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L’UNESCO per l’educazione ai Diritti Umani e alla Pace a cura del Centro UNESCO di Firenze ONLUS dott.ssa Ilaria Perduccizzi e dott. Vittorio Gasparrini. Contenuti. L’UNESCO: missione e struttura, l’UNESCO dei popoli Cosa sono i diritti umani: non solo la dichiarazione universale
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L’UNESCO per l’educazione ai Diritti Umani e alla Pace a cura del Centro UNESCO di Firenze ONLUS dott.ssa Ilaria Perduccizzi e dott. Vittorio Gasparrini
Contenuti • L’UNESCO: missione e struttura, l’UNESCO dei popoli • Cosa sono i diritti umani: non solo la dichiarazione universale • Il ruolo dell’UNESCO per i diritti umani
UNESCO – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura • Nasce a Londra il 16 novembre del 1945 • È un’Agenzia Specializzata delle Nazioni Unite come FAO (Food and Agriculture Organization) e IMF (International Monetary Fund) e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) • La sede centrale è a Parigi. L’attuale Direttore Generale è Irina Bokova
Missione dell’UNESCO Dall’Atto Costitutivo del’UNESCO: • “Poiché le guerre hanno origine nello spirito degli uomini è nello spirito degli uomini che si devono innalzare le difese della pace” (Preambolo) • l’UNESCO si propone di “Contribuire alla costruzione della pace, allo sradicamento della povertà, allo sviluppo sostenibile e al dialogo interculturale attraverso l’educazione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione” (Preambolo) • “[…] per raggiungere il rispetto universale della giustizia, della legalità e dei diritti umani e delle libertà fondamentali che sono sanciti per tutti gli individui del mondo, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione dalla Carta delle Nazioni Unite” (Art. 1.1.)
Organi dell’UNESCO • Conferenza Generale: è composta dai rappresentanti degli Stati Membri dell‘UNESCO (attualmente 195) • Consiglio Esecutivo: è composto da 58 degli Stati Membri dell’UNESCO • Segreteriato: è composto dal Direttore Generale e dal personale da lui nominato (più di 700 impiegati in 65 uffici dell’UNESCO presenti in tutto il mondo)
Conferenza Generale • Si riunisce ogni due anni: partecipano alla i membri associati, gli osservatori di paesi che non sono membri dell’UNESCO, le organizzazioni intergovernative e non-governative (ONG), tra cui la FMACU • Ogni paese ha diritto ad un voto, indipendentemente dalla sua dimensione o dalla portata del suo contributo al bilancio: a differenza di quanto avviene nell’ONU non ci sono Stati con potere di veto • Determina le politiche e le linee principali di lavoro dell'Organizzazione • Definisce i programmi e il bilancio dell'UNESCO • Elegge i membri del Comitato Esecutivo e nomina, ogni quattro anni, il Direttore Generale • Lingue utilizzate: le stesse dell’ONU (arabo, cinese, inglese, francese, russo, spagnolo)
Consiglio Esecutivo • Il Consiglio Esecutivo si riunisce due volte l'anno • Assicura la gestione complessiva dell'UNESCO: prepara i lavori della Conferenza Generale e verifica che le sue decisioni siano svolte correttamente • Ogni due anni la Conferenza Generale assegna compiti specifici al Consiglio • Altre funzioni derivano da accordi conclusi tra l'UNESCO e le Nazioni Unite, le agenzie specializzate e le altre organizzazioni intergovernative
I Club e Centri UNESCO • Il primo Club nasce nel 1947 a Sendai in Giappone. I Club si diffondono in tutto il mondo, assumendo un ruolo sempre più rilevante nella società civile, dando vita all’UNESCO dei popoli • In Italia (più di un centinaio) sono raccolti nella Federazione Italiana (FICLU) • La FICLU fa parte della FMACU (Federazione Mondiale) a cui l’UNESCO ha riconosciuto lo status di ONG internazionale col diritto ad usare nome e logo dell’UNESCO (riconoscimento accordato a solo 64 ONG al mondo) • La FMACU“è la sola ONG, a livello mondiale, il cui scopo e quello di tutti i suoi membri è la promozione degli ideali e dei programmi dell’UNESCO” (cfr. DOC 189 EX/NGP/2 PARIS le 20 février 2012)
Il Centro UNESCO di Firenze • Fondato nel 1971 per promuovere sul territorio gli ideali e i programmi d’azione dell’UNESCO • L’attività del Centro è stata da sempre diretta a concrete iniziative per la promozione di: • scambi internazionali ed educazione alla comprensione e alla cooperazione internazionale • i diritti umani, in tutti i campi via per la promozione della pace • il patrimonio artistico e naturale con progetti locali e internazionali • lettura e libri intorno alla biblioteca del Centro “Associata all’UNESCO” • il teatro, la radio e il cinema come momenti di aggregazione e comunicazione in ambito culturale • i programmi di solidarietà • Il Centro UNESCO di Firenze come “Biblioteca Associate all’UNESCO” dal 1990 aderisce progetto UNAL che promuove la cooperazione tra le biblioteche pubbliche di tutto il mondo • Da quest’anno ha ottenuto il riconoscimento di Stato Consultivo presso l’ECOSOC (Il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite)
I diritti umani: le fonti • Preambolo della Carta delle Nazioni Unite (San Francisco 26 giugno 1945) • Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite 217/A III del 10 dicembre 1948) • Patti discendenti dalla Dichiarazione
Carta delle Nazioni Unite (Preambolo) “Noi popoli delle Nazioni Unite decisi […] a riaffermare la fede nei diritti fondamentali umani, nella dignità e nel valore della persona umana, nell’uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole, a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti, a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà […] ad assicurare che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell’interesse comune, abbiamo risoluto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini ”
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo • Rappresenta una rivoluzione giuridica, politica e culturale tuttora in atto, nel segno della centralità della persona umana • Esprime l’emersione, in sede internazionale, di quanto maturato e conquistato con riflessioni, lotte e testimonianze lungo i secoli per l’affermazione del principio del rispetto della “dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti uguali e inalienabili” (dal Preambolo della Dichiarazione)
Preambolo della Dichiarazione Afferma che: • Il valore della dignità umana è al di sopra della sovranità degli Stati • I diritti uguali e inalienabili di “tutti i membri della famigli umana” sono alla base della libertà, della giustizia e della pace del mondo • È indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche • Lo strumento più efficace per promuovere i diritti della persona e dei popoli sono l’insegnamento e l’educazione
Messaggio della Dichiarazione • Che si diffonda una mobilitazione legata all’azione concreta per il riconoscimento dei diritti fondamntali • Che si diffonda un’economia basata sulla giustizia • Che i conflitti siano risolti attraverso il dialogo tra le persone e i popoli perché la pace sia tale e non una tregua armata
Precedenti • Precedenti: Magna Carta Libertatum (1215) • Bill of Rights (1689) • Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (1789) • Bill of Rights (1791) della Costituzione degli Stati Uniti (1787)
Magna Charta Libertatum (1215) • Primo documento che limita il potere assoluto della Corona, anche se storicamente è una concessione di garanzie e privilegi di Giovanni Senza Terra • È considerata il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti dei cittadini, sebbene vada inscritta nel quadro di una giurisprudenza feudale • “Abbiamo anche concesso a tutti gli uomini liberi del nostro regno, per noi ed i nostri eredi per sempre, tutte le libertà sottoscritte, che essi ed i loro eredi ricevano e conservino, da noi e dai nostri eredi”: Il Sovrano concede dei diritti a un determinato ceto sociale (esiste in Inghilterra come in tutta Europa la servitù della gleba)
Bill of Rights (1689) • È uno dei cardini del sistema costituzionale del Regno Unito • Prima della Rivoluzione Francese, alla luce delle teorie di Locke e di Hobbes, fornisce le prime garanzie ai cittadini: il titolo originale del documento era An Act Declaring the Rights and Liberties of the Subject and Settling the Succession of the Crown (“Un atto che dichiara i diritti e le libertà dei sudditi e definisce la successione della corona") • Viene sottoscritta dai “Signori Spirituali e Temporali e i Comuni riuniti in assemblea a Westminster legalmente pienamente e liberamente rappresentanti tutti i popoli del Regno”: vale quindi solo per i sudditi della Corona e solo nel territorio del Regno Unito
Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (1789) • È il manifesto della Rivoluzione francese, dove si elencano i diritti fondamentali classici dello Stato Liberale: primo fra tutti l’uguaglianza tra gli individui, senza distinzione di ceto • “I rappresentanti del Popolo Francese, costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della corruzione dei governi [...]”: Anche qui abbiamo una limitazione ai francesi in Francia
Bill ofRights (1791) della Costituzione degli Stati Uniti (1787) • All’indomani della Rivoluzione francese prevale nel dibattito costituzionale statunitense l’idea che anche nella Costituzione federale debbano essere garantiti i diritti fondamentali • Preambolo : “Noi il Popolo degli Stati Uniti […]”: anche qui abbiamo una limitazione individuale e territoriale. • Per lungo tempo si è discusso se i vincoli imposti dai diritti fondamentali riconosciuti dal legislatore federale valessero anche per la legislazione dei singoli Stati della Federazione
Una nuova prospettiva • “We the peoples of the United Nations” (parole iniziali della Carta delle Nazioni Unite del 1945) • Nella Dichiarazione Universale del 1948 si afferma:“un ideale comune per tutti I popoli e per tutte le nazioni”
Il valore della Dichiarazione: il diritto senza sanzione • La nostra idea di diritto è che alla violazione debba corrispondere una sanzione • Nel diritto internazionale non è necessariamente così • Non sempre alla violazione di un diritto corrisponde una sanzione per lo Stato o per l’individuo che viola • Tuttavia a nessuno Stato piace essere accusato di violare i diritti umani • Gli standard legati al rispetto dei diritti fondamentali sono spesso un parametro di riferimento per essere ammessi a fare parte di organizzazioni internazionali o regionali (i paesi dell’Est hanno dovuto modificare radicalmente le proprie legislazioni per essere ammessi a far parte del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea e oggi c’è grande dibattito sulla Turchia) • Spesso nei trattati di pace il ristabilimento del rispetto dei diritti umani è una delle condizioni perché cessi la supervisione militare dell’ONU • Gli Stati sono chiamati a dare conto in sede internazionale di come hanno garantito e dato attuazione ai diritti fondamentali
Sviluppi della Dichiarazione • La Dichiarazione Universale nasce come risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, non vincolante, adottata con l’astensione di alcuni Stati • Dalla Dichiarazione prendono vita trattati che sviluppano in modo puntuale le enunciazioni della Dichiarazione: i due principali sono il Patto sui Diritti Civili e Politici e il Patto sui diritti Economici Sociali e Culturali • Nascono inoltre altre convenzioni valide a livello locale ispirate ai diritti enunciati (Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa, Costituzione Europea dell’Unione Europea)
L’evoluzione in materia di diritti umani • Nel tempo la Dichiarazione diventa da raccomandazione agli Stati una garanzia per gli individui ed entra a far parte del Diritto internazionale dei diritti umani • Il sistema dei diritti umani si evolve anche dal basso verso l’alto: la società civile assume un ruolo sempre maggiore nella tutela dei diritti (attraverso, ad esempio, le ONG) • La nuova sfida: democrazia come volere della maggioranza o democrazia basata sul rispetto imprescindibile dei diritti fondamentali?
I sistemi di verifica • Molti trattati prevedono per lo Stato che li ratifica rapporti periodici alla Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite (oggi Comitato per i Diritti Umani) nei quali si verifica come sono stati attuati • In alcuni casi, gli individui possono ricorrere direttamente alle Nazioni Unite per denunciare violazioni • Dal 2006 esiste un sistema di verifica complessiva per tutti i trattati ratificati da un determinato Stato: Universal PeriodicReview: (ogni quattro anni il Consiglio Diritti Umani verifica il rispetto dei trattati cui ciascuno stato ha aderito , risoluzione Assemblea generale 60/251 del 2006)
L’Unesco e le Nazioni Unite: due binari paralleli per i Diritti Umani? • Ideali comuni fin dall’inizio • Enfasi sul ruolo dell’UNESCO nella diffusione della Dichiarazione Universale • Mandato specifico all’UNESCO nell’Educazione dei giovani e nell’educazione ai diritti umani • Sviluppo della Dichiarazione nei punti di specifica competenza dell’UNESCO (educazione, scienza e cultura) • Ruolo specifico dell’UNESCO nella tutela dei diritti umani • Sviluppo del concetto di diritto alla Pace fondata sul concetto di rispetto dei diritti umani
Ideali comuni dal momento della partenza • Le enunciazioni dell’Atto Costitutivo dell’UNESCO coincidono con le i valori affermati dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo • Già dal 1947 l’UNESCO si attiva per favorire la cultura della Dichiarazione Universale, creando un Comitato per i Diritti Umani e diffondendo un questionario fra intellettuali dell’epoca, quali Gandhi e lo scrittore inglese AldousHuxley
L’impegno dell’UNESCO nella diffusione della Dichiarazione Universale • La risoluzione che approva la Dichiarazione Universale invita gli stati membri e le Agenzie specializzate delle Nazioni Unite a diffondere la Dichiarazione • L’impegno dell’UNESCO è riconosciuto da subito YearbookofUnitedNations 1948 – 1949: “con l’aiuto degli stati membri, delle organizzazioni non governative e dell’UNESCO fu possibile diffondere la Dichiarazione Universale in 14 lingue, oltre che nelle cinque lingue ufficiali già dalla fine del 1949”
Risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’ONU: il ruolo dell’UNESCO • 2447/XXIII (1968): “Educazione della gioventù al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”: Si invita la Commissione per i Diritti Umani in collaborazione con l’UNESCO allo studio del tema dell’educazione della gioventù di tutto il mondo, così da sviluppare la loro personalità e rafforzare il loro rispetto per i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali (punto 3) • 2663/XXV (1970): “La gioventù:, la sua educazione al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, i suoi problemi e bisogni, e la sua partecipazione alo sviluppo delle nazioni”: Si sottolinea l’importanza del ruolo dell’UNESCO nel dare ai giovani un ruolo attivo nei processi educativi (punto 14). • 32/123 (1978): “Celebrazione del 30° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”: Si apprezza l’idea dell’UNESCO di avere indetto per il 1978 una conferenza internazionale sull’insegnamento dei diritti umani ed invita gli esperti di tutti i paesi ad intervenire (punto 3)
Educazione ai Diritti Umani: il mandato ufficiale dell’ONU all’UNESCO Risoluzione dell’Assemblea Generale 38/57 del 1983: “35° dellaDichiarazioneUniversaledeiDirittiUmani: cooperazioneinternazionale per la promozione e l’osservanzadeidiritticivili, politici, economicisociali e culturali”: “L’Assemblea Generale […] Sollecita l’UNESCO, in cooperazione con i Governi, ad intraprendere rigorosi sforzi per diffondere l’insegnamento dei diritti umani, in particolare nelle scuole primarie e secondarie, come nel formare gruppi di professionisti e chiede al Direttore Generale di quell’Organizzazione di riferire all’Assemblea Generale alla sua quarantaduesima sessione, in occasione del quarantesimo anniversario della Dichiarazione, sugli sforzi fatti a questo fine dall’UNESCO” (punto 4)
Decennio per l’Educazione ai Diritti Umani Dichiarazione dell’Assemblea Generale 49/184 del 1994: “Decennio per l’Educazione ai Diritti Umani”: “Alla luce degli sforzi per promuovere l’educazione ai Diritti Umani posti in essere da educatori e organizzazioni non governative di tutto il mondo, nonché da organizzazioni intergovernative quali l’UNESCO, l’ILO (International LabourOrganization) e l’UNICEF ” […]“Considerato il Piano d’Azione Mondiale di Educazione per i Diritti Umani e la democrazia adottato dal Congresso Internazionale sull’Educazione per i diritti Umani e la Democrazia promosso dall’UNESCO a Montreal […]” si da inizio al Decennio per l’Educazione ai Diritti Umani (1994 – 2004)
Prosecuzione • Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU 59/113 A (2004): “World Programme for Human Rights Education”: Prima fase: 2005 – 2009: programmi di educazione rivolti alle scuole primarie e superiori Seconda fase 2010 – 2014: programmi di educazione rivolti a insegnanti ed educatori, funzionari pubblici, pubblica sicurezza e forze armate
Gli articoli della Dichiarazione di competenza specifica dell’UNESCO • Articolo 19: Dirittoall’informazione e allalibertàdicomunicazione e diespressionesoprattutto a: • Cercare • Ricevere • Diffondereinformazioni • Articolo 26: dirittoall’educazione • Articolo 27: dirittodiprendere parte alla vita culturale e a beneficiaredellescopertescientifiche
Art. 19: Libertà di Informazione Esempi di azioni principali dell’UNESCO: IPDC (International ProgrammeforDevelopmentofCommunication IFAP (Information forallProgramme) Rete delle Biblioteche e dei Database Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Art. 26: Diritto all’Educazione Azioni principali dell’UNESCO: Alfabetizzazione Alfabetizzazione degli adulti Educazione ai rischi HIV Educazione post conflitto Education for all Educazione allo sviluppo sostenibile Educazione ai Diritti Umani • Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito. • L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. • I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.
Art. 27: Diritto a beneficiare delle scoperte scientifiche e dello sviluppo Principali Azioni dell’UNESCO (difficile elencarle: è praticamente il fine istituzionale dell’UNESCO): Concetto di sviluppo sostenibile ed uso equo delle risorse Concetto di tutela del Genoma Umano Tutela del Diritto di autore • Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici. • Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.
Il Settore Scienze Umane e Sociali dell’UNESCO La missione è promuovere la conoscenza, le norme e la cooperazione intellettuale, al fine di agevolare trasformazioni sociali favorevoli ai valori universali della giustizia, della libertà e della dignità umana Alla 35° sessione della Conferenza Generale dell'UNESCO, tenutasi nel mese di ottobre 2009, i 193 Stati membri hanno sottolineato l‘importanza del Settore Scienze Umane e Sociali nel far fronte alla crisi economica, finanziaria e ambientale mondiale e nello studiare le sue implicazioni etiche
Priorità del Settore Scienze Umane e Sociali dell’UNESCO • Sviluppare e attuare le norme in materia di etica e dei diritti umani, controllando l'applicazione degli strumenti esistenti e sviluppandone di nuovi (ad esempio una dichiarazione sull'etica del cambiamento climatico) • Sviluppare le opportunità di dialogo tra ricercatori, tra responsabili politici e chi si occupa di sviluppo economico, sociale e culturale e la riflessione su temi significativi come le pari opportunità, la migrazione internazionale, l'inclusione sociale, i giovani e le questioni di eradicazione della povertà, dando la priorità all'Africa e ai piccoli Stati Insulari in Via di Sviluppo (Small Island Developing States - SIDS) e le popolazioni più vulnerabili
Campi d’azione del Settore Scienze Umane e Sociali dell’UNESCO • Promuovere i Diritti Umani attraverso il dialogo filosofico sulla democrazia e la pace • Sostenere la creazione di politiche in materia di integrazione, migrazione, sviluppo urbano e gioventù • Promuovere politiche in materia di educazione fisica e sport e di lotta contro il doping, con particolare attenzione allo sviluppo della International Convention against Doping in Sport, adottata nel 2005 • Favorire la formulazione di politiche in materia di etica e di bioetica attraverso lo sviluppo di programmi e di infrastrutture specializzate in questi settori, sottolineando la necessità del rispetto dei diritti umani nel progresso scientifico
I temi • Trasformazionisociali: Management of Social TransformationsProgramme (MOST Programme). Most significa “ponte” in russo e in molte lingue slave • Inclusionesociale e gioventù: gioventù, migrazione, lottaalladiscriminzione, democrazia • Etica, Scienza e Sociatà: bioetica, Osservatoriosull’EticaGlobale, CambiamentiClimatici e Ambientali, lotta al doping, educazionefisica e sport • Temitrasversali: approcciobasato sui dirittiumani, filosofia • Prioritàglobali: uguaglianzadigenere, priorità Africa
Ruolo specifico dell’UNESCO nella tutela dei diritti fondamentali • Presso il Comitato per le Convenzioni e le Raccomandazioni dell’UNESCO esiste un apposito ufficio che riceve segnalazioni di violazioni dei diritti umani nei campi di azione dell’UNESCO • Dal 1948 al 2007 ha ricevuto 544 casi 344 dei quali si sono risolti con procedura amichevole ed informale.
Alcuni contributi specifici dell’UNESCO • Educazione per e ai Diritti Umani • Rispetto reciproco e dialogo • es. Contributo dell’Unesco all’anno della Tolleranza (cfr. risoluzione 48/126 del 1993 e Dichiarazione della Conferenza Generale del 1995) • Bioetica • Dichiarazione universale sul genoma umano e i diritti umani (Conferenza Generale 1997) • Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani (Conferenza Generale 2005) • Diversità culturale • Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale (Conferenza Generale 2001) • Dichiarazione sulla responsabilità delle generazioni presenti verso le generazioni future (1997)
Cultura di Pace • 1999 Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite A/53/243: • Richiamo diretto all’Atto Costitutivo dell’UNESCO • 2001 – 2010 Decennio per una cultura di Pace • Fra gli altri programmi: Monumenti Messaggeri di Pace • 2011 – 2013 la promozione di una cultura di pace resta fra le finalità di azione dell’UNESCO, in raccordo con le Nazioni Unite e le altre Agenzie