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La Cooperazione Transnazionale per Innovare i Sistemi Formativi. Relatore Alfonso Santaniello. Il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000 ha definito per l’Unione Europea l’obiettivo strategico di divenire la società fondata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo.
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La Cooperazione Transnazionale per Innovare i Sistemi Formativi Relatore Alfonso Santaniello
Il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000 ha definito per l’Unione Europea l’obiettivo strategico di divenire la società fondata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo • Gli elementi basilari di questa strategia sono: • l’adattamento dei sistemi di istruzione e formazione all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita • la promozione dell’occupabilità e dell’inclusione sociale attraverso un investimento nel sapere e nelle competenze • la creazione di una società dell’informazione accessibile a tutti • il sostegno alla mobilità
La strategia di Lisbona è stata confermata dal vertice di Barcellona del marzo 2002, nel corso del quale l’Unione Europea si è impegnata a: • rendere i propri sistemi d’istruzione e formazione un punto di riferimento a livello mondiale entro il 2010 • promuovere una maggiore cooperazione nel settore dell’istruzione e della formazione professionale (IFP)
La Dichiarazione di Copenaghen sottoscritta nel novembre 2002 da 31 Ministri dell’Istruzione, dalle parti sociali e dalla Commissione Europea, si prefigge di: • migliorare la qualità e l’attrattività dell’IFP, • sviluppare strumenti europei volti a migliorare la trasparenza e il riconoscimento di qualifiche e competenze • promuovere la trasformazione e l’adeguamento dei sistemi d’IFP a livello nazionale, per ottenere sistemi flessibili, personalizzati e centrati sui discenti
Dichiarazione di Copenaghen Obiettivi Principali • sviluppare un quadro unico di riferimento per la trasparenza (“Europass”) • sviluppare un quadro europeo comune per assicurare la qualità dell’IFP • elaborare un sistema europeo di trasferimento dei crediti per l’IFP • livelli di riferimento comuni per l’IFP • principi comuni in materia di certificazione segue
Obiettivi Principali • principi comuni per la validazione dell’apprendimento non formale e informale • rafforzare le politiche, i sistemi e le prassi nel campo dell’orientamento permanente • garantire un maggiore sostegno allo sviluppo di qualifiche e competenze a livello settoriale • dedicare una maggiore attenzione ai bisogni di apprendimento di insegnanti e formatori che operano nel settore dell’IFP • rafforzare la dimensione europea dell’IFP
Il Contesto di Riferimento La strategia di Lisbona e le attività previste per dar seguito alla Dichiarazione di Copenaghen ruotano intorno alle seguenti due grandi priorità: • lo sviluppo del mercato del lavoro europeo (... fare dell’Europa l’economia fondata sulla conoscenza più competitiva...) • la trasformazione, la modernizzazione e l’adeguamento dei sistemi europei di istruzione e formazione (che devono essere “…un riferimento di qualità a livello mondiale”)
Il Contesto di Riferimento Iprincipi della Strategia di Lisbona e della Dichiarazione di Copenaghen sono stati ribaditi nel dicembre 2004 dal Comunicato di Maastricht “sulle priorità future di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale”, i cui punti chiave sono: • il raggiungimento di livelli elevati di qualità ed innovazione nei sistemi di istruzione e formazione professionale, che vadano a beneficio di tutte le persone impegnate nell’ apprendimento; • il collegamento tra l’istruzione e formazione professionale e le esigenze del mercato del lavoro; • la messa a punto e la realizzazione del Sistema europeo di trasferimento di crediti accademici nell’istruzione e formazione professionale (ECVET).
Azioni Intraprese In linea con il contesto di riferimento descritto, il CONFORM, in collaborazione con le organizzazioni socie internazionali a vario titolo preposte ai processi di educazione/formazione e di orientamento/inserimento lavorativo del cittadino, sta sperimentando modelli comuni di analisi del fabbisogno, di macro e micro progettazione, di erogazione, valutazione e controllo qualità degli interventi formativi. segue
Azioni Intraprese • Il modello di cooperazione internazionale in fase di sviluppo • intende, pertanto, agire sull’intero sistema socio-economico • affinché: • i giovani ed i gruppi deboli del mercato del lavoro possano essere adeguatamente supportati nei loro percorsi di orientamento/inserimento lavorativo, beneficiando di percorsi di apprendimento volti a trasferire loro le competenze realmente richieste dai sistemi produttivi locali segue
Azioni Intraprese • i lavoratori possano continuamente aggiornarsi in un’ottica di life long learning, attraverso interventi formativi specifici, qualitativamente standardizzati e rispondenti alle esigenze di empowerment delle competenze richieste dalle rapide e profonde innovazioni tecnologiche ed organizzative dei processi produttivi
Prospettive Future • Il modello di cooperazione internazionale del CONFORM dovrà mirare a: • sviluppare un modello di cooperazione tra il sistema formativo, dell’orientamento professionale e del lavoro, basato sullo sviluppo di una metodologia condivisa di valutazione e controllo qualità dei processi e di validazione degli apprendimenti formali e non formali segue
Prospettive Future • definire, sperimentare e diffondere un modello comune di valutazione della qualità dei processi formativi, basato sull’individuazione di un insieme di indicatori in grado di descrivere, di rendere confrontabili e trasferibili i risultati dell’apprendimento conseguiti in contesti formali e non formali
Obiettivi specifici a cui tendere • favorire l’integrazione/cooperazione tra il sistema dell’IFP e il mercato del lavoro nei territori di riferimento del network • individuare un set di competenze distintive per l’empowerment di figure professionali target (analista dei bisogni formativi, referente aziendale della formazione, Orientatore e Referente dei CPI) funzionali al loro ruolo di attori primari del Sistema Integrato Territoriale, a presidio del modello di controllo qualità dei processi e di validazione degli apprendimenti formali e non formali segue
Obiettivi specifici a cui tendere • individuare le buone prassi e le soluzioni metodologiche di eccellenza sperimentate nei Paesi rappresentati nel network dalle organizzazioni pubbliche e private socie del CONFORM, al fine di sviluppare un modello comune di controllo qualità dei processi e di validazione degli apprendimenti formali e non formali segue
Obiettivi specifici a cui tendere • sviluppare un modello di integrazione (Learning Cooperation Model) basato sull’ottimizzazione delle relazioni e delle interdipendenze tra i Sistemi della formazione, dell’orientamento e del lavoro attive nei Territorio di riferimento dei Soci, per la costruzione di un’efficace convergenza tra sistema scolastico, universitario, formativo e produttivo segue
Obiettivi specifici a cui tendere • individuare, configurare e condividere una nuova metodologia che consenta di erogare una formazione mirata a colmare specifici fabbisogni, introducendo in modo sistematico, già a livello di progettazione didattica, modalità e strumenti di controllo della qualità dei processi e di validazione dell’apprendimento formale e non formale segue
Obiettivi specifici a cui tendere • ricercare nuovi modelli cooperativi fra operatori del sistema formativo, dell’orientamento e del lavoro, individuando i reali bisogni di competenze del sistema produttivo ed i relativi gap formativi delle persone occupate o in cerca di occupazione, al fine di elaborare piani formativi capaci di garantire una risposta sinergica di percorsi di inserimento/riqualificazione lavorativa segue
Obiettivi specifici a cui tendere • sviluppare nuove forme di cooperazione internazionale multiattore, e basato sulla personalizzazione dell’offerta formativa centrata su un comune sistema di garanzia della qualità per la trasferibilità delle competenze sviluppate in processi formativi formali e non