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Oltre la malattia mentale

Gianni Carusi CSM S.Egidio Francesca De Marco URP S.Omero Ricci Maria Cristina Coop.Solidar. e vita Maria Pia Figliola Serv.Soc. Osp.S.Omero. Oltre la malattia mentale.

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Oltre la malattia mentale

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Presentation Transcript


  1. Gianni Carusi CSM S.Egidio Francesca De Marco URP S.Omero Ricci Maria Cristina Coop.Solidar. e vita Maria Pia Figliola Serv.Soc.Osp.S.Omero Oltre la malattia mentale

  2. …..Penso che la malattia sia un prodotto storico-sociale qualcosa che si verifica nella concreta società in cui viviamo…. • Franco Basaglia (Conferenze Brasiliane,1979)

  3. Lavoro di rete come eredità della 180 • È l’intera comunità locale il setting di intervento dei servizi per la salute mentale non come luogo astratto o utopico piuttosto come campo di forze per individuare possibili soluzioni al problema psichiatrico.

  4. Nella promozione della salute mentale la rete è sinonimo di scambio,comunicazione ,relazione tra persone e contesti istituzionali • E’ l’assenza o la riduzione di queste capacità di relazione e scambio che costituisce l’aspetto sostanziale della sofferenza del paziente psichiatrico e della sua famiglia

  5. Unaretesocialeridotta e un basso supportosocialesonocorrelati con unapiùaltafrequenzadiricoveriospedalieri • Un maggioresupportosociale è associato ad un minor utilizzodeiservizipsichiatrici. • (Psychiatric Services , 2009)

  6. ……Il lavoro di rete opera sinergicamente con i sistemi,non tenta di ripararli,agisce a partire dai punti di forza,non diagnostica ed attacca i punti di debolezza,crea coinvolgimento…… • …crea cura ,maturazione ,sviluppo procedendo a latere di eventuali patologie,crea premesse al benessere ,non lo realizza di propria mano…. • Fabio Folgheraiter ,2009

  7. Rete in salute mentale • basso Impatto specialistico e tecnico • alta Valenza sociale

  8. la rete in salute mentale • L’approccio di rete in salute mentale si configura ,quindi,come metodologia strategica atta a contrastare l’isolamento e la deriva sociale del paziente psichiatrico e nel contempo ad aiutare la collettività ad integrare al suo interno quelle potenzialità e realtà escluse o non integrate. • Tale metodologia consente di cambiare i paradigmi epistemologici di lettura della malattia mentale ,di saper meglio gestire la complessità dei problemi e delle situazioni e avviare i presupposti sociali che consentono i processi di guarigione.

  9. Operare in rete in salute mentale • Vi è quasi un “obbligo implicito” nel lavorare in e per la rete in salute mentale per dare vera dignità ai principi della psichiatria sociale : • Porre “limiti e confini” all’azione dei servizi psichiatrici onde evitare il rischio di azioni totalizzanti; • “leggere” le situazioni contestuali; • mettere in relazione le varie parti dei macro/micro sistemi in cui è inserito l’individuo; • catalizzare i flussi informativi e le opportunità di scambio ; • Individuare ,mobilizzare e valorizzare le risorse comunitarie attorno ad un progetto con la persona.

  10. La pratica del lavoro di rete come necessità in un welfare in crisi : • Abbassamento costi prestazioni socio-sanitarie • Riduzione di costi per l’assistenza • Ampliamento del target di popolazione raggiunta • Efficacia degli interventi e ridotta dipendenza dai servizi sanitari • Promozione processi di empowerment individuale e di crescita del capitale sociale

  11. Questo agire in senso fiduciario nei confronti degli altri è “capitale sociale”. Il capitale sociale nelle vicende psichiatriche è alto quando lo psichiatra ha fiducia nel paziente, il paziente ha fiducia nello psichiatra e nei familiari, i familiari hanno fiducia nei volontari e nei politici in buona fede, ecc. • Fabio Folgheraiter ,2009

  12. Progetto incontriamoci • La rete dei Serv.Territoriali • Gruppo salute mentale • (CSM S.Egidio URP S.OmeroCoop.Solid. e Vita Serv.Soc.Osp.S.Omero)

  13. Progetto volto alla costruzione di una sussidiarietà orizzontale (Serv. Pubblici,Organizzazioni del terzo settore,cittadini,utenti,ex utenti,familiari) attraverso la realizzazione di una rete di soggetti e azioni che contribuiscano,in modo sinergico,alla progettazione di politiche pubbliche e all’erogazione di servizi efficaci ed efficienti rispetto ai bisogni della Comunità Vibratiana

  14. Incontriamoci • Scopi: • Analizzare il sistema dei bisogni e l’allocazine delle risorse collettive esistenti individuando i bisogni sociali emergenti e il rapporto fra i bisogni e le risposte offerte sia dal sistema pubblico sia dalla capacità di auto-organizzazione del Privato Sociale e del Volontariato; • far emergere e valorizzare il capitale sociale della Comunità della Val Vibrata nelle sue espressioni più recenti come solidarietà e responsabilità sociale; • Mobilitare la Comunità come pure il singolo cittadino, verso obiettivi condivisi e comuni; • Individuare momenti , strategie e percorsi per l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati

  15. I° Fase - Laboratori artistico-artigianali(CSM - Circolo Anziani Nereto) • 1)L. di falegnameria • 2) L. di decoupages • 3) L. di sartoria/maglieria/ricamo • 4) L. di Teatro • 5) L. di giornalino e scrittura creativa • I laboratori saranno condotti da anziani esperti e vedranno la partecipazione per ogni laboratori o di utenti del CSM di S. Egidio alla Vibrata.

  16. Laboratori artistico-artigianaliCSM - Circolo Anziani Nereto • La proposta avviata dal gruppo operativo sulla salute mentale e dal gruppo anziani della rete dei servizi territoriali della Provincia di Teramo va nella direzione di avviare un’esperienza che faciliti : • l’apprendimento di competenze, • lo scambio intergenerazionale dei saperi, • una dimensione sociale al problema psichiatrico evitando il rischio istituzionale dei percorsi di recupero.  

  17. passi successivi • Mettere in rete le risorse dei CSM provinciali con i servizi distrettuali; • Sviluppare canali di comunicazione sistematici con la medicina di base sia per una presa in carico precoce di situazioni all’esordio sia per una gestione congiunta di pazienti lungo assistiti; • Intensa rete di scambio con i SERT per rispondere a situazioni di confine di utenti psichiatrici che fanno uso di sostanze o pazienti con tossicodipendenza che presentano anche problematiche psichiatriche attraverso una presa in carico congiunta dei casi ; • Collegamento con i servizi sociali degli enti locali con analisi congiunta della condizioni di vita dei nuclei familiari ad elevato impatto sociale; partecipazione attiva ai piani sociali di zona. • Attivazione di collaborazioni sistematiche con gli enti datoriali, con i centri per l’impiego , con le Associazioni dei familiari e degli utenti,con le Associazioni del volontariato e della Cooperazione sociale per promuovere iniziative volte all’inclusione sociale e lavorativa • Promuovere lo sviluppo di Reti informali prossimali al cittadino ( gruppi di quartiere,cittadini,volontari,etc)

  18. conclusioni • Lavorare per creare reti formali ed informali sul territorio costituisce un investimento a lungo termine sul capitale sociale riduce la morbilità psichiatrica e crea le condizioni per rafforzare la coesione ed il benessere sociale

  19. ….perchè la nostra società possa cambiare deve utilizzare un nuovo modello di uomo,un modello molto più dinamico,sul quale fondare una nuova medicina, consapevole del fatto che l’uomo oltre ad essere un corpo è un prodotto di lotte, è un corpo sociale oltre che un corpo organico.Ed è su questo corpo sociale che la nuova medicina deve lavorare non più sul corpo organico. • Franco Basaglia (Conferenze Brasiliane,1979)

  20. Oltre la malattia mentale …… ci sono le relazioni tra le persone e le reti sociali

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