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Una figura professionale emergente: il tutor di rete. SMAU 2003 Patrizia Appari. L’ e.learning negli ultimi anni è stato oggetto di una evoluzione qualitativamente progressiva nel tempo.
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Una figura professionale emergente: il tutor di rete SMAU 2003 Patrizia Appari
L’e.learning negli ultimi anni è stato oggetto di una evoluzione qualitativamente progressiva nel tempo • La prima esperienza di formazione a distanzarisale all’anno 1999-2000, quando INDIRE, incaricata dal Ministero di occuparsi delle “10 ore di autoformazione in rete” previste a livello contrattuale per la formazione dei docenti incaricati di funzioni obiettivo, predispose uno spazio all’interno del proprio sito (www.bdp.it), rivolto a 58.000 docenti. • La seconda opportunità di uso delle risorse di rete per la formazione dei docenti, messa a disposizione dal MIUR, risale all’anno 2001-2002, quando, in occasione delle attività formative per i circa 60.000 docenti neo assunti (45.000 formati) viene realizzato un progetto di e.learning, sempre affidato ad INDIRE. • Anno 2002-2003 esperienze formativo di e.learning integrato: sperimentazione riforma. Patrizia Appari
Quale formazione in rete? • formazione a distanza • formazione in rete - apprendimento in rete • groupware • formazione mista o integrata - blended learning • e-learning • uso collaborativo della rete Patrizia Appari
Formazione a distanza uso di modelli didattici basati sulle tecnologie gestione e distribuzione di materiali di studio che offrono allo studente una discreta libertà organizzativa senza vincoli di tempi e che sviluppano la possibilità di gestione di modi di apprendimento personalizzati impiego della comunicazione sincrona a distanza attraverso le tecnologie delle videocomunicazione, la diffusione di materiali multimediali di vario genere tra loro integrati - interazione in tempo reale tra studente e docente finalizzata all’esercizio di pratiche da fruire tramite la rete Patrizia Appari
Formazione in rete - apprendimento in rete Il modello dell’apprendimento in rete persegue la finalità dell’attivazione nei partecipanti di processi di apprendimento favoriti dalle reti di interrelazioni che si stabiliscono nelle attività di una comunitàcon finalità cooperative e tendente a comuni obiettivi formativi. Il concetto di rete si riferisce ad una rete di individui, anche se funzionale ed indispensabile alla stessa è la rete telematica, che elimina il vincolo da tempi e spazi predefiniti. Consona in modo particolare alla formazione degli adulti, dove la condivisione del vissuto personale di ciascun attore gioca un ruolo determinante a favore dell’intero processo formativo. Patrizia Appari
Groupware • Con il termine "groupware" si intendono gli strumenti informatici e i metodi che supportano le attività collaborative di persone che condividono obiettivi comuni. • CSCL (Computer Supported Collaborative Learning) • Essenzialmente un sistema groupware è costituito da una rete di postazioni di lavoro individuali, che permette di: • Comunicare, sia in modo sincrono (telefono, chat, videoconferenza) sia in modo asincrono (posta elettronica, bacheche elettroniche, agende condivise). • Condividere basi di dati multimediali • Pianificare ... • Decidere ... • Monitorare ... Patrizia Appari
e-learning integrato • Alterna a momenti in presenza, momenti a distanza, nei quali, ogni volta lo strumento individuato per la formazione è strettamente collegato all’obiettivo da conseguire • Nel blended learning i momenti in presenza e a distanza sono complementari, pertanto, particolare attenzione deve essere posta, durante la progettazione, al loro equilibrio, in quanto gli uni sono funzionali agli altri • Offre l’opportunità di condurre gradualmente i formandi dal tradizionale insegnamento in aula all’e.learning vero e proprio rendendo più facili da accettare i cambiamenti insiti in questa transizione. Patrizia Appari
e-learning • - uso di approcci pedagogici necessari alla produzione di risultati didattici ottimali (cognitivismo, costruttivismo, apprendimento cooperativo, ecc.); • - impiego di svariate forme di tecnologie didattiche (videocassette, CD-rom, DVD, ecc.); • - unione di tecnologie web (e.mail, mailing list, forum, strumenti di autoapprendimento, strumenti di condivisione, streaming video, streaming audio, testo, ecc.); • - utilizzo di svariate forme di tutoring (esperto, tutor, peer tutor, ecc.) Patrizia Appari
Il tutor … quale tutor? • La figura del tutor viene a definirsi con più forza nel momento nel quale si comincia a caratterizzare la formazione in rete (online education) definita di terza generazione o mediata dalle tecnologie, nella quale l’enfasi è posta sulla “presenza sociale” che le nuove tecnologie consentono, fortemente basata sul dialogo e sul contatto faccia a faccia, dove, però, la maggior parte del processo formativo avviene in rete attraverso l’interazione dei partecipanti, in una vera e propria comunità di apprendimento che favorisce sia il superamento dell’isolamento del singolo sia la valorizzazione dei suoi rapporti con il gruppo. Patrizia Appari
Apprendimento assistito • Le forme di FaD che offrono apprendimento assistito sono orientate ai contenuti, il tutor viene definito instructorche si impegna in attività di lecturingse si occupa di erogare lezioni attraverso i contenuti e di mentoring se accompagna, sostiene e guida attivamente il discente nella progressiva scoperta dei contenuti e della costruzione delle conoscenze. Patrizia Appari
Apprendimento collaborativo • Le forme di FaD che offrono apprendimento collaborativo sono orientate alla gestione del gruppo, il tutor viene definito moderator che si impegna in attività di coachingse si occupa di incoraggiare le interazioni nel gruppo che scambia, condivide e costruisce conoscenze e di affrontare e risolvere i problemi in un ambiente di apprendimento che si caratterizza come flessibile e collaborativo. Patrizia Appari
Apprendimento mediato • Le forme di FaD che offrono apprendimento mediato sono orientate a forme di scaffolding, il tutor viene definito facilitator e può mettere in atto più forme di tutoringrispetto alle funzioni attivate: • Tutor di sostegno • Tutor facilitatore • Tutor mediatore Patrizia Appari
La comunità di pratica • La Comunità di pratica è una comunità di individui che hanno in comune conoscenze ed esperienze cognitive, di solito professionisti, che interagiscono intorno ad un dominio di conoscenze, il quale assicura ai membri un senso di appartenenza e di condivisione di obiettivi, metodi e risultati, i quali, a loro volta, attraverso le interrelazioni, si creano come nuovi repertori di conoscenze. • Le Comunità di pratica si costituiscono anche attraverso l’uso delle tecnologie, superando così limiti spaziali e temporali d’incontro. Patrizia Appari
Che cos’è una comunità di pratica • Gli elementi strutturali di una Comunità di pratica, sono: • - Individui reciprocamente impegnati che fanno parte di una comunità di apprendimento. • - Lavoro collaborativo e cooperativo attorno a un compito comune. • - Suddivisione di ruoli e funzioni in relazione al cooperative learning e ai processi attivati. • - Organizzazione di relazioni funzionali tra i componenti del gruppo, finalizzate al compito. • - Repertorio tecnologico condiviso. • - Coprogettazione e condivisione di un’impresa comune. • - Realizzazione di un prodotto sviluppato in modo processuale e fortemente partecipato da tutti gli aderenti. Patrizia Appari