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Istituto Comprensivo Vinci Scuola Primaria Spicchio – Sovigliana a.s.2012/2013. IO… INSIEME AGLI ALTRI… NEL CAMMINO SCOLASTICO! Approcci e strategie didattiche per alunni con D.S.A. Insegnanti: De Felice Marilena, Pacini Fioretta. Oggi, a scuola, voglio subito imparare
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Istituto Comprensivo Vinci Scuola Primaria Spicchio – Sovigliana a.s.2012/2013 IO… INSIEME AGLI ALTRI… NEL CAMMINO SCOLASTICO! Approcci e strategie didattiche per alunni con D.S.A. Insegnanti: De Felice Marilena, Pacini Fioretta
Oggi, a scuola, voglio subito imparare a leggere, domani poi imparerò a scrivere e domani l’altro imparerò a fare i numeri!
Il momento dell’ingresso nel mondo della scuola primaria riserva spesso delle sorprese. Non sempre i bambini riescono da subito ed in maniera adeguata ad acquisire nuove abilità e competenze in ambito didattico, ciò può mettere il bambino in condizioni di disagio. • A volte i bambini vengono classificati come svogliati, pigri, come poco attenti e distratti. Altre volte sono i problemi comportamentali ad attirare l’attenzione e a confondere genitori ed insegnanti. • . • E’ invece importante riconoscere e distinguere tra quelle che sono difficoltà legate all’ apprendimento e alla socializzazione da quelli che sono veri e propri disturbi dell’apprendimento.
Difficoltà Generiche di Apprendimento oppure Disturbo Specifico dell’ Apprendimento?
Ritardo maturazionale Ritardo Semplice del Linguaggio e Disturbo Specifico del Linguaggio Contesto socio – culturale di provenienza privo di stimoli adeguati Scarso sviluppo psico – motorio ( acquisizione dello schema corporeo, lateralizzazione, coordinazione oculo-manuale,..) DIFFICOLTÀ GENERICHE DI APPRENDIMENTO Scarso bagaglio di esperienze Situazioni di accertata patologia specifica ( ritardo mentale, sindrome di Down,disturbi pervasivi dello sviluppo …) Scarso investimento motivazionale Errori di tipi pedagogico
PER QUALI BAMBINI SIAMO QUI? • Per quelli che pur non avendo patologie neuro – motorie, cognitive, psico-patologiche o sensoriali, manifestano delle difficoltà nell’apprendimento della lettura, della scrittura e in quella del calcolo. • Per quelli molto intelligenti. • Per quelli che per riuscire a leggere, a scrivere devono impegnare al massimo le loro capacità e le loro energie, si stancano molto, sono lenti e commettono tanti errori. • Per quelli che sperimentano per anni, sin dal loro ingresso in classe prima, tutti i giorni e per molte ore al giorno, a scuola ed anche a casa, la frustrazione di non riuscire, l’angoscia e l’impotenza di non farcela, la rabbia di non essere capiti.
SIAMO QUI PER TUTTI I BAMBINI CON UN DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO
COSA CARATTERIZZA UN BAMBINO CON D.S.A.? • Una significativa difficoltà che interessa uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo • Una discrepanza tra le potenzialità complessive dell’alunno e i risultati raggiunti nelle prestazioni scolastiche strumentali • La difficoltà di automatizzare i processi elementari che dovrebbero poter divenire, dopo un periodo di esposizione all’esercizio-allenamento-ripetizione, automatici. • Un impaccio considerevole nello svolgimento di tutte quelle attività che richiedono un'integrazione di più competenze di base
I D.S.A. hanno origine neurobiologica. Sono causati da un’alterazione delle funzioni a carico delle strutture preposte all’acquisizione e all’automatizzazione dell’apprendimento della lettura, scrittura e del calcolo. • Deficit fonologico (difficoltà di combinazione dei suoni) • Deficit nell’elaborazione visuo –percettiva (difficoltà nell’elaborazione visiva degli stimoli, dovuto ad un funzionamento anomalo delle cellule della corteccia visiva)
LA DISLESSIA È un disturbo specifico dell’apprendimento della lettura. In genere il bambino dislessico ha difficoltà a riconoscere le lettere alfabetiche, ad analizzarle nella giusta sequenza e a sintetizzarle per formare una parola. Tale disturbo ostacola allora il normale processo di riconoscimento dei segni grafici associati alle parole, compromettendo la capacità di lettura che si presenta pertanto lenta e scorretta.
LA DISGRAFIA È un disturbo nella scrittura che si caratterizza come una difficoltà specifica nella riproduzione grafica dei segni alfabetici e numerici. Il bambino nello scrivere rimane spesso indietro. La sua grafia risulta illegibile perchè la forma delle lettere è irregolare, il tratto sembra tremolante, i legami tra le lettere sono scorretti. Spesso la pressione della mano sul foglio in alcuni punti è troppo forte, talvolta è troppo debole. Anche ’impugnatura dello strumento grafico è scorretta come la postura del corpo e delle mani.
LA DISORTOGRAFIA È un disturbo che riguarda l’ortografia.Esso consiste nella difficoltà nel rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto. La scrittura è caratterizzata da molti errori di varia tipologia che si ripetono sistematicamente e persistono nel tempo anche quando vengono effettuati interventi di recupero ortografico.
LA DISCALCULIA La discalculia è una difficoltà specifica nell'apprendimento del calcolo che si manifesta nel riconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura dei numeri, nell'associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente, nella numerazione in ordine crescente e decrescente, nella risoluzione di situazioni problematiche.
ALCUNI SEGNALI GIÀ NEL CORSO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA… • ritardo del linguaggio • problemi di pronuncia legati all’ omissione di suoni o parti di parole ad esempio “cinema” “cimena” o alla sostituzione di suoni simili. • difficoltà in compiti di memoria a breve termine nell’ imparare filastrocche o canzoncine • Ritardo nell'acquisizione di abilità motorie • facile distraibilità e/o agitazione motoria
leggere l’orologio • memorizzare i giorni della settimana, i mesi dell’anno o le stagioni • orientarsi nel tempo quotidiano • orientarsi nell’orario scolastico(successione delle materie, organizzazione dei compiti ...) e nel tempo prossimale (ieri, oggi, domani ..) • orientarsi nelle routines quotidiane • eseguire autonomamente delle attività quotidiane come vestirsi, lavarsi, riordinare le proprie cose • eseguire quelle azioni che coinvolgono la motricità fine come ad esempio allacciarsi le scarpe, agganciarsi un giacchetto, abbottonarsi il grembiule • distinguere la destra dalla sinistra • organizzare e gestire il suo spazio fisico I BAMBINI CON DSA IN GENERE PRESENTANO ANCHE ALTRE DIFFICOLTÀ CHE SI RIPERCUOTONO INEVITABILMENTE SULL’ AUTONOMIA PERSONALE.
Non possiamo e non dobbiamo far finta che tutta vada bene per il bambino. … è importante conoscere il motivo delle sue difficoltà scolastiche per aiutarlo e sostenerlo psicologicamente…ne avrà tanto bisogno perché…. DSA significa Disturbo Distratto Specifico e nonSvogliato e dell’ Apprendimento Asino
Faccio soffrire tutti…è proprio così, sono un bambino cattivo.! Perché non capisco? Sono stupido…i miei compagni mi prenderanno in giro… òNon voglio fare i compiti,…non voglio andare a scuola…non voglio!! Non mi importa niente della scuola…tanto non sono proprio capace!!! Ce l’hanno tutti con me !.. nessuno mi capisce…
Un bambino con specifiche difficolta,’ apprende come tutti i suoi compagni…lo fa solo in maniera diversa! Per consentire loro di raggiungere gli obiettivi di apprendimento, è necessario ricorrere a una didattica personalizzata che include strategie di insegnamento adeguate ai loro bisogni educativi specifici (legge 170/2010). Ma soprattutto devono essere supportati nell’aumentare la motivazione ad apprendere.
LA DIDATTICA ADATTA AGLI ALUNNI CON DSA È FUNZIONALE PER TUTTI GLI STUDENTI CON STILI DI APPRENDIMENTO ETEROGENEI.
QUALI STRATEGIE DIDATTICHE METTERE IN PRATICA? QUALI ADATTAMENTI CHE TENGANO CONTO DELLE PERFORMANCE DI TALI ALUNNI ATTUARE ? COME COMPORTARSI PER INCORAGGIARLI NEL PERCORSO SCOLASTICO?
Evitare che il problema strumentale diventi psicologico • Lavorare su qualcosa in cui riesce bene • Far usare, dove necessario, gli strumenti compensativi (tabelle, immagini, mappe concettuali, schemi – guida, calcolatrice, registratore, personal computer) • Evitare esercizi di semplice applicazione meccanica delle strutture grammaticali. • Valutare il contenuto del lavoro scritto, non l’ortografia • Evitare di far leggere il bambino ad alta voce • Far disporre di tempi di lavoro più distesi. • Privilegiare l’ascolto e il parlato • Chiarire e semplificare le consegne scritte • Presentare delle piccole quantità di lavoro • Coinvolgere attivamente il bambino nelle attività • Privilegiare il lavoro di gruppo - clima collaborativo, identità. • Stimolare i bambini, tramite input sensoriali, a costruire storie o descrivere oggetti. • Utilizzi immagini ed esperienze concrete….per sopperire ad una memoria a breve termine spesso deficitaria • Privilegiare le attività svolte in apprendimento cooperativo.
ParolE Semplificazione PARTECIPAZIONE AL LAVORO DEL GRUPPO CLASSE
L'esplorazione di sé in una prospettiva narrativa e descrittiva (classe 3a)
Ricostruzione documentaria della storia individuale ; raccolta di tracce di sé (reperti, dati, etc.) e di testimonianze individuali e collettive (interviste). Rivisitazione, con l’aiuto dei genitori e degli insegnanti, di tappe fondamentali del passato. Narrazione e scrittura ( aiuto testi di appoggio). Memoria colmata con l’immaginazione (autobiografia documentaria e immaginaria). traccia di lavoro (scaletta) Intervistacome Temporalizzazione e spazializzazione. Riflessione linguistica, specificatamente sul modo indicativo e sulle forme verbali di riferimento. N. 2OGGETTI E AFFETTI DESCRIZIONE SOGG. OGG N. 1IO NEL PASSATO FOTO -INTERVISTA N. 3IO NEL PRESENTE SPECCHIO N.4 IO FRA ARTE E IMMAGINARIO QUADRI – CLASSE DE REVE
IERI…“IO NEL PASSATO” Questo primo itinerario, è costituito da tre fasi: • La ricerca • La costruzione e la lettura delle interviste • La narrazione e la descrizione
I bambini ricercano fotografie che riguardano momenti significativi della loro vita, quali la nascita, la scuola d'infanzia, la prima elementare. • Viene dato ampio spazio alla discussione per condividere esperienze della loro vita. Questo momento è molto importante per il bambino D.S.A. perché nell’oralità può esprimere in modo partecipe e significativo tutta la propria potenzialità emotivo-relazionale.
Si “raccontano”le foto • Si prepara per l’alunno D.S.A. un breve schema semplificato rispetto alla classe: • - Il protagonista: • Dove: • Quando: • - Cosa faccio:
Dopo la lettura delle foto si concordano insieme le interviste ai familiari su “Come ero”… • Si negoziano i significati degli interventi orali al fine di rendere “le domande-intervista”: - chiare - sintatticamente corrette - utili alla raccolta delle informazioni necessarie per la ricostruzione della loro storia. I genitori devono scrivere le loro risposte
- Per l’alunno D.S.A. l’insegnante predispone lo schema seguente
Le interviste vengono lette in classe. • Anche il bambino D.S.A. può leggere la sua agli altri e partecipare al lavoro collettivo della classe. • Si discute sulle informazioni raccolte • viene ricostruita la situazione comunicativa • si descrive, sempre oralmente, “come ero…” tenendo conto degli elementi emersi dall’intervista. • Tutti i bambini, compreso l’alunno D.S.A., trasformano autonomamente il testo-intervista in narrazione scritta.
Le informazioni mancanti per la ricostruzione della loro storia da piccoli sono ancora molte, per cui si decide di intervistare nuovamente i genitori. Le modalità per la formulazione del testo intervista sono le stesse della precedente. Per il bambino D.S.A. viene predisposto lo schema seguente
2ª INTERVISTA AI GENITORI ASPETTO FISICO: • IO ERO: • ALTO • BASSO • GRASSO • MAGRO • AVEVO I CAPELLI? • SI • NO • I MIEI CAPELLI ERANO: • CASTANI • NERI • BIONDI • LISCI • RICCIOLUTI
IL MIO CARATTERE ERA: • VIVACE • ESPANSIVO • UBBIDIENTE • PESTIFERO • CORAGGIOSO • PIANGEVO TANTO? • TRANQUILLO • CHIUSO • DISUBBIDIENTE • DISPETTOSO • PAUROSO • SI • NO
IL MIO COMPORTAMENTO ERA: • DOCILE • RIBELLE • MI ADDORMENTAVO FACILMENTE? • SI • NO • IL MIO LINGUAGGIO ERA: • SICURO • BALBETTANTE • VELOCE • IO PARLAVO: • POCO • TANTO
RECUPERO ALTRE NOTIZIE DEL MIO PASSATO… • VOLEVO IL CIUCCIO? • NO • SI • IL MIO NOME E’ STATO SCELTO DA: • BABBO • MAMMA • ALTRE PERSONE • HO CICATRICI O SEGNI PARTICOLARI? La risposta viene scritta dai genitori
SI LEGGONO LE INFORMAZIONI RACCOLTE • Il “ritornare bambini” (ripetizione giocosa dei primi balbettii, della bizza, del pianto…, filastrocche, ninne nanne… ) consente di familiarizzare ulteriormente a livello senso-percettivo con: • i suoni complessi (trigrammi…) • l’aspetto fonologico delle parole (suoni duri, dolci, cupi…) La discussione sul materiale raccolto permette al bambino D.S.A. di passare dal testo intervista al testo descrittivo-narrativo senza particolari difficoltà.
Il percorso didattico autobiografico prevede la descrizione di un giocattolo di “quando ero piccolo” molto caro agli alunni. IL GIOCATTOLO PREFERITO (descrizione soggettiva) • Il mio giocattolo è ………………………………… • Me lo ha regalato …………………………… • Cosa ci facevo ………………………………………. • Oggi …………………………………………
Per la descrizione oggettiva vengono utilizzai i canali senso-percettivi
LA RIFLESSIONE SULLA LINGUA RICORRERE ALL’IMMAGINARIO E’ FONDAMENTALE PER TUTTI I BAMBINI, IN MODO PARTICOLARE PER L’ALUNNO D.S.A. Si scoprono i pronomi personali. - DRAMMATIZZAZIONE E SUCCESSIVA RIPRODUZIONE GRAFICA