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La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari 24 Settembre 2013

La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari 24 Settembre 2013. Economia e Gestione degli Intermediari Finanziari Eugenio Namor eugenio.namor@gmail.com. Alcune premesse organizzative. Testo base: Banche:

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La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari 24 Settembre 2013

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Presentation Transcript


  1. La peculiarità della bancarispetto agli altri intermediari24 Settembre 2013 Economia e Gestione degli Intermediari Finanziari Eugenio Namor eugenio.namor@gmail.com

  2. Alcune premesse organizzative • Testo base: • Banche: • Economia degli intermediari finanziari,L.Nadotti, C.Porzio, D. Previati, McGraw-Hill 2010 • Esami • Gruppi e interventi in aula • Presenze • Ricevimento

  3. Intermediazione finanziaria e peculiarità della Banca L’ Intermediazione creditizia: la gestione dell’attivo e del passivo I Rischi dell’attività bancaria Capitale di Regolamento e Basilea 2 e 3 Intermediazione mobiliare e Mifid Il Risparmio Gestito e le SGR L’intermediazione assicurativa e i fondi pensione I sistemi di pagamento, la politica monetaria e la crisi del rischio sovrano in Europa Capitale e sofferenze. Shadow banking e minibond Temi strategici ed evoluzioni recenti della intermediazione finanziaria. Presentazione dei progetti di ricerca Presentazione dei progetti di ricerca Premesse Organizzative:Cenni al Programma

  4. Temi della Lezione • Premessa: le banche e le crisi finanziarie • Cosa sono gli intermediari finanziari e perche’ sono speciali? • La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari • Introduzione ai prodotti bancari • La domanda per i prodotti bancari Riferimenti Bibliografici • Economia degli intermediari finanziari, L.Nadotti, C.Porzio, D. Previati, McGraw-Hill 2010. Cap IV

  5. Temi della Lezione • Premessa: le banche e le crisi finanziarie • Cosa sono gli intermediari finanziari e perche’ sono speciali? • La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari • Introduzione ai prodotti bancari • La domanda per i prodotti bancari

  6. Premesse (I) • Sistemi finanziari e bancari condizionati da cause storiche • Storia bancaria caratterizzata da discontinuità e crisi. • Fasi di regolamentazione e de-regolamentazione. La storia della regolamentazione e’ la storia delle crisi finanziarie • Creazione delle banche centrali (XVII secolo) • Glass-Steagall Act in US (1933) • “Fine” delle banche d’investimento negli US (2008) • Dodd-Frank Act (2010) • Unione Bancaria (2013?)

  7. Le crisi caratterizzano i mercati bancari e finanziari.... • 1985-95- US Savings & Loans crisis • 1990-99- Crisi bancaria giapponese • 1990-93 – Crisi bancaria svedese • 1994 – Crisi “messicana” • 1997-99 – Crisi asiatica/russa • 1998 – LTCM • 2001 – September 11 • 2007-09 – Sub-prime e credit crisis • 2011- 2012? –Crisi del debito in Europa

  8. ....ma questo non e’ un fenomeno recente • 1340 – Crisi del sistema finanziario fiorentino per mancato pagamento del debito di Edoardo III d’Inghilterra • XVII sec – Costituzione Riksbank in Svezia e Bank of England, primi istituti di emissione • 1720 – South Sea Bubble • XIX – USA: Costruzione Ferrovie dopo Guerra Civile e corsa all’oro in California (1849). Sviluppo modello delle “investment banks” • 1913 –Nasce Federal Reserve System negli USA Per approfondimenti: M. Onado “Mercati e Intermediari Finanziari”, cap 1

  9. La crisi recente: un momento di forte discontinuità • Crisi più strutturale dal 29’. Momento di forte discontinuità. • Portata globale • Dimensioni: stime delle perdite delle banche negli US e in Europa sui $2.8 mila miliardi • Fine del modello di investment banks indipendenti negli US • Contrazione del credito all’economia • Politiche monetarie eterodosse (QE)

  10. La crisi recente. Il rapporto «incestuoso» tra banche e governi (I) • Nel 2008-09 enormi interventi diretti dei governi nei sistemi bancari: • Governi come azionisti delle banche (UK, US, Germania, Olanda, Francia ...) • Governi come acquirenti di “asset tossici” (TARP negli US) • Nazionalizzazione di banche in alcuni paesi (sistema bancario irlandese, RBS in UK, Hypo RE and HSH Nordbank in Germania) • Garanzie dello Stato sui depositi dei clienti

  11. La crisi recente. L’onda lunga in Europa (II) • Crisi del 2011-12 in Europa in parte onda lunga di quegli interventi. Nuova catena causale • Crescita del debito pubblico • Banche sottoscrivono debito pubblico • Pressione dei mercati sul debito mette in crisi strategie di funding e rapporti interbancari • Ma anche errori dei regulator: • Stress test • Carenza di capitale, ma chi ricapitalizza? • Mark-to-market titoli di Stato • «ringfancing» della liquidità nazionale

  12. La crisi recente. L’onda lunga in Europa (III) • Effetti principali: • Rottura dei canali di trasmissione della politica monetaria nell’eurozona • Segmentazione dei mercati nazionali • Liquidità creata da banche centrali non entra in circolo nel sistema economico • Carenza di capitale da parte delle banche • Impatto negativo su costo del finanziamento e valore dei titoli azionari bancari

  13. Regolamentazione ed elusione • Dopo periodo di deregulation inizio di fase di re-regulation. In US molto più» leggera» di quanto atteso • Mercati finanziari straordinaria capacità di innovazione ma anche di elusione della regolamentazione • “Perimetri” delle categorie in continua evoluzione • Tra banche e non-banche • Sulla definizione di liquidità • Tra i vari prodotti • Importanza ed enfasi dei vari aspetti dell’attività bancaria cambiano con i tempi (e.g. Liquidità, capital management..)

  14. Temi della Lezione • Premessa: le banche e le crisi finanziarie • Cosa sono gli intermediari finanziari e perche’ sono speciali? • La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari • Introduzione ai prodotti bancari • La domanda per i prodotti bancari

  15. Cosa sono gli intermediari finanziari e perche’ sono “speciali”? • Tre categorie principali di intermediari finanziari (o IF’s): • Banche, Assicurazioni Vita, Società finanziarie • Seppur diverse hanno molti rischi in comune: • Rischio di default o di credito • Mismatch delle scadenze tra asset & liabilities • Rischi di liquidità, sottoscrizione e operativo • Svolgono un ruolo speciale nel sistema finanziario, quindi oggetto di attenzione speciale dal punto di vista della regolamentazione

  16. Dalle teorie del secondo dopoguerra... • Banche e intermediari mettono in contatto unità in surplus e in deficit Nel secondo dopoguerra filone teorico (Modigliani-MIller) secondo il quale: • la finanza non conta e l’esistenza degli intermediari e’ riconducibile alle imperfezioni del mercato • In assenza di assimetrie informative le unità in surplus possono prestare direttamente a quelle in deficit Unita’ in deficit Banche e Intermediari Unità in surplus

  17. ...alle teorie più recenti sull’intermediazione Unita’ in deficit Banche e Intermediari Unità in surplus Letteratura sulle assimetrie informative • Esistenza degli intermediarifinanziari giustificata da imperfezioni informative che caratterizzano mercati e contratti finanziari • Intermediario finanziario: operatore in grado di fornire soluzione ideale al trasferimento di risorse da operatori in surplus a quelli in deficit per: • Economie nella produzione di informazioni • Screening e monitoring del debitore

  18. Ci sono due tipi principali di intermediari Mercati finanziari Intermediari “puri” Unità in deficit Unità in surplus “Asset Transformers”

  19. Tipi di intermediari finanziari Ci sono due tipi principali di intermediari finanziari: • Intermediari puri: • Operano come puri brokers, ossia offrono informazioni e servizi di esecuzione delle transazioni: • Produzione di ricerca e di raccomandazioni di investimento • Compravendita di titoli per conto clienti • Valore aggiunto in termini di efficienza. Riduzione dei costi di negoziazione e di economie di scala • Asset transformers: • Emettono strumenti finanziari più attraenti per risparmiatori netti (e.g. le famiglie) rispetto a quelli emessi direttamente dai debitori netti (e.g. le aziende). • Acquistano strumenti finanziari emessi dalle aziende (primary securities: azioni, obbligazioni e altre passività ..), che vengono finanziate mediante la vendita ai risparmiatori di strumenti finanziari sotto forma di depositi, polizze assicurative, etc (secondary securities)

  20. Tipi di funzioni speciali condotte dagli IF Nei sistemi “sani”, gli IF dovrebbero o minimizzare e contribuire a gestire: • I costi di informazione – agiscono come delegated monitor per conto dei clienti • I rischi di liquidità e prezzo • I costi di transazione • L’intermediazione delle scadenze • L’ allocazione del credito • Il trasferimento della ricchezza intragenerazionale o intermediazione temporale

  21. Temi della Lezione • Premessa: le banche e le crisi finanziarie • Cosa sono gli intermediari finanziari e perche’ sono speciali? • La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari • Introduzione ai prodotti bancari • La domanda per i prodotti bancari

  22. Perche’ la banca? • Che cosa e’ una banca? Che cosa la distingue dagli altri intermediari? • Perche’ esiste la banca? • Quali sono i nessi tra funzione monetaria e creditizia? • Perche’ e’ meglio che i rapporti tra risparmiatori e debitori siano filtrati dalla banca?

  23. Specificità della banca rispetto agli altri intermediari: la letteratura teorica La banca e’ un particolare ed unico tipo di intermediario e di “asset transformer”: • unico intermediario le cui passività sono moneta (mezzo di pagamento). Alla funzione creditizia (tipica degli altri intermediari) unisce quindi una funzione monetaria • L’accettazione della funzione monetaria non deriva da norma di legge (come la moneta legale per le banche centrali), ma da un rapporto fiduciario tra partecipanti allo scambio e la banca. • Il rapporto fiduciario non riguarda solo la singola banca ma a) il sistema bancario nel suo complesso e b) il rapporto tra banche parte del sistema • La teoria individua nelrischio di instabilità l’elemento fondamentale di specificità della banca rispetto agli altri IF e quindi la necessità di regolamentarle in modo differenziato

  24. Natura monetaria dei depositi e gestione del sistema dei pagamenti • I depositi e il sistema dei pagamenti rappresentano caratteristiche peculiari delle banche di deposito • Tali ruoli ora integrati da sviluppo di altre attività finanziarie nel portafoglio di operatori in surplus • Riduzione del costo di liquidità delle altre attività finanziarie alternative alla moneta ne riduce la domanda a fini precauzionali e speculativi

  25. Due approcci di analisi teorica • Ora enfasi di analisi teorica su funzione creditizia e di allocazione delle risorse: • Approccio “teorico”: inserimento nel sistema dei pagamenti favorisce funzione di allocazione del credito e banca come impresa • Approccio “storico-istituzionale”: mercati anglosassoni vs. Europa continentale. Distinzione tra sistemi: • “orientati al mercato” e “orientati alle banche”; • Basati su separazione funzionale tra “deposit taking institutions” e “investment banks” da una parte, e dall’altra basati sulla “banca universale”

  26. a) Approccio “teorico” • Specificità della banca nel nuovo contesto: • Intreccio tra funzione monetaria e creditizia - inserimento nel sistema dei pagamenti favorisce funzione di allocazione del credito (assimetrie informative). Ruolo di “agenti della contabilità sociale” secondo Schumpeter” • Banca come impresa – in grado di organizzare i fattori produttivi in funzione della produzione e della vendita dei propri prodotti

  27. b) Approccio “storico-istituzionale” • Ruolo delle banche rispetto ad altri IF non bancari (fondi comuni, fondi pensione privati, compagnie d’assicurazione) • I sistemi in Europa continentale e Giappone sono più “bank based”, mentre quelli anglosassoni (US e UK..) sono più “market based” • Vari studi cercano di determinare come queste differenze influenzino l’ambiente macroeconomico e la crescita. • L’ evidenza non e’ conclusiva, e deve essere riconsiderata alla luce della recente crisi finanziaria

  28. b) Approccio “storico-istituzionale” • banche nei sistemi bank-based (Europa Continentale e Italia, Giappone) tendono a prendere la forma di “banche universali”: • Offrono tutti e tre i tipi di servizi di finanziamento, investmento e pagamento, compresi i servizi di investment bankig • Sono tipicamente dotate di una rete di filiali retail • nei sistemi market-based(e.g.US) separazione funzionale tra: • “deposit taking institutions” - hanno accesso diretto alla finestra di sconto della banca centrale • “investment banks” (o “broker-dealers”) - autorizzate a negoziare in titoli per conto dei clienti e che NON hanno accesso alla finestra di sconto • La crisi del 2008-09 ha reso meno evidenti queste distinzioni, dato che il sistema US sta de facto evolvendo verso un sistema di banche universali

  29. Profili operativi del processo produttivo della banca (1) • I processi produttivi della banca richiedono strumenti di analisi “originali” diversi da quelli della teoria dell’organizzazione industriale e possono essere riassunti in due profili operativi: • Primo profilo: L’obiettivo della massimizzazione del profitto e del valore, inteso al netto dei rischi sopportati inerenti al portafoglio complessivo di attività e passività della banca, ossia: • Trasformazione delle scadenze e dei rischi • Erogazione del credito • Servizio di liquidità per i depositanti • ALM (2+3) • Lo svilupperemo in lezioni su • Intermediazione creditizia

  30. Profili operativi del processo produttivo della banca (2) • Secondo profilo: Natura multiprodotto e di servizio dell’attività bancaria • Offerta di prodotti più interdipendente di quella delle altre imprese (e.g. relazione tra depositi e prestiti) • Forte elemento di personalizzazione (e.g. accesso a informazioni riservate) • assimetria informativa: mentre per l’acquisto degli altri prodotti si usa la moneta come mezzo di pagamento, qui il prodotto e’ la moneta stessa nella sua funzione di riserva di valore

  31. Natura multiprodotto e di servizio dell’attività bancaria Soddisfacimento di tre principali categorie di bisogni finanziari: • Copertura di squilibri finanziari tra reddito e impegni di spesa • Investimenti in capitale fisso e d’esercizio • Acquisto beni di consumo • Valorizzazione nel tempo di risorse eccedenti • Domanda di attività finanziarie bancarie (depositi) • Mitigazione dei rischi nel regolamento dei pagamenti • Rischi di furto, falsificazione, perdita di valore • Richiesta di sicurezza, efficienza e accessibilità degli strumenti di pagamento. Offerta di moneta bancaria e di strumenti di pagamento come sostituto della moneta legale

  32. Natura multiprodotto e possibilità di differenziare le attività fondamentali • Caratteristica multiprodotto accentuata da notevole possibilità di differenziare attività finanziarie fondamentali. • Forte personalizzazione dei contratti ne esclude negoziabilità sui mercati secondari. Infatti prestiti e depositi sono il risultato di negoziazione diretta tra singoli clienti e banca. Due conseguenze operative: • Adattabilità degli strumenti alle esigenze di prenditori di fondi e investitori • Esclusività della relazione con il cliente • Banca come “produttore di informazioni” • Possibilità di ampliare campo d’attività all’assistenza finanziaria sotto forma di informazione finanziaria propriamente organizzata

  33. Verso una definizione di prodotto e output bancario Forte integrazione tra finanziamenti e investimenti e • servizi informativi e di pagamenti associati • Forme distributive ed organizzative (e.g presenza territoriale degli sportelli) • Definizione di prodotto bancario deve quindi comprendere: • Prodotto in senso stretto (contratto finanziario) • Pacchetto di servizi attorno al prodotto in senso stretto (servizi di pagamento e informativi) • Insieme dei benefici accessori per creare valore per il cliente (localizzazione, sistema organizzativo e tecnologie)

  34. Temi della Lezione • Premessa: le banche e le crisi finanziarie • Cosa sono gli intermediari finanziari e perche’ sono speciali? • La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari • Introduzione ai prodotti bancari • La domanda per i prodotti bancari

  35. I prodotti della Banca. Un problema definitorio Prodotto della banca in continua evoluzione. Difficoltà di applicare schemi analitici dell’economia industriale. • Impresa industrialeFatturato o Val. Aggiunto (i.e. Valore monetario del prodotto fisico) • Banca:Varie grandezze di Bilancio (i.e. Volume complessivo dei rapporti finanziari con clientela ed altri intermediari: • Depositi e/o prestiti • Numero e/o volume di operazioni di incasso e di pagamento • Numero operazioni finanziarie • Inoltre altre tipicità dei servizi bancari: • Mix di elementi tangibili ed intangibili • Forte integrazione tra fase produttiva e di erogazione/distribuzione • Partecipazione attiva del cliente al perfezionamento del servizio • Permangono nel bilancio della banca e del cliente • Classificazione basata su tipologia di bisogno finanziario espresso dalla clientela riconducibili a: a) finanziamento, b) investimento, c) pagamento

  36. 1. I prodotti della banca. Servizi di Finanziamento • Soddisfano il fabbisogno finanziario sia delle imprese che delle famiglie • La banca le soddisfa agendo con il ruolo principale di: • “qualitative asset transformer”:assume una esposizione diretta nei confronti del soggetto finanziato. Svolge una trasformazione delle preferenze e cerca di superare i problemi legati alle assimetrie informative. E’ il modello del “originate and hold” • Ma anche come: • “intermediario puro”, quando assiste per accedere ai mercati. Non assume rischi diretti, se non temporaneamente mediante la sottoscrizione delle emissioni, ma aiuta a superare le assimetrie informative attraverso la produzione e vendita di informazioni. E’ il modello “originate and distribute”

  37. 1. I prodotti della banca. Servizi di Finanziamento e bisogni finanziari dei clienti Società prodotto ( SIM, “investment banks”..)

  38. 1. I prodotti della banca. Servizi di Finanziamento. Alcuni bullet points • Prestiti per cassa – operazioni di finanziamento che comportano l’erogazione di una somma di denaro da parte della banca e la successiva restituzione di tale somma e degli interessi stabiliti da parte del soggetto finanziato • Merito del credito e fido • Scadenza (Vista, BT, MT, LT) • Factoring e leasing • Fidelizzazione e cross-selling • Crediti di firma e impegni – non comportano normalmente una prestazione di tipo monetario, ma implicano un’esposizione del patrimonio della banca al rischio di adempiere all’obbligazione del cliente nel caso si riveli insolvente, oppure nel caso ne faccia richiesta per bisogno di liquidità • Fideiussione • Accettazioni bancarie • Linee di credito “committed” • Cross selling – nell’utilizzo dei presititi per cassa

  39. 2. I prodotti della banca. Servizi di investimento e bisogni finanziari dei clienti Anche Società prodotto (SIM e SGR..) Società Prodotto (SIM, “Investment Banks”

  40. 3. I prodotti della banca. Servizi di pagamento e bisogni finanziari della clientela Mezzi e supporti per le transazioni monetarie e finanziarie

  41. Forti implicazioni della crisi sui modelli di banca...... • Convergenza anche negli US verso modello di banca universale “tradizionale” caratterizzata da: • Presenza di attività integrata di intermediario puro ed asset transformer • Creazione di pochi gruppi polifunzionali di grandi dimensioni (“too big to fail”) • forte componente di raccolta al dettaglio e lending diretto all’impresa • Più capitalizzazione e meno debito MA Riapertura del dibattito nel mondo anglosassone circa l’opportunità di separare le attività e di evitare di avere istituzioni troppo grandi (too big to fail, rischio di instabilità) • Dodd Frank Act – Riforma del sistema finanziario US (2010)

  42. .... ma anche sui modelli di businesse sulla offerta di prodotto… • Ritorno al modello di “originate and hold” rispetto a quello “originate ad distribute” • Riduzione della vendita di prodotti con commissioni ad alti margini (obbligazioni strutturate, index-linked, etc..) • Più attenzione allo stato patrimoniale e meno al conto economico • Minore redditività delle banche

  43. .... mentre in Europa • Crisi sistemi bancari nazionali (Spagna, Cipro…) • Direttiva su vigilanza accentrata presso ECB • Unione bancaria

  44. Temi della Lezione • Premessa: le banche e le crisi finanziarie • Cosa sono gli intermediari finanziari e perche’ sono speciali? • La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari • Introduzione ai prodotti bancari • La domanda per i prodotti bancari

  45. La domanda di prodotti bancari. I modelli di differenziazione • Concetto di economia industriale. Massimizzazione del profitto mediante definizione di prezzi del prodotto diversi in base alla diversa elasticità delle componenti della domanda. • Per le banche: • Determinazione dei tassi attivi riflette a) in modo diretto: tasso sui titoli, costo marginale (del lavoro e capitale fisico); b) in modo inverso il valore assoluto della elasticità della domanda • Due approcci teorici principali: • Teoria dell’informazione: informazioni relative alla richiesta dei prestiti sono principale attività per costruire relazione di esclusività con il cliente • Modelli di localizzazione spaziale: la domanda posta in relazione, oltre ai tassi d’interesse, ai costi di trasporto connessi alla distanza che separa la clientela dal punto di offerta (e.g. Tassi sui depositi tendono ad essere più elevati per fascie di clientela maggiormente distanti da punto di offerta)

  46. La domanda di prodotti bancariPolitiche di segmentazione della clientela (1) • Nelle banche specifiche funzioni aziendali per classificare la domanda e adattare l’offerta: • Individuazione dei clienti, o meglio di categorie omogenee della domanda a cui vendere determinati prodotti e servizi e la ricerca delle modalità di vendita più efficaci • Valutazione più complessiva dell’opportunità economica di differenziare l’offerta della banca in relazione alle diverse combinazioni clienti/prodotti • Utilizzo nelle funzioni di tecniche di: • marketing • Pianificazione

  47. La domanda di prodotti bancariPolitiche di segmentazione della clientela (2) • Il “valore” del segmento non deve essere trascurabile affinche’ i vantaggi della differenziazione non siano annullati dai costi di attuazione • Principali variabili per analisi di segmentazione. • Dal lato della domanda: • Distribuzione territoriale della clientela (e.g. configurazione orografica del territorio...) • Caratteristiche demo-socio-economiche (e.g. Età, sesso, professione, reddito...) • Comportamenti della clientela (stili di vita, propensione al rischio..) • Dal lato dell’offerta: • Prezzi e condizioni dei servizi offerti (tuttavia elevato grado di servizio non sempre rende trasparente il prezzo) • Sistema distributivo • Sportelli bancari • Reti di vendita • Struttura organizzativa

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