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Sintesi sezione scritturistica Linguaggio: Spirito santo Spirito di Gesù Cristo

Sintesi sezione scritturistica Linguaggio: Spirito santo Spirito di Gesù Cristo Spirito di Verità – Paraclito Teologia: in rapporto a Cristo lo Spirito è Forza creatrice e comunicativa (potenza per il regno e comunione con il Padre) Uguaglianza soteriologica

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Sintesi sezione scritturistica Linguaggio: Spirito santo Spirito di Gesù Cristo

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Presentation Transcript


  1. Sintesi sezione scritturistica • Linguaggio: • Spirito santo • Spirito di Gesù Cristo • Spirito di Verità – Paraclito • Teologia: in rapporto a Cristo lo Spirito è • Forza creatrice e comunicativa (potenza per il regno e comunione con il Padre) • Uguaglianza soteriologica • Accesso al mistero della persona di Cristo

  2. Acquisizioni: • Complementarietà delle prospettive teologiche • carattere intrinsecamente pneumatico del-l’evento Gesù Cristo • Sezione sistematica • Incarnazione • Unzione • Mistero pasquale

  3. Incarnazione • Richiami biblici: • Matteo • Luca • Sviluppi del dato pneumatico dell’incar-nazione nella tradizione • Prospettive teologiche contemporanee

  4. Matteo: • Spirito come soffio potente: forza di creazione e dimensione ecclesiale • “Qualità” divina di ciò che ha origine dallo Spirito • Luca: • Promessa: legame con le antiche promesse. Spirito profetico: Zaccaria, Elisabetta, Simeone, Anna • Compimento: opera creatrice dello Spirito: • Lc 1, 26-38

  5. Lc 1, 34-35.37: • 1. Richiesta di chiarimento • 34Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».35 • 2. Risposta dell’angelo • Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. • Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio». • 37Nulla è impossibile a Dio.

  6. Risposta dell’angelo: • Modalità dell’incarnazione • Identità di colui che nascerà

  7. Modalità dell’incarnazione • Lo Spirito santo verrà su di te • La potenza dell’Altissimo ti adombrerà • Potenza : Nulla è impossibile a Dio • Dialogo e libertà: • At 1, 8: «…avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme» • At 2, 1-4: «… Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.2 Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. 3 Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro;4 ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi».

  8. Identità di colui che nascerà • Colui che nascerà sarà dunque • santo e • chiamato Figlio di Dio. • Annunciazione: • Non tanto la straordinarietà dell’evento • Quanto piuttosto la sua misteriosità

  9. 2. Sviluppi del dato pneumatico • Epoca sub-apostolica – apologisti • Contro il pericolo dell’adozionismo: • Gesù è nato dalla “Vergine” • Aspetto miracoloso • Fine II secolo: polemica antignostica – antidocetista • Gesù è nato da Maria Vergine • Duplice nascita

  10. Schema della duplice nascita: compone insieme • Racconti sinottici della nascita di Gesù da Maria • Lo schema delle due nature di Rm 1, 1-4: • “Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore”. • Il Prologo di Giovanni con l’affermazione della preesistenza: • Gv 1,14: E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi

  11. Credo romano: • «natus est de Spiritu sanctu et Maria virgine» • Credo Apostolico: • «qui conceptus est de Spiritu Sanctu, natus ex Maria Virgine» • Simbolo niceno-costantinopolitano:

  12. Secoli IV – V Passaggio dalla soteriologia all’ontologia: Gregorio Nazianzeno Oratio 30, 2 (SCh 250, p. 228): “L’unzione dell’umanità altro non era che la divinità stessa”. Oratio 30, 21 (SCh 250, p. 272): “È Cristo a causa della sua natura divina: questa infatti è l’unzione dell’umanità, la quale non santifica soltanto con la sua efficacia, come avviene con tutti gli altri unti del Signore, ma per mezzo della presenza di tutto quanto colui che unge; per effetto di questa presenza, colui che unge è chiamato uomo e rende divino l’essere che viene unto”.

  13. Pseudo-Atanasio,Contra Arianos IV, 36: • “Io, il Logos, sono il crisma e l’uomo è ciò che è unto da me” • Agostino, De Trinitate V, 26, 46: • “Cristo non è stato certamente unto con lo Spirito, quando discese su di Lui sotto forma di colomba. In quel giorno egli volle prefigurare la Chiesa…” • Identificazione di Incarnazione e Unzione • Esclusione dello Spirito dall’incarnazione

  14. Medioevo • Distinzione tra gratia unionis e gratia capitis • Tommaso, Summa Th III, q. 2, aa.10-12; • q. 6, a.6; q.7, a. 13 • “La concezione e la nascita di Gesù Cristo sono la più grande opera compiuta dallo Spirito Santo nella storia della creazione e della salvezza: la suprema grazia – gratia unionis, fonte di ogni altra grazia” (appropriazione).

  15. Prospettive contemporanee sul significato pneumatologico dell’incarnazione • Punto emergente: esigenza di definire il ruolo dello Spirito verso l’agire del Verbo: • né solo premessa • né solo conseguenza   • Condizionamento teologico: incarnazione intesa • - come il solo atto dell’unione ipostatica • - riservato personalmente al Verbo. • Ruolo del Padre e dello Spirito: scenario di fondo, relegati nell’ambito dell’appropriazione.

  16. Prospettive contemporanee sul significato pneumatologico dell’incarnazione • Necessità di un ripensamento biblicamente fondato, alla luce delle due coordinate emerse da Luca: modalità - identità • Il ruolo personale dello Spirito si configura come • Opera creativo-dispositiva • Opera personale comunicativa

  17. Opera creativo-dispositiva • Novità: autocomunicazioneall’uomo della vita divina trinitaria, nella persona del Figlio. • Perciò, l’intervento divino creativo: • - è comune alle tre persone, (creazione) • ma si compie con l’assunzione propria del Verbo, con l’atto ipostatico, per il quale egli realmente e personalmente costituisce una vera e reale unità con l’umanità da lui assunta (assunzione): • In ipsaassumptionecreatur

  18. Qual è il ruolo dello Spirito in questo atto di autocomunicazione divina? • 1. Atto creativo: compimento “personale” della prima manifestazione creativa • Sinottici: la nascita di Gesù è nuova genesi • 2. Atto dispositivo della natura umana assunta: è aperta alla partecipazione di Dio • La natura assunta è adatta al Verbo

  19. Atto dispositivo • Incarnazione (cf. Calcedonia – 451): • - Il Verbo eterno esiste come uomo • - Una persona divina si coinvolge in un’esistenza umana reale • In che modo il Verbo di Dio vive da uomo? • Che spazio ha la volontà, la libertà, la coscienza, la relazionalità umana del Verbo?

  20. Atto dispositivo • Rahner, Kasper, Congar: • distinguono tra aspetti ontologici ed esistenziali della filiazione • - Piano ontologico: Gesù è Figlio di Dio fin dal primo momento dell’incarnazione • - Piano esistenziale: Gesù deve realizzare il suo essere figlio attraverso la sua vita, con una risposta libera e una adesione amorevole al Padre • Con l’incarnazione il Verbo • vive umanamente il suo essere la persona trinitaria del Figlio • realizza storicamente la sua vita filiale, pur essendo da sempre Figlio

  21. “Storicamente”: • L’incarnazione non è un fatto puntuale, • ma un divenire storico, un tempo, • strutturato in due momenti • non successivi ma simultanei: • venuta dal Padre nel mondo • ritorno dal mondo al Padre • In questi due momenti si riflette l’essere eterno del Verbo, il movimento eterno della sua persona trinitaria

  22. Uscire dal Padre e venire al mondo • rivela la processione eterna che sta alla sua origine: atto di generazione del Padre, che comporta una distinzione interpersonale. • è processo di discesa, di distanza, di kenosi: sottomissione alle povere condizioni della “carne”

  23. Ruolo dello Spirito: • Sostiene il ruolo attivo dell’umanità assunta (come in Maria – annunciazione) • L’umanità assunta vive attivamente il movimento stesso dell’essere eterno del Figlio: • Nella sua coscienza, libertà umana, Gesù vuole la kenosi, la solidarietà con la fragilità umana • Per questo l’umanità non viene mortificata nell’incarnazione, ma anzi pienamente potenziata

  24. 2. Movimento conversivo del ritorno al Padre • Rivela la tensione eterna del Figlio verso il Padre • Nella temporalità dell’incarnazione, questa tensione è una caratteristica permanente: l’incarnazione è anzitutto un movimento libero del Figlio, nella carne da lui personalizzata, verso il Padre • (struttura pasquale) • Obbedienza come risposta attiva dell’umanità assunta

  25. Ruolo dello Spirito: • Aptatiocorporis: plasma l’umanità assunta in modo conforme all’identità eterna del Figlio (“Un corpo mi hai preparato” – Eb 10,5) • L’esistenza di Gesù, secondo i vangeli, • è pro-esistenza, autodonazione al Padre: obbedienza, dedizione, desiderio di ritorno a lui “Ecco io vengo” (vero ritorno al Padre) • Questa pro-esistenza è “unzione”, opera dello Spirito • (“sarà santo”- santità umana, non ipostatica): conformazione della coscienza umana di Gesù alla disposizione filiale del Verbo eterno

  26. Opera personale-comunicativa • L’opera di conformazione attuata dallo Spirito fa sì che • la vita di Gesù possa essere, nel mondo e nella storia, la continuazione del dialogo eterno tra Padre e Figlio • Spirito persona-comunione: • In lui il Verbo incarnato vive la sua relazione di unità con il Padre (abbà)

  27. Nello Spirito, il Padre si rende presente nell’esistenza storica del Verbo incarnato: • L’incarnazione è la più reale e definitiva presenza di Dio nella storia (struttura trinitaria) • Lo stesso Spirito che presiede alla santificazione intrinseca dell’umanità singola di Gesù è quello che a partire dal Cristo esaltato (missione pentecostale) penetra e unge interiormente i credenti unendoli inter-personalmente tra loro e con Cristo

  28. Duplice funzione dello Spirito nell’incarnazione • Un’opera creativo-dispositiva: • lo Spirito, nel contesto dell’intervento creativo divino dell’essere sostanziale umano di Gesù, nell’istante stesso in cui avviene la sua assunzione da parte del Verbo, mostra la sua propria azione, sul piano creativo, rendendo docile l’umanità assunta, nella sua apertura all’unità personale con il Verbo in una attitudine operativa che non è solo passività, ma attività e libertà. • Un’opera personale comunicativa: • lo Spirito, nell’esistenza umana di Cristo, si rende personalmente presente come colui nel quale il Verbo Incarnato esiste e vive umanamente in comunione interpersonale con il Padre. Per questa sua azione, l’umanità assunta, nella sua vita di amore per il Padre, è a lui congiunta allo stesso amore che è lo Spirito, nel quale il Figlio è unito personalmente al Padre. Solo in Gesù Cristo si adempie corporalmente la pienezza della presenza del mistero trinitario divino tra gli uomini

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