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Legalità e Questione Morale. Vincenzo Nuti Programma mozione Casadei Emilia Romagna. Premessa.
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Legalità e Questione Morale Vincenzo Nuti Programma mozione Casadei Emilia Romagna
Premessa Legalità e questione morale sono temi inscindibili, dato che legalità significa rispetto delle leggi e queste devono essere redatte da una classe politica che abbia un alto senso morale. Inoltre le buone leggi sono inutili se vengono disattese da chi le fa, da chi le deve far rispettare e dai cittadini che le devono osservare. Solo una società che rispetta la legalità può garantire nel tempo la sussistenza di uno stato democratico. È di recente pubblicazione il libro “Qualunque cosa succeda. Storia di un uomo libero”, è la storia di Giorgio Ambrosoli, per cinque anni commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, ucciso a Milano da un killer la notte tra l’11 e il 12 luglio 1979. Ambrosoli agiva in una situazione di isolamento, difficoltà e rischio di cui era ben consapevole. Aveva scritto alla moglie: «Pagherò a caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il Paese [...] La legalità per esistere ha bisogno di ognuno di noi Ambrosoli è uno dei tanti in Italia che, per coerenza agli ideali di libertà e responsabilità verso lo stato, hanno sacrificato la vita. La lista è lunga e molti sono ignoti. Se ognuno di noi, superando gli egoismi personali, nel proprio quotidiano saprà rispettare la legalità, non avremo più bisogno di eroi e offriremo un futuro possibile alle prossime generazioni. L’illegalità non penalizza solo la società umana ma l’intero ecosistema.
SITUAZIONE PRESENTE L’Emilia Romagna non fa specie a sé e come tutte le altre regioni del nostro paese soffre di una illegalità diffusa. Se questa illegalità non ha ancora raggiunto livelli insopportabili, come invece capita ad altre regioni, questo dipende da ragioni storiche e culturali/economiche. È certo che questa situazione non potrà che peggiorare nel tempo se le condizioni generali del paese non miglioreranno. Gran parte delle leggi e delle forze dell’ordine sono di competenza dello stato nazionale. Vi sono tuttavia alcuni punti di positività Le politiche per la sicurezza in senso stretto sono state integrate progressivamente negli ultimi anni con le altre politiche ad esse correlate, come le politiche sociali, abitative, di viabilità ecc. in modo da realizzare programmi locali rispondenti alle esigenze dei cittadini. Vi sono anche, però, alcuni Punti critici I tempi della giustizia, la carenza di personale della Magistratura e delle Forze dell’Ordine e anche di quello amministrativo/civile. La crisi economica è terreno fertile per infiltrazioni mafiose (usura, riciclaggio, subappalti). Percezione insicurezza + crisi dei valori etici, morali, di legalità e giustizia sociale Carceri indice di sovraffollamento al 31/12/07 - 152 / capienza regionale 2.382 /detenuti 3.613
OBIETTIVI Il primo obiettivo che dobbiamo porci è di riportare l’illegalità entro livelli fisiologici europei, considerando che l’indice di percezione della corruzione nel nostro paese ci pone al 45esimo posto dietro, tra gli altri, a Malaysia, Mauritius, Giordania e Botswana nella speciale graduatoria dei Paesi meno corrotti del mondo stilata dall'organizzazione non governativa 'Transparency International' (TI). La corruzione è così diffusa da far dichiarare al procuratore generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato per il 2008: “Il fenomeno della corruzione all’interno della Pubblica amministrazione è talmente rilevante e gravido di conseguenze in tempi di crisi come quelli attuali da far più che ragionevolmente temere che il suo impatto sociale possa incidere sullo sviluppo economico del Paese anche oltre le stime effettuate dal servizio Anticorruzione e Trasparenza del ministero della Funzione pubblica, nella misura prossima a 50/60 miliardi di euro (100/120.000 miliardi di lire) all’anno costituenti una vera e propria tassa immorale ed occulta pagata con i soldi prelevate dalle tasche dei cittadini”. La popolazione italiana conta circa 60 milioni di persone, gli abitanti dell’Emilia Romagna sono circa 4,5 milioni, se si potesse fare una pura proporzione, la corruzione pubblica avrebbe una incidenza nella nostra regione pari a 4,5 miliardi di euro, 1.000 euro pro capite ogni anno !
OBIETTIVI • Giustizia: diminuzione dei tempi dei processi ed aumento del personale anche amministrativo/civile (destinazione fondo ad hoc, collaborazioni/convenzioni con ditte che offrono strumenti e tecnologie che aumentano la produttività) • Controllo e contenimento delle infiltrazioni mafiose (osservatorio attivo sui reati, protocolli tra prefetture, enti locali e organizzazioni sindacali e imprese su reale certificazione antimafia, procedure di verifica di aziende ecc., nascita uffici integrati multi professionali e tra più enti; formazione degli operatori economici e degli enti locali su temi quali mafia e corruzione. Codici e regolamenti degli enti che espellono o limitano nei poteri il proprio personale indagato per reati patrimoniali, contro la P.A. , di mafia ecc. o già condannato. • Cultura della legalità: sensibilizzare i cittadini a principi base come etica, onestà, responsabilità, solidarietà. Attività di sensibilizzazione sul valore dell’accoglienza, della responsabilità, della giustizia sociale, attività informativa e formativa sui temi della carta costituzionale, della democrazia partecipata, del fare politica come impegno civile e della legalità, rivolte ai cittadini e in particolare ai giovani e ai giovanissimi. • Carceri: diminuzione indice di sovraffollamento, attivare politiche concrete per il reinserimento nella società civile tramite il lavoro ecc, per evitare la reiterazione dei reati. • Aggredire l’evasione fiscale, ad esempio gli affitti in nero agli studenti universitari
METODI Il metodo non può che essere la diffusione della cultura della legalità tramite le scuole e gli enti educativi, la pratica della legalità da parte della classe politica e amministrativa, l’emanazione di leggi e regolamenti efficaci, più mezzi alle forze dell’ordine per una maggiore capacità di repressione dell’illegalità, giornali e televisioni che sottraendo spazio al gossip o alla micro criminalità sappiano tornare a informare e a fare inchieste. RIFORME STRUTTURALI Attori coinvolti: Regione, Enti Locali, Forze dell’Ordine, Magistratura, rappresentanti Imprese e Organizzazioni Sindacali, Scuole, Associazioni che si occupano di mafia e legalità es. Libera ecc. Costi: ogni attore cofinanzia, l’area territoriale è definita in base all’efficienza ed efficacia del progetto, regole base: coinvolgimento del territorio, degli attori del territorio, zero cose cadute dall’altro, scelte partecipate e provenienti dalla base in modo che rispondano il più possibile alle esigenze del territorio in questione e dei suoi cittadini
PROGETTI • Progetto digitalizzazione procure della repubblica (scritto da Luca Foresti) • La Regione finanzia la digitalizzazione completa delle procure della repubblica, in collaborazione con queste. Sul modello della procura di Torino e di Trento, la Regione inizia un processo di velocizzazione dei processi civili e penali fino a portarli al livello dei dati Tedeschi o Francesi • Digitalizzazione del cartaceo pubblico usando il lavoro dei carcerati nelle carceri Emiliano – Romagnole • Portale con la mappa dell'Emilia Romagna e i reati denunciati. Ottenere dalle questure dati sui reati denunciati e posizionarli su una mappa. In questo modo si possono avere dati pubblicamente visitabili sullo stato dei reati denunciati e sulla loro distribuzione geografica • I tempi della giustizia: l’inizio della rivoluzione verso la legalità (scritto da Luca Foresti) • I tempi medi e massimi per avere un giudizio definitivo, sia nei tribunali penali che quelli civili, del lavoro e dei TAR, nonché in cassazione, sono il baluardo fondamentale della legalità di un paese, insieme alla certezza della pena. I cittadini Italiani non possono più tollerare tempi tali da non farli più denunciare o citare chi viola la legge (soprattutto nella giustizia civile) per scoraggiamento. Il giudiziario è un potere separato da quello esecutivo e legislativo e questo fa bene alla democrazia. Ma questa separazione non significa che una Regione non possa rimboccarsi le maniche e aiutare la propria magistratura ad abbattere i tempi della giustizia in maniera radicale. • Le ragioni alla base della lunghezza dei processi sono tante, ma se la regione, le province e i comuni vedono nella giustizia sul proprio territorio una infrastruttura fondamentale, tanto quanto le strade, la rete e l'acqua, allora possono intervenire con fondi, collaborazione amministrativa, marketing pubblico sulla legalità, creazione di strumenti per la creazione di senso civico e propensione alla denuncia e al controllo del territorio. • Un obiettivo raggiungibile, anche se ambizioso, è che su tutta la regione Emilia Romagna, entro la fine del prossimo mandato regionale, il 2015, i processi civili, penali, del lavoro e del TAR abbiano una durata pari ad un terzo della media Italiana e che i processi abbiano una durata massima pari alla media Italiana.
Regioni Durata Processi (giorni) Costo ritardi (milioni di euro) Imprese Costo/impresa (migliaia di euro) Piemonte 3,439 149.3 469,917 321 Valle d'Aosta 3,235 1.9 14,786 125 Lombardia 3,678 334.1 953,178 350 Trentino Alto adige 2,537 7.5 109,879 69 Veneto 4,228 141.1 510,916 276 Friuli Venezia Giulia 3,728 38.2 116,358 329 Liguria 6,197 58.6 166,678 352 Emilia Romagna 4,912 165.5 475,410 348 Toscana 5,117 168.7 413,950 407 Umbria 5,061 28.5 94,297 302 Marche 5,358 82.2 177,464 463 Lazio 4,517 328.6 553,983 593 Abruzzo 5,772 62 149,489 415 Molise 6,549 8 36,856 217 Campania 5,412 320.7 543,970 590 Puglia 7,184 192.6 399,236 482 Basilicata 7,608 34.2 63,154 541 Calabria 7,611 64.3 182,035 353 Sicilia 7,585 149.5 473,816 315 Sardegna 5,220 44.9 172,652 260 Italia 4,905 2331.3 6,073,024 384 Durata dei processi civili al 2005 Fonte: elaborazioni Ufficio studi Confartigianato su dati Istat InfoCamere :
Una maggiore legalità e trasparenza renderebbero la nostra regione appetibile per gli stranieri che vogliono investire e che guardano ai tempi della giustizia come un elemento fondamentale. Porterebbe i suoi cittadini a vedere nella giustizia un esempio di uscita dalla crisi nella quale si trova il nostro paese. • Come si può ottenere un tale risultato? Ecco una serie di idee concrete: • Facendo diventare la legalità un tema centrale della politica. Vedendo la legalità come una "infrastruttura" necessaria con una valenza economica fondamentale. • Finanziando progetti regionali per la digitalizzazione dei processi. • Lavorando con la magistratura che opera nel nostro territorio per individuare i colli di bottiglia per i tempi della giustizia su cui la politica regionale può aiutare • Mettendo un timer in un sito dedicato che indica i tempi della giustizia per i vari livelli di giudizio in tempo reale, e facendo vedere la dinamica di variazione di tali tempi • Ascoltando le richieste dei magistrati e facendo lobbying per ottenere quello di cui hanno bisogno • Mettendo delle mile-stones da raggiungere nei 5 anni, monitorandole in maniera continua e trasparente per i cittadini • Creando una task-force sui tempi della giustizia in regione, fatta di magistrati, informatici, avvocati, che per 5 anni si occupano di questo obiettivo • Il PD dovrebbe essere un partito che fa della legalità uno dei cardini della propria credibilità tra i cittadini. Il PD deve prendere un impegno preciso davanti ai propri elettori.
CONCLUSIONI Prendiamo esempio da altri stati europei Etica e politica : il codice del buon governo spagnolo (trad. Rico Guillermo) Le finalità del codice del buon governo, nelle intenzioni del governo spagnolo - che lo ha presentato a dicembre 2004 - è avvicinare il comportamento delle alte cariche di governo alle esigenze dei cittadini - orientando, premiando o sanzionando le figure istituzionali - per incrementare la fiducia nell'amministrazione. Il testo - esplicitamente ispirato alle leggi internazionali ed ai principi raccomandati dalle maggiori organizzazioni mondiali - si applica ai membri del governo ed alle altre cariche dell'amministrazione dello Stato ed ai presidenti, direttori e gestori di imprese pubbliche, della funzione pubblica e degli altri organi di supervisione e controllo. Esso prevede IMPARZIALITÀ e INDIPENDENZA delle alte cariche di governo, SOBRIETÀ nell'uso del potere, TRASPARENZA e UGUAGLIANZA davanti alla legge, che verranno attuati, fra l'altro, con i seguenti metodi: - astensione dall'accettare cariche nelle direzioni dei partiti politici, con eccezione del Presidente e i membri del governo - trasparenza informativa, evitando di alterare o ridurre il contenuto delle informazioni rivolte al pubblico - eliminazione di tutte le manifestazioni esteriori inappropriate e le ostentazioni - rifiuto di qualsiasi regalo, favore, prestito, servizio o altra prestazione economica con condizioni vantaggiose che possano condizionare l'esercizio delle loro funzioni - individuazione con il solo "signore" o "signora", seguito dall'incarico ricoperto e rispetto per le minoranze linguistiche e l'uguaglianza dei generi. Riguardo alle INCOMPATIBILITÀ: - è istituito un osservatorio sul conflitto d'interessi - è istituito un Registro di attività e beni e diritti patrimoniali delle alte cariche pubbliche in cui sarà inserito il contenuto della dichiarazione dei redditi di costoro - le alte cariche non potranno svolgere altre attività pubbliche o private per conto proprio o altrui, e non potranno percepire altri stipendi o parcelle - i beni delle alte cariche in valori mobiliari saranno amministrati in un fondo "cieco" - ove vi siano violazioni, vi saranno sanzioni speciali che saranno rese pubbliche e chi infrangerà la normativa non potrà essere nominato nuovamente per almeno 10 anni. Dovranno inoltre essere esaminate dal parlamento prima della nomina le seguenti figure: presidente del CGPJ (il CSM spagnolo), Procuratore generale dello Stato, presidente e membro della Corte Costituzionale, presidente del Consiglio di Stato, presidente e consiglieri della Corte dei Conti, mentre compariranno di fronte alla commissione parlamentare corrispondente i candidati a presidenti delle authority e a presidente della radiotelevisione di Stato.
CONCLUSIONI Prendiamo esempio da altri stati europei Etica e politica : i 7 principi della vita pubblica in Gran Bretagna (trad. Giulia Alliani) In Inghilterra la "Commissione sugli standard di comportamento degli uomini pubblici" (The Committee on Standards in Public Life) ha stabilito e pubblicato "I SETTE PRINCIPI DELLA VITA PUBBLICA", che ritiene vadano rispettati da tutti coloro che ricoprono una pubblica carica o sono impiegati nelle pubblica amministrazione. Essi sono: ASSENZA DI INTERESSE PRIVATOI detentori di cariche pubbliche devono agire unicamente in funzione del pubblico interesse. Non devono agire al fine di ottenere vantaggi finanziari, o di altra natura, per se stessi, la loro famiglia o i loro amici. INTEGRITÀI detentori di cariche pubbliche non devono mettersi nella condizione di essere debitori di alcunché, denaro o altro, nei confronti di soggetti od organizzazioni esterne che potrebbero cercare di esercitare la loro influenza nell'esplicazione delle attività inerenti alla carica. OGGETTIVITÀNell'amministrazione degli affari pubblici, comprese le nomine, l'assegnazione e la stipula di contratti, la segnalazione di soggetti degni di riconoscimenti e benefici, i detentori di cariche pubbliche devono effettuare scelte in base a criteri di merito. RESPONSABILITÀI detentori di cariche pubbliche sono responsabili delle loro decisioni e azioni nei confronti degli altri cittadini, e hanno il dovere di sottoporsi a qualunque valutazione in relazione alla carica ricoperta. TRASPARENZAI detentori di cariche pubbliche devono essere i più chiari possibili nelle decisioni e negli atti che intendono intraprendere. Sono tenuti a fornire le ragioni delle loro decisioni, e non devono limitare l'informazione se non quando lo richieda con evidenza l'interesse pubblico. ONESTÀ I detentori di cariche pubbliche hanno il dovere di dichiarare tutti gli interessi privati che hanno qualche relazione con i loro pubblici doveri, e di impegnarsi a risolvere qualsiasi conflitto di interessi possa derivarne, in modo tale da proteggere il pubblico interesse. LEADERSHIPI detentori di cariche pubbliche sono tenuti a promuovere e sostenere i principi esposti con la loro leadership e con l'esempio.
CREDITI Presentazione realizzata da Vincenzo Nuti grazie al contributo di Luca Foresti, coordinatore programma Casadei, Alessia Frangipane – associazione Libera di Parma, OLD ONLUS - Osservatorio sulla Legalità e sui Diritti - www.osservatoriosullalegalita.org