160 likes | 281 Views
PROGETTO COMENIUS 2012-2014. GUIDA PER GLI INSEGNANTI. Understanding and supporting dyslexic child in the early age. COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO.
E N D
PROGETTO COMENIUS 2012-2014 GUIDA PER GLI INSEGNANTI Understanding and supporting dyslexic child in the early age
COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO I DSA sono disturbi neurologici che non compromettono l’intelligenza, ma riguardano solo specifiche aree di apprendimento: • Lettura; • Scrittura: • Calcolo. Questi disturbi tendono a persistere nel tempo. La dislessia è un DSA che comporta specifiche difficoltà affrontabili con successo attraverso opportune strategie e idonei strumenti.
QUALI SONO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO I DSA non dipendono da fattori esterni (quali lo svantaggio socio-culturale o la scarsa scolarizzazione) né da disabilità sensoriali o psichiche, ma sono legati solo a disfunzioni del sistema nervoso centrale. L’alunno adeguatamente sostenuto può attenuare e compensare il disturbo e raggiungere tutti gli obiettivi programmati. I DSA riconosciuti sono:
COS’È LA DISLESSIA CARATTERISTICHE • Il disturbo alla base della dislessia è dovuto all’alterazione di un gene nel cromosoma 6, più frequente nel sesso maschile, che induce una difficoltà nel riconoscimento dei grafemi e nella loro traduzione in fonemi e viceversa. • A differenza degli altri DSA, la dislessia comporta in particolare una difficoltà di lettura ad alta voce, associata ad una difficoltà di comprensione del testo. • Nella maggior parte dei casi, quando si è in presenza di un alunno dislessico, vi è anche un genitore o un ascendente con lo stesso disturbo.
COME IDENTIFICARLA • Problematiche didattiche • Inadeguata organizzazione nell’utilizzo dello spazio grafico; • persistente difficoltà a restare all’interno del margine di colorazione; • scambio di lettere e cifre per difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici; • difficoltà evidenti a copiare dalla lavagna; • sostituzione di grafemi simili; • perdita della riga e salto di parole durante la lettura; • bassa autostima (per difficoltà di lettura ad alta voce); • eccessivo utilizzo di strategie di evitamento del compito. Comportamenti-segnale • Persistente difficoltà nella discriminazione destra-sinistra; • prettolosità o eccessiva lentezza nella lettura; • sostituzione di suoni simili; • difficoltà a memorizzare rime, elenchi, canti e filastrocche; • difficoltà nella memoria a breve termine; • difficoltà di attenzione; • persistente difficoltà ad allacciare le scarpe, abbottonare/sbottonare, usare posate e forbici.
QUANDO IDENTIFICARLA • Sebbene sia possibile identificare la dislessia soltanto in seguito all’acquisizione dei processi di letto-scrittura, esistono indicatori prognostici che consentono di focalizzare l’attenzione sui soggetti di età anche inferiore a quella scolare. • La precoce identificazione, associata alla messa in atto di strategie efficaci, permette di evitare la patologizzazione del disturbo e l’insuccesso scolastico del bambino.
COME COMPORTARSI CON I GENITORI? Il colloquio deve mirare a: • fornire informazioni sui DSA; • suggerire atteggiamenti e comportamenti corretti verso il bambino; • ideare e realizzare strategie di intervento.
COSA SUGGERIRE AI GENITORI • Informare i genitori circa l’esistenza dei DSA, la loro eziologia, le problematiche didattiche correlate, i comportamenti-segnale e le opportunità di intervento offerte dalla Scuola; • Suggerire un atteggiamento equilibrato verso il bambino, un approfondimento osservativo, letture di testi specifici e consulenze con esperti ed agenzie preposte.
METODOLOGIA DIDATTICA: gli strumenti compensativi Gli strumenti compensativisono risorse o tecnologie offerte all’alunno per evitarne la frustrazione personale e facilitarne l’apprendimento. Si tratta di: • mappe concettuali; • lezioni riassunte; • formulari; • tabelle; • calcolatrice; • computer con software specifici (scrittura word, traduttore, dizionario elettronico, enciclopedia multimediale).
METODOLOGIA DIDATTICA:misure dispensative Le misure dispensativesono dei facilitatori formali necessari per esentare l’alunno da un impegno o da un’attività potenzialmente fallimentare e frustrante. Si tratta di consentire che: • l’alunno non legga ad alta voce; • scriva al computer piuttosto che a mano; • non sia obbligato a studiare a memoria; • non sia obbligato a scrivere in lingua straniera; • non sia interrogato a sorpresa.
IL QUESTIONARIO Un utile strumento di confronto tra docenti e genitori è rappresentato da un questionario appositamente predisposto, che permette di isolare le evidenze inerenti le problematiche e i punti di forza dell’alunno dislessico per delineare gli interventi più efficaci. LE AGENZIE Per identificare la dislessia e predisporre i più opportuni piani e strumenti di supporto didattico, è possibile fare riferimento a centri specializzati presenti sul territorio, anche a livello decentrato.
COSTRUIAMO LA RETE Il successo scolastico di un alunno dislessico è subordinato alla costruzione di una rete di agenzie: • Famiglia, • Scuola, • Specialisti, • Gruppo di pari. Tutti i protagonisti devono concordare degli obiettivi condivisi e raccordarsi per mettere in atto strategie iniziative di formazione comuni; il fine è la piena integrazione delle competenze e il successo scolastico dell’alunno.
SITOGRAFIA www.aiditalia.org.it www.dislessiainrete.org www.pianetadislessia.com www.dislessiaioticonosco.it www.erickson.it
BIBLIOGRAFIA A. Biancardi, G. Milano: QUANDO UN BAMBINO NON SA LEGGERE Vincere la dislessia e i disturbi dell'apprendimento, Rizzoli, Milano 2003; C. Cornoldi: LE DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO A SCUOLA Quando un bambino non sa leggere, Il Mulino Rizzoli, Milano; ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA (A.I.D.) C. Termine – G. Stella (a cura di): LA DIAGNOSI DELLA DISLESSIA E DEGLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA); M.Meloni, N. Sponza, P. Kvilekval, M.C. Valente, R. Bellantone: LA DISLESSIA RACCONTATA AGLI INSEGNANTI ,LibriliberiEditore; M.Meloni, N. Galvan, N. Sponza, D. Sola:DISLESSIA STRUMENTI COMPENSATIVI.