230 likes | 1.19k Views
Concilio di Trento. Storia della Chiesa moderna. Punto di convergenza delle spinte riformatrici e centro di propagazione verso tutti i ceti della vita cristiana. Ambiente della vigilia.
E N D
Concilio di Trento Storia della Chiesa moderna Punto di convergenza delle spinte riformatrici e centro di propagazione verso tutti i ceti della vita cristiana.
Ambiente della vigilia • Papato: incombenze della sovranità temporale; centro di interesse della nobiltà italiana (nepotismo); mondanità/mecenatismo. • Cardinali: mondani; assenteisti; vincolati alle politiche famigliari; riformatori a partire da Leone X, Clemente VII e soprattutto Polo III. • Vescovi: assenteisti e succubi delle strategie famigliari; spagnoli - secondo i principi dei re cattolici: autoctoni, fedeli al Re, dotti e onesti (Talavera, Mendoza ,Cisneros)
Riforma cattolica • Riforma cattolica (Mauernbrecher 1880), anti-riforma/ controriforma(Villoslada), disciplinamento protestante e cattolico, con aspetti propositivi e aspetti repressivi. • Riforma: Confraternite laicali; osservanze; studi (Capranica); rinnovamento della teologia (Novum testamentum e Complutense) revisione della curia; educazione giovanile; purificazione della pietà popolare. • Controriforma: Spedizioni dei vescovi di confine; controversisti; canoni (decreti); indice; pietà eucaristica; censura estetica.
Convocazione • Inerzia dei pontefici: Leone X (quisquilie dottrinali, timore di conciliarismo) e Clemente VII (questioni politico diplomatiche) • I protestati lo volevano senza papa, aperto ai laici, con la parola come unico criterio di valutazione; Carlo V lo intendeva come strumento di unità politica in opposizione ai Turchi; I francesi non lo volevano per motivi opposti rispetto a quelli di Carlo V; Enrico VIII lo temeva per la sua situazione matrimoniale. • Con Paolo III, nuovi arrivi nel collegio cardinalizio, riforma della curia (dataria, cancelleria, camera), inquisizione romana, fallimento dei colloqui di religione, pace di Crepy tra Carlo V e Francesco I: elementi che aprono la strada all’inizio dei lavori il 15 marzo 1545.
I fase: Paolo III (1545-1547) • Concilio medievale: diretto dai legati papali, voti espressi per testa da vescovi e superiori religiosi. • Organizzazione: congregazione dei teologi; congregazioni generali; gruppi di studio a disposizione dei legati; sedute solenni. • Decreti: a) scrittura e tradizione (partim partim/ scripto et sine scripto traditionibus) b) Giustificazione (grazia e collaborazione; fede fiduciale e certezza della salvezza/osservanza dei comandamenti e perseveranza nel bene) c) residenza
A Bologna • Trasferimento a causa del tifo e delle contrapposizione delegato papale, del Monte, e imperiali, Madruzzo e Paceco. • Reazione di Carlo V per il fallimento delle sue aspirazioni ‘quasi monarchiche’ • Mendicanti e biblioteche permettono l'elaborazione delle dottrina sui sacramenti.
II Fase: Giulio III (1551-1552) • Decreti sui sacramenti: eucarestia, penitenza unzione • I protestanti si presentarono per convenienza: Gioacchino II di Bradeburgo • La Francia si allea con Solimano II contro Carlo V • Paolo IV: inquisizione al Ghislieri, indice, riforma della curia, selezione dei candidati all’episcopato, revoca delle dispense a ecclesiastici vagabondi
III fase: Pio IV (1562-1563) • Nuova indictio sempre a Trento • Obbligo di residenza = precetto divino • Altri decreti sui sacramenti: comunione sotto le due specie, dimensione sacrificale (ripresentatio), lingua vernacola, sacramentalità del matrimonio con forma ad validitatem • Cura animarum suprema lex: vescovo, educatore, visitatore, catecheta, animatore sinodale.
Valutazione • Dei tre obiettivi: unità, lotta contro i turchi e riforma, due non furono colti • Elementi positivi: chiarimento della dottrina, specie mediante i decreti sulla giustificazione e i sarmenti. • Carenze ecclesiologiche, specie riguardo al rapporto tra collegialità e primato.