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“Vivo la mia città e….. dintorni”

“Vivo la mia città e….. dintorni”.

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Presentation Transcript


  1. “Vivo la mia città e….. dintorni” E’ un progetto realizzato dagli studenti della scuola Andrea Torrente frequentanti la classe II sez. H turistico, al fine di suggerire eventuali luoghi da visitare nella città nota in tutto il mondo per le sue bellezze artistiche e paesaggistiche nonché per le testimonianze del suo storico passato : Napoli.La sua magia, infatti, è racchiusa nel mito delle sue origini; secondo alcuni storici la sua nascita è da collegare alla legenda della splendida sirena di nome Parthenope.Ora, immaginate di avere pochi giorni per addentrarvi nelle meraviglie di Napoli, nella sua cultura, tradizione e musica.Vi porrete sicuramente le seguenti domande: “quali sono i luoghi più belli e importanti da visitare? E i posti di maggiore attrazione?” noi abbiamo la risposta! Saremmo felici di elencarvi degli itinerari turistici che voi potrete prendere in considerazione.Vogliamo però darvi un ultimo consiglio, il modo migliore per conoscere Napoli, nel bene e nel male, è quello di viaggiarci dentro, scoprirne pregi e difetti, annusare i suoi profumi, lasciandovi sorprendere da ciò che essa è in grado di offrirvi; se seguirete il nostro consiglio non ve ne pentirete affatto.C’è tanto da vedere e non è facile scegliere ma qualsiasi itinerario turistico scegliate vi porterà comunque alla scoperta dei suoi tesori culturali e delle sue famose opere d’arte.Inoltre ci siamo permessi di aggiungere, anche se non fa parte di Napoli, la Reggia di Caserta, dove potrete ammirare uno splendido Palazzo Reale, un grande Parco, un Giardino Inglese e diverse Fontane spettacolari.

  2. Gli itinerari che noi presentiamo sono: Maschio Angioino;Castel dell’ovo;Il Duomo di Napoli;Napoli Sotterranea;Palazzo Reale di Napoli;Le Chiese di Santa Chiara, San Lorenzo Maggiore;Gli scavi di Pompei;La Reggia di Caserta.

  3. Maschio Angioino • Proseguendo per Piazza Municipio possiamo ammirare la semplicità ma allo stesso momento anche la magnifica bellezza di “Castel Nuovo” detto anche “Maschio Angioino”. • La sua costruzione iniziò nel 1279 con Carlo I D’Angiò su progetto di Pierre de Chaule ,un architetto francese, e la sua costruzione durò 3 anni. • Il complesso divenne un centro di cultura; Alfonso I diede al castello il nome di “Castel Nuovo” e fece innalzare un grandissimo Arco di Trionfo che si può ammirare all’entrata della fortezza. • Proseguendo all’interno troviamo l’enorme cortile dove si possono ammirare le sale e le cappelle presenti nel castello.

  4. Sala dei Baroni • Proseguendo lungo il cortile possiamo notare alla nostra sinistra una lunghissima ed ampia scala che dà accesso alla “Sala Dei Baroni”. • Quest’ultima voluta da Roberto D’Angiò, è stata dipinta da Giotto. • Nel 1486 in questo luogo furono arrestati i baroni che avevano partecipato alla congiura contro Ferrante I D’Aragona ; quest’ ultimo scoprendo il loro piano decise di invitarli nella sala (che allora era la Sala Maior della fortezza) ma con l’inganno, essi infatti,sapevano di essere invitati per festeggiare le nozze della nipote del sovrano con il figlio del conte di Sarno ma una volta giunti lì furono imprigionati. • Guardando il soffitto possiamo osservare un disegno stellare formato dai costoloni in piperno che sostengono la volta,subito al di sotto di tale copertura si sviluppa una galleria che si apre con otto finestre quadrate per ciascuna lunetta sovrastante da cui le donne potevano osservare quanto accadeva tra gli uomini giù in sala perché a elle era proibito partecipare. • La sala è stata danneggiata irrimediabilmente da un incendio nel 1919 in cui andarono distrutte tutte le decorazioni scultoree.

  5. Cappella Palatina • La Cappella Palatina o di Santa Barbara si trova nell’ampio cortile del castello. • Entrando possiamo ammirare delle vetrine contenenti i magnifici gioielli delle regine che si sono succedute negli anni. L’interno è formato da una sola navata senza aggiunta di cappelle laterali che termina in un abside rettangolare. • Lungo le pareti laterali presenta dei magnifici dipinti di Giotto, che purtroppo sono stati danneggiati nel tempo. • Uscendo dalla Cappella Palatina si possono usare le scale collocate nella parte destra del cortile per salire al primo piano dove si possono ammirare le splendide opere ivi esposte. • Al termine del percorso possiamo apprezzare la bellezza di Napoli grazie ad un ampio spazio vetrato , da cui è possibile scorgere il meraviglioso porto e l’immenso mare.

  6. 1° piano • Qui possiamo ammirare le notevoli opere religiose esposte, esse sono opere provenienti da molte chiese, come ad esempio la “Real Casa Santa dell’Annunziata”. • Il museo ospita anche oltre ad opere di natura pittorica anche numerosi “argenti” appartenenti al corredo liturgico dell’Annunziata, fra cui si ricorda il prezioso Crocifisso con la Madonna e San Giovanni Evangelista, in cristallo di rocca e argento risalente al XVI secolo.

  7. 1° piano • Sempre al primo piano possiamo visitare la cappella denominata delle anime del purgatorio realizzata intorno agli anni 1580-81, per volere dei viceré spagnoli. • L’interno presenta decorazioni barocche, con affreschi e dipinti su tavola;sull’ altare maggiore è posto un dipinto che ha come soggetto la Madonna del Carmine con la anime del purgatorio ed i Santi Sebastiano e Gregorio Magno. • Da un’antica fonte sembrerebbe che nella cappella venne sepolto Giovanni, fratello del ben più noto rivoluzionario napoletano Masaniello.

  8. 2° piano - Porta Bronzea • La porta posta originariamente all’ingresso del castello viene oggi esposta al secondo piano del castello; questa porta dalla lunga e travagliata storia venne commissionata da Ferrante D’ Aragona nel 1475 a celebrazione della vittoria del sovrano su Giovanni D’ Angiò ed i baroni ribelli a cui è intitolata la sala omonima. Nell’ultimo pannello sul lato sinistro si può facilmente notare una palla di cannone conficcatasi lì poichè la sventurata porta fece parte del bottino di guerra che Carlo VIII fece caricare sulle navi dirette in Francia. Durante la navigazione però, la flotta francese venne attaccata e sconfitta dai Genovesi, è presumibile che nel corso della battaglia la porta venne colpita e quindi danneggiata da diverse palle di cannone che possiamo vedere ancora oggi conficcate nella porta. • I genovesi avendo sconfitto i francesi e quindi di diritto conquistato il bottino, avrebbero poi rimandato la porta a Napoli.

  9. 2° piano • Al secondo piano sono esposti dipinti che vanno dal XVIII al XX secolo. • Nella prima sala si notano i cinque ovali del pittore Jacopo Cestaro. • Nelle sale successive è esposta una raccolta della pittura dell’800 napoletano. • L’esposizione è stata ordinata per temi:episodi storici,paesaggi,vedute della città di Napoli,ritratti di donne ed episodi di genere. Tra le vedute della città esposte è suggestiva un’immagine della Vecchia Napoli opera di Vincenzo Caprile. • Nel museo sono esposti anche due statue,una di bronzo, copia del pescatore del museo del Bargello di Firenze e l’altra in terra cotta, che raffigura la triste condizione di un adolescente orfano.

  10. CASTEL DELL’OVO • Proseguendo per via Eldorardo possiamo ammirare la bellezza del Castel dell’Ovo, la più antica fortezza della città di Napoli. • Per accedere al castello bisogna passare su di un ponte elevato,dai cui lati possiamo notare un mare spettacolare. All’interno del castello oggi si trovano diversi spazi che possono essere utilizzati per convegni, e riunioni di lavoro. Le sale e gli spazi sono spogli in modo da consentire gli allestimenti secondo le necessità di ciascun utente.

  11. ITALIA: è la sala più prestigiosa del Castello, presenta un soffitto a volta ed una capienza di 250 posti a platea. • SIRENTA: Completamente scavata nel tufo, può essere la sede ideale sia per lo svolgimento di buffet collegati ai lavori congressuali che si tengono nella sala sia per lo svolgimento di congressi per 150 posti a platea. • ANTRO DI VIRGILIO: Posta nella zona sottostante la sala Compagna, consta di un ampio salone e di due salette che possono essere utilizzate per segreterie, guardaroba o per allestimento di buffet. • La sua capienza è di circa 150 posti a platea. • Compagna di stile più moderno è collocata nella parte più alta del Castello ed è raggiungibile, oltre che attraverso un suggestivo camminamento all’ interno del Castello, anche con 2 ascensori. La sua capienza è di 200 posti a platea. • MEGARIDE: Posta alle spalle della sala Compagna, è composta da una saletta interna utilizzabile per deposito materiale e di una sala di 80 posti a platea. • DALLE CARCERI: In considerazione del particolare valore storico della sala, essa viene prevalentemente adibita a mostre; tuttavia gli uffici direzionali si riservano di concederne l’ uso valutando la compatibilità della richiesta con la tutela del sito.

  12. Duomo Di Napoli • In questa guida vorremmo consigliarvi di visitare uno dei posti più belli e importanti di Napoli, ossia il Duomo di San Gennaro.

  13. Prima di passare all’architettura vorremmo parlarvi un po’ della storia di questa Cattedrale. • Iniziamo col dire che secondo la cronaca di Partenope, qui sorse l’oratorio di Santa Maria del Principio, dove Aspreno, il primo vescovo della città, decise di insediare l'episcopato di Napoli. Nel XIII secolo iniziò la costruzione dell’edificio e sia per la progettazione, che per la costruzione, voluta da Carlo II di Napoli, vennero chiamati degli architetti francesi. La struttura fu decorata con mosaici e panni dipinti apposti tra le navate. La Cattedrale fu completata nel 1313. Il Trecento portò molti danni alla Cattedrale, sia per la peste sia per i terremoti. Durante uno di questi crollarono il campanile e la facciata, che fu ricostruita in stile gotico.

  14. Tra il Quattrocento e l'Ottocento il Duomo venne notevolmente abbellito. Fu realizzata la Cappella del Succorpo e dopo un secolo Francesco Grimaldi innalzò , di fronte alla Basilica di Santa Restituta, la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro. • In seguito il tetto venne ricoperto da un cassettonato in legno e furono ricostruite le parti più danneggiate dal terremoto.

  15. Verso la seconda metà del XVII secolo vennero realizzati interventi barocchi che caratterizzarono le cappelle. Nel 1732 furono ricostruiti l’abside, i transetti e fu modificata una navata. La facciata fu modificata nell’Ottocento da Errico Alvino. • Durante la seconda Guerra Mondiale, i bombardamenti alleati danneggiarono le strutture e pertanto, vennero effettuati restauri e consolidamenti strutturali all'intero dell’ edificio e durante gli scavi vennero portati alla luce resti archeologici romani, greci e altomedioevali che oggi sono raccolti ed esposti all’ interno degli Scavi archeologici del Duomo.

  16. Vi illustreremo adesso la Facciata del Duomo che fu ricostruita più volte nel corso dei secoli, ma la facciata attuale fu rifatta in stile neogotico da Errico Alvino alla fine dell’Ottocento e inaugurata nel 1905. Il progetto dell'Alvino è incompleto, i lavori infatti furono interrotti all'altezza del basamento. • Per il decoro della facciata, furono chiamati importanti scultori del XIX secolo. Ai lati del finestrone centrale ci sono sculture di Francesco Jerace e Domenico Pellegrino. • Il portale principale è sostenuto da leoni stilofori consumati dal tempo. I portali laterali, in stile gotico internazionale, furono eseguiti dallo scultore Antonio Baboccio da Piperno. • La facciata fu danneggiata durante la seconda guerra mondiale e restaurata nel 1951, ma un restauro integrale fu eseguito nel 1999.

  17. All’entrata possiamo ammirare la bellissima navata, lunga circa cento metri, la chiesa ha una pianta a croce latina. La navata è intervallata da una sequenza di otto pilastri per lato. Il soffitto è a cassettoni intagliati e poi dorato. Sulle pareti della navata ci sono dipinti di Luca Giordano, mentre sui sedici pilastri della navata sono sistemate le edicole con i busti dei vescovi della città. • Sotto l'arcata sinistra si può ammirare la fonte battesimale secentesca, che riutilizza una vasca di basalto egiziano di epoca romana, sulla quale è posto un gruppo bronzeo raffigurante il Battesimo di Gesù.

  18. La cattedrale di Napoli è composta anche da numerose cappelle. Le cappelle più grandi sono: il Succorpo, il Tesoro di San Gennaro e Santa Restituta, mentre il resto sono semplici spazi aperti nelle due navate. • Adesso vi illustreremo la Cappella del Tesoro di San Gennaro, che oltre a custodire le reliquie ed il sangue di San Gennaro, è uno dei gioielli universali dell'arte, ricca di marmi, affreschi, dipinti e altre opere d’arte dei migliori artisti dell'epoca.

  19. Negli anni 1526 e 1527 la città di Napoli subì contemporaneamente due flagelli: la guerra tra Spagna e Francia, e la pestilenza.Il popolo partenopeo il 13gennaio 1527, nell'anniversario della traslazione delle ossa di San Gennaro da Montevergine a Napoli, implorò la protezione del santo patrono, formulando il voto solenne di erigergli una nuova e più ampia Cappella del Tesoro nel Duomo.

  20. Quella precedente, infatti, situata nella torre esistente sulla sinistra della facciata del Duomo, era troppo angusta e vi si accedeva attraverso una disagevole e stretta scala. • La Cappella del Tesoro, progettata dall'architetto teatino Francesco Grimaldi, fu inaugurata il 16 dicembre 1646 e nello stesso giorno furono trasferite nella nuova cappella le reliquie del Santo, le statue d’argento e le preziose suppellettili già presenti nel Tesoro vecchio.

  21. Guardando la Cappella sotto l’aspetto architettonico è da considerare una vera e propria galleria d’arte per struttura architettonica, per il cancello e per il pavimento disegnati da Cosimo Fanzago , per i marmi pregiati, per le sculture, per gli argenti lavorati e per la gran quantità di pitture e di affreschi di celebri pittori. • E proprio qui, in questa cappella, nel primo sabato di maggio tutto il popolo si rivolge ancora oggi a San Gennaro, nel particolare momento del miracolo della liquefazione del sangue.

  22. Se osserviamo il paliotto dell'altare maggiore, potremo notare che è un'opera unica, completamente d'argento a sbalzo raffigurante le Sette Misericordie e la decapitazione di San Gennaro. • Dietro l'altare, due nicchie con sportelli argentei custodiscono il busto e le ampolle. Il busto del Patrono, che era sempre stato realizzato in argento, in questo caso è dorato e fu realizzato da tre orafi provenzali e donato da Carlo II d'Angiò nel 1305. • La leggenda dice che la prima liquefazione del Sangue avvenne quando le spoglie del Santo furono trasferite a Napoli, durante il tragitto.

  23. Oggi le due ampolle sono fissate all'interno di una piccola teca rotonda realizzata con una larga cornice in argento e provvista di un manico, una è riempita per 3/4, mentre l'altra più alta è semivuota poiché parte del suo contenuto fu sottratto da re Carlo III di Borbone che lo portò con sé in Spagna. Tre volte l'anno, il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre ed il 16 dicembre, durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall'arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. La liquefazione del tessuto durante la cerimonia è ritenuto foriero di buoni auspici per la città; al contrario, si ritiene che la mancata liquefazione sia presagio di eventi fortemente negativi e drammatici per la città. • Un analogo fenomeno, anch'esso ritenuto miracoloso, si suppone che avvenga anche a Pozzuoli, dove, nella chiesa di San Gennaro presso la Solfatara, su di una lastra marmorea su cui si afferma che S. Gennaro fosse stato decapitato e che sia impregnata del suo sangue, ancora oggi c'è chi sostiene che delle tracce rosse diventino di colore più intenso e trasuderebbero in concomitanza con il miracolo più importante che avviene a Napoli.

  24. Napoli sotterranea • Napoli Sotterranea è un complesso di cunicoli posti nel sottosuolo di Napoli. Nata sul mare, Napoli è anche la città del Vesuvio. Il cuore di Napoli, tra San Biagio dei Librai e Piazza San Gaetano, affonda le radici in un passato lontano, fatto dei resti delle città cancellate. Il centro della Napoli dei nostri giorni è figlio del suo passato. Le strade e le piazze di oggi sono il resto della lunga storia della città nascosta. 10, 20, 30 metri più in basso, una visita ai sotterranei offre spunti ed elementi per capire come si è evoluta Napoli. I primi manufatti di scavi sotterranei risalgono a circa 5000 anni fa.

  25. Ed a circa 40 metri di profondità, è ancora visibile il cimitero di Santa Maria Del Pianto. Ma lo sviluppo imponente del reticolo dei sotterranei iniziò in Epoca Romana. Uno degli accessi è da Via Sant’Anna di Palazzo, nei pressi dei Quartieri Spagnoli. Questo Itinerario conduce ad un rifugio anti-aereo che poteva contenere fino a 4000 persone. Sono ancora visibili graffiti, disegni di bambini e scritte sui muri. L’accesso da Piazza San Gaetano, a due passi da San Gregorio Armeno, la città dei presepi passa dal dramma degli sfollati di guerra e giunge in una cisterna di epoca Greca. In questa parte di Napoli sotterranea, sono ancora visibili le botteghe artigiane, tra le quali si distinguono quella del: Lavandaio e quella del Fornaio. L’aerarium, dove si custodiva il tesoro della città è rimasto immutato, ed anche il mercato coperto. Altro inquietante e affascinante itinerario della Napoli sommersa, è la Chiesa Del Purgatorio ad Arco, in Via Dei Tribunali, che custodisce i resti dei “Pezzentelli”, povera gente morta durante epidemie, pestilenze e carestie. L’Ossario, ricavato durante le pestilenze nel 1656, si trasformò presto in luogo di culto eretto dalla pietà popolare.

  26. Palazzo Reale di Napoli • Per il progetto “vivo la mia città e dintorni” abbiamo proposto anche come meta turistica il Palazzo Reale di Napoli situato in Piazza del Plebiscito nelle vicinanze del Maschio Angioino e del Castel dell’ Ovo che già precedentemente abbiamo avuto il piacere di presentare.La storia del Palazzo Reale inizia nel 1500 in vista di una possibile visita del Re Filippo III.In quel periodo non c'erano luoghi adatti ad ospitare il Re e così il Vicerè Don Fernando ordinò la costruzione di questo magnifico Palazzo Reale. 

  27. Il Palazzo fu commissionato da Domenico Fontana nel 1600, ma il Re Filippo non fece più visita a Napoli quindi non ebbe mai l'onore di visitare il Palazzo ma noi oggi possiamo farlo e vi consigliamo di non perdervelo.La prima cosa che possiamo notare è l'imponente facciata di 169 metri. Sulla facciata sono riprodotte 8 statue collocate in altrettante nicchie raffiguranti i Re di Napoli più importanti e che raccontano la storia di questa città.All'entrata del palazzo troviamo due imponenti scalinate in marmo bianco dalle quali si accede all'ambulacro da cui possiamo già notare la bellezza e l'eleganza di questo Palazzo.

  28. Dall'ambulacro si aprono le retrostanze dell'appartamento storico: sul primo braccio possiamo notare l'appartamento del Re con il teatrino di corte e la sala del Trono, nel secondo braccio possiamo notare l'appartamento della Regina e nel terzo la Cappella Reale e la Sala dei Vicerè detta anche Salone d'Ercole.La prima stanza che possiamo visitare sulla destra è il teatrino di corte allestito da Ferdinando Fuga nel 1768. Nonostante i danni subiti durante la guerra il teatro conserva ancora la sua forma e bellezza originale. Due grandi porte ci conducono alla sala successiva : la Sala del Trono.La Sala del Trono ovvero la sala in cui il Re accoglieva i suoi ospiti è caratterizzata dal grande baldacchino in velluto,il Trono è in stile impero della tarda Restaurazione mentre l'aquila è stata aggiunta in epoca Sabauda.Il trono è circondato da una serie di figure femminili rappresentanti le 14 province del regno delle due Sicilie.

  29. Alle pareti possiamo notare un paramento di velluto rosso ricamato con gigli araldici e che durante la guerra è andato in parte distrutto. Di fronte al trono si può notare un ritratto, molto suggestivo ,di Re Ferdinando il sovrano che è stato più a lungo sul trono del Regno di Napoli. Proseguendo la nostra visita del Palazzo Reale arriviamo al salone dei Vicerè ,meglio conosciuto come Salone d' Ercole anch'esso costruito nel 600 ma solo durante lo scorso secolo quando assunse la funzione di salone da ballo acquistò l'aspetto attuale. La sala accoglie la serie di arazzi di Amore e Psiche che adornano meravigliosamente questa sala rendendola se possibile ancora più interessante. 

  30. Una volta usciti dall'appartamento Storico nel terzo corridoio dell ' Ambulacro possiamo ammirare la maestosa Cappella Reale costruita nel XVII secolo e dedicata alla Madonna Assunta.Le decorazioni iniziali sono state completamente modificate mentre l'impianto barocco è rimasto invariato . Uno degli elementi di maggior risalto è l' altare barocco di Dionisio Lazzari costruito per la Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi e poi trasportato in questa sede da Gioacchino Murat .Dopo una visita interessante nell'appartamento storico e dopo aver ripercorso la storia dei grandi Re di Napoli usciamo sul retro del Palazzo dove possiamo trovare i Giardini Reali , che sono l'area verde del Palazzo sin dal XIII secolo.All’interno dei giardini ci sono piante rare ed altri tipi di vegetazione, insomma un ottimo posto nel quale distendersi e respirare un pò d'aria fresca.In altre parole Il Palazzo Reale di Napoli è uno dei palazzi più belli e maestosi mai costruiti dove possiamo ancora oggi registrare testimonianze delle persone che hanno fatto la storia della città di Napoli e oggi grazie alla mostra dedicata alla Regina Margherita esposta attualmente nell'appartamento storico possiamo trovare delle istallazioni in grado di riportarci indietro nel tempo ed avere la sensazione di vivere in quell'epoca; ed è per questo che è un luogo che deve essere assolutamente visitato, uno dei palazzi più belli che aspetta solo voi per emozionarvi con la sua maestosità ed eleganza. 

  31. Basilica di Santa Chiara • Oggi vi indicheremo una Basilica di grande valore, la Basilica di Santa Chiara a Napoli. • E' molto interessante ed è la più grande chiesa gotica di Napoli, fondata tra il 1310 e il 1340 da Roberto d'Angiò. • L'accesso in via Benedetto Croce è costituito da un grande portale gotico del 300. • La Basilica è lunga circa 130 metri, alta 45 e larga 40. L'interno risulta formato da un’unica navata rettangolarecon 10 cappelle per lato.

  32. Appena entrati sulla sinistra troviamo la tomba di Salvo D'Acquisto, proseguendo sempre sulla sinistra troviamo due sarcofagi dei Del Balzo, nella sesta cappella due bassorilievi trecenteschi con il martirio della moglie di Massenzio, la settima cappella conserva quanto è rimasto del sepolcro di Ludovico di Durazzo, opera trecentesca di Pacio Bertini. • Fa storia a sé la nona cappella che ha conservato la struttura barocca ed è attualmente il sepolcro ufficiale dei Borbone, dove riposano i sovrani delle due Sicilie, da Ferdinando a Francesco II. • A destra del presbiterio si ammira la barocca sagrestia con affreschi e mobili risalenti al 1692; in una sala adiacente si può ammirare un panno ricamato del XVII secolo e affreschidi un pittore fiammingo del XVI secolo.

  33. Proseguendo si passa di fronte ad una scalinata attualmente chiusa che porta al convento , all'interno del quale sono conservate le storie Neotestamentarie e l'Apocalisse di Giotto, andati però quasi interamente perduti durante i restauri barocchi ed i bombardamenti alleati. Infine sulla parete di fondo è posto il sepolcro di Roberto d'Angiò. • Nel 1943 ci fu un bombardamento alleato che distrusse la chiesa quasi interamente, e le poche opere scultoree che si salvarono furono spostate in un altro luogo.

  34. La Basilica vi sembrerà molto interessante poiché è ricca di opere davvero pregevoli.Vi consigliamo di visitarla perché vi perdereste una delle Basiliche più interessanti presenti nella nostra città,la Chiesa di Santa Chiara si distingue infatti dalle altre Basiliche e di sicuro vi rimarrà impressa per il suo fascino. • Per arrivare alla Basilica attraverserete la città fino alla Piazza del Gesù Nuovo e proseguendo potrete ammirare i vicoli antichi di Napoli che di sicuro vi affascineranno.

  35. San Lorenzo Maggiore • Come future guide turistiche, oltre alle numerose e note meraviglie presenti sul territorio campano, vi consigliamo di dare un'occhiata ad una basilica il cui nome è: "Basilica di San Lorenzo Maggiore".

  36. Questa Basilica è situata in Piazza San Gaetano ed è una delle chiese più antiche di Napoli. Ha una storia molto interessante e ora ve ne parleremo brevemente: • Fu il Papa Gregorio IX nel lontano 1235, a convalidare la costruzione di una chiesa dedicata a San Lorenzo e Carlo I d' Angiò diede il compito di erigerla ad alcuni architetti francesi, i quali ne costruirono l' abside, a forma di volta tronca. • Con il passar degli anni la Basilica ha subito numerosi cambiamenti dovuti al terremoto, i restauri terminarono completamente nella seconda metà del XX secolo. • Una curiosità riguarda la torre, data la sua posizione al centro della città,essa infatti è stata protagonista di svariati fatti storici: fu deposito di armi dei Viceré spagnoli, e nel 1547 il campanile fu posto sotto assedio dal popolo nella rivolta contro Don Pedro de Toledo.

  37. Le cappelle laterali ,che vi consigliamo di visitare con maggiore attenzione sono la terza a destra che contiene le tombe della famiglia Cacace e la Madonna del Rosario, dipinto da Massimo Stanzione; la quarta a destra (polittico rinascimentale in terracotta) e il cappellone di Sant'Antonio, maestosamente barocco, in cui troviamo i due dipinti di Mattia Preti, Santa Chiara e Crocifisso di San Francesco. • In quest'ultima cappella era allocato il celebre dipinto di Simone Martini, San Ludovico d'Angiò che incorona il fratello Roberto, Re di Napoli.

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