120 likes | 312 Views
LA STORIA DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO. Di Riccardo Occa e Devin Fraccaro.
E N D
LA STORIA DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO Di Riccardo Occa e Devin Fraccaro
La figura mostra che l' Italia è stata ed è un paese con un debito pubblico elevato. Gli anni in cui il debito è stato superiore al PIL non sono casi isolati. Su 148 osservazioni l' incidenza del debito sul pil è stata superiore al 100 per cento in 54 anni ed è stata superiore al 60 per cento in 109 casi.
Nel decennio successivo all' unificazione del paese il debito pubblico passo dal 45% al 95% del Pil, ciò fu dovuto principalmente all' elevato deficit di bilancio, alle spese militari per le guerre del Risorgimento e all' assunzione dei debiti delle regioni annesse. Nel 1872 tuttavia si riuscì ad ottenere il pareggio di bilancio
Tra il 1873 ed il 1914 si ha un periodo di lenta crescita del Debito Pubblico che aumenta in rapporto al Pil fino al 1897 principalmente a causa dei grandi investimenti nella rete ferroviaria( rapporto al 124 %), per poi calare grazie al positivo andamento dell' economia in età Giolittiana ( nel 1911 rapporto al 78%).
A partire dal 1915 i disavanzi assunsero proporzioni dapprima crescenti e poi decrescenti fino al 1924. L'aggiustamento post-bellico avvenne sia dal lato delle spese che da quello delle entrate, che in riferimento al Pil si assestarono ad un livello di un paio di punti percentuale superiore al livello pre-bellico.Nel 1928 si assistette ad un netto calo dell' indebitamento dovuto ad una moratoria di gran parte del debito di guerra con l'Inghilterra e gli USA
Gli effetti della grande crisi del '29, che si fece pesantemente sentire sul bilancio italiano a partire dal 1932 e le avventure belliche di Mussolini saldatesi poi con la Seconda Guerra Mondiale provocarono disavanzi crescenti fino al collasso finale
Nel dopoguerra l'inflazione ridusse il peso del debito mentre il risparmio privato in mancanza di alternative aderiva alle emissioni del tesoro.Nel periodo dal 1950 al 1971 la grande crescita economica permise il mantenibento del rapporto debito Pil a livelli estremamente positivi, tuttavia sin dalla fine degli anni 60 si assistette ad una crescente difficoltà dello stato nel contenere il disavanzo pubblico.
A partire dal 1973 la situazione si aggravò ulteriormente a causa di un sempre crescente deficit commerciale, inoltre la crescita della spesa sociale non fu accompagnata come negli altri paesi europei da un aumento della tassazione, col risultato di creare disavanzi enormi nel bilancio pubblico, il debito così passò dal 40% del Pil del 1973 al 121% del Pil nel 1993.
I governi che si succedettero nei primi anni 90 riuscirono ad arrestare la crescita del debito mediante il taglio delle spese e un aumento della pressione fiscale col risultato di stabilizzare il debito attorno al 110% del Pil, tuttavia la crisi economica iniziata nel 2008 ha portato ad una nuova crescita del debito, che ha raggiunto nel 2011 ha superato il 120% del Pil.
Ecco un confronto tra il debito italiano con l'Inghilterra e con gli Usa Spinto dalle difficoltà di rifinanziare il debito il nuovo governo ha approvato una nuova manovra finanziaria che dovrebbe riportare il debito sotto il 100% del Pil entro il 2020