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Tra il dire e il fare . Come si decide a scuola dalla riunione alla classe. Davide Parmigiani. La decisione. Una prima definizione Risposta a situazione, caratterizzata da possibilità di valutare più alternative possibilità che gli eventi associati a ciascuna alternativa si verifichino
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Tra il dire e il fare Come si decide a scuola dalla riunione alla classe Davide Parmigiani
La decisione Una prima definizione Risposta a situazione, caratterizzata da • possibilità di valutare più alternative • possibilità che gli eventi associati a ciascuna alternativa si verifichino • conseguenze associate ai possibili esiti
Dall’esercitazione • La dimensione del gruppo è una variabile importante • Importanza del ruolo dei membri del gruppo • “è emersa una persona che si è auto-attribuita il ruolo di dare la parola a tutti” IL FACILITATORE nel gruppo può essere scelto FORMALMENTE oppure INFORMALMENTE “ognuno ha espresso il proprio punto di vista” CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI POSSEDUTE e/o i punti di vista sull’oggetto
Dall’esercitazione • “abbiamo valutato i pro e i contro” ABBIAMO ESPLORATO I VANTAGGI O GLI SVANTAGGI DELLE IPOTESI INIZIALI . Importanza delle PRECONOSCENZE di ciascuno • “abbiamo iniziato a mediare tra le diverse posizioni” INDIVIDUAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLE DIVERSE IPOTESI EMERSE quali i vantaggi e/o gli svantaggi? La scelta si effettua sulla base dei vantaggi oppure sulla base del numero delle persone che la sostiene • La decisione ha a che fare con l’IMPREVISTO • La scelta “RAZIONALE” non sempre possibile
Dall’esercitazione:elementi che facilitano la decisione • Livello di coinvolgimento nella decisione • Raggiungimento dell’obiettivo (spesso l’obiettivo non è condiviso) • Il numero limitato favorisce la scelta • La disponibilità dei singoli (da dove nasce?) • La conoscenza degli argomenti • La condivisione delle idee di base
Dall’esercitazione:ostacoli alla decisione • La presenza di opinioni differenti (divergenza cognitiva) • Essere troppo coinvolti ostacola la scelta
Teorie sulla decisione Teoria dell’utilità attesa fondata sul concetto di scelta razionale Teoria della razionalità limitata, fondata sull’impossibilità di considerare tutto Teoria del prospetto fondata su osservazioni e descrizioni del reale
La decisione a scuola Cuore dell’azione didattica, parte della vita quotidiana della scuola Scuola: organizzazione multiforme con molteplici attori Rischi di frattura tra: • interno ed esterno • classe e istituto » visione condivisa
Le decisioni scolastiche Organizzative (dirigente in GR) Di collegamento Didattiche (insegnante in rapporto a colleghi, studenti e genitori, in PR)
Il percorso della decisione nelle riunioni Il compito del dirigente (o di chi coordina): favorire una struttura dell’interazione che faciliti divulgazione e condivisione delle informazioni rilevanti strutturare fasi di coinvolgimento
Le domande iniziali • Quali le abilità e le competenze di un insegnante per essere parte attiva di un processo decisionale? • Quali i comportamenti? • Quali gli spazi, i luoghi e i tempi in cui i processi decisionali si realizzano?
Abilità e competenze L’expertise decisionale Capacità di essere parte attiva in un processo decisionale, attraverso • l’argomentazione • la negoziazione • la discussione • la decostruzione • il confronto degli argomenti che si intendono sostenere per giungere ad una decisione
L’expertise decisionale contenuto esplicito contenuto modale
AMBITI DELL’EXPERTISE DECISIONALE disciplina “trasversale” gruppo organizzazione
I MOMENTI DELLA DECISIONE IL PRIMA IL DURANTE IL DOPO la progettazione la decisione la riflessione in azione
Allenarsi a decidere il lavoro di gruppo e il gruppo di lavoro (brainstorming, simulazione mentale, “e se?”, cognitive task analysis) il lavoro individuale (la capacità riflessiva) la formazione e le esercitazioni pratiche (analisi delle euristiche)
La negoziazione Decisione collettiva in cui due o più persone raggiungono un accordo mutualmente vantaggioso pur interessi differenti. Distributiva Integrativa
Aspetti relazionali della negoziazione Comprendere l’altro Mostrare interesse per gli interessi dell’altro Trovare soluzioni creative e vantaggiose per sé e l’altro Accogliere l’altro Trovare un valore o un’attività comuni Non giudicare Accogliere l’emotività dell’altro Essere onesti Non essere coercitivi Prediligere la persuasione
Aspetti comunicativi della negoziazione PER UNA NEGOZIAZIONE CREATIVA • Ascolto attivo • Prendere tempo • Atteggiamento empatico • Utilizzo delle parafrasi
Tecniche e strategie negoziative - verificare l’effettiva scarsezza di risorse - se la scarsità delle risorse non è risolvibile, scomporre la questione in sottoquestioni e osservarle da più punti di vista - pensare a risorse aggiuntive per compensare la parte che ne è rimasta priva - pensare a risorse aggiuntive che non hanno a che fare con la contingenza ma che compensano la parte che è rimasta priva di risorse - brinding: nessuna delle due parti ottiene le risorse sperate ma viene lasciato spazio ad una nuova opzione che consenta ad entrambe le parti di raggiungere gli obiettivi iniziali
DALLE RIUNIONI ALLA CLASSE LE DOMANDE INIZIALI Come le decisioni organizzative si trasformano in decisioni quotidiane e continuative fra la progettazione e l’azione in aula?
Le decisioni didattiche in aula La decisione durante la progettazione tra studenti e insegnante capacità studenti gestione classe contenuti caratteristiche insegnante valutazione
Le decisioni didattiche in aula La decisione in aula (o delle microdecisioni) tra il cosa e il come contenuti della lezione struttura e organizzazione della lezione metodi gestione classe attenzione a farsi domande
Le decisioni didattiche in aula Le decisioni immediate (o dell’improvvisazione radicale) tra il sostanziale e il marginale attività tempi metodi attenzione ad avere feedback strutturati
Le decisioni didattiche in aula La riflessione sulla decisione didattica La decisione valutativa (sull’attività valutativa)
Le decisioni didattiche in aula La riflessione sulla decisione didattica La valutazione riflettuta sulla propria attività attenzione ad esplicitare oggetti e criteri e a ridurre la valutazione formativa verso ricerca di “specchi”
Un decisore “individuale” Decisione didattica del singolo, ma tra razionale e irrazionale dentro relazioni • coi colleghi: verso progressivo riconoscimento didattico e visioni condivise • con gli studenti: in negoziazioni aperte o chiuse • con accordi di compromesso, egemonia o contro-egemonia • con dirigente E genitori
Scorciatoie ed errori Errori sistematici (bias) frame (o della rappresentazione della situazione) ancoraggio e aggiustamento disponibilità (o del ricordo) rappresentatività (o della somiglianza) euristica affettiva (emozioni confusive o motivanti) subadditività credenze
DALLA CLASSE ALL’ISTITUTO LE DOMANDE INIZIALI E’ possibile collegare le singole iniziative didattiche vissute in aula all’Istituto? Come trasformare le iniziative dei singoli insegnanti o del team in modelli condivisibili e sperimentabili nella scuola di appartenenza?
I termini dell’innovazione La didattica allargata L’esperienza individuale si trasforma in esperienza collettiva La modellizzazione Creazione di modelli didattici che assumono una validità generale all’interno dell’Istituto
La strutturazione di un MODELLO - interazione tra l’azione didattica/esperienza con la riflessione e la verbalizzazione PROGETTO - generalizzazione dell’azione didattica/esperienza - trasferimento dell’azione didattica/esperienza nello SPAZIO e nel TEMPO
Elementi che definiscono l’innovazione - l’esperienza diretta del singolo insegnante o del team - motivazioni esogene - motivazioni endogene - riguarda il contesto in cui si sviluppano l’apprendimento, le conoscenze, le competenze - vi deve necessariamente essere il collegamento tra la dimensione della classe e quella più allargata dell’Istituto - rinnovamento delle azioni didattiche in termini di creatività
Il percorso dell’innovazione L’ IDEA nasce da una problematica particolare, da una situazione specifica che richiede un cambiamento, una diversa organizzazione didattica
LA GESTAZIONE DELL’IDEA risponde alle domande: come far fronte ad una determinata situazione? quali risorse ci sono a disposizione? quali metodologie si possono adottare? La problematica inizia a trasformarsi in opportunità didattica e formativa
IL PROGETTO l’idea si trasforma in pianificazione dell’azione con l’intenzione di concretizzarla l’insegnante si chiede: “a cosa penso mentre progetto?” “quali sono gli obiettivi che voglio raggiungere?” “ quali azioni mi permettono di migliorare l’ambiente di apprendimento?” La decisione inizia il suo cammino all’esterno della classe
LA SPERIMENTAZIONE EURISTICA gli insegnanti del team sperimentano l’idea iniziale nella classe gli insegnanti sono degli “sperimentatori dilettanti”
LA PROPOSTA NELLE PICCOLE RIUNIONI avviene la presentazione ufficiale dell’idea L’idea innovativa si sta trasformando in DECISIONE DI COLLEGAMENTO
LA DIFFUSIONE DELL’IDEA Presentazione efficace e significativa dell’idea alla GRANDE RIUNIONE potere deliberante formalizzazione del progetto
LA SPERIMENTAZIONE DIFFUSA L’idea innovativa viene sperimentata da tutti i gruppi di insegnanti che sono coinvolti nel progetto La decisione ritorna in classe e sperimenta i vari passaggi del progetto (formalizzato e generalizzato nella GR) Inizia un processo di riflessione sull’azione didattica
LA MODELLIZZAZIONE L’idea iniziale, il progetto si trasformano in MODELLO La decisione didattica si trasforma in decisione organizzativa
L’ADOZIONE COME ISTITUTO Il nuovo progetto, dopo aver percorso i diversi settori della scuola (dall’insegnante al team alla piccola riunione alla grande riunione alla classe alla grande riunione di nuovo) viene inserito nel POF (piano dell’offerta formativa)