones avversarie e di piazzare le proprie vicino al tee. Dopo che entrambe le squadre hanno lanciato tutte e otto le stones a loro disposizione viene determinato il punteggio. La squadra con la stone più vicina al tee riceve un punto per ogni stone che sia ad una distanza minore dal tee della più vicina stone avversaria.
La squadra che non ha segnato punti nella mano ha diritto a tirare l'ultima stone, detta hammer, nella mano successiva. I giocatori che non stanno lanciando effettuano lo sweeping o spazzolamento, cercando di indirizzare la stone verso il punto indicato dal capo squadra spazzolando il ghiaccio immediatamente davanti alla stone in movimento con delle scope: il calore generato dallo spazzamento causa un momentaneo scioglimento di una parte del ghiaccio, dal quale segue una diminuzione dell'attrito e pertanto una leggera accelerazione della stone, mentre la traiettoria della pietra diventa più rettilinea. Inoltre le scope possono essere utilizzate per pulire il ghiaccio dai frammenti che si vengono a creare sulla pista di gioco. È stato calcolato che lo spazzolamento può prolungare la traiettoria fino a 3,15 metri.
LE STONES Durante il lancio la stone subisce una rotazione e successivamente viene rilasciata. Se la maniglia viene fatta ruotare verso il corpo del lanciatore il lancio è detto in-turn, viceversa la rotazione verso l'esterno è detta out-turn. La traiettoria della stone subirà quindi un effetto laterale corrispondente alla rotazione che le è stata impressa, specialmente verso la fine della sua corsa. La stone è una roccia di granito scozzese tonda (diametro di 30 cm, altezza 11,4 cm) e del peso approssimativo di 20 kg. Nella parte superiore viene applicata una maniglia mentre il fondo è concavo. La superficie di scivolamento di una stone è larga solamente 6–12 mm, questo permette al pebble presente sul ghiaccio di agire sul movimento della pietra
CURLING IN CARROZZINA Il curling in carrozzina, noto anche con il termine inglese wheelchair curling, è la variante del curling praticabile da persone con disabilità agli arti inferiori. L'attività agonistica internazionale è organizzata dalla World Curling Federation. Il curling in carrozzina è stato inserito nel programma dei Giochi Paraolimpici a partire dai IX Giochi Paraolimpici invernali di Torino 2006, con un torneo unico riservato a squadre miste. La differenza più evidente nel meccanismo di gioco è l'assenza della fase di sweeping, che rende il curling in carrozzina ancora più simile alle bocce. Per il resto la superficie di gioco, le pietre e le regole sono le stesse. Alcuni adattamenti sono legati al fatto che i giocatori si spostano su sedie a rotelle: non sono necessarie le apposite scarpe con suole differenziate, si può usare un manico estensore per lanciare la stone, e un compagno di squadra può aiutare a tenere ferma la carrozzina durante il lancio.