E N D
3. Definizione di Degradazione nei Polimeri Le proprietŕ del materiale dipendono da:
- elevato peso molecolare (catena polimerica)
- organizzazione delle macromolecole (interazioni)
Agenti di degradazione ? effetto macroscopico: (“invecchiamento”)
- decadimento delle proprietŕ fisico - meccaniche
- il valore minimo richiesto per la funzione individua il:
tempo di vita (“durability”)
Meccanismo molecolare con modificazione di legami chimici che danno
- Scissione della catena polimerica
- Modificazione delle interazioni tra le catene polimeriche
OKOK
4. Sensibilitŕ nella Degradazione dei Polimeri OK
OK
5. Effetti della degradazione
Determinante nella scelta del polimero in tutto il ciclo di vita:
- Sintesi (struttura stabile, imperfezioni)
- Uso (tempo di vita, es. PMMA/PS proprietŕ ottiche)
- Riciclo – Smaltimento (struttura degradata)
Quando avviene: in tutto il ciclo di vita.
Importanti:
- Trasformazione (estrusione, stampaggio, filatura, ecc.)
Az.meccanica, Calore, Ossigeno
- Impiego: Luce, (Calore), Ossigeno, Fattori specifici
Risultato
- Incontrollato: Negativo ? Decadimento proprietŕ, Materiale inservibile
- Controllato: Positivo ? Nuovi Materiali (es: Fibre C, vita controllata,ecc.)
Nuove tecnologie(es: Fotoresist microelettron. )
Protezione: stabilizzazione
Intrinseca: Struttura del Materiale
Additivi: Piů frequente
OKOK
12. Degradazione termica Reazioni della catena
Frammentazione ? Prodotti volatili ?Monomero
?Frammenti di catena
Reticolazione
Reazioni dei sostituenti
Eliminazione
Ciclizzazione
Tipo di reazioni dipende da:
- Struttura del polimero
- Temperatura
- Condizioni
OKOK
16. Prodotti di degradazione ~ CH2-CH ~ I Stadio di propagazione X OKOK
17. OKOK
18. OKOK
35. graficando ln (espresso in C\min)
in funzione di 1/T (dove T `e la temperatura assoluta) per un costante, si
ottiene una curva di isoconversione, dalla pendenza della quale `e possibile
ricavare l’energia di attivazione, secondo l’equazione:…..
Risulta evidente come le rette che fittano i dati
sperimentali per ogni valore di costituiscano un fascio di rette praticamente
parallele tra di loro, indicando quindi che l’energia di attivazione rimane
costante nel range di conversione analizzato, confermando quindi che la
reazione di degradazione risulta essere a step singolo,
graficando ln (espresso in C\min)
in funzione di 1/T (dove T `e la temperatura assoluta) per un costante, si
ottiene una curva di isoconversione, dalla pendenza della quale `e possibile
ricavare l’energia di attivazione, secondo l’equazione:…..
Risulta evidente come le rette che fittano i dati
sperimentali per ogni valore di costituiscano un fascio di rette praticamente
parallele tra di loro, indicando quindi che l’energia di attivazione rimane
costante nel range di conversione analizzato, confermando quindi che la
reazione di degradazione risulta essere a step singolo,
36. E’ stata eseguita la stessa procedura utilizzata in precedenzaE’ stata eseguita la stessa procedura utilizzata in precedenza
37. questa resina presenta
due picchi di degradazione massima per i
quali l’energia di attivazione apparente relativa ad ogni picco dovrŕ essere
calcolata separatamente.
questa operazione ha richiesto l’utilizzo del programma PEAK FIT,
che tra le sue funzioni include quella della ricerca e fittaggio automatico dei
picchi, usando il metodo di deconvoluzione.
Ottenute le due curve distinte che rappresentano teoricamente le due fasi del processo degradativo si deve verificare l’attendibilitŕ della deconvoluzione effettuata confrontando le curve sperimentali con quelle ottenute tramite peak fit.questa resina presenta
due picchi di degradazione massima per i
quali l’energia di attivazione apparente relativa ad ogni picco dovrŕ essere
calcolata separatamente.
questa operazione ha richiesto l’utilizzo del programma PEAK FIT,
che tra le sue funzioni include quella della ricerca e fittaggio automatico dei
picchi, usando il metodo di deconvoluzione.
Ottenute le due curve distinte che rappresentano teoricamente le due fasi del processo degradativo si deve verificare l’attendibilitŕ della deconvoluzione effettuata confrontando le curve sperimentali con quelle ottenute tramite peak fit.
39. Fotodegradazione Frammentazione
Polimero h ? Scissione ? Reticolazione
Prodotti volatili
PS Ad esempio, il polistirene per irradiazione nell’ultravioletto (235,7 nm)
sotto vuoto a temperatura ambiente, reticola mentre libera idrogeno e si
colora in giallo a causa delle seguenti reazioni:
OKOK
44. Ossidazione Meccanismo radicalico a catena (ramificata):
Inizio PH hv P• + H•
Propagazione P•+O2 POO•
POO•+PH POOH+P•
Ramificazione POOH hv PO• + •OH
PH + •OH P• + H2O
PO• processi di scissione di catena
Terminazione 2POO• POOP+O2
PH= molecola di polimero
P•=macroradicale OKOK
45. RAMIFICAZIONE (chain branching)
ß Scissione 11
46. Fotodegradazione di chetoniPolimeri contenenti gruppi chetone subiscono 2 reazioni fotochimiche: OKOK
48. Approccio alla Stabilizzazione Il fenomeno:
(?) Inizio ? Propagazione -X? Decadimento proprietŕ
Impurezze, Imperfezioni non identificabili
…………………..Stabilizzazione
Studio
Come – Tecnologico ? Fenomenologico : Proprietŕ in funzione del tempo
(How)
Perché Scientifico ? Meccanismo Chimico – Fisico a livello molecolare,
(Why) rilevante per le proprietŕ (es. ingiallimento)
Approccio
- Empirico (Storico): Necessario per usare il materiale
- Mirato: Meccanismo, fornisce base razionale per il miglioramento
della soluzione empirica
Difficoltŕ
- Azione combinata di piů agenti degradativi
- Fase condensata, eterogenea
- Sensibilitŕ a basse entitŕ di modificazione
- Previsioni per tempi di vita lunghi:
Evoluzione del settore da
Tecnologia ? Scienza (30 Anni Ricerche) OKOK
49. Stabilizzazione Effetti dell’ossidazione: decadimento irreversibile delle proprietŕ fisico-meccaniche
Dipendenza da: struttura chimica, morfologia, permeabilitŕ all’ossigeno, ecc.
Inizio
Alcoli
Chetoni
Acidi
Esteri
- Anti-Uv
- Disattivatori
di metalli
- Spegnitori di
stati eccitati
Antiossidanti: inibiscono/ritardano il processo di ossidazione
empirico:antioss., stabil., processo a fatica
Inibitori di catena: interruzione della catena cinetica
Azione preventiva: impedire la scissione omolitica di idroperossidi OKOK
50. Strategia della stabilizzazione
Prolungare la vita utile: durabilitŕ 55
51. Cinetica consumo additivi : sacrificale ossidazione reazione
Materiale post-consumo
Distribuzione-consumo AO
Accumulo
Specie ossidate del polimero
dell’additivo
Specie degradate (termo, foto)
altri additivi (es. R. F.)
contaminanti Sacrificale?Sacrificale?
52. Inibitori di catena Es. Donatori di H – formano radicali poco reattivi
POO• + InH ? POOH + In•
POO• + In• ? POOIn
Fenoli stericamente impediti
Amine aromatiche secondarie
OKOK
53. Catalitici Amine Stericamente impedite HALS ? HAS
Hyndered Amines (Light)Stabilisers Hynderd?Hynderd?
54. Azione preventiva Impedire la decomposizione radicalica degli idroperossidi
Decompositori
Inducono la decomposizione per via ionica:
P(OR)3 + R’OOH ? O=P(OR)3 + R’OH
R2S + R’OOH ? R2SO + R’OH
Assorbitori UV
Schermo totale selettivo: es. nerofumo carbon black
Screen total selective trasparenti nel visibile, elevata e nell’UV,
dissipano energia con processo non radiativo
(conversione interna)
Es : 2-idrossi benzofenoni
44
55. Queuchers?Queuchers?
62. Prodotti:CO2, H2O, CO, OSSIDI (e.g.: NOx, SO3, etc.), NOx,nonNOx,non
68. RITARDANTI DI FIAMMA OKOK
71. Idrossidi di Metallo
Meccanismo (Heat sink – flame blanketing)
Condensed phase fisico deidratazione endotermica
H2O evaporazione
heat capacity aumentata per mezzo degli ossidi
schermo termico da parte degli ossidi
chimico ossidazione del polimero catalizzata
prodotti di degradazione
(si riducono i fumi)
Gas phase fisico diluizione? raffreddamento
Vantaggi: prodotti non tossici e non corrosivi
Svantaggi: Bassa efficienza
Per materiali altamente caricati
nonnon
73. COMPOUNDS CONTENENTI ALOGENI
(IN FASE CONDENSATA O GAS)
Fire Retardant ? HX X=Cl, Br
MECCANISMI
Meccanismo chimico in fase gassosa
• 1- INIBIZIONE DELLA FIAMMA (poisoning)
Radicali propaganti maggiormente reattivi •OH, H•
H• + O2 ? •OH + •O branching
•OH + CO ? CO2 + •H FORTEMENTE ESOTERMICA
• 2- INIBIZIONE DELLA REAZIONE DI OSSIDAZIONE A CATENA NELLA FIAMMA
H• + HX ? H2 + X•
HO• + HX ? H2O + X•
• 3- RIGENERAZIONE DEI PRODOTTI VOLATILI DI DEGRADAZIONE (RH)
X• + RH ? HX + R•
Meccanismo chimico in fase condensata
• Interazione con il polimero
La reazione dipende dal tipo di polimero e dal ritardante OKOK
74. SISTEMI SINERGICI ALOGENO – METALLO Alcuni composti metallici (tipico: Sb2O3) che usati da soli non impartiscono resistenza al fuoco, aumentano l’efficienza dei ritardanti di fiamma:
“Sinergismo”
Comportamento termico
Composto metallico + Halogenated F.R. Metal Halide (e.g. SbX3)
OKOK
75. Meccanismo Fase gassosa: inibizione chimica della fiamma e.g. Sb Cl3
SbCl3 + H• ? SbCl2 + HCl
SbCl2 + H• ? SbCl + HCl
SbCl + H• ? Sb + HCl
Sb + O ? SbO
SbO + H• ? SbOH Ricombinazione catalitica di H•
SbOH + H• ? SbO + H2
“Azione sinergica” di HCl + SbO
Fase condensata
Interazione del polimero con alidi o idrossialidi OKOK
76. COMPOUNDS A BASE FOSFORO ORGANOFOSFORI: ALCHILI, ARILOFOSFATI, FOSFONATI, OSSIDI ARILOFOSFINICI,
INORGANICI: red P, Polifosfato di ammonio, etc.
volatilizzazione PO•
Fire retardant ?
acido fosforico
MECCANISMO
FASE GASSOSA: inibizione chimica della fiamma
PO• + H• ? HPO H• catalitico
HPO + H• ? H2 +PO• Ricombinazione
Fase condensata: AZIONE CHIMICO - FISICA
Charring attraverso deidratazione OKOK
77. Ritardanti di fiamma intumescenti Meccanismo proposto in fase condensata
- Barriera fisica al trasferimento di calore (conduzione, radiazione)
- Barriera fisica al trasferimento di massa (gas combustibili, O2)
- Interazione chimica Polimero - IFR
Mechanistic study
Chimica della reazione di charring
Caratteristiche del char:
Scopo: Relazione tra precursore del char ed efficienza dell’IFR
78. STRATEGIA ATTUALE DI RITARDO ALLA FIAMMA
79. Nanotubi di carbonio