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Padre dell ’ economia politica. Antoin de Monchrétien Traité de l ’ economie politique , 1615. James Steuart Inquiry into the Principles of Political Economy, 1767. Senza averlo mai nominato, sono convinto che ogni falso principio
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Padre dell’economia politica Antoin de Monchrétien Traité de l’economie politique, 1615 James Steuart Inquiry into the Principles of Political Economy, 1767 Senza averlo mai nominato, sono convinto che ogni falso principio del libro andrà incontro a una chiara e netta confutazione nel mio libro Nei loro scritti [dei fisiocratici] , che sono numerosissimi e non trattano soltanto dell’economia politica, cioè della natura e delle cause della ricchezza delle nazioni (WN IV.9)
simpatia Adam Smith (Kirkaldy 1723; Edinburgh 1790)
Atto di unione dei parlamenti inglese e scozzese 1707 L’Unione è stato un provvedimento dal quale è derivato un bene infinito a questo paese [la Scozia]. La prospettiva di quel bene tuttavia deve essere apparsa molto lontana e incerta. Il suo effetto immediato è stato quello di danneggiare l’interesse di ogni singolo ordine di uomini nel paese (C 1760)
Il padre è già morto alla nascita, nel 1723. La madre morirà nel 1784 Studia a Glasgow poi a Oxford ‘Generalmente la disciplina dei collegi e delle università non è Concepita a vantaggio degli studenti, ma per l’interesse, o più propriamente per il comodo degli insegnanti’ (RN) Il governo civile è istituito in realtà per la difesa dei ricchi contro i poveri (RN 589) Coloro che vestono tutto il mondo vivono nella realtà nella condizione di straccioni (LJB 330)
1748-49 Lettore di retorica e giurisprudenza a Edimburgo 1751-52 Professore di Logica a Glasgow 1751-1764 Professore di Filosofia Morale a Glasgow Nel 1759 pubblica la Teoria dei sentimenti morali (6 edizioni, l’ultima nel 1790) 1762-63 e 1763-64 Lezioni di giurisprudenza (appunti di studenti) 1764-66 Tutore del giovane duca di Buccleuch. Viaggio in Francia Nel 1776 pubblica la Ricchezza delle nazioni (5 edizioni) Commissario alle dogane, vive fra Londra e Edimburgo dove muore nel 1790
Illuminismo scozzese David Hume Lunga lettera a Smith del 12 aprile 1759, all’uscita della Teoria dei Sentimenti morali Ti devo dare la triste notizia che l’uscita del tuo libro è stata proprio sfortunata: il pubblico sembra disposto ad applaudirlo senza limiti. … Tre vescovi si sono fermati ieri da Millar’s a comprarne una copia e a fare domande sull’autore. Il vescovo di Peterborough ha detto di aver passato la serata in una compagnia in cui l’ha sentito lodare sopra tutti i libri del mondo. Puoi trarre da te la conclusione su quale opinione ne avranno i veri filosofi quando questi seguaci della superstizione lo lodano così tanto
Lettera a Smith, 1 aprile 1776, all’uscita della Ricchezza delle nazioni: Sono molto soddisfatto del tuo lavoro e la sua lettura mi ha liberato da uno stato di grande ansia. … Mi sento molto sollevato Esecutore testamentario. Smith rifiuta Lettera di Smith a Strahan 9 novembre 1776 Racconta che Hume muore cheerful: L’ho sempre considerato avvicinarsi all’idea di un uomo perfettamente saggio e virtuoso quanto è consentito dalla fragilità della natura umana Lettera di Smith a Holt ottobre 1780: Un solo foglio di carta che ho scritto per la morte del nostro compianto amico Hume mi ha tirato addosso più insulti del violentissimo attacco che avevo portato all’intero sistema commerciale dell’Inghilterra
Francis Hutcheson The never to be forgotten An Inquiry into the Original of Our Ideas of Beauty and Virtue, 1738 Henry Home, Lord Kames Historical Law Tracts, 1758 Sketches on the History of Man, 1774 Adam Ferguson An Essay on the History of Civil Society, 1767 John Millar Observations concerning the Distinction of Ranks in Society, 1771 An Historical View of the English Government, 1787 (1803)
Il sistema di Smith 1) Teoria morale 2) Justice (giustizia) Ciò che distingue la justice è il carattere rigoroso e certo delle sue leggi. Il resto è il campo della expediency (Millar) 3) Police (amministrazione civile, comprende abbondanza e buon prezzo delle merci) 4) Revenue (finanza pubblica) 5) Arms (esercito)
Avvertimento alla 6° edizione della Teoria dei sentimenti morali (1790) Nell’ultimo paragrafo della prima edizione della presente opera, dicevo che avrei cercato in un altro trattato di dare un resoconto dei principi generali del diritto e del governo, e dei diversi rivoluzionari mutamenti che essi hanno subito nelle varie età e periodi della società, non solo per quel che riguarda la giustizia, ma per quel che riguarda l’ammini- strazione civile (police), le finanze (revenue) e l’esercito (arms), e qualsiasi altra cosa sia oggetto del diritto. Nella Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni ho in parte mantenuto questa promessa, almeno per quel che riguarda police, revenue and arms. Ciò che resta, la teoria della giurisprudenza, che progetto da tempo, è un’opera che finora non ho intrapreso. Per quanto sia consapevole che la mia età molto avanzata non mi lasci molte prospettive di riuscire ad eseguire quest’opera in modo per me soddisfacente, tuttavia, dal momento che non ho abbandonato del tutto il progetto, … ho lasciato che il paragrafo restasse così com’era quando fu pubblicato più di trent’anni fa
Das Adam Smith Problem WN (libro I, cap. 2): Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro desinare, ma dalla considerazione del loro interesse personale. Non ci rivolgiamo alla loro umanità ma al loro egoismo, e parliamo dei loro vantaggi e mai delle nostre necessità TMS (inizio): Per quanto egoista si possa ritenere l’uomo, sono chiaramente presenti nella sua natura alcuni principi che lo rendono partecipe delle fortune altrui Uno pseudo-problema basato sull’ignoranza e l’incomprensione (introduzione a TMS)
Il problema non esiste. Le due opere sono perfettamente congruenti La prudence nel perseguire il self-interest è considerata virtù in TMS Parte VI (aggiunta 1790) Nell’assiduità della sua laboriosità e della sua frugalità, nel suo sacrificare assiduamente la comodità e il piacere del momento presente per aspettare una comodità ancora più grandi e più durevoli in futuro, l’uomo prudente è sempre sostenuto e ricompensato dalla piena approvazione dello spettatore Imparziale e dall’uomo interiore, che dello spettatore imparziale è il rappresentante
In molte occasioni, anche la considerazione per la nostra personale felicità e per il nostro personale interesse appare un principio d’azione del tutto lodevole. Si suppone che l’abitudine all’economia, all’industriosità, alla discrezione, all’attenzione, all’applicazione e alla riflessione sia generalmente coltivata per motivi di interesse egoistico, ma nello stesso tempo queste sono qualità degne di lode, che meritano la stima e l’approvazione di ognuno (TMS VII.ii.3.15) Procura solo ‘stima distaccata’ (cold esteem) Self-interest non va confuso con selfishness (Macfie)
Spirito di sistema D’Alembert: Discorso preliminare dell’Encyclopédie L’uomo il cui spirito civico è spinto da umanità e benevolenza … se non riuscirà ad affermare la giustizia, non disdegnerà di limitare l’ingiustizia, ma, come Solone, non potendo instaurare il miglior sistema legislativo possibile, cercherà comunque di instaurare il migliore proponibile in quel determinato contesto (TMS VI.ii.2.16) Al contrario, l’uomo animato da spirito di sistema tende a credersi molto saggio nel suo giudizio e spesso è talmente innamorato della presunta bellezza del suo progetto ideale di governo, che non riesce a tollerare la minima deviazione da esso (TMS VI.ii.2.17)
Il principio della teoria morale di Smith è la sympathy, la capacità di provare gli stessi sentimenti di un’altra persona Alla base c’è l’immaginazione: mettersi al posto di un altro Il processo dà vita allo spettatore imparziale ed è all’origine della coscienza La simpatia è ripresa dal Treatise di Hume Contro l’individualismo tipico del ‘700
La simpatia non è il motivo dell’azione, ma il principio dell’approvazione E’ alla base della ricerca della ricchezza: Da dove deriva quell’emulazione che attraversa tutti i diversi Ranghi umani, e quali sono i vantaggi che ci proponiamo con il grande fine umano che chiamiamo miglioramento della nostra condizione? Essere osservati, ricevere attenzioni, essere considerato con simpatia, compiacimento e approvazione sono tutti i vantaggi che ne derivano … L’uomo ricco si vanta delle proprie ricchezze perché sente che naturalmente attirano su di lui l’attenzione del mondo … L’uomo povero va e viene senza che nessuno lo noti (TMS 150-51)
Hume (Treatise III.ii.5): Non rimane nulla che ci possa far provar stima per il potere e la ricchezza, e disprezzo per lo squallore e la povertà all’infuori del principio della simpatia, mediante la quale entriamo nei sentimenti dei poveri e dei ricchi, e partecipiamo del loro piacere e del loro dolore Il diverso rango degli uomini è in gran parte determinato dalla ricchezza (Hume) Su questa disposizione dell’umanità a condividere tutte le passioni del ricco e del potente è fondata la distinzione in ranghi e l’ordine della società (TMS 153, 1790) Le distinzioni di rango, la pace e l’ordine sociale si fondano in gran parte sul rispetto che naturalmente proviamo per i ricchi e i potenti (TMS 447, 1790)
Preso dall’ambizione della potenza e della ricchezza il figlio del povero ‘serve coloro che odia e ossequia coloro che disprezza’ per scoprire alla fine che ‘ricchezza e grandezza sono meri gingilli di frivola utilità e non servono a procurare benessere fisico e tranquillità mentale più di quanto non lo facciano gli astucci da toletta degli amanti di ninnoli’ (TMS 371, Rousseau) I piaceri della ricchezza e della potenza … colpiscono l’immaginazione come qualcosa di grande, bello e nobile, il cui raggiungimento vale tutta la fatica e tutta l’ansia che siamo disposti a dedicargli. Ed è un bene che la natura si imponga su di noi in questo modo. E’ questo inganno (deception)che risveglia e tiene continuamente in movimento l’industriosità dell’uomo (TMS, 374, Rousseau alla rovescia)
I ricchi sono condotti da una mano invisibile a fare quasi la stessa distribuzione delle cose necessarie alla vita che sarebbe stata fatta se la terra fosse stata divisa in parti uguali tra tutti i suoi abitanti, e così, senza volerlo, senza saperlo, fanno progredire l’interesse della società (TMS, 376) Egli [il possessore di capitali] mira solo al suo guadagno ed è condotto da una mano invisibile … a perseguire un fine che non rientra nelle sue intenzioni. Né il fatto che tale fine non rientri nelle sue intenzioni è sempre un danno per la società … Non ho mai saputo che sia stato fatto molto bene da coloro che affettano di commerciare per il bene pubblico (WN, 391)
Questa disposizione ad ammirare, e quasi a venerare, il ricco e il potente, nonostante sia necessaria a stabilire e mantenere la distinzione in ranghi e l’ordine della società, è allo stesso tempo la grande e più universale causa di corruzione dei nostri sentimenti morali (TMS, 168; 1790) Meritare, acquistare e godersi il rispetto e l’ammirazione Dell’umanità sono i grandi oggetti dell’ambizione e dell’emulazione. Ci si presentano due diverse strade che conducono entrambe verso questo oggetto tanto desiderato: una è rappresentata dalla cura della saggezza e dalla pratica della virtù; l’altra è rappresentata Dall’acquisizione di grandezza e ricchezza. … Due diversi modelli … L’uno che si impone all’attenzione di ogni sguardo vagante, l’altro Che attira a mala pena l’attenzione di qualcuno, tranne quello del Più sollecito e accorto osservatore (TMS, 179; 1790)
I moralisti ci esortano alla carità e alla compassione. Ci mettono in guardia contro il fascino del potere (VI.ii.1.20; 1790) MA: La Natura ha saggiamente giudicato che la distinzione dei ranghi, la pace e l’ordine della società, avrebbero avuto una sede più sicura nella semplice e tangibile (plain and palpable) differenze di nascita e di ricchezza che su quella invisibile e spesso incerta di saggezza e virtù (VI.ii.1.20; 1790)
Tuttavia è la grande ricchezza quella che più ancora di tutte queste qualità [forza, età, saggezza] contribuisce a conferire autorità. … Questo principio è spiegato esaurientemente nella Teoria dei sentimenti morali, in cui si dimostra come esso derivi dal fatto che la nostra simpatia nei confronti di coloro che ci sono superiori è maggiore di quela che proviamo per i nostri pari o per coloro che ci sono inferiori. … Fra i grandi, dato che le capacità superiori del corpo e della mente non sono così facili da giudicare, è più conveniente ed è infatti più frequente, che venga privilegiata la ricchezza (LJB 12-13)
Le qualità dell’animo … sono … qualità invisibili, sempre discutibili e in genere discusse. Nessuna società, sia barbara che incivilita, ha mai ritenuto opportuno stabilire le regole di precedenza, di rango e di subordinazione sulla base di queste qualità invisibili, ma piuttosto sulla base di qualcosa di più semplice e tangibile (plain and palpable) (WN, 586) L’età è ‘una qualità semplice e tangibile che non ammette disputa’ (WN) Diritto di primogenitura: ‘contrario alla natura, alla ragione e alla giustizia’ ma fondamentale per la stabilità sociale (LJA I.116)
Nelle condizioni di vita medie e basse, la via della virtù e quella della fortuna … sono, in molti casi felicemente, quasi le stesse. In tutte le professioni medie e basse, è raro che le reali e solide abilità professionali, unite a condotta prudente, giusta, decisa e moderata, possano fallire … In tali situazioni, perciò, possiamo generalmente aspettarci un notevole grado di virtù, e fortunatamente per i buoni costumi della società, queste sono le situazioni più comuni tra gli uomini (TMS 170-71; 1790; già nel 1759)
Man is an anxious animal L’ansia è strettamente legata all’immaginazione Il piccolo sente solo il male dell’istante, che non può mai essere Tanto grande. Riguardo al futuro egli è perfettamente tranquillo e nella sua assenza di riflessione e previdenza possiede un antidoto contro paura e ansietà, i grandi tormenti dell’animo mano, dai quali invano la ragion e la filosofia cercheranno di difenderlo quando diventerà un uomo (TMS, 87) La paura è una passione derivata completamente dall’immaginazione, che raffigura, con un’incertezza e una fluttuazione che accresce la nostra ansia, non ciò che sentiamo realmente, ma ciò che potremmo sentire da quel momento in poi (TMS, 116)
La bellezza della poesia è una questione di tale finezza, che un giovane principiante non può mai essere certo di averla raggiunta. Perciò, niente gli è più gradito che i giudizi favorevoli dei suoi amici e del pubblico, e niente è per lui più mortificante dei giudizi contrari I matematici, al contrario, che hanno la più perfetta sicurezza sia della verità che dell’importanza delle loro scoperte, spesso sono del tutto Indifferenti all’accoglienza che possono trovare nel pubblico (TMS, 274-75)
Alcuni sembrano indifferenti alla lode, quando nella loro mente sono del tutto soddisfatti di essere degni di lode. Altri appaiono molto meno in ansia per l’essere degni di lode che per la lode in se stessa … Mostrare grande ansietà per la lode, persino per azioni degne di lode, raramente è un segno di grande saggezza, mentre in generale lo è di un certo grado di debolezza (TMS, 280-81; 1790) Ma nell’ansia di evitare l’ombra del biasimo o del rimprovero non può esserci debolezza, ma spesso la più lodevole prudenza
Pochissimi uomini possono accontentarsi della loro personale consapevolezza di avere raggiunto quelle qualità, o compiuto quelle azioni che ammirano e ritengono degne di lode in altre persone a meno che … non abbiano realmente ottenuto quella lode che ritengono dovuta alle une e alle altre Nessun uomo può essere completamente, o anche sufficientemente soddisfatto per aver evitato nella sua condotta tutto ciò che era degno di biasimo, a meno che non abbia, nello stesso tempo, evitato il biasimo o il rimprovero
Dopo che il re gli aveva elencato, nel giusto ordine, tutte le conquiste che si proponeva di fare, ed era giunto all’ultima di esse, il Prediletto disse: “E cosa si propone di fare sua maestà dopo?”“Dopo” disse il re “mi propongo di divertirmi insieme ai miei amici e di essere un buon compagno di bagordi.” “E cosa vi impedisce di farlo adesso?” rispose il Prediletto (TMS, 315-16. Da Plutarco, Vita di Pirro) Nel benessere fisico e nella tranquillità mentale, tutti i diversi ranghi della vita sono quasi sullo stesso piano, e il mendicante che si crogiola al sole al margine della strada possiede quella sicurezza per la quale i re combattono (TMS IV.i.10)
Edmund Burke lettera a Smith 10.9.1759 a proposito della TMS: Il libro è spesso sublime, in particolare in quel raffinato quadro della Filosofia Stoica … che è rivestita di tutta la grandezza e la Pompa che si addicono a questa splendida illusione Nella gara (race) per le ricchezze, gli onori e le promozioni può correre più forte che può, tendere al massimo ogni nervo e ogni muscolo per superare i suoi avversari. Ma se dovesse fare uno sgambetto o atterrare uno di loro, l’indulgenza degli spettatori verrebbe del tutto meno (TMS, 206) De officiis: quemque petere quod pertineat ad usum Alteri deripere. Attribuito a Crisippo
La Fortuna, che governa il mondo, ha una certa influenza dove meno vorremmo concedergliela, e in una certa misura dirige i sentimenti riguardo al carattere e alla condotta propria e altrui. Il fatto che il mondo giudichi in base all’esito, e non in base al proposito, è stato deplorato in ogni epoca, ed è di grande scoraggiamento per la virtù. Ognuno condivide la massima generale secondo la quale, poiché il risultato di un’azione non dipende dall’agente, non dovrebbe influenzare i nostri sentimenti riguardo al merito o all’appropriatezza della sua condotta (TMS, 242-43) Quando la natura ha piantato nell’animo umano i semi di questa irregolarità, sembra aver mirato, come in altre occasioni, alla felicità e alla perfezione della specie (TMS, 243)
La nostra ammirazione per il successo si fonda sullo stesso principio del nostro rispetto per la ricchezza e la grandezza, ed è allo stesso modo necessaria per stabilire la distinzione dei ranghi e l’ordine della società (TMS, 490, 1790) Tale filosofia [lo Stoicismo] ci insegna a non interessarci ardentemente e ansiosamente di nessun evento, esterno al buon ordine delle nostre menti, all’appropriatezza della nostra scelta e del nostro rifiuto, tranne che di quegli eventi che riguardano un ambito in cui non abbiamo né dobbiamo avere alcuna capacità di gestione e di direzione, l’ambito del gran Sovrintendente dell’universo. Con la perfetta apatia che questa filosofia si prescrive … essa cerca di renderci del tutto indifferenti e tranquilli riguardo al successo o all’insuccesso di qualsiasi cosa la Natura ci abbia prescritto come occupazione o faccenda appropriata della nostra esistenza (TMS, 556-57, 1790)
Nell’ultimo paragrafo della prima edizione della presente opera, dicevo che avrei cercato in un altro trattato di dare un resoconto dei principi generali del diritto e del governo, e dei diversi rivoluzionari mutamenti che essi hanno subito nelle varie età e periodi della società, non solo per quel che riguarda la giustizia, ma per quel che riguarda l’amministrazione civile (police), le finanze (revenue) e l’esercito (arms), e qualsiasi altra cosa sia oggetto del diritto. Nella Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni ho in parte mantenuto questa promessa, almeno per quel che riguarda police, revenue and arms. Ciò che resta, la teoria della giurisprudenza, che progetto da tempo, è un’opera che finora non ho intrapreso.
La società può sussistere tra uomini diversi, come tra diversi mercanti, per il senso della sua utilità, senza alcun amore o affetto reciproco; e anche se nessun uomo in essa dovesse essere soggetto ad alcun obbligo, o avere legami di gratitudine con un altro, sarebbe tuttavia tenuta in piedi da un mercenario scambio di buoni uffici, secondo una concorde valutazione (TMS, 210) La beneficenza è l’ornamento che abbellisce, non la base che sorregge la costruzione … La giustizia, al contrario, è il pilastro che sorregge l’intero edificio (TMS, 211) Le regole di giustizia possono essere paragonate alle regole di grammatica, le regole delle altre virtù alle regole date dai critici per ottenere uno stile compositivo nobile ed elegante (TMS, 359)
Denuncia Non Denuncia A De nun cia Non de nun cia -5; -5 -6; 0 0; -6 -1; -1 B
Piano dell’opera La ricchezza è definita come y/P Dipende da due circostanze: 1) L’arte, la destrezza e l’intelligenza con cui si esercita il lavoro 2) Il rapporto tra gli individui occupati in un lavoro utile e quelli che non lo sono Sembra dipendere più dalla prima che dalla seconda circostanza • Primi due libri: • Le cause del progresso delle capacità produttive del lavoro • cui si aggiunge ‘l’ordine secondo cui il prodotto si distribuisce • naturalmente tra gli uomini dei diversi ceti’ • 2) Il numero dei lavoratori utili e produttivi che è ‘proporzionale • alla quantità del fondo capitale impiegato per metterli all’opera’
Seguono i libri 3-5 3) Indirizzi diversi negli impieghi del lavoro. Spiegazione delle circostanze che dalla caduta dell’Impero romano hanno favorito arti, manifattura e commercio rispetto all’agricoltura, la città rispetto alla campagna 4) Esposizione delle teorie che esaltano l’importanza dell’ attività che si esercita nelle città [mercantllismo] o di quella che si esercita in campagna [fisiocrazia] 5) Le spese e le entrate del sovrano, le cause che hanno prodotto il debito pubblico e le sue conseguenze sulla ricchezza del paese
Divisione del lavoro Non si basa su differenze di natura, come nella Repubblica di Platone La differenza tra due personaggi tanto diversi come un filosofo e un volgare facchino di strada, per esempio, sembra derivi non tanto dalla natura quanto dall’abitudine, dal costume e dall’istruzione. Quando vennero al mondo, e fino a sei o otto anni, potevano anche somigliarsi molto e magari i genitori e i compagni di gioco non sarebbero stati capaci di notare nessuna differenza significativa. Ma a questa età, o poco dopo, vengono indirizzati a occupazioni molto diverse, sicché allora comincia a essere avvertita una differenza di talenti che cresce a poco a poco fino a che la vanità del filosofo giunge a non riconoscere più quasi nessuna somiglianza (RN, 74).
Effetti • Origine • Cosa regola la sua estensione • La causa principale del progresso nelle capacità produttive del • lavoro … sembra sia stata la divisione del lavoro Dovuto a tre circostanze: a) Aumento di destrezza di ogni singolo operaio b) Risparmio del tempo che si perde per passare da un lavoro all’altro c) Invenzione di macchine che facilitano e abbreviano il lavoro
All’aumento della destrezza si accompagna la perdita di intelligenza del lavoratore (libro 5) Con lo sviluppo della divisione del lavoro, l’occupazione della stragrande maggioranza di coloro che vivono di lavoro, cioè della gran massa del popolo, risulta limitata a poche semplicissime operazioni, spesso una o due. Ma ciò che forma l’intelligenza della maggioranza degli uomini è necessariamente la loro occupazione ordinaria. Un uomo che spende tutta la sua vita compiendo poche semplici operazioni, i cui effetti sono forse sempre gli stessi o quasi, non ha nessuna occasione di applicare la sua intelligenza o di esercitare la sua inventiva a scoprire nuovi espedienti per superare difficoltà che non incontra mai. Costui perde quindi naturalmente l’abitudine a questa applicazione, e in genere diviene tanto stupido e ignorante quanto può esserlo una creatura umana (RN, 638)
L’intelletto del lavoratore agricolo ‘essendo abituato a considerare una grande varietà di cose, è in genere molto superiore a quello di coloro la cui attenzione è interamente occupata, da mattina a sera, nel fare una o due operazioni semplicissime (RN, 154) Eppure il lavoratore inventa macchine: Uno di questi ragazzi, a cui piaceva giocare con i compagni, osservò che, legando con un laccio a un’altra parte della macchina la maniglia della valvola che apriva la comunicazione tra caldaia e cilindro, la valvola si sarebbe aperta senza bisogno della sua assistenza, lasciandolo libero di divertirsi con i suoi compagni di gioco (RN, 70)
Non tutti i perfezionamenti delle macchine, però, sono derivati dalle invenzioni di coloro che le usavano abitualmente. Molti sono stati realizzati … grazie all’ingegnosità dei cosiddetti filosofi, o speculativi, il cui compito non consiste nel fare qualche cosa, ma nell’osservare ogni cosa, sicché proprio per questo sono in grado di combinare e unificare le possibilità insite negli oggetti più dissimili e lontani fra loro. La filosofia … anch’essa si suddivide in un gran numero di rami diversi … e questa suddivisione delle occupazioni nella filosofia, come in ogni altra attività, accresce la perizia e fa risparmiare tempo
Sebbene in una società primitiva ci sia molta varietà nelle occupazioni di ogni individuo, non c’è molta varietà in quella della società nel suo complesso ... Al contrario, in uno stadio avanzato della civiltà, sebbene ci sia poca varietà nelle occupazioni della maggior parte degli individui, c’è una varietà quasi infinita in quelle del complesso della società. Queste svariate occupazioni presentano una varietà quasi infinita alla contemplazione di quei pochi che, non essendo essi stessi impegnati in nessuna occupazione particolare, hanno tempo libero e predisposizione per esaminare le occupazioni degli altri. (RN, 638-39)
Teoria dell’organizzazione Nel perfezionare gli organismi la Natura ha seguito il principio così ben sviluppato dagli economisti moderni, ed è in queste opere così come nelle produzioni delle arti meccaniche che si vede l’immenso vantaggio che risulta dalla divisione del lavoro (Milne-Edwards, 1851) Prony, matematico francese incaricato di preparare la tavola dei logaritmi, si imbatte nel cap. 1 della Ricchezza delle nazioni: ‘Non aveva appena percorsa la prima pagina, che per una specie d’ispirazione concepì la speranza di mettere i logaritmi in manifattura, come gli spilli’ (Babbage)
Conclusione di Babbage: Il metodo di Prony ‘offre l’occasione per mostrare che gli accorgimenti che dovrebbero regolare l’economia all’interno di una manifattura sono fondati su principi che hanno radici ben più profonde di quanto si sarebbe potuto supporre e sono in grado di essere utilmente impiegati nel preparare la strada ad alcune delle più sublimi ricerche sulla mente umana’
2) Origine Questa divisione del lavoro, da cui tanti vantaggi sono derivati, non è in origine il risultato di una consapevole intenzione degli uomini, che preveda la generale prosperità che ne risulta. Si tratta invece della conseguenza necessaria, per quanto assai lenta e graduale, di una particolare inclinazione della natura umana che non si preoccupa certo di un’utilità così estesa: l’inclinazione a trafficare, a barattare, e a scambiare una cosa per un’altra (RN, 72) Se dovessimo analizzare il principio della ragione umana su cui si basa questa inclinazione a trafficare, dovremmo dire che si tratta chiaramente dell’inclinazione naturale e comune a tutti di persuadere. L’offerta di uno scellino, che ci appare dotata di un significato così evidente e semplice, in realtà costituisce l’offerta di un argomento per convincere qualcuno che agire in questo o quest’altro modo è nel suo interesse (LG, p. 449).
Gli uomini cercano sempre di persuadere gli altri a condividere la loro opinione anche quando la questione non riveste per loro alcuna importanza Se uno dice qualcosa di contrario alle vostre convinzioni sulla Cina o su un luogo anche più remoto come la Luna, voi cercherete immediatamente di persuaderlo a modificare la sua opinione. In tal modo tutti esercitano le loro qualità oratorie sugli altri per tutta la durata della vita. ... In tal modo si acquisisce una certa abilità e prontezza nei propri affari, ovvero, in altre parole, nel controllo degli altri uomini’ L’uomo ha quasi continuamente bisogno dell’aiuto dei suoi simili e lo aspetterebbe invano dalla sola benevolenza ... Dammi la tal cosa di cui ho bisogno e te ne darò un’altra, di cui hai bisogno tu (RN 73)
3) Da cosa dipende l’estensione della divisione del lavoro La misura in cui la divisione del lavoro si realizza dipende ‘dall’ampiezza del mercato’ (RN, 74-75) l’aumento della domanda, sebbene all’inizio possa a volte aumentare il prezzo delle merci, a lungo andare non manca mai di abbassarlo. Esso incoraggia la produzione e quindi aumenta la concorrenza dei produttori i quali ... fanno ricorso a nuove divisioni del lavoro e a nuovi progressi dell’arte ai quali altrimenti non si sarebbe mai pensato (RN, 615).
Ogni uomo vive di scambi e diventa in certa misura un mercante, e la società tende a diventare ciò che propriamente si chiama una società commerciale (RN, 78) Origine della moneta: Ogni uomo prudente deve essersi sforzato di organizzare i suoi affari in modo da avere sempre presso di sé, oltre al prodotto specifico della sua attività, una certa quantità di una merce o di un’altra, tale da fargli ritenere che pochi la rifiuterebbero in cambio del prodotto della propria attività ≠ da Aristotele (EN, 1333a.30) La moneta è sorta per convenzione come mezzo di scambio per i bisogni. E per questo la moneta è detta in greco ‘cosa legale’ [νομισμα], perché sorge non per natura ma per leggee sta in nostro potere il mutarla e il renderla fuori uso
3 opposizioni: 1) Valore d’uso – valore di scambio 2) Prezzo reale – prezzo nominale 3) Prezzo naturale – prezzo di mercato 1) Valore d’uso - valore di scambio: La parola VALORE, si deve notare, ha due diversi significati; a volte esprime l’utilità di un oggetto particolare, a volte il potere di acquistare altri beni che il possesso di quell’oggetto comporta. L’uno può essere chiamato “valore d’uso”, l’altro “valore di scambio” (RN, 81)